giovedì 30 marzo 2023

GARBATELLA, IL BAROCCO DEI POVERI

 


Quartiere nato a supporto del porto di Roma, un azzardo che mai vide luce. 

Architetture ardite, una lungimirante prospettiva abitativa (50% verde - 50% costruzione, sul modello inglese) ma in zona periferica, senza materiali di pregio, spesso priva di servizi igienici, destinata in fondo a classi non abbienti.

Il richiamo al quartiere Coppedè, mirabolante esempio di eclettismo liberty, esiste eccome, Garbatella scimmiotta l'opulenza e i ghirigori di quei palazzi signorili, spesso con  eccellenti risultati, ed è al giorno d'oggi tra le zone suburbane più ambite e rivalutate di Roma.

Garbatella gode oggi di visibilità e nuova giovinezza, testimone di una gagliardia architettonica negata a tanti altri quartieri..









domenica 26 marzo 2023

PRENDERE SONNO

 


Da qualche tempo sperimento il fotografare l’esatto istante in cui prendo sonno.

Come un gioco ad individuare le coordinate di un preciso clic che trasforma la veglia in incoscienza, così lucidamente però, da poterle ricordare il giorno dopo.

Ci provate mai voi?

Io non riesco; il sonno tende tranelli, distrae forse raccontando storie a me che cerco di raccontarle a mia volta.. ma poi mi ritrovo in un nuovo giorno senza la minima coscienza dell’addio al precedente, senza un saluto o un distacco percepibile, come un’anestesia che agisca a mia insaputa, o un incantesimo a non permetterlo, geloso dei suoi trucchi.

Allora ripropongo l’intento per la sera a seguire, e mentre sciorino strategie vincenti mi addormento sul divano. 



mercoledì 22 marzo 2023

IL FRUSCIO DEI SILENZI

 




I silenzi sono spesso quelli che lasciano più eco.

Intersecano certi frames di vita 

trasformandoli in eternità.

Ci sono silenzi di ansia, 

da luoghi che incutono soggezione,

da oasi di buio interiore che lasciano 

non solo senza parole,

ma anche senza pensiero, in pausa cerebrale.

Come l'attesa del riscontro di una PET 

che anche se positiva,

salva la vita.

Ti lancia una gomena per riportarti a bordo.

venerdì 17 marzo 2023

CLOUDS

Contessa, tipica nube dei cieli dell'Etna

La testa letteralmente tra le nuvole, affascinato come capita talvolta davanti ai lapilli imbizzarriti di un falò.
Tra gli sbuffi e i cirri, le capriole e incredibili arzigogoli nubeschi. Le nuvole mi incantano, distraggono, sorprendono, procurano il torcicollo, mi frullano davanti gli occhi e si mischiano all'orizzonte, le tocchi quasi e  paiono confidenzialmente vicine per quanto distanti, come tutto un mondo che vorremmo ammansire e che invece vive di vita propria e ti concede giusto uno sguardo, quando non sei distratto dai formicolii terrestri.


"Io non sono nuvola
che di vela sofferta sfiora il ricamo"










lunedì 13 marzo 2023

INTREPIDE

 


Nubi asserragliate ai margini del cielo
propagano grigio perla
spalmato sulla finestra.

Dietro un vetro opaco,
ubriaco di riflessi, dardi imprecisi,
a sfidarlo quell’orizzonte impavido.

Resto nel silenzio ovattato di quiete,
a capire da cosa si difendono
quelle nuvole intrepide,
forse da pioggia disordinata
a diluire ansia.

sabato 11 marzo 2023

ADDIO


Ciao vecchio diesel che mi rombi la grancassa nelle orecchie, che quando guido l’auto a benzina di mia moglie, sembra un’ibrida tanto il rumore si stempera.

Addio anzianotto di un diesel col quale ho girato mezza Italia, col pieno che costava un accidenti in meno e mo’ a quel prezzo non compro più neanche una verde qualsiasi.

A mai più rivederci caro mio diesel, mi toccherà comprare un‘auto elettrica, magari con la prolunga così risparmio.

Goodbye diesel sempre amato, userò il gasolio solo per riscaldarmi a casa ora..

A scemo! ..guarda che fino al 2035 non ho intenzione di tirare le cuoia, magari cambio io proprietario.
tuo Diesel.
Per ora”

giovedì 9 marzo 2023

MUSEO DELLE ILLUSIONI

 "Roba da bambini", sento dire. 

