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domenica 10 agosto 2025

A ZACINTO

 


A  ZACINTO

"Né più mai toccherò le sacre sponde
Ove il mio corpo fanciulletto giacque,
Zacinto mia, che te specchi nell’onde
Del greco mar, da cui vergine nacque
Venere, e fea quelle isole feconde."

Neanche noi lambiremo più le divine sponde,
fin troppo  avvezzi all’incanto cicladico,
incautamente c’avventurammo per Zante,
distratti da sirene sbeffeggianti
e dall’iconico relitto
peraltro neanche scorto.

"Col suo primo sorriso, onde non tacque
Le tue limpide nubi e le tue fronde
L’inclito verso di colui che l’acque
Cantò fatali, ed il diverso esiglio"

Di fronde fin troppo colma, di cale e lidi assai meno,
e sfocati villaggi tra ulivi millenari,
Ulisse lo vagheggio di transito, ma senza magia,
e giusto un ritorno dell’onda
a porre eco alla scogliera.

"Per cui bello di fama e di sventura
Baciò la sua petrosa Itaca Ulisse.
Tu non altro che il canto avrai del figlio,
O materna mia terra; a noi prescrisse
Il fato illacrimata sepoltura."

E alla fine neanche Foscolo tornò mai
alle fatali sponde, ad Itaca attigua
ma ben distante da Sifnos o Amorgos
che avrebbero procacciato ben altri versi
e incantata meraviglia.

 


Ho voluto giocare con l’ode foscoliana, per un’isola che ci ha lasciato tiepidini,
mai stregati; certo mare incredibile, ed alcuni scorci di costa da sogno, ma troppo anonimato tutt’attorno, bolgia estiva, richiamo da movida.. nessun villaggio d’altre epoche o calette da conquistare nella quiete d’un sentiero, solo architetture scialbe, agglomerati urbani senza alcun brio, piattume paesaggistico folto solo di ulivi e qualche abete dove il terreno impenna un istante.

Ma anche immaginandola libera dalle sovrastrutture mondane, Zante rimane a configurazione fortemente ionica, ma priva di spicchi di personalità, come quelli veneziano/bizantini  presenti, ad esempio, a Corfù o anche a Creta, rimanendo in quell’area di influenza; lontanissima comunque dai paeselli cicladici in calce bianca e le tamerici a lambirne le rive.


Certi luoghi, quando diventano facilmente raggiungibili (voli diretti low coast o brevi percorsi in traghetto) finiscono con lo snaturarsi, anche se poi basta allontanarsi dai centri che calamitano le orde a generare caos e delirio per (ri)scoprire angoli di quiete intonsa, dove invise spiagge senza bar e monasteri accoccolati in cima a strade fuori mappa, riservano ancora l’opportunità del prodigio.


Cova delle tartarughe Caretta Caretta



mercoledì 18 giugno 2025

SICILIA EXPRESS

Tre giorni frenetici: un atto notarile saltato, visite parentali in tre differenti Comuni: Caltagirone, Trecastagni e Acitrezza; auto a nolo strizzata per bene, cene e pranzi a volte arrangiati e alcuni che neanche Lucullo.. strade, stradine, traffico, calore già ai vertici, stress palpabili.. insomma la vacanza che non vorresti mai fare, perché in fondo, alla base, tutto nasce da incombenze burocratiche, e che invece fai, ingurgitando bellezza con l'imbuto, stile turista giapponese, e alla fine, mentre riallacci la cintura di sicurezza, sull' aereo di ritorno, ti accorgi che stai riportando via comunque tanto anche se disordinatamente, forse per quel timore di poter lasciare qualcosa.

Sia chiaro: un tipo di viaggio che non sopporto, dettato da tempi e circostanze tiranne, programmato al dettaglio, al millimetro, con tempi di riposo e svago ridotti al lumicino, ma che ti lascia addosso sapore di terra che ami.  

Torneremo Sicilia. E con meno agitazione.

Villa Comunale    Caltagirone

Caltagirone  Scalinata di Santa Maria del Monte

Trecastagni   Eremo di S.Anna


 

giovedì 9 novembre 2023

UNA CROCIERA E' PER SEMPRE

Questa volta, nonostante l'aver toccato molte terre, Marocco, Canarie, e ancora Spagna e Francia, siamo stati principalmente assorbiti dal mare: giorni di navigazione nel Mediterraneo, oceano Atlantico e di nuovo Mediterraneo. 

Un fantastico navigare, circondati, custoditi, cullati, accarezzati da acqua infinita, cielo e onde.

Ogni volta che la nave scivola via dal porto il silenzio inizia a disegnare lo stesso - eppure sempre differente - orizzonte.

Il Marocco è un'Africa arabeggiante dove  Mediterraneo e Occidente s'incuneano senza sosta lasciando magari interdetto l'immaginario di chi approda.

                                                        Casablanca

Poi scopri Lanzarote, centinaia di bocche vulcaniche in mezzo all'oceano, spuntano dal mare come a ricordare che sotto c'è terra: tumultuosa, bollente, viva. E noi, d'improvviso, dalla brezza al caldo che immobilizza, cristallizza le piante, gli animi, il respiro. L'occhio si incanta , riflette pietra nera, spigolosa, si affascina di curve marziane, pendii irrequieti, a tuffarsi nel mare perennemente ferito da scogli impuniti.

giovedì 3 agosto 2023

SICILIA SEMPLICE

Esistono borghi sospesi sul mare, e se di giorno regna il caos ed il calore può attanagliare come un phon acceso in faccia, la sera misura il crepuscolo puntellato di lucine e luna a specchiarsi tra le barche immobili. 

