giovedì 23 maggio 2019

GUARDIAMO GIUSTO L'INCOMINCIO...


INCOMINCIO come sostantivo singolare maschile,
e non come voce del verbo incominciare.

E' un neologismo imputabile alla creatività della mia consorte:
"Amore stasera c'è un bel film" e lei:
"Guarda..io giusto l'incomincio..."

Ed è così che, arrivati stracchi alla sera dopo cena,
di gran parte delle serie tv, film, varietà, sceneggiati, dibattiti etc etc...
noi si veda, moltissime volte, solo l'incomincio.

E se il canovaccio non è abbastanza convincente da far fronte a montagne di sonno prevaricatore...
infinite di quelle trame spezzate, non verranno terminate neanche con la tecnica delle "riprese multiple",
vale a dire ti registro e ti rivedo più in là, dovessi anche metterci una settimana...

ma si preferisce, invece, passare direttamente ad un nuovo "incomincio",
il quale, in assenza del necessario appeal, rimarrà anch'esso,
un incomincio incompiuto.

Facendo onore ad una dei più sacrosanti "diritti imprescrittibili" di Daniel Pennac:

Il diritto di non finire un libro (ma anche un film, una serie tv, un dibattito pre europee... )

mercoledì 22 maggio 2019

MA SE FOSSE UN ALTRO SOGNO, A SOGNARE NOI?


Se fosse un Qualcosa a forma di sogno a sognarci?
Forma di sogno perché unica possibilità di replicarsi, moltiplicarsi, condividersi.

Se non esistessimo se non nella fervida mente di chi ci immagina,
e immaginandoci, ci immagina sognatori,
per favorire l’incremento e la propagazione del sogno, e ancora e poi ancora.

In modo da non avere responsabilità sugli attori del sogno,
per non far trapelare che sia lui medesimo l’artefice dell’inganno,
e non destare sospetti sui sognati, che crederebbero, la loro, una vita da sognatori
e affatto da sognati;
interpreti del loro agire e del loro volere,
e solo – saltuariamente – vittime di sogni fuori della loro portata.

Quel tipo di sogni dove potrebbero giusto - ma giusto immaginare -
qualcuno che ordisca alle loro spalle.

Un’entità esistente che se la diverte in mille mondi paralleli,
creati da lui medesimo e a suo esclusivo uso e consumo,
e noi tutti manovrati come fili di altrimenti inermi burattini.

Se fosse un sogno a dettare i parametri, i ritmi e gli algoritmi,
se fossimo polvere di nulla a programmare universi inesistenti,
se non esistesse davvero altro che un big bang alla stregua di allucinazione collettiva?

Se fosse realtà solo questo sogno in cui sogniamo di essere sognati?

Ora ho paura, ora che ho congetturato la verità.


venerdì 17 maggio 2019

TRA I SASSI DI MATERA


Matera ti si adagia attorno e addosso,
come uno dei tanti gatti a passeggio sulle mura ritorte.

Ti offre il fianco, il cuore, le spalle;
non lesina scale o vicoli, ne' improvvisi affacci.

Ti impolvera di tufo e sabbia che scivolano dalle case in miniatura
intarsiate da abili artigiani.


Ti inonda di cielo dagli architravi e dalle finestre sul nulla,
che resistono, arrampicate su mura tignose, rugose e fragili, screpolate.





Quella malinconica meraviglia ti accompagna inesausta per vicoli e gradini,
ti riempie gli occhi di quel grigio appannato, smussato dai secoli,
ma che tiene incollate le case e crea "paese",
sodalizio di intenti e memoria di stenti;
ancora percepibili nella quiete,
e nel vento che fa la corte ai viottoli
tra pietre e argilla a cucirne le trame.

Quiete scossa solo dalle campane della cattedrale
a vegliare su quei sassi svuotati che riecheggiano storia e storie,
e a fare da cassa armonica, ora,
ai nostri passi lievi.


...che poi, a mettere da parte il cuore e l'emozione, restano i tanti perché di una tangibile disorganizzazione: trasporti disagiati, servizi dimezzati, tanti "sassi" (le antiche abitazioni scavate nella pietra e nel tufo) ancora abbandonati e non assegnati dal demanio, che  è proprietario di moltissima della Matera storica.


In tanti i colpevoli, nonostante questo meritato assurgere ad una notorietà mondiale (incredibile il numero di stranieri incontrati in questi giorni!) e complice, probabilmente, l'atavica incapacità meridionale, di non riuscire a fare tesoro vero delle proprie incredibili ricchezze.

E questo dispiace enormemente. Perché passerà questo 2019, e non ci sarà più una capitale europea della cultura, ma solo, di nuovo, sassi; e svuotati da ogni eco... 








sabato 11 maggio 2019

THE LAST MAN ON EARTH


Io non sono tipo da serie postapocalittiche, tipo Dead man walking, Lost o compagnia bella...
ma questo The last man on Earth (targato Fox ed in onda su Sky), rivolta completamente i parametri: lascia l'ultimo uomo sulla terra in balìa delle sue bizzarrie, una volta venuti meno tutti i condizionamenti e le imposizioni di un sereno vivere comune.

Insomma la tragedia diviene leggera, sfogo e invenzione.

E soprattutto si va avanti tra ironia e sarcasmo facendo venire una voglia matta sul come potrà svilupparsi, episodio dopo episodio, un nuovissimo modo di affrontare la vita.


Immagino tanti che storceranno la bocca, perché è sempre più palpabile, nel mondo dell'offerta cinematografica, l'allegoria dell'orrore, del disagio, della sofferenza, del terrore... film e serie che evidenziano solo disagi e disgrazie, mettendo a dura prova superstiti e protagonisti, sempre sul filo della tensione.

Qui nulla di tutto questo. Qui si ride in una situazione di teoricamente estrema disperazione:
il mondo sparisce a causa di un virus che uccide tutti, lasciando un solo superstite a gestirlo.
A modo suo.

Mettiamoci nei suoi panni. Lasciamoci guidare dai nostri istinti. Quelli migliori.

Non poteva mancare un riferimento a Cast Away...
p.s. Pietro lo so che ti piacerà...  ;)

martedì 7 maggio 2019

C'E' GENTE STRANA...




C’è gente strana nel mondo.
Figuriamoci nel web.

Gente che recrimina. Ma senza spiegarti.

Gente che campa di solidarietà - da quello che capisco -, e se trattata (presuntamente) male da un altro blogger dove commenti anche tu, per la legge dei sei gradi di separazione, sei immediatamente disconosciuto dal blogger maltrattato e considerato complice (in)conscio di ogni malefatta.

Gente incapace di sostenere un contraddittorio.

Gente con la moderazione sul blog, le trincee, la contraerea e l’elmetto.
Gente che ti inibisce gli accessi ma poi viene a sbirciare e pulirsi le scarpe sul tuo zerbino.
A cantartele sul tuo blog. A minacciare.

A porre diktat.

A scrivere contro te e contro altri. Sempre sul tuo blog.

Perché fa trend. Perché è facile. Perché viene permesso.

Perché, per fortuna, c’è chi blogga non per fare guerra,
c’è chi blogga per conoscere, capire, ascoltare, leggere, informarsi, cambiare idea se necessario, stupirsi se possibile, incantarsi quando è il caso.

E anche voltarsi dall'altra parte quando ci si imbatte nella cecità e nella sciocchezza reiterata.
Nell'assoluta capacità di crescere con gli altri, oltre che con le proprie convinzioni.

Forse è il salvinismo che inizia a prendere piede.

A fare garruli proseliti.



domenica 5 maggio 2019

QUANDO IL SOCIAL DIVENTA SEMPRE PIU' ASOCIAL...




Quanto siamo davvero social, ricurvi sui nostri display che ci collegano, si, al mondo, ma lo deformano in pixels, trasformando la comunicazione in un vociferare piatto, spesso asettico  -emozionalmente parlando -, ed incapace di sostenere uno sguardo, interpretare un sorriso, decifrare una pausa.

Quanto non siamo invece, asocial, tastiereggiando sul pc in silenzio, mentre a due metri una vita pulsante pensa alla lavatrice e rifa il letto, pensando che sarebbe bello chiacchierare un po' con me, che non ho tempo, però, perché sono in rete con un mondo virtual un sacco più figo.

sabato 4 maggio 2019

FINALMENTE ESCE IL MIO LIBRO




Si, sono emozionato, lo ammetto... oggi presento il mio libro:
eccolo.. si chiama Stefano.

E dato che sono davvero in imbarazzo e agitatissimo...
forse è meglio che sia proprio lui a dire due parole...