Ma in questo Museo (permanente) delle Illusioni, a Roma in Via Merulana, si entra adulti per poter ritrovare il bambino che è in noi, mai del tutto nascosto..
E comunque certe genialate esposte sono più che adulte, ci prioettano in dimensioni dimenticate, accantonate da anni di convenzione e punti di vista ammuffiti che finiscono per privarci dello stupore e della meraviglia primordiali.

Ecco.. qui ritroviamo tutto ciò, e spesso facciamo una fatica bestia perché il punto di vista differente non riesce subito a fare breccia nel convenzionale che abbiamo inevitabilmente appicciato addosso. 

Questo museo ci sberlina alla grande e noi felici come non accadeva da un bel po'..








martedì 7 marzo 2023

GRAND HOTEL

 


Si chiamava Grand Hotel e basta, non c’era il nome della città a precederlo o un comunissimo Ambassador  in rapida successione, e questo, a dispetto dell’apparente anonimato, aveva decretato le sue fortune.
Ci si incontrava per caso, per sbaglio o fortuita combinazione, oppure si rimaneva soli, coltivando indisturbati l’oblio dei propri dispiaceri; mai nessuno scandalo al Grand Hotel, denunce o controlli della contabilità, nessuna prenotazione online, offerte speciali e neanche recensioni.
Nel mega albergo dell’anonima città di riviera confluiva una miriade di personaggi in incognito; gente che voleva dimenticare, leccarsi le ferite, magari ricominciare; incontrare propri simili alla ricerca di identità stracciate, fare amicizia tra i fumi della favolosa sauna, scambiare pareri e sconcerti sulle guerre future al piano bar, confrontare la propria suite con quella del dirimpettaio, o anche solo permettere soggiorni di ricostituita armonia con la propria famiglia o col partner, finalmente non assediati dalla frenesia del mondo esterno, quello disordinato. 
Il Grand Hotel, con l’insegna confusa di vegetazione ordinata ed efficace, ambiva all’azzeramento delle differenze sociali, accomunava l’accoglienza creando un livello superiore, o quanto meno differente. Un terreno neutrale dove la colazione, i discretissimi camerieri, la piscina, l’ineccepibile reception, i rapidi ascensori, l’aperitivo in terrazza, rendevano con gli interessi quel relax “aspettativa principale” degli ospiti. E anche negli arredi e nello stile, i gestori avevano cercato di allinearsi ad un gusto convenzionalmente universale, che potesse sorprendere  ma anche  rassicurare allo stesso tempo, minimalismo e classico retrò potevano sconcertare o mettere a proprio agio negli spazi di collegamento e nelle camere, ma era d’obbligo un denominatore comune che rendeva gli ospiti dell’albergo cittadini di un paese neutrale: l’empatia che ognuno sembrava percepire in ogni particolare, ogni ansa di salone, menù di apericena o rettilineo di corridoio, il conforto del (ri)trovarsi in luoghi complici.
E così anche  il ribadito anonimato di questa narrazione alberghiera, che non intende prediligere affatto la classica e stereotipata avventura vacanziera, elevandola a singolo racconto, ma ne vuole evidenziare la sua Intera potenzialità (o l’accidentale inefficacia) rendendolo versatile, adattabile, conforme ai propositi e ai desiderata di ogni singolo ospite della struttura.
Non si tollerano aspre storie d’amore nel Grand Hotel, né liti furiose, svelamento di conti o estreme ratio, e non se ne conserva davvero memoria;  ammessi i cellulari ma con viva raccomandazione di limitarne l’utilizzo, favorito anche dalla apposita, procurata, assenza di copertura di rete; unico intento un riallaccio dei rapporti, il riscoprirsi senza ipocrisie, un donarsi gli arretrati, non esclusi addii definitivi, rese incondizionate, inquinamento dei propositi.  
Per questo sono qui a rendere omaggio massimo al Contenitore a dispetto del contenuto. Esiste solo un  pacato defluire di Tempo, quello con la T maiuscola, che scorre come sangue nelle vene, come un battito di cuore inarrestabile e che non obbedisce ad alcuna coordinata conosciuta.
Benvenuti al Grand Hotel, speriamo che il soggiorno sia di Vostro gradimento. Nessun documento grazie, solo carte di credito e una minima cauzione a garanzia della vostra felicità, sempre pensiate di esserne all’altezza:  l’autentica avventura, inenarrabile e quindi vero racconto grezzo, la mettiamo a disposizione  tra i benefit, a voi coglierla.  

 

domenica 5 marzo 2023

MACINARE ELIO

 


I Coldplay nel lettore avvolgono il condominio di note anomale e se la ridono dei miei attorcigliati pensieri della domenica col sole già alto a macinare elio.

