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giovedì 7 agosto 2025

MI RIGIRO NEL LETTO

 


Mi rigiro nel letto.
Ho appena affermato ad una platea di un milione di ragazzi:
"Siete voi la speranza di pace per il futuro, non più spettatori ma protagonisti”.
Ma intanto si muore adesso, e io come agisco, cosa posso fare? 

Telefono a Netanyahu e dico: “Guarda che volo a Gaza, per favore sospendi i bombardamenti e ti faccio fare bella figura”, poi sento le autorità palestinesi: “Occhio che arrivo a Gaza, vedete di non farmi fuori, diventerei santo subito e voi, subito dopo, un immenso parcheggio.” 

E ammesso che ci arrivi, tra valichi di frontiera e piani aerei interdetti, dovrei ammansire anche l’Egitto e il suo controllo a Rafah, ma la mia forza è nel prenderli tutti in contropiede, qualcosa di mai visto e inaudito, li lascerei basiti, vi lascerei basiti.. tutti.
Posso proporre uno scambio di prigionieri. Una cosa  sempre fatta fin dai tempi più antichi. Perché non dovrebbe funzionare ora? Li prendo io in custodia gli ostaggi di Hamas, li porto a Tel Aviv e loro mi danno i palestinesi in galera. 

Ci penso io, chi altri sennò?
Chi altri potrebbe?
Chi altro si assumerebbe un azzardo del genere, una bega politica e diplomatica così enorme?
Procurerò un’eco mediatica mai vista, magari non risolvo, ma a quei ragazzi che invito a non essere passivi, offrirò un volano speciale, una spinta senza precedenti, un esempio soprattutto, perché è di questo che hanno bisogno. Soprattutto. Prima di ogni parola.

E mi rigiro nel letto.
Certo affascinanti e intriganti questi pensieri, ma davvero rischio di fare peggio, stuzzicare, offrire un pretesto per nuovi scontri, magari ancora più cruenti, e poi sconfinare su cieli così presidiati, spezzare protocolli inossidabili, sfidare l’egemonia di due stati comunque profondamente ostili e i rappresentanti di Hamas che neanche so bene come contattarli, magari mi vedrebbero solo in cerca di effimera gloria, malato di protagonismo giusto a consolidare un’immagine ancora acerba e fredda, schiacciata dal mio predecessore.

Mi sa che me ne vado a Castel Gandolfo, per ora.
In elicottero però, che tutta quella gente per strada irrita un pochino.


domenica 22 giugno 2025

FATE QUESTO IN MEMORIA DI ME

 


Evocativo sentirlo scandire in maniera enfatica: Fate Questo In Memoria Di Me - con esatta pausa tra una parola e l’altra - dal sacerdote che ha celebrato la Prima Comunione di mio nipote.
Una frase potente, autorevole, intensa, perentoria. Che profuma di comandamento e dono,  fondamento e principio del Sacramento dell’Eucarestia.
Frase eloquente e rivelatrice, pronunciata da Gesù durante l’Ultima Cena, immagino con l’originario afflato e veemenza di chi, ogni giorno, celebra messa, e chiave di volta di ogni futura celebrazione eucaristica, subito dopo la consacrazione del vino e del pane e immediatamente prima la distribuzione delle ostie consacrate.
Fate questo in memoria di me.
Parole che rappresentano da sole il fulcro mistico della Comunione e che rimangono impresse in un'atmosfera di magica sacralità.

Chiunque si avvicini alla Comunione può confermare la suggestione, l’importanza, il fascino e il caposaldo di queste sei semplici parole, invito a perpetrare fede, speranza, amore e, appunto, Comunione.

***

Passiamo ora a qualcosa di più terreno e profano ora, azzardando un’ardita metafora rispetto a quanto esposto sopra.
Sei andato a vedere con tre dei tuoi amici più cari la partita della squadra del cuore, una partita sudata e combattuta, che ti è rimasta bene impressa.
A fine partita, mentre uscite dallo stadio, dici ai tuoi tre amici:
“In fondo è andata bene, abbiamo vinto 1 a 0”.
I tuoi amici ti guardano tra il sorpreso e l'interrogativo dicendo:
“Veramente la partita è finita 0 a 0, non abbiamo segnato nessun gol!”.

Non saresti stupito del fatto che solo tu abbia visto un gol?
Un gol magnifico, tra l'altro che ha fatto esplodere lo stadio e consegnato questa magica vittoria agli annali di gloria della tua squadra?

Eravate  quattro amici  molto attenti alle fasi di gioco, e a fine partita solo tu sei convinto di aver visto la propria squadra passare in vantaggio e vincere, e gli altri, tutti e tre, seduti accanto a te, mentre assistono proprio allo spettacolo della loro squadra del cuore, non vedono il gol?!? Chi di questi ha preso un abbaglio?

Avevo accennato all’azzardo della metafora, ma è un po' per rendere fruibile e significativo quel che accade a quell’Ultima Cena:
un solo evangelista - su quattro -, fa caso a quella fenomenale frase, la portentosa, sublime, affermazione di Gesù, che pone le basi della Comunione:
Fate questo in memoria di me”.
Su tre dei quattro Vangeli canonici, non esiste traccia di questa meraviglia, di questa incredibile  testimonianza che annuncia uno dei miracoli più belli, ogni giorno  perpetrato nelle chiese di tutto il mondo.

Una frase che, semplicemente, non c'è. 