Acitrezza

Fiumefreddo (trasparenze)

Catania by night





In barca per faraglioni

Lulù

Poi ci sono i colori, i sapori, le emozioni che vengono a sorprenderti in quantità industriale ma tutte rigorosamente confezionate e ricamate a mano.



Taormina (dettaglio.. ihih..)

Taormina

Isola Bella (Taormina)

Sul mare, il sole, i panorami rigogliosi, non posso che continuare a meravigliarmi ad oltranza.. 

Isola Bella

Catania

Catania (movida)

San Michele di Ganzaria (Caltagirone)

Ma non sono pochi i momenti dedicati al particolare, al dettaglio, alla Sicilia vecchia maniera che incombe ovunque si getti un occhio a curiosare oltre la superficie.

Cassina sicula

Castello normanno di Acicastello



Portale normanno/aragonese


Mascali (Giarre)

Capomulini

San Giovanni Licuti (borgo catanese)

Acitrezza

 Un'isola che mi appartiene per consanguinetà e bellezza, che conosco ormai profondamente e che spero tutti abbiano l'opportunità di visitare almeno una volta nella vita. Magari senza troppi incendi..


Oliveri in fiamme e noi lì..evacuati appena in tempo..


Apericena vista faraglioni..

domenica 5 febbraio 2023

RIVELAZIONI

Non avrei voluto, o forse dovuto, parlarne.

Ma alla fine ho pensato che tenere certe felicità solo per me, e non condividerle almeno sul blog, sarebbe stato un gesto egoista, e sono sicuro che tra di voi c’è chi merita di scoprire, prima o poi, luoghi simili.

Sapete già quanto ami le isole, e quante, e come, ne abbia celebrate qui sul blog.
Stavolta parlo di tre isole davvero meravigliose, fuori dai normali circuiti turistici, destinate alla discrezione, ad essere ammirate con estrema cura, gelose della loro privacy: sfuggono all’evidenza degli atlanti, si fanno gioco della vita mondana, complicano i tragitti, se ne starebbero volentieri esclusivamente custodite da risacche premurose, tramonti delicati, barriere insidiose.
Certe isole sono “note a piè di pagina della terraferma” ma acquisiscono personalità e autonomia, confondendo i venti e le rotte più insidiose.

Il paradiso è un’isola, ma anche l’inferno. (Judith Schalansky)

 Sono Zadamo, Kosnosira e Aloredu.


Zadamo

Zadamo è una minuscola isoletta al largo di Ventotene, rocciosa e impervia, con un’unica baia incantevole al riparo dalle correnti, raggiungibile solo con gommone da alcuni pescatori pontini che curano rifornimenti e accompagnano qualche spericolato turista; tre tipiche casette rosse e verdi sono l’unica residenza di una popolazione locale riservata e discreta, che comunica con un antichissimo idioma saraceno/napoletano in via di estinzione. L’unico sperone di roccia dove ancora possibile osservare  pironi e scogliatelle nel loro puntuale peregrinare migratorio.

Kosnosira

Kosnosira si perde nel vortice egeo tra Creta e Santorini, un prospetto vulcanico nel Fosso dei Ciclopi che emerge dal blu cobalto e può ucciderti di incanto con un solo tramonto infuocato, una mini ciclade dove non esiste approdo, non attraccano che barchini temerari, dopo ore di mare periglioso da Santorini meridionale, ma chi supera l’impudenza, gode di spiagge intonse, casupole di calce abbagliante con i loro introversi residenti, pesce incredibile, vegetazione intricata che mescola macchia mediterranea a ceppi arborei nordafricani.


Aluredu

Aloredu, a latitudini indecifrabili, sperduta tra atolli dimenticati, è rarissimo esempio di idrocultura naturale, le maree costanti che filtrano dal reef ne smolecolano la consistenza sabbiosa a volte per due/tre mesi,  ricreandola ogni volta diversa anche a poche centinaia di metri, sfruttando clima, vegetazione sommersa, fauna anfibia che sopporta ogni variazione morfologica complessa, le spiagge si disintegrano e riformano ogni volta grazie alle memorie geologiche delle sabbie, rigenerando nuove anse, dune irregolari e minime basse maree trasparenti.

 


domenica 2 ottobre 2022

KEA

 


Il bianco che acceca e abbaglia,

è la Grecia che amo.

Lo scalino levigato da infinite mani di calce,

il sottopasso che crea ombra fragile,

l’orizzonte che sbuca nel blu del mare che circonda,

la porta azzurra incrostata di tempo,

il silenzio tutto attorno, la quiete densa, il calore feroce.

L’odore di kebab e  l’aroma intenso di tzatziki.

E’ terra mia, penso, sorridendo.











Italiani e greci spesso amano dire: una faccia una razza, ed hanno profondamente ragione. Mi sento legato a quella terra, a quelle isole, ai sentieri e alle chiesette, come se ci fossi vissuto in vite precedenti. Risaliamo sul traghetto, e ci prende subito la nostalgia, ancora con la salsedine addosso.