C'e' un guasto nel mio cervello e non riesco ad analizzare con calma, fatico ad individuare spessore e coordinate della vita che ti si sbrogliano addosso.

Come voglia di autoanalisi (che è pure un bel risparmio di presunti professionisti dell’inconscio), ma in realtà sarebbe così tutto bello chiaro, mancano solo le istruzioni sul come affrontarlo il “bello chiaro”, altresì detto l’inevitabile.

Ma se davvero lo fosse ben venga, offriremo tè e pasticcini, abbiamo alternative? Nasconderci, sparigliare le carte, fuggire via facendolo rimanere pure male, a questo inevitabile? Sia mai.. rendiamolo partecipe, magari non è così antipatico come lo si dipinge.

Allora alzo il volume, accendo il pc e vado sul blog...musica e chiacchiere?
Perché no?... ma c’è un finale da lasciare dopo il punto?

Che uno comprenda di essere alla fine, o meglio, sposti gli occhi con la voglia di scrivere lui, o di scoprire altro, o comprendersi finalmente in quella fase di autoanalisi.

Insomma il passaggio - apparentemente semplice - da fruitore a creatore, che magari mette voglia di fare qualcosa, qualsiasi cosa: leggere, scrivere, lavare i piatti che aspettano nel lavello, andare a spasso per blog sconosciuti o magari mettere su un cd.

 E non necessariamente Coldplay, dai.  ;)

venerdì 3 marzo 2023

GIANLUCA GORI

Molti si chiederanno chi è. 

Un attore. 

Su fate uno sforzo e cercate di capire a chi assomiglia, dove lo avete già visto. 

O vista.

Vabbè, ve lo dico, quello in foto è Drusilla Foer.

La impersona dal 2012 ormai, senza soluzione di continuità.

Praticamente una Signora Coriandoli, ma più seria.
E praticamente
 tutti conosciamo Maurizio Ferrini, attore comico che ogni tanto coriandoleggia.

Non conosciamo affatto Gianluca Gori, ormai in fase immersiva,
full time, nei panni di Drusilla.
Personaggio dal quale probabilmente neanche Gianluca si aspettava questo successo incredibile e che lo costringe al continuo fake, al falso reiterato.
Alla cessione a tempo indeterminato di personalità.

Lo immagino Gianluca al mattino, allo specchio, chiedersi quanto durerà, se quello che pensa può essere raccontato solo da una signora non icona gay, non trans, non drag queen, ma in realtà solo un uomo che recita una parte infinita, uno che la sera mette via trucco e tacchi per tornare Gianluca.
Per sempre meno tempo però.

Non vorrei essere nei panni del suo psicanalista.  


mercoledì 1 marzo 2023

L'AMORE CHE FINISCE

 


Non possiamo continuare così, davvero non ce la faccio più

E vuoi lasciarmi adesso, dopo una vita a girarmi attorno?

E’ ora di cambiare tragitto.

Non puoi volerlo davvero, dove credi di andare?

Non lo so ma voglio uscire da questo circolo vizioso dove ho perso tutto ormai: tempo, prospettive, direzioni..

Ti ho legato a me, come un centro gravitazionale..

Basta ho mal di testa, ti prego.. trovati un altro!

No.. tutti gli altri mi prendono alla leggera, con me fanno giusto un giro, e poi via, per altre strade..

Credo proprio che riprenderò il mio percorso
e spero davvero tu sia l’ultima rotatoria che incontro.


lunedì 27 febbraio 2023

LA STRANEZZA

Ci voleva questa deliziosa pellicola per rituffarmi con veemenza e disarmante esattezza  tra le memorie del mio amato teatro
- seppur amatoriale - .

Un estratto di vita di Pirandello (impersonato da un misuratissimo Toni Servillo), famoso fino al 1921 soprattutto per la sua letteratura e perseguitato da un immaginario teatrale che lo renderà immortale.

Il suo ritorno in Sicilia per la morte della sua vecchia balia, favorirà l’incontro con due cassamortari che si dilettano in recitazione, coinvolgendo l’intera comunità con le loro tragicommedie, sia sul palco che nelle trame di vita reale.


Uno spirito metateatrale che coinvolge a differenti livelli, e Roberto Andò lascia con maestria che il cinema partecipi attivamente alla moltiplicazione dei piani di lettura.
Il teatro non si ferma sulle scricchiolanti tavole di palcoscenico, respira altri copioni anche dietro le quinte, evoca storie appese nel foyer, abbatte la quarta parete sfaldando ogni immaginario divisorio, la platea finisce col possedere il palco e respirare gli attori,  e i tormenti del Pirandello, rivoluzionario drammaturgo, sembrano attingere proprio da questo verista e pulsante teatro amatoriale, dove anche i catalogati Ficarra e  Picone si esaltano in irrequietezza e improvvisazioni, offrendosi come spaccato di sofferenza reale mista alla catarsi recitativa, sovrapponendo riso e meditazione, sfogando le rabbie, gli insuccessi, le angosce ma cullando al contempo sogni e ambizioni.

Linee narrative che si intersecano negli occhi e nella mente di Pirandello, nobilitando un diritto d’autore sconosciuto, traendo spunto e linfa dalle vicende del piccolo microcosmo siciliano, rimanendo così affascinato dalle sue sensazioni da portarsele dietro, invitando i deus ex machina magari ad assistere alla sua prima, in un crescendo di sorpresa che lascia libera interpretazione a diverse chiavi di lettura, come si conviene a questo nuovo teatro che macina evoluzione.

E l'apparato cinema si riserva anche ulteriori soddisfazioni, miscelando con sapiente perizia luci, costumi e atmosfere, sospendendo lo spettatore tra sipari e controcampi, ma anche un particolare spaccato di società dell'epoca.

Forse la stranezza de La stranezza, è che non ne ho trovata affatto.


domenica 26 febbraio 2023

OSTRONI

 


Gli Ostroni sono stati un’antichissima popolazione mesopotanica, sopravvissuta alle carestie e alle pestilenze postcicloniche.
Tuttavia, meticolose ricerche genetiche post
 casuale segnalazione successiva a normalissime analisi del sangue, hanno appurato l’esistenza di un probabile discendente superstite

A campione, infatti, alcuni geni prelevati - previa autorizzazione del donante - vengono incanalati in una banca dati, e la bioinformatica, che negli ultimi tempi ha fatto passi da gigante nell’indagine di sequenze di particolari dna, rileva ogni analogia e traccia di caratteri e cromosomi risalendo ad origini praticamente certe. 

Ora, alla luce di tali rivelazioni, siamo in grado di comprendere come già in epoche remote anche gli Ostroni fossero così osticamente riluttanti verso le primarie per l’elezione del Segretario del PD. 


venerdì 24 febbraio 2023

VEGAN

 


Sono un hamburger vegano.
Non sono fatto di ciccia vera, ma di tofu, seitan, quinoa.. mi fanno ruvido come fossi un bovino doc, mi colorano come carne da macello, mi disegnano come quelli gustosi di McDonald’s, se mi do’ un pizzicotto, anche lo spessore ricorda quelli originali.

Il messaggio è: ecco il tuo hamburger, ma stai sereno, non stai uccidendo nessun animale, mangi vegetale al 100%.

A me procura fastidio proprio quando mi addentano e poi dicono:
“Bah! Tutto sembra meno un hamburger!”

Ma perché mi compri allora, mi cuoci a fuoco vivo e mi spruzzi pure la salsa barbecue? Mangiati direttamente la soia!!

La domanda è: se sei vegano perché hai bisogno che i tuoi vegetali abbiano forma e consistenza animale? Ti stai forzando? In realtà mangeresti una salsiccia alla brace o una fiorentina al sangue? Vuoi comunque soddisfare il tuo immaginario assetato di carne quasi cruda?

La risposta di solito è: vogliamo invogliare i più restii, quelli che magari vogliono cambiare ma gradualmente, immaginando comunque di mangiare ancora carne convenzionale.

Tipo: nuotereste in una piscina vuota perché avete paura dell’acqua?

Sono un hamburger vegano con seri problemi di identità,
ora vado dalla psicologa,
spero mi faccia stendere sulla griglia.

martedì 21 febbraio 2023

TENERTI

 


Tenerti per mano sempre nuova sensazione
come un plaid a rilasciare tepore,
tutela mente e cuore.

Sono ombra a ridisegnarti,
appuntamento preciso,
capello ricomposto,
riflesso nello specchio.

Custodisci segreti, lacrime, angosce,
e io disegno futuri a forma di te,
sui tuoi passi, le esitazioni,
su quel guardarmi, cercarmi,
e poi trovarmi sempre.

Il resto è attesa che logora,
e la risposta tenerti per mano.


sabato 18 febbraio 2023

QUESTIONARIO DI GRADIMENTO BLOG

Gentili bloggers, mi piacerebbe davvero conoscere la Vostra opinione sul servizio ricevuto consultando le Mie Pagine.