Vi siete mai chiesti come sia potuto accadere che il fulcro della Cena, quell’epilogo colmo di prodigio, l’invito a cibarsi di santità per tutta la vita, sia sfuggito a ben TRE evangelisti su QUATTRO? Pure ben presenti a quella cena.
Erano in bagno, erano distratti dalla cameriera, stavano parlando tra loro?

E come mai i tenutari e i curatori di quelle scritture non hanno tenuto conto, in seguito, della “piccola” contraddizione?
Forse non era ancora matura la potenzialità del Sacramento?
Divenuto, in effetti, consuetudine, SOLO centinaia di anni più tardi?

Certo diventa difficile aver fede senza prove, ma la fede autentica si dovrebbe alimentare proprio nel culto dell’enigma, della NON conoscenza, della NON supposizione.

Dovremmo fare a meno di tanti "aiutini". Il fedele attuale, ricolmo di particolari e certezze sulla vita di Dio e Gesù, potrebbe (saprebbe) farne a meno? Ne dubito.

Siamo ricolmi invece di infiniti dogmi e dimestichezze con le quali abbiamo fatto di Dio qualcosa di estremamente confidenziale, e pochissimo misterioso.

E il Mistero, quello vero, si sa, spaventa, e non rassicura affatto.  

 


venerdì 23 maggio 2025

LA LETTERA

 


Fin dal 1400, in seno al Vaticano, gli agostiniani si sono sempre occupati della Sagrestia Pontificia, compiti particolari affidati solo ad uno di loro, come Sagrista Custode del Sacrario, Bibliotecario e anche Confessore del Papa; poi c’erano le suore delle Figlie della Carità e le, sempre agostiniane, suore di Carità di Nostra Signora del Buono e Perpetuo Soccorso a gestire tutta l'ordinaria amministrazione.

Tra queste suor Teolinda, ventottenne nel 1978, abbandonata in convento da adolescente e col tempo, poi, suora contemplativa e sempre profondamente devota al suo Ordine; arrivò in Vaticano grazie alla fama di spiritualità e servizio riconosciutole dalle consorelle, distinguendosi quindi, per sensibilità ed efficienza, in occasione dell’elezione di Giovanni Paolo I, Papa Luciani.
Una speciale affinità elettiva la legava al nuovo Pontefice, in cordiale armonia di visione e intenti; e lui la teneva così da conto al punto di affidarle - dopo solo pochi giorni - una missiva segreta da consegnare al nuovo Papa, in caso si fosse verificata un’interruzione  improvvisa di papato che non rientrasse nei canoni usuali.

Ma nonostante prematura scomparsa di Papa Luciani, Suor Teolinda tenne in riserbo quella lettera fino a che non si fosse potuta fidare con tutto il cuore del nuovo Vicario di Cristo; e solo ora, nel 2025, eccolo un Pontefice profondamente legato a Sant’Agostino, e all’età di 76 anni, decana e responsabile di tutte le attività di gestione collaterale della Santa Sede, Suor Teolinda aveva chiesto udienza privata.
Il momento era finalmente giunto.

Papa Leone XIV aprì l’epistola con le mani tremanti, sapeva chi era il latore, ma aveva sempre scacciato ogni demone che ne minasse la fede. Rimase a lungo in meditazione mentre il crepuscolo dipingeva le pareti di un cremisi quasi profetico.
Chiese di mangiare in compagnia quella sera, e non solo per deferenza ad una consuetudine sempre gradita a Papa Francesco; dopo cena congedò il padre spirituale che aveva condiviso il medesimo cibo con lui e si pose allo scrittoio accingendosi ad elaborare una lunga lettera.

Sapeva già di aver stuzzicato l’ambiente, chiedendo dapprima di poter accedere alle carte secretate e poi, forte della sua laurea in Matematica, a quegli strani bilanci dello IOR.

Ora vergava alacremente una memoria, doveva decidere - soprattutto - a chi poterla affidare, affinché non rimanesse altri cinquant’anni in naftalina anche lei.
Dal giorno successivo, poi, sarebbero stati necessari occhi e movenze più che prudenti.



mercoledì 30 aprile 2025

IL CARDINALE CHE VOLEVA ANDARE IN CONCLAVE

 

Non avrebbe dovuto neanche presentarsi un “caso Becciu”, a rigor di norma e regola.
Ma il Signor Cardinale, condannato in primo grado per frode e peculato a oltre cinque anni da un Tribunale Vaticano, in attesa dell’appello del prossimo Settembre, 
voleva partecipare al Conclave a tutti i costi..

E poteva riuscire perché il timore di questi uomini “illuminati dallo Spirito Santo”, chiamati a giudicarlo, sembrava animare tutt'altri interessi..

Le scrivo direttamente, ora, da semplice osservatore credente.

Se anche fosse innocente,
Cardinale Becciu caro, anima consacrata a Dio, se in cuor suo sapesse perfettamente di subire un’ingiustizia terrena, offra un pensiero a tutte le persone riavvicinatesi alla Chiesa grazie a Papa Francesco, alla sua semplicità, alla sua umanità e che, assistendo a questa storia - di bassissima umanità invece - si allontanerebbero di nuovo,  percependo solo avidità, interessi, giochi di potere.
In casi come questi tendiamo a perdere di vista misura, etica, religione, morale, convenienza,  decenza, discrezione, opportunità o anche solo prudenza.
Perdiamo di vista Dio.

