sabato 30 dicembre 2023

TRE TAVOLI

 


Natale con un mondo di parenti, tre tavoli differenti: i bambini in età pediatrica, i giovani adulti (young adult), assieme quelli della prima e seconda età (middle-aged) e infine quelli di una certa età (tavolo cui mi fregio di appartenere di diritto -golden age, a voler fare i fighetti, solo old age - a voler ben guardare).

Cerco di osservarli sotto un altro aspetto (come suggerito da un carissimo cugino siculo confinato nella sua isola per queste feste).

Il primo tavolo è quello dell’incoscienza, dell’innocenza, del sorriso ancora spontaneo, del futuro nebuloso e lontano, come di desiderio incartato sotto l’albero.

Poi il tavolo di chi crede di aver capito tutto e non può temere nulla ma deve ancora sbattere la testa su infinite realtà e Imprevisti degni di un immenso Monopoli.

E infine il tavolo di quelli cui, ormai da tempo, è stato rivelato impietosamente che non avevano capito esattamente tutto, e bene o male lo stanno accettando, loro malgrado, con accurata pazienza.

 Sono anche tre tavole allegoriche di vita, caravelle che galleggiano accanto: passiamo da una all’altra non solo per età crescente, siamo soggetti anche a cambi repentini, dietrofront, salti di due, voglia di abbandonare la navigazione, frenesia di imbarcare su quella che ci sfila accanto, improvviso desiderio di regredire alla precedente, frustrazione per essere stati coinvolti senza previa consultazione, timore di avvertire troppa instabilità, sensazioni di disagio, come un percepire rotte anomale,  o anche solo quel fastidioso dondolio, noioso beccheggio, a seconda degli umori meteo, traducibili con i nostri turbamenti.

 Tre tavoli che ogni anno rivelano un passaggio, un’aggiunta, una o più assenze, un porto suggestivo, una agognata ripartenza.

Vuoti a non rendere, se non qualche consapevolezza in più, sorrisi con una patina da raschiare, spesso malinconie da interpretare, e discreti silenzi a comunicare più di tante parole, scrutando l'orizzonte.

 

   


sabato 23 dicembre 2023

BABBO NATALE SDOGANATO

 


Quest’anno, consegnare i regali, sembrava davvero impresa ardua.
Babbo Natale era rientrato nel suo covo al Polo Nord, dopo aver tentato uno dei consueti giri, concludendo appena qualche consegna..
Le guerre, i conflitti e le ostilità che si moltiplicavano nel mondo, mettevano in difficoltà soprattutto chi si muoveva come lui, a scopo pacifico, titolo gratuito, senza aver nulla a pretendere ed in totale buona fede
Le animosità attorno ai blocchi di frontiera dell’Est Europa, ad esempio, in virtù delle sanzioni verso la Russia, rendevano particolarmente  carogne le dogane.
Venivano pretesi mille documenti e spesso un pizzo economico a supporto dell’operazione no profit natalizia; e lo stesso attorno ai confini di Yemen, Afghanistan, Nigeria, Palestina, Libano, Sudan, Haiti.. bisognava pagare dazio a doganieri corrotti e militari senza cuore e Babbo Natale non intendeva sottostare a vili ricatti..  urgeva risolvere, e il Consiglio degli Elfi, vedendolo così abbattuto e malinconico, decise di trovare una soluzione. Qualsiasi soluzione.

Venne escogitato un piano adeguato, e a supporto delle operazioni ecco convocati l’elfo mediatore, l’elfo sabotatore, l’elfo traffichino, l'elfo spia e l’elfo faccendiere.

A mali estremi, estremi rimedi.

Bisognava uniformarsi a tempi ed esigenze. Colpire con cinismo, agire di frodo, mimetizzarsi, entrare nei meccanismi.
I regali sarebbero stati spacciati per “altri” materiali, delicati e scottanti, acquisendo quell’aurea di proibito garantita dai mercati alternativi e più “autorevoli”, dove a tirare le fila erano traffici internazionali, mafie corrotte, speculazioni planetarie, loschi mercati neri: droga, cibo illegale per allevamenti, armi contraffatte e modificate, traffico di organi umani, immigrazione clandestina, avrebbero offerto falsa copertura apparendo qualificato e credibile salvacondotto.