Grazie alle Vostre indicazioni spero sarà possibile migliorare la qualità del blog.

Vi chiedo quindi di compilare il presente questionario,
che non sarà per nulla anonimo.

A - Per quale motivo leggete Postodibloggo?

1 -  Ce l'ho sul blogroll

2 -  Il proprietario mi stalkerizza

3 -  Scrive cose meravigliose

B - Gradireste l'inserimento di inserti pubblicitari?

1 -  Ci manca solo la réclame!..

2 -  Lo leggerei più volentieri

3 -  Se poi divide i profitti va bene

C - Cosa vorreste leggere con più frequenza?

1 - Poesie

2 - Storie sporcaccione

3 - Narrativa intelligente

D - Cosa vi infastidisce di più?

1 - Essere presi in giro

2 - La supponenza

3 - Risposte ai commenti in ritardo

E - Disagi percepibili?

1 - Troppi post

2 - Commenti non remunerati

3 - Assenza di parcheggio

F - Eccellenze percepite?

1 - Nessuna

2 - Grafica

3 - Colori

G - Ogni quanto passi su Postodibloggo?

1 - Prima volta

2 - Ogni tanto

3 - Sempre

H - Quale pensi sia l'età media di un lettore di Postodibloggo?

1 - Pensionati

2 - Disoccupati giovani

3 - 20/80

I - A quale area geografica appartieni?

1 - Nord

2 - Centro

3 - Sud, isole, mezzacosta, campagna, paesino, contrada?

L - Aree di miglioramento?

1 - Tutte

2 - Miglioramento cose sensate

3 - Inserimento cose sensate

M - Come trovate le foto a corredo?

1 - Buone

2 - Troppe

3 - Sfocate

N - Come giudicate la chiarezza espositiva dei testi?

1 - Insomma

2 - Decente

3 - Testi?!

O - Quali argomenti leggereste più volentieri?

1 - Sport

2 - Saggistica

3 - Fisica Quantistica

P - Trovate facilmente consultabile il blog?

1 - Blog agevole e intuitivo

2 - Confuso

3 - Mancano le rotatorie

Q - Argomenti preferiti?

1 - Viaggi

2 - Racconti

3 - Sanremo

R - Consigliereste Postodibloggo ai vostri amici/conoscenti?

1 - Mai

2 - Sempre

3 - Solo a quelli che voglio eliminare

S - Qual è la reazione ad una notifica di nuovo post?

1 - Eccolo!

2 - Che palle!

3 - Lo leggo dopo

T - Al termine della lettura di un post qual è la prima reazione?

- Bello

- Aspetta che rileggo

- Ma che sta' a dì?

U - Come vi sentireste se Postodibloggo non esistesse?

- Orfani

- Meglio

- Con un sacco di tempo in più

V - Valutate aspetti non considerati nei precedenti quesiti

1 -

2 -

3 -

POSTODIBLOGGO ringrazia vivamente per la pazienza e la collaborazione.

Cordiali saluti.


giovedì 16 febbraio 2023

PIETRA ALIENA

 


Dovessi indicare un’entità aliena al mondo, ma così radicata e familiare da non poter far supporre la minima estraneità, penserei alla pietra.
Eterna.
Perché aliena allora? Sinonimo di straniera, diversa, intrusa?
E’ l’assimilazione all’uomo a creare il quesito. La pietra indirizza inconsciamente via e passo.
Monte da violare o granello di tempo in clessidra.
Siamo in balia di roccia:
costruiamo assemblandola, offendiamo lanciandola, creiamo arte scolpendola.
Pietra viva che respira, molto piano, quasi inavvertita.
Prima di tutto - monolite vivo - e dopo di tutto: deserto immobile.
L’acqua scopre ma la pietra resta: è scoglio, paragone, icona, d’angolo per la religione, d’inciampo per la memoria;
può trasformarsi in cuore e mettersi sopra ogni buon proposito, può essere parola e le azioni macigni, scagliati da chi non pecca.