Se anche fosse vero che lei si trovi al centro di un miserabile complotto,  carissimo Cardinale, non sarebbe stato logico, comunque, adeguarsi? 
Non abbandonare mai quella luce che il Signore ha concesso al Suo ruolo, facendo invece emergere solo la voracità umana che non le ha permesso subito di farsi da parte, di rispettare un Papa appena volato via.

Beva in un sorso questo calice amaro, Cardinale carissimo,
Lei ha Dio dalla sua parte.
Con un passo indietro, con un solo gesto, ha sconfitto tutti quelli che le vogliono solo del male.
Offre al fedele che assiste attonito finalmente un’immagine beatificata.

Le è stato chiesto solo un piccolo sforzo. La Chiesa è degli uomini di buona volontà, dei poveri, di tutti quelli che hanno bisogno di esempi di eccellenza, di sacrificio, di bellezza.
Di un Cristo in croce.

Se anche fosse,
Cardinale Becciu, Dio opera tramite Lei.
Non perda mai di vista questo orizzonte, questo scenario.
Lei, facendosi da parte,
ha comunque reso un servigio immenso.

 


giovedì 2 gennaio 2025

QUALCUNO DICE CHE I COMANDAMENTI SIANO NOVE

..ed ogni riferimento all'ultimo libro di Cazzullo non è per nulla casuale.. 


In realtà sono sempre stati dieci, come storia e infiniti testi insegnano.
Spostati, aggiustati, diminuiti, risistemati.

Insomma, a più riprese ci è stato messo lo zampino.

Il secondo Comandamento, ad esempio: 

Non ti farai alcuna scultura né immagine qualsiasi di tutto quanto esiste in cielo al di sopra o in terra al di sotto o nelle acque al di sotto della terra. Non ti prostrare loro e non adorarli poiché Io, il Signore tuo Dio..

è stato prima accorpato al primo, e col tempo poi, ridotto e sintetizzato fino all'attuale livello catechistico:

Non avrai altro Dio fuori di me;

Provate solo ad immaginare che fine avrebbero fatto, altrimenti, millenni di iconografia religiosa, oggettistica da culto, catenine, crocifissi, madonnine, santi e santini, ma anche solo di comunque splendida arte figurativa in tema religioso. 

I Padri della Chiesa e i Padri conciliari di Nicea II, evocano l’invisibile a cui si riferiscono (...) e, guardando le icone, il fedele «solleva la mente dalle immagini agli archetipi».

Si percepisce il modello nell’immagine e l’immagine come modello». Il punto centrale di quest’affermazione sta in quella particella «nel».
Il modello non si identifica con l’immagine, il modello non è l’immagine, ma si manifesta nell’immagine, viene percepito nell’immagine pur mantenendo la sua distanza.
Gli iconoclasti invece dicono che non c’è distinzione tra icona e la sua origine
E denunciano l’arte religiosa proprio in funzione del legame che crea tra immagine ed archetipo, vale a dire un’arte di mera rappresentazione, accusando ogni forma di devozione ad essa come idolatria
”.

(Paolo Rollo DIALEGESTHAI Rivista di filosofia)

Io me le immagino proprio le miriadi di migliaia di fedeli davanti il santo patrono della propria città, o alla madonnina che forse è apparsa, o alle infinite reliquie, o mentre accarezzano un piede di statua, si fanno benedire l’auto, il presepe, la casetta al mare, o cercano preti esorcisti, o consacrano medagliette e rosari, o prenotano la fila per passare dal portone del Giubileo, ecco, mentre fanno tutto questo,  li immagino proprio che sollevano mente e cuore dall’icona, dall’immagine, dall’oggetto  raggiungendo direttamente l’archetipo.
Purtroppo siamo spesso di fronte ad una fede eccessivamente supportata, accessoriata, che va perdendo di genuinità, e la capacità di bastare a se stessa col solo afflato spirituale, sforando in una spesso inconsapevole, superstizione.


L'ultimo Comandamento, invece, comprendeva sia il nono che il decimo attuali:

Non desiderare la casa del tuo prossimo; non desiderare la moglie di lui, né il suo schiavo e la sua schiava, né il suo bue né il suo asino né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo.

E in effetti, col senno di una pure lenta e farraginosa evoluzione, la donna equiparata ad oggetti, schiavi ed animali, non deve essere apparsa cosa carina ai revisori cattolici che hanno rimesso mano alle Scritture pensando bene di dedicare alla donna da non desiderare, un Comandamento tutto per lei.

A questo punto ecco ripristinato l'esatto e rotondo numero dei Comandamenti come vengono insegnati oggi ad ignari frequentatori di corsi di catechismo e, posso immaginare in tantissimi casi, altrettanto ignari catechisti.

 


venerdì 20 settembre 2024

DENARI E TALENTI

 


Chissà quanto delle dinamiche economiche della Chiesa moderna, riflettono eco di parabole dove si parla, comunque, di soldi.

In Matteo due parabole ci parlano prima in termini poco lusinghieri del figlio che non fa fruttare il talento affidatogli dal padre e poi, eticamente, dell’operaio giunto a fine giornata al lavoro, e che incasserà un denaro intero, come l'operaio che lavora dal mattino.

Da chi prenderanno spunto le Nostre Sante Istituzioni? Riconosciamo a volte una Chiesa che mette a frutto i propri denari, acquisendo beni mobili e immobili, affidandosi a promotori finanziari, investendo in tutto il mondo, oppure spesso ci sembra ne esista anche una svagata, estranea, che si fa viva pronunciando giusto una preghierina la domenica, ma ottenendo gli stessi privilegi di chi sfacchina e si prodiga caritatevolmente tutta la settimana, da mane a sera?

Analogie e contraddizioni sembrano far parte di entrambe le situazioni, ma non saremo certo noi a giudicare, magari qualcuno più in alto, un giorno, si occuperà di separare la zizzania dal grano, e catalogare travi e pagliuzze dove inciampa ognuno di noi..

domenica 31 marzo 2024

PASQUA CON POLEMICA

 


Negli ultimi dodici mesi molte federazioni sportive stanno riammettendo atleti russi in forma neutrale, un livello di partecipazione individuale non in nome e per conto della Russia.

Non sono d’accordo.

Anche se proprio lo sport dovrebbe essere l’elemento in grado di abbattere ogni barriera e consentire un’unione globale, senza confini né distinzioni, è proprio nell’ambito delle sanzioni alla Russia che invece dovremmo, nostro malgrado e nell’ottica di un disegno di efficacia, mettere seriamente in difficoltà questi atleti anche a livello individuale.

Creare loro disagio perché lo avvertano pesantemente, in maniera frustrante,
e perché  possano ribaltare l’imbarazzo dell’esclusione  NON su chi impedisce loro di gareggiare, giocare, esibirsi, ma verso la causa madre:
la politica russa con i suoi sciagurati comportamenti.

Ogni atleta proveniente dalla Russia, attualmente, continua a competere, a viaggiare, a esercitare la propria disciplina fuori dai confini, accettando di non rappresentare la Russia.

Non può bastare.
Deve invece andare incontro ad enormi ostacoli.
Deve restarsene a casa. E covare astio.  
E le difficoltà, questi impedimenti reali e oggettivi, devono aiutare a maturare un cambiamento nell’intera impalcatura della società russa: il malcontento e la protesta devono prendere coscienza.
Indignazione e reazioni divenire una costante.    
Fare in modo che dissenso e insoddisfazione di un’intera piazza, di ogni categoria, dell’intera collettività semino discordia e dissapori.
Far capire che certe condotte scellerate andranno a ricasco dell’intera popolazione russa, e ogni cittadino sarà costretto a scontare una penale: di azione, di libertà, di movimento.

Ma se continuiamo a sanzionare all’acqua di rose, forse significa che non ci preoccupa alimentare una guerra sanguinosa, o magari interessa solo vendere armi.

Magari pensando che non arriveranno mai a sparare qui.

Una Serena Pasqua a tutti i miei amici bloggers!

lunedì 12 febbraio 2024

L'ALLEGORIA DEI TRE GRANELLI


Il Catechismo Romano (del Concilio di Trento) afferma: “Per onnipotenza s’intende che nulla vi è e nulla può essere pensato dalla nostra mente, che Dio non possa compierlo. Egli ha il potere di effettuare non solo tutto ciò che, per quanto grande possa essere, rientra in qualche modo nell’ambito della nostra comprensione - come ridurre il tutto in nulla, trarre istantaneamente dal niente molteplici mondi, eccetera -, ma anche opere infinitamente più grandiose, superiori a ogni immaginazione umana.”

Ma anche teologicamente non sarebbero poche le cose che Dio Onnipotente, in realtà, non potrebbe fare. 

Oltre ai canonici Non mentire, Non peccare, Non rinnegarsi; ci sarebbe anche l’impossibilità di vedere un’entità uguale a sé.

                                                         *  *  *

Tre granelli di sabbia fine, smossi da frenetico moto ondoso, si ritrovarono su una spiaggia californiana dopo aver vagato mesi per oceani immensi. 

Dopo secoli sulla riva della Cornovaglia, e solo minimi spostamenti per la battigia, la furia dei marosi aveva deciso per loro; esausti per le traversie ma felici di essere riusciti a non perdersi di vista, se ne stavano ora brillando al sole cercando di capire quale forza oscura ne potesse manovrare il destino così impunente e se fosse possibile un eventuale ritorno nella loro spiaggia natìa. 

Il primo disse: perché no, siamo fuscelli nel vento, l'immenso Mare coadiuvato dagli impetuosi venti potrebbe riportarci di nuovo alle nostre origini. 

Il secondo affermò: impossibile, esiste un solo disegno per il quale saremmo dovuti arrivare qua e rimanervi. Questo il nostro destino finale.

E il terzo sorridendo: ragazzi, facciamo meno i saputelli, godiamoci intanto il calore di questo dio Sole che in Cornovaglia era assai più avaro.

C'è un allegoria in questo raccontino? Forse non appariamo noi i granelli al cospetto di Cose più grandi noi e delle quali parliamo sovente con grandissima confidenza spacciandoci per Saggi Conoscitori di lunga data? Vorremmo liberarci dal giogo dell' "l'incapacità umana di afferrare pienamente l'agire divino"? 

Quanto ci rasserena far finta, o peggio, essere davvero convinti, di avere tutto sotto controllo?
Illuderci di far parte di un piano ben congegnato, che non prevede nessuna sorpresa ma, anzi, pone limiti, regole, scadenze e norme ben precise?

Di base, a noi creaturine, ci piace configurare il Sommo Creatore con parametri di umana ed elementare comprensione, senza che minimamente ci sfiori mai il paradosso dell’assurdità insita nell’affermazione.

Neanche Beckett l’avrebbe concepito meglio. 


sabato 17 giugno 2023

DIO

 

Più o meno ..

Un post di Gus (soprattutto nei commenti) mi ha ispirato sulla vera essenza di Dio, e pur avendone parlato a bizzeffe sul blog, mi piace tornare sull’argomento.
Dio c’è.
E potremmo farla finita qui.
Dovremmo farla finita qui.

Ma a troppi non basta. Vogliono di più. Tanto di più.
Vogliono più di un generico Dio Creatore..  Non gli basta mai.
Che ci sia un creatore ed un creato non è sufficiente a placare gli animi, a vivere quieti.

“- Chi è Lei, esattamente?

 Anche ‘sta cosa.. di dover sapere tutto di me, la genealogia, i Figli che mando, il numero esatto di angeli che mi girano attorno, gli innumerevoli dogmi che tirerei fuori a rotta di collo..

Avreste milioni di occupazioni più redditizie e utili che stare a perdere tempo in chiacchiere e preghiere inutili.. voi dovreste pregarmi solo col respiro, con l’occuparvi di voi e degli altri.. questo dovrebbe essere il vostro passatempo preferito.. non adorare teche ripiene di simboli, ossa e pezzi di croce…

..e mo’ basta con tutti ‘sti perché.. pensavo vi incuriosisse di più sapere se ci sono altre forme di vita nell’universo e invece siete solo preoccupati del post mortem..”

(https://francobattaglia.blogspot.com/2016/07/intervista-dio.html)

 

Un'infinita corsa a chiarire i significati, una corsa umana, terricola, imperfetta, ignara.. a che scopo?

Perché abbiamo bisogno di tante risposte?

E’ umano direte voi, diremo anche noi.. ecco perché Cristo ci vuole vedere fruttare fuori stagione. (che poi.. anche questo mio pretendere di sapere cosa voglia o non voglia..).
Ci pretende oltre le questioni terrestri, ci vorrebbe impegnati in qualcosa di utile, caritatevole, amorevole, gentile.

Ecco. La gentilezza, il sorriso, la comprensione, l’affabilità.

Tutte cose profondamente umane, come certo anche la violenza, l’odio, l’intolleranza.

Ma noi è come preferissimo le seconde.
Anche a casa, a scuola, al lavoro, al mercato, al semaforo.

Siamo pessimi davvero.

Poi c'è il Credere (ognun per se) che magari non induce all'aggressività ma all'intolleranza sicuramente.
Interessantissimo a tal proposito un altro bel dialogare su Darius - Da non credere

 

“Il giovane ardimentoso monaco,

dopo un estenuante viaggio

giunse al tempio del sommo Maestro:

Fu rifocillato e riposò.

 

Finalmente al cospetto del saggio

espose il quesito:

“Maestro,

esiste veramente Dio?”

 

Il vecchio lo guardò negli occhi,

trasse un flebile respiro

e la sua pelle fremette

come nebbia nell'alba

ingabbiata dalla radura.

 

Rispose adagio:


“E’  la  risposta

a creare la domanda”.


L'aria si rischiarò d'incanto.

E da allora il giovane

non smise mai

d'interrogarsi.

 

La sua sapienza

lo rese celebre”

 

 

 

sabato 24 dicembre 2022

PRESEPE ALTERNATIVO

 In realtà sono anni che lo tiro su, e nel 2018 lo misi in mostra anche sul blog, quest'anno lo ripropongo, forse perchè mai come oggi c'è bisogno di solidarietà, comunione, interazione, comprensione, vicendevolezza, scambievolezza, comunione in una parola sola. 



E un presepe deve essere per primo casa di Tutti, ma tutti proprio, quindi largo all'accoglienza, allo scambio, all'incontro.


Pinocchio per primo, portavoce dell'insofferenza umana per il diverso. E devo dire che è un simpatico capobanda..  ;)


E perché no, anche personaggi canonici, sia ben chiaro, nessuna chiusura, anzi.



Quindi vai con vichinghi, folletti, contadini, maghi, angioletti, massaie e via discorrendo.. tutti personaggi che durante l'anno affollano mensole e scaffali vari per casa, e si ritrovano in questo megaraduno annuale tipo rave, ma meno casinista, in attesa di Gesù che ogni anno che passa fatica a ritagliarsi il suo posticino.. per non parlare dei Magi che fino al 6 gennaio vagheranno nei dintorni in cerca di parcheggio ..ahah





Adoro il mio presepe.. me lo ammiro ogni volta scoprendo abitanti semi nascosti che si autosistemano alla bell'e meglio, e ovviamente è un work in progress, mano a mano si aggiungono pupazzetti dal resto della casa, certi mi chiamano proprio: "E io? Mi lasci qui da solo?!"; lo vedo rispondente al parallelo di presepe moderno della nostra esistenza, incasinata e frenetica, con almeno uno sguardo a virare verso una luce comune che indirizzi a qualcosa di giusto, di esatto, di possibilmente utile.

Buon Natale a tutti quindi.. 

giovedì 8 dicembre 2022

IL VANGELO NASCOSTO

 


Notizia fragorosa, tenuta ovviamente custodita dalla Chiesa per centinaia d’anni. Trapelata solo ora, nell’ambito di quella sensibile e coerente riconversione cui Papa Francesco sembra voler, finalmente, dare corso.

Ne offre autorevole ragguaglio la Biblioteca Universitaria di Bologna presso la quale è custodito l’inedito Vangelo di Tirtullinea, rinvenuto in Algeria prima della II Guerra Mondiale, prezioso papiro rilegato in cuoio e miracolosamente illeso.

Sembra riportare notizie sconvolgenti per gli ortodossi di allora e gli oscurantisti odierni, a cominciare dal clamoroso annuncio di una sorella di Gesù, scesa in terra assieme a Lui, a nome Cristina - inviati da due ovvie quanto naturali e paritarie Divinità Padre e Madre - per manifestare Amore e Misericordia con una sequela di miracoli, incontri, avvenimenti che ricompongono una linea matura anche se rivoluzionaria rispetto all’attuale bigottismo.
Solo in  seguito l’ortodossia organizzata relegò il ruolo di Madre di Dio a via di mezzo, tramite, accessorio; spodestandola dallo scranno più alto con un demansionamento in piena regola, ecco il ruolo della Madonna da allora, Madre di Dio ma esautorata da ruoli decisionali.

In attesa di una puntuale e certificata propagazione del testo, accenniamo giusto qualche anticipazione di profondo significato, ad esempio sulla storia terrena di fratello e sorella e sull’attribuzione di svariati miracoli: 

Gli apostoli erano sempre dodici, come canonicamente risaputo, ma sei uomini e sei donne, anche se alla fine, a tradire, fu ovviamente uno degli uomini.

Alla sorella di Gesù è ad esempio attribuita la trasformazione dell’acqua, ma non in vino, bensì in tisana.

Molti miracoli se li divisero serenamente.. ad esempio a camminare sulle acque fu Cristina, grazie anche al suo fisico minuto.  

Il fico fu seccato sempre da  Cristina, non da Gesù,  indispettita perché non aveva prodotto fiori di pesco.

A Lazzaro pensò sempre lei, pare avesse solo un po’ di febbre, evento saputamente catastrofico e quasi mortale per ogni maschio fin dagli albori.

Ad accogliere di nuovo il figliol prodigo fu ovviamente la madre, perché il padre era fuori a bere con gli amici.

Come si può notare una serie di puntualizzazioni che rendono giustizia alla successiva ondata di maschilismo e prevaricazione con la quale ancora oggi dobbiamo fare i conti.

Ma come vediamo, gli archivi e le segrete si stanno pian piano aprendo, disvelando scenari di luce.

Ovviamente si gioca, ma la speranza rimane quella che l'apertuta mentale e di cuore si faccia davvero strada, prima o poi.

Ben venga l’evoluzione.

sabato 12 novembre 2022

SUORE DI UN DIO MINORE


Mi ha ispirato questo post di Sinforosa 

Si sta davvero evolvendo la Chiesa nei confronti della donna? 

A questo interrogativo molti tendono a deviare sul quanto sia fondamentale la donna in ogni ruolo della società, basterebbe sottolineare il ruolo di madre e generatrice di vita.

Ma intanto si combatte da una vita nel mondo intero per svincolare la donna dal cappio del maschilismo imperante.
Non è un caso che proprio da noi si sia festeggiata, solo ora, la prima Presidente del Consiglio donna, a testimonianza che i costumi, i pregiudizi, le discriminazioni ci mettono davvero tempo a farsi strada.

Paradossalmente però, proprio la Chiesa che dovrebbe garantire per prima questa visione libertaria, conserva indomita, invece, costanti disequilibri.

Se siamo tutti figli di Dio è assurdo che proprio la Chiesa perpetui questa disparità di genere. Dov'è l'uguaglianza?
Possibile rimanere indissolubilmente legati a un Dio con la barba, a Gesù figlio, ai dodici apostoli tutti maschietti, alla donna che proviene giusto da un costola di uomo? Un derivato insomma, un accessorio?

Spesso si tiene a precisare che lentamente si sta crescendo. Alcuni posti chiave nel Vaticano non sono più a solo appannaggio di personale maschile: è una donna la Segretaria del Sinodo, è una donna la Direttrice dei Musei Vaticani, eludendo comunque l'altro - e più importante - genere evoluzionale nella Chiesa, non quello riguardante ruoli laici, ma quello fondamentale, sul quale si basa la comunità dei credenti e tutta la struttura della religione cristiana, quel magma vitale e necessario: il suo corpo vivente, il suo cuore pulsante, vale a dire il Ministero ecclesiale: preti e suore (e suore più del doppio dei preti!).

E' in questo campo che persiste il blocco granitico, l'ostracismo oltranzista.

Le suore neanche al diaconato possono accedere.
Probabilmente vengono indottrinate e  catechizzate in maniera così potente fino ad accettare come inevitabilmente "sacrosanta" questa differenzazione di ruoli, compiti e servizi.

Un'accettazione passiva di gerarchie patriarcali che si perdono nella notte dei tempi e fanno sì che, per le suore, rimanga notte fonda ancora oggi. 

Ricordo ancora un intervento di Papa Francesco che, in risposta a chi poneva il problema sulla mancata valorizzazione del ruolo della donna nella Chiesa, chiamava in causa Maria "La Chiesa è donna e madre" (21 maggo 2018)

Non rimane che sorridere. Amaro.

Lascio in calce anche questo interessantissimo articolo, per chi volesse approfondire.. 

Perche le suore non possono celebrare la Messa



martedì 8 novembre 2022

CARICO RESIDUALE


 

Impazza la polemica sull'aver definito i migranti "carico residuale", mentre la destra si difende dimostrando che il termine carico, anche riguardante persone, è applicato dalla Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare.

Sfugge a questo governo che a far male è il residuale

Da Treccani:

residuale. residüale agg. [der. di residuo ]

r. di un materiale, di un’area lottizzata, di un debito

Ecco, forse tutti noi di residuale abbiamo un debito: di coscienza.
Certo non possiamo andare a Lampedusa, ad esempio e mettere su hotspot almeno accoglienti, dovrebbe pensarci qualcun altro, però abbiamo un piccolo potere, e lo esercitiamo quando si vota, e se questi sono i risultati, dobbiamo sentirci almeno responsabili.

Se abbiamo ancora un po' di giudizio residuale. 


sabato 24 settembre 2022

MAI FIDARSI DELLE ANCELLE

 


Tutto iniziò quando le Ancelle Recollette Celestine di Gesù Provvido ereditarono tre ettari di terreno coltivato a Barolo a fianco del Monastero della Congregazione della Cuginanza Spirituale Benedettina del Sacro Cuore Infranto.
In realtà su quel terreno, il broker che da tempo curava gli interessi sacrosantissimi della congrega, aveva messo avidamente gli occhi, anche in vista di una riconversione della coltura a Vin Santo, visto che il Barolo attecchiva, ma senza eccellenze particolari.
Quella mattina, dopo la mezz’ora di consueta preghiera in vista della colazione, la notizia dell’arrivo delle nuove vicine si propagò come un nuovo ceppo di malefico virus, e quasi contemporaneamente si palesò anche l’avviso di sfratto ad opera delle Canonichesse Passioniste del Santissimo Graal, alleate da sempre delle Ancelle,  calamità da sempre temuta ma mai realmente personificatasi come stavolta a mezzo Ufficiale Giudiziario.
Fu così che il Monastero venne attaccato su due fronti, il Capo Congrega pensò di poter acquisire definitivamente i diritti monastici facendo ricorso ai fondi da sempre accumulati per via di generosi lasciti e discreti investimenti in fondi esteri, ma una ulteriore mazzata si stava abbattendo sulle sue a dir poco  equivoche manovre: il broker, di cui si fidava ciecamente, aveva utilizzato tutto il denaro della comunità per un giro di investimenti offshore vagamente azzardati e, in più, le Ancelle Recollette venute a conoscenze dei traffici poco chiari in seno al Monastero, avevano lanciato anch’esse un’Opa per accaparrarsi tutta la proprietà.
Padre Turoldo maledì le suore di ogni genere e grado, e comprese che il loro odio e la frustrazione per non poter celebrare Messa e dover comunque e sempre fare ricorso ad un prete maschio, si stava tramutando in ferocissima vendetta.
Suor Camilla stava per ottenere tutto quello che aveva sempre voluto: certo non avrebbe mai confessato, né consacrato un’ostia, ma ora stava impossessandosi di un terreno magnifico, e avrebbe spedito questi fratucoli in qualche landa arida e insignificante.
Altro che Barolo, di lì in avanti si sarebbe passati a Olio Santo quotato in borsa, ulivi benedetti uno ad uno ed uno smercio di livello mondiale.
Conti in banca infiniti e udienze privilegiate.
Erano solo Ancelle in fondo, ma dallo spirito amazzone. 


mercoledì 11 maggio 2022

DIO ESISTE?

Ripropongo un post del 2015 certo della sua assoluta, inossidabile, longeva, attualità:



E se il titolo del post fosse stato: esiste la sbungicattola?

Quante coscienze avrebbe smosso, qual - seppur vago - moto interiore avrebbe mai potuto scalfire? Nessuno, a mio avviso.

Avrei forse accaparrato ignari e curiosi lettori attirati da un intrigante incipit. E invece no.
Esiste Dio è una domanda che in molti non si pongono più, persi come formichine nel loro quotidiano frenetico vagare. 
Anche se poi a che esista un Dio immagino si acconsenta tutti; sono piuttosto le modalità, le circostanze, le conseguenze e la difficoltà a concepire divino il male o l'oscurità, a perplimere.
In effetti non è la risposta il fondamento del quesito, ma la domanda in se; una domanda continua e sempre fresca, ribadita e risolta spesso in una, meccanica, asettica, risposta evasiva ma non esaustiva.

Di quelle risposte che lasciano mille spiragli, infinite soluzioni, innumerevoli compromessi: Dio c'è ma chissà a che pensa, è questo il suo volere? Lascia a noi tutto l'onere di salvarci? Finiremo per "bombardarci" del tutto in suo nome? Cerca di capire anche Lui dove riusciamo ad arrivare? Chissà.. 

Io sono per la domanda eterna da sempre, e i mille fluidi di pensiero che ne scaturiscono.
Sono per la discussione, sono per le ipotesi.
Sono per lo spulciamento di mille catechismi, per le infinite versioni di una sola parabola.
Sono per il punto interrogativo.
Non certo su Dio, ma sulla corsa a carpirne i mille segreti.


La certezza è blasfema. Ogni certezza.

Resta probabilmente un dato di fatto incontrovertibile: per quante chiacchiere si possano buttare giù, alla fine non ne sapremo un'acca di più di quanto non si possa sapere della sbungicattola.

E su questo almeno, "credo" non ci piova. 

giovedì 9 settembre 2021

E.I.T.R.D. PER LE DONNE AFGHANE

Da un'iniziativa di Daniele Verzetti  E.I.T.R.D.



Quelle capaci di domandare al portavoce talebano in conferenza stampa: "Che fine faremo?"

Quelle costrette a fuggire, a mollare famiglia e affetti, e tutti i loro averi.

Quelle che protestano in strada in mezzo ai talebani armati che sparano in aria e imbavagliano la stampa.
 
Donne che di coraggio ne hanno da vendere perché la prospettiva non permette loro altro. Donne ad un passo dalla civiltà ma incastrate nel medioevo più oscuro.

Quelle donne che vorrebbero fuggire ma invece non ne hanno modo alcuno.

Quelle donne che neanche ci provano, sepolte da millenni di arretratezza mentale e culturale.

Donne che dimenticheremo anche noi, l'indomani di questo post, presi dalla nostra frenesia, e magari occupati a riconoscere un nuovo "Stato" che vuole lasciapassare e certificazioni dal mondo. 
Fregandosene del suo, di mondo.

mercoledì 2 giugno 2021

2 GIUGNO 1946 LE DONNE VOTANO LA REPUBBLICA




Prima volta per le donne al voto. 

Pazzesco: Prima del 1946 la donna non era un essere votante; era un essere umano difettoso, incompleto, incapace, inadatto, inservibile per le cose serie.

Forse all'epoca non la pensavano così, la vita era sempre andata avanti in quella maniera, magari a qualcuno avrà sfiorato l'idea che qualcosa non andava esattamente per il verso giusto, ma avranno pensato:  è sempre stato così, in fondo, l'uomo vota e la donna a casa. L'uomo governa ma anche la donna governa: bambini, cucina, biancheria.

Sarà stato questo il principio, del resto non c'era il progresso, l'emancipazione, non esisteva larghezza di vedute.

Oggi invece è tutta un'altra cosa.  La donna va nello spazio e prende decisioni politiche, è ormai alla pari.

Solo le suore non possono celebrare messa.. chissà perché?
forse perché 
 è sempre stato così, in fondo.


Un ultima postilla con l'occasione: per il secondo anno consecutivo, evitiamo la pagliacciata della parata militare. 

Speriamo che la sana consuetudine prenda piede.


E buona festa a tutti! 



domenica 16 maggio 2021

PALESTINA E ISRAELE

 


No, non lo chiudo il blog per protesta contro questa guerra assurda, come forse giustamente hanno fatto e faranno altri bloggers.

Vorrei anzi, aprire il cuore di tanta umanità.

Che poi, a ben guardare, ci sarebbe da imparare dalla convivenza pacifica e fruttuosa di cristiani, ebrei e musulmani, e ogni tanto l'esperimento è riuscito, proprio dove ora si uccidono.

Ma se togliessimo loro tutte le armi? Eppoi i pugnali, i vetri rotti, le pietre, le mani per non strozzarsi, la saliva per non sputarsi e lanciarsi odio? 

Se ogni dio di ogni loro fazione si incontrasse su un prato, sotto il sole, a fare due chiacchiere, a spiegare questo livore, questa cattiveria idiota.

Non ci si riesce tra uomini, ma forse, tra divinità, potrebbe essere una cosa possibile.


Prego che accada. 
E nessuno in particolare.






venerdì 25 dicembre 2020

UNA LETTERINA DI GESU'

 


Così ricevo e così riporto:

 Caro Franco, sono Gesù, ho deciso di scrivere a te, visto che in passato hai parlato con papà ( QUI ) e forse potresti essere avvezzo a certe dinamiche familiari. Alla vigilia della mia Festa, ti confesso di nutrire, come dire.. una malinconica amarezza per quello che sto vedendo in giro.

La gente è molto arrabbiata per i mancati cenoni, le feste saltate, le tavolate precluse, i regali difficili da recapitare… e davvero pochi che considerino queste circostanze come occasione di riappropriazione di una celebrazione sfibrata, dove i lustrini e le cibarie hanno sempre avuto priorità assoluta ed anomala sulla preghiera ed il raccoglimento.

Dovreste gioire tutti per questo ritorno all’intimità familiare, alla sobrietà, al senso della misura, all’intensità; e invece sembra che a tanti mancherà solo la tombola di mezzanotte e le lenticchie a seguire, gli abbracci e i brindisi con i propri cari, e tutti gli altri fuori.

 Quest’anno tutti sarete fuori. 

Fuori dall’ordinario, fuori dalle convenzioni, dalle abitudini, dal “solito”.

Forse vi accorgerete che il Natale bussa piano alle vostre porte, e non gli interessa di cosa abbiate in serbo in forno per lui, o quanto siano brillanti le lucine dell’albero.

Si sentirà importante però, padrone di casa, Protagonista.  Di nuovo.

Buon Sereno Natale..

 

martedì 8 dicembre 2020

IMMACOLATA CONCEZIONE


Intanto lungi da me voler fare il pierino della situazione.. oggi è l'Immacolata Concezione, festa che leggendo e sentendo in giro, ancora per tanti, troppi, rappresenta  il "concepimento di Gesù da vergine"

In realtà "concezione" sta per "concetto", non per concepimento, e "immacolata" rappresenta l'assenza di Peccato Originale.

Purtroppo lo sfornare dogmi a ripetizione, ha incrementato nei secoli  malintesi e false convinzioni..

E questa dell'immacolata, ammetto, ha fregato anche me per molto tempo, certo sono un cristiano anomalo, molto critico, specie con la Chiesa, ma quando si può, mi piace fare chiarezza. 

Buon 8 dicembre intanto, tra alberi e presepi... ;)