“Buongiorno a tutti.. e già.. dovevo immaginarlo che finiva così, senza neanche avvertirmi.. vabbè, mi chiamo Stefano, ho circa 150 pagine, a detta di molti ben portate; ed appena qualche giorno di vita.. anche se provengo da una gestazione ormai decennale, che ha esaurito me, prima ancora del mio presunto autore.. 
non vi dico i capitoli gettati via e ricominciati di sana pianta, i capoversi rinnegati, le parole tradite...tutto inchiostro del mio inchiostro, comunque parti di me, che hanno ricevuto giorno per giorno calore, confidenza, ospitalità.. 

ed alle quali ero affezionato. visceralmente.. e potete immaginare, proprio mentre l'impeto del romanzo, l'anima della storia viaggia ormai da sola, l'abbrivio dei sentimenti e della struttura, respirano in autonomia, lo spessore ed il carattere emergono ad ogni riga..

ecco, potete farvi una pur vaga idea di cosa significhi, mentre tutto questo mondo letterario trama in favore dell'emozione, far fronte - improvvisamente - alla crisi dello scrittore?! 
Una sciagura di dimensioni bibliche...

insomma, per farla breve, ho dovuto finire di scrivermi da solo.

Ed eccomi qua ora, assieme a questo impacciato ed inerme “scrittore”, che ora pretenderebbe il suo nome accanto al mio, in copertina...incredibile la sfacciataggine umana..

..si lo so cosa state pensando.. il capovolgimento dei ruoli, la rivoluzione del testo, il sovvertimento delle sane e buone abitudini.... “finirete anche per leggervi da soli”, ecco, mi sembra di percepirli i vostri timori.. “oltre che scrivervi”..

può essere, si, un rischio da correre, del resto... interromperemo la vostra lettura, decideremo noi dove mettere il segnalibro, potremmo spoilerare il finale come un qualsiasi Trono di Spade, magari non ci faremo trovare sul vostro scaffale preferito... e soprattutto non potrete prestarci a chi vi pare senza il nostro consenso.. ne' acquistarci prima di essere sottoposti ad un esamino preventivo...

scusa tu... Franco vero?.. mi prenderesti un goccio d'acqua che mi si stanno seccando le pagine...

mercoledì 1 maggio 2019

AVENGERS: ENDGAME (SPERANDO SIA DAVVERO IL THE END)




Anche ammesso di voler un gran bene a questi supereroi - specie quelli della Marvel -, due ore di cincischiamento pseudo emotivo con battagliona finale caciarosissima e ovviamente senza alcuna possibilità per il cattivo, non se reggono proprio.

Con tutto il bene e con tutta la volontà. Riciclare Ritorno al futuro e altri mille film, citandoli uno per uno per evitare fior di (super)querele, ridurre gli eroici Avengers a macchiette postatomiche, chi con la panza, chi con le toppe di latta, chi con i pargoli da accudire, chi finalmente con i vestiti che non si scuciono più; sottoporre gli utenti accorsi in massa a lagnosissime filippiche sulla supereroicità come mission impossible, sul logorio e la conseguente crisi da troppo potere (Thanos che distrugge le gemme, ecco una battuta che fa ridere fino fuori dal cinema... ).

Il titano cattivo aveva dimezzato il mondo schioccando le dita col guantone farcito di gemme dell'infinito.
In Endgame le butta via e inizia a coltivare fagiolini nell'orto di famiglia.

Vi sembra normale?

Vero è che poteva essere l'unica soluzione per permettere ad una banda di supereroi sbandati superstiti, di organizzare un qualcosa per recuperare i tempi andati.
E poco ci manca che tirano fuori anche una fiammante DeLorean...

Insomma di ritorno ad Infinity war (che almeno qualcosina di originale lo aveva fatto intuire), fanno fuori quel tordo di Thanos che pure con altre diciotto Gemme dell'Infinito avrebbe sempre dato l'impressione di non saperci che fare...

Fine del film, e bellissimo vedere tutti in sala per i postcredits che non arrivano neanche dopo diciotto minuti di titoli di coda con specifica a colori anche per la marca di limetta per le unghie di Scarlett... sembra udirsi solo una vaga eco di martellate (attribuite da alcune fonti ad Iron Man che forgia la sua armatura), altre indiscrezioni, invece, pensano a più prosaiche discipline autopunitive
da parte di aficionados rimasti molto, ma molto, delusi.

Questo è davvero l'endgame.

Il problema è che l'unica Vera Battaglia è quella per i diritti tra Marvel, Fox, Disney, DC e chi più ne ha più ne metta... fatto sta che far raggiungere successo astronomico ai Guardoni della Carcassa tenendo fuori un fenomeno come Quicksilver (è anche vero che cinque minuti di scena col nostro eroe in azione costa come tre quarti d'ora di Endgame), denota scarsissima lucidità... ma il pubblico premia certe scelte, direte voi, ed il boom al botteghino sembra, purtroppo, darvi ragione..

Non mi resta che attendere Deadpool III.