“Se avessimo occhi di pietra, vedremmo muoversi le montagne  (Suvilehto)


martedì 14 febbraio 2023

MI ERO SENTITO

 


..come aprire e scrutare dentro. Improvvisamente.
Ma perché la gente è così?
Indelicata, senza premura, incurante del semplice fatto che ognuno di noi possieda una vita, dei sentimenti, pensieri accumulati, male e stropicciati a volte,
magari sotto naftalina, ma ben presenti.
Privacy si dice ora, a me frega poco, in verità;
non sono uno che si chiude a chiave,  posso rivelare tanto di me, solo che si usi tatto e pazienza,
e nessuna premura soprattutto, ecco.  
Come tanti teniamo le cose nascoste
e spesso non abbiamo proprio voglia di farle vedere a nessuno,
di tirarle fuori,
specie quando vengono conservate a fatica,
magari mal riposte, senza ordine,
sprofondate nell’aspro buio di cassetti che non ci andrebbe proprio di aprire.
A meno che, a offrire luce,
non sia la persona che aspettiamo da tempo,
capace di guardare col sorriso, di fare spazio dove non credevamo,
di offrire soluzioni alternative, di sbirciare tra le pieghe,
sconfessare i nostri tarli ostinati come abiti dimenticati.
Non come troppi che frugano senza preoccuparsi di poter far male.

In fondo sono solo un guardaroba,
fosse mia, ma è “vostra” ‘sta roba da guarda’..
sistematela meglio casomai...


domenica 12 febbraio 2023

SANREMO FOLLOWERS


Be'.. non devo certo essere io a segnalarlo.. quest'anno ci si è buttati a capofitto sui social, tant'è che la prima ospite è stata la reginetta delle influencers, e cantanti e ospiti venivano segnalati non per i loro successi, ma per numero di "streaming", di "followers", di "meme" di "like su instagram", "tag" o "presenze su Spotify".

In fondo sono "solo" cinque giorni, e il baraccone offre lo spunto ma poi bisogna sopravvivere.

Io sono vecchietto praticamente e me lo ricordo il Sanremo di un giorno, e poi 2, poi 3, poi 4.. e da qualche anno cinque giorni strapieni.
Dibattiti, commenti, interviste.. spesso sul nulla più nullo (Si sono
 tirate l'acqua Arisa e Anna Oxa? E' vero che le rose de Blanco erano spinate?), questa la media.. in uno degli infiniti pre/post/para/prima/dopo festival ho sentito pure il tenero Nicola di Bari affermare col vigore che gli è rimasto: "Blanco però andava squalificato!" e la conduttrice con voce quieta e comprensiva da badante caritatevole: "Guarda che non era in gara, era solo ospite Blanco..".

Poi montagne di sviolinate femministe e subito dopo esempi di becera misoginia.
E alla fine cinque maschi che vincono, due maschi che si baciano, due maschi conduttori, un maschio al dopo festival ufficiale.. magari solo un caso eh!

.. e, come sottolineai lo scorso anno, qualcuno canta pure.. ;)

Conosco anche le obiezioni: ma perché lo vedi, ma cambia canale, ma lascialo a chi lo apprezza, ma chettefrega.. e non avete tutti i torti, ma in fondo fa parte dello spettacolo e importante è non prenderlo e non prendersi sul serio, perché lo sanno tutti che per la musica, anche per quella popolare, per quella da radio, per quella che manda avanti davvero il baraccone Sanremo è giusto una parentesi, un flash, una sgasata isolata, nessuno mai porta canzoni meravigliose a Sanremo, ma Sanremo le ammanta di caduca bellezza,  e quest'anno più degli altri aspettavo con ansia i miei Depeche Mode, che non so cosa e quanto c'entrino, però ci stanno e quindi, me li godo.

Eppoi come non segnalare il momento top dell'intero festival.. l'incipit dello pseudo comico Angelo Duro, con lui rivolto ad Amadeus: "Sto cretino, m'ha fatto uscire all'una meno dieci!" 


venerdì 10 febbraio 2023

UN'ORA AVANTI

Anton era nato con un bonus. 

Viaggiava un'ora avanti.

Quando accadeva qualcosa lui già la sapeva.

O perlomeno, avrebbe potuto saperla.
Un terremoto, una valanga, uno schianto, una morte, un Capodanno, un risultato.

Ma era anche tremendamente distratto, quindi comunque beccava ingorghi in tangenziale, pioggia senza ombrello, non ascoltava le critiche e non giocava comunque in tempo i numeri vincenti del SuperEnalotto.