Babbo Natale forzò così ogni frontiera, gabbò e corruppe controlli minuziosi, fingendosi mandante, colluso e portavoce delle più potenti organizzazioni malavitose mondiali, ottenne lasciapassare temuti e prestigiosi, giunse a Kiev, Dakar, Gaza e in ogni dove.. riuscì a contrabbandare sorrisi e regali vestito da angelo nero della criminalità..
il fine giustifica i mezzi, alla fine, e per una gioia ed un dono ad un bimbo disagiato, tanto valeva adeguarsi a sistemi viziosi e disonesti.

Così pensava Babbo Natale mentre un cecchino assai poco elfo lo stava prendendo di mira..


Buon Natale a tutti i miei amici bloggers.. sperando che recare doni e sorrisi non debba essere sempre disagevole e pericoloso, ma possa risultare semplicemente frutto di un sincero stato d’animo, che auguro di cuore a tutti voi!

 


martedì 19 dicembre 2023

STRAMILANO

 

Milano elegante, laboriosa, scenografica.

Brillante, smaniosa, allegra.

Cenacolare, fascinosa, frenetica.

Delirante, ardita, educata.

Ingombrante, stilosa, signorile.


Tollerante, dotta, strutturata.

Discreta, sfacciata, abbondante.

Golosa, austera, capricciosa.

Opulenta, medievale, fashion.

Servizievole, storica, ciclabile.


Svelta, sognante, virtuosa.


Borgo e metropoli,
ricamo gotico e naviglio romantico,
ballatoio e grattacielo,
portico e tramvai. 

Già mi manchi.



sabato 16 dicembre 2023

IN CASSA


Fece la spesa di malavoglia, vagava tra gli scaffali senza ben raccapezzarsi, in mano il foglietto stropicciato con l'elenco, passando dalle conserve ai detersivi, cercando di lasciare i surgelati alla fine. 

Con le festività la confusione aumentava soltanto, l'offerta di gastronomia e dolciumi affliggeva la vista  confondendo il necessario 

L'unico reale motivo di sottile buonumore era Annalisa, la cassiera, sempre sorridente mentre scannerizzava tutti gli acquisti.. stavolta però trovò una sorpresa, un automa dietro il nastro trasportatore, che guardandolo con occhi metallici cantilenò:

"Piacere, sono RoboCoop, il nuovo cassiere evoluto" 

domenica 10 dicembre 2023

ESISTIAMO?

Me lo chiedo ogni tanto,  interrogandomi sul percepito, il considerato, il vissuto anche. 

Abbiamo tante realtà attorno a noi, ognuna con la propria "capoccia", una psiche, desideri, segreti, aspettative, sogni, paure. 

In teoria esistiamo tutti secondo parametri testati, accertati. Ma in una realtà oggettiva, che non tenga conto dello spazio tempo, né di ogni nostro minimo, finito, pensiero?

Facile, direte voi (e anche io): oltre i nostri parametri neanche immaginiamo cosa potrebbe esserci, attenderci, complottare.
Quindi teniamoci la nostra realtà e ciccia. 

Ecco, mi sono risposto e ho esaurito l'argomento in meno di una quindicina di righe. 

Perché tanti altri allora, riescono a scrivere tomi su tomi, fantasticare di mille vite extra, terre piatte, filosofie contorte, anime in subbuglio, marziani di infiniti pianeti, Dei che ci sgozzeranno ulteriormente dopo esserci sgozzati qui tra noi?

Solo marketing, curiosità, incapacità di rassegnarsi?

martedì 5 dicembre 2023

TRA LE PICCOLE COSE



Mi riservo a volte piaceri minimi, tra questi giganteggia l'aprire il classico pacchetto di caffè, macinato e sottovuoto, da 250 gr,  riversardone lentamente il contenuto in apposito barattolino metallico, di quelli con tappo di protezione.

Ora il gusto non sta esattamente, e solo, nel riversarlo ma, subito dopo, a seguito di ripetuti, delicati e tamburellati tocchi sul bordo del barattolo,
godersi come la polvere di caffè,
inizialmente adagiatasi a cucuzzolo disordinato,
si assesta e si accomoda occupando ogni interstizio fino ad abbassarsi uniformemente di livello.

E i vostri, di piccoli piaceri?



venerdì 1 dicembre 2023

ROMA ARTE IN NUVOLA

Per tre giorni, a Roma, la nuvola di Fuksas ha ospitato una kermesse di arte moderna in rappresentanza di oltre 150 Gallerie nazionali ed internazionali.




Un'abbuffata incredibile delle ultime tendenze artisitiche di un universo in continua ebollizione.

 




Inutile nasconderlo: si rischia la destabilizