lunedì 1 luglio 2013

IL SOFFIO MAGICO
SPETTACOLO DI BENEFICENZA PER L'ASSOCIAZIONE DI CLOWN DOTTORI “ANDREA TUDISCO”
ROMA, 2 OTTOBRE 2010 AUDITORIUM DI ROMA

Ci sareste dovuti essere. A vederli questi clowndottori.
Questi clown che fanno sorridere i bimbi.
Ma non i bimbi spensierati, sbizzarriti di sorriso.
Ma quelli negli ospedali, in reparti spesso senza speranza, a vivere la condizione più lontana che si possa immaginare.
Le malattie gravi, le ferite di guerra, le menomazioni ed il dolore.
Tutti fenomeni che mai vorresti mettere in relazione ad un bimbo, alla sua gioia naturale, alla spensieratezza.
Ed allora questi clowndottori donano sorrisi.
Fanno luce nell'oscurità, colorano il buio.
Restituiscono serenità a volti che hanno dimenticato il piacere, a voci che gridano solo paura.
A mia moglie ho detto, mollo tutto e faccio il clowndottore, ma c'è un mutuo da pagare che blocca l'idea, però un ritaglio di volontariato me lo vorrei riservare, anche solo per provarci...
Bellissimo vedere uno spettacolo dove si è smossa grossa gente dello spettacolo, da Max Giusti a Greg & Lillo ad Antonio Giuliani, tutti impegnati attivamente in prima persona, e poi attori che hanno letto le esperienze raccolte sul campo dai clown dottori, parentesi da far stringere il cuore ma anche gridare alla speranza. C'è bisogno di letizia, e gioia dentro ogni ospedale, tra letti di terapia intensiva, un bimbo inchiodato dal destino ha diritto ad un sorriso per iniettarselo in vena come e meglio di un vaccino.
Ha del miracoloso produrre buonumore e nuova fiducia, una magia a portata di mano.
Provare a donarlo è un gran regalo ma costa anche fatica.
Apre mille porte un sorriso: agevola, chiarifica, addolcisce, semplifica. Lo imporrei per legge, potendo, in questo mondo sempre più acido e scontroso… Certo è carattere e ce ne vuole anche per questi clown dottori, novelli Don Chisciotte armati solo di un naso rosso e lanciati all’assalto dell’angoscia…
I clowndottori che hanno agito in zone di guerra portano al seguito un terapeuta, e non per i piccoli pazienti, ma per loro stessi che devono tematizzare col sorriso anche quando il cuore vorrebbe solo piangere… al termine della giornata devono sfogare in qualche modo. Paradossalmente servirebbe un altro clowndottore per ognuno di loro, a dare un senso a quell’assurdità di condizioni estreme, di disagi inconcepibili.
Faccio un tifo appassionato per queste persone, questi estremisti della terapia che, in fondo, utilizzano semplicemente l’arma più disarmante di tutte… ;)

Forse non c’è un perché preciso, ma sento che ci sareste dovuti essere.

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