E pur avendo constatato che sto' post non sarebbe piaciuto troppo, perché a tanti procura fastidio conoscere il futuro, continuerà a scrivere di quello che vuole, incurante dei giudizi negativi.

mercoledì 8 febbraio 2023

CAMERE D'ALBERGO

Quella voglia di sbirciare nelle camere aperte di albergo passando in corridoio -  potreste dire che non vi è mai capitato? -, solitamente quelle che il personale sta rigovernando, un po' per vedere se sono come la tua, o migliori, un po' per sana impicciaggine, si sbircia per vedere come la gente sistema vestiti e valigie, o gli effetti personali sui mobili.. ammucchiati, ordinati.. devo dire capita molto più frequentemente in crociera, dove le cabine sono un'infinità e l'altissima frequenza con la quale si passa per i corridoi permette di trovarne aperte a bizzeffe mentre vengono rimesse in ordine.

E' un po' come giocare allo psicanalista che ti guarda dentro, a capire come affastelli emozioni e timori, così noi controlliamo se c'è un modo più efficace per impilare borsoni e zaini, o appendere t shirt al televisore, o le scarpe vicino alla porta.. scopriamo che da anni poggiavamo la valigia dove in effetti occupa spazio, così come teniamo ricordi fin troppo custoditi, mentre dovremmo fare ordine vitale e liberarcene. 

Sbirciare nelle camere d'albergo socchiuse è psicanalisi a costo zero, e può insegnare tanto..

domenica 5 febbraio 2023

RIVELAZIONI

Non avrei voluto, o forse dovuto, parlarne.

Ma alla fine ho pensato che tenere certe felicità solo per me, e non condividerle almeno sul blog, sarebbe stato un gesto egoista, e sono sicuro che tra di voi c’è chi merita di scoprire, prima o poi, luoghi simili.

Sapete già quanto ami le isole, e quante, e come, ne abbia celebrate qui sul blog.
Stavolta parlo di tre isole davvero meravigliose, fuori dai normali circuiti turistici, destinate alla discrezione, ad essere ammirate con estrema cura, gelose della loro privacy: sfuggono all’evidenza degli atlanti, si fanno gioco della vita mondana, complicano i tragitti, se ne starebbero volentieri esclusivamente custodite da risacche premurose, tramonti delicati, barriere insidiose.
Certe isole sono “note a piè di pagina della terraferma” ma acquisiscono personalità e autonomia, confondendo i venti e le rotte più insidiose.

Il paradiso è un’isola, ma anche l’inferno. (Judith Schalansky)

 Sono Zadamo, Kosnosira e Aloredu.


Zadamo

Zadamo è una minuscola isoletta al largo di Ventotene, rocciosa e impervia, con un’unica baia incantevole al riparo dalle correnti, raggiungibile solo con gommone da alcuni pescatori pontini che curano rifornimenti e accompagnano qualche spericolato turista; tre tipiche casette rosse e verdi sono l’unica residenza di una popolazione locale riservata e discreta, che comunica con un antichissimo idioma saraceno/napoletano in via di estinzione. L’unico sperone di roccia dove ancora possibile osservare  pironi e scogliatelle nel loro puntuale peregrinare migratorio.

Kosnosira

Kosnosira si perde nel vortice egeo tra Creta e Santorini, un prospetto vulcanico nel Fosso dei Ciclopi che emerge dal blu cobalto e può ucciderti di incanto con un solo tramonto infuocato, una mini ciclade dove non esiste approdo, non attraccano che barchini temerari, dopo ore di mare periglioso da Santorini meridionale, ma chi supera l’impudenza, gode di spiagge intonse, casupole di calce abbagliante con i loro introversi residenti, pesce incredibile, vegetazione intricata che mescola macchia mediterranea a ceppi arborei nordafricani.


Aluredu

Aloredu, a latitudini indecifrabili, sperduta tra atolli dimenticati, è rarissimo esempio di idrocultura naturale, le maree costanti che filtrano dal reef ne smolecolano la consistenza sabbiosa a volte per due/tre mesi,  ricreandola ogni volta diversa anche a poche centinaia di metri, sfruttando clima, vegetazione sommersa, fauna anfibia che sopporta ogni variazione morfologica complessa, le spiagge si disintegrano e riformano ogni volta grazie alle memorie geologiche delle sabbie, rigenerando nuove anse, dune irregolari e minime basse maree trasparenti.

 


giovedì 2 febbraio 2023

LATITANZA (DI COLUI CHE SI SOTTRAE)


Era latitante. Da un tempo indefinito. Aveva ingaggiato una lotta senza quartiere col presenziare, col manifestarsi, con l'esistere.
Gli avevano insegnato ad essere fantasma, al non destare il minimo sospetto, al non suscitare interesse, curiosità, attenzione.

Doveva sparire per rendersi sereno, non creare appigli, non fornire scuse, moventi, stimoli. Divenne un perfezionista del vuoto, dell'assenza, dell'impercettibilità.

