IL
SOFFIO MAGICO
SPETTACOLO DI
BENEFICENZA PER L'ASSOCIAZIONE DI CLOWN DOTTORI “ANDREA TUDISCO”
ROMA, 2
OTTOBRE 2010 AUDITORIUM DI ROMA
Ci sareste
dovuti essere. A vederli questi clowndottori.
Questi clown
che fanno sorridere i bimbi.
Ma non i
bimbi spensierati, sbizzarriti di sorriso.
Ma quelli
negli ospedali, in reparti spesso senza speranza, a vivere la
condizione più lontana che si possa immaginare.
Le malattie
gravi, le ferite di guerra, le menomazioni ed il dolore.
Tutti
fenomeni che mai vorresti mettere in relazione ad un bimbo, alla sua
gioia naturale, alla spensieratezza.
Ed allora
questi clowndottori donano sorrisi.
Fanno luce
nell'oscurità, colorano il buio.
Restituiscono
serenità a volti che hanno dimenticato il piacere, a voci che
gridano solo paura.
A mia moglie
ho detto, mollo tutto e faccio il clowndottore, ma c'è un mutuo da
pagare che blocca l'idea, però un ritaglio di volontariato me lo
vorrei riservare, anche solo per provarci...
Bellissimo
vedere uno spettacolo dove si è smossa grossa gente dello
spettacolo, da Max Giusti a Greg & Lillo ad Antonio Giuliani,
tutti impegnati attivamente in prima persona, e poi attori che hanno
letto le esperienze raccolte sul campo dai clown dottori, parentesi
da far stringere il cuore ma anche gridare alla speranza. C'è
bisogno di letizia, e gioia dentro ogni ospedale, tra letti di
terapia intensiva, un bimbo inchiodato dal destino ha diritto ad un
sorriso per iniettarselo in vena come e meglio di un vaccino.
Ha del
miracoloso produrre buonumore e nuova fiducia, una magia a portata di
mano.
Provare a
donarlo è un gran regalo ma costa anche fatica.
Apre mille
porte un sorriso: agevola, chiarifica, addolcisce, semplifica. Lo
imporrei per legge, potendo, in questo mondo sempre più acido e
scontroso… Certo è carattere e ce ne vuole anche per questi clown
dottori, novelli Don Chisciotte armati solo di un naso rosso e
lanciati all’assalto dell’angoscia…
I
clowndottori che hanno agito in zone di guerra portano al seguito un
terapeuta, e non per i piccoli pazienti, ma per loro stessi che
devono tematizzare col sorriso anche quando il cuore vorrebbe solo
piangere… al termine della giornata devono sfogare in qualche modo.
Paradossalmente servirebbe un altro clowndottore per ognuno di loro,
a dare un senso a quell’assurdità di condizioni estreme, di disagi
inconcepibili.
Faccio un
tifo appassionato per queste persone, questi estremisti della terapia
che, in fondo, utilizzano semplicemente l’arma più disarmante di
tutte… ;)
Forse non
c’è un perché preciso, ma sento che ci sareste dovuti essere.
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