E non mancava solo come presenza, avvertiva latitare tutto, dall'appetito al senso dell'umorismo, dal freddo pungente all'innamoramento.
Era un professionista ormai. Gli latitavano anche gli anni, gli ultimi dieci non si erano presentati al compleanno.. hai voglia ad aggiungerli.. iniziava a mancare ai suoi pensieri, alle congetture, ai calcoli, al dolore.

Quando decise, in un abuso di coscienza, di consegnarsi alle Forze dell'Ordine, non ricordava neanche cosa avesse commesso per costringersi a sparire.

Ma era divenuto talmente bravo che in Commissariato non lo videro neppure entrare.


lunedì 30 gennaio 2023

ANCORA SCAURI

 


Quando scrissi "Non cambiano i luoghi, forse neanche il tempo scorre. Sono i nostri occhi che viaggiano famelici a ritroso",
parlavo di Scauri.

Se vai in vacanza estiva nello stesso luogo per sessant'anni circa, anche solo un mese l'anno (Settembre, che diventa il tuo mese feticcio), quel luogo è giocoforza testimone della tua crescita, delle tue scelte: amori, lacrime, gioco, paure, passioni, sconfitte, meraviglie, fobie, curiosità, legami. 

E a me succede di non poterci più ricapitare ogni volta senza scombussolarmi, senza subire lo scossone del "viaggio nel tempo", scorgere persone che non ci sono più, tornare ad età irrimediabilmente perse.
Sulla strada, lungo il tragitto per il mare, scorgi già il traguardo, percepisci odori, avverti scenari, magiche quinte mai del tutto riposte.

Se non hai memoria vivida a sostenerti, certi luoghi che ti appartengono, cui sei appartenuto, ti squarciano dentro appena arrivi, aprono scrigni chiusi di cui altrimenti non possiedi combinazione.
E la chiave la trovi ora ad ogni angolo di via, lembo di spiaggia, ricamo di orizzonte.

E non riesco ad essere felice di questo nastro che sbobino nell'anima, perché la nostalgia non funziona nella stessa maniera per tutti.


Stamane avvertivo come aria di Settembre.

Atmosfera pulita, fresca, silenziosa.

Una sensazione amata, di tenera smobilitazione,

come  riva di quieto mare,

con gli ultimi ombrelloni chiusi,

le scie lente di pescatori,

rade bancarelle di mercato

con l’uva e i fichi a farla da padroni. 

E io a passeggio controsole, a godermi il tepore,

l’aroma di caffè e di ciambelle calde e fragranti,

in quell'aria.

A Scauri.


Il lungomare che raccoglie sospiri, l'amaro col ghiaccio sul molo che tiene la luna appollaiata all'orizzonte, le cozze in guazzetto, i tramonti che finiscono dritti su Ponza e sempre una vagonata di passato da tenere vivo coi piedi a mollo, ma tutto questo può farti anche male. Mi fa male, procura bellezza indicibile ma anche nostaglia assurda. 




Sguardi che scorgono quello che c’è,

sottraendo ciò che era,

in un viaggio dove la memoria

gioca sporco col presente.

Sono i nostri occhi macchine del tempo,

che grattano mille riverniciature,

rivivono giochi, baci, pedalate...

vedono locandine di cinema

davanti vecchie arene ricoperte di edera,

riconoscono mare mosso

di infinite intemperie,

mentre è solo onda quieta, ora,

a creare brusio indistinto.






venerdì 27 gennaio 2023

TRAIN DE VIE


Giornata della Memoria al cinema: Train de vie

Assimilabile a La vita e' bella anche se pervaso di una genialita' diversa, tragicamente comica, con un percorso apparentemente giocoso ma, a differenza di quello benignano, alla ricerca continua di un sorriso non rassegnato. 

Di un respiro da sostituire alla disperazione.

Qui la tragedia e' esorcizzata in partenza, siamo in piena arte della commedia, non si sopravvive soltanto al sistema perverso ma lo si scardina dall'interno, non ri resiste appena a galla solo per non affogare, ma si ribaltano tutte le regole e si dettano nuovi ritmi. 

Il gioco lo conducono i deboli e sono gli altri che dovranno adeguarsi. 

Un affresco sempre vivo che tiene in ansia fino alla fine, con trovate coraggiose e mai banali, che sostituiscono le lacrime di ruolo a sorrisi di speranza.

Un humor yiddish all'altezza dei migliori Allen e Coen, a disinnescare il dolore per presentarlo in tutta la sua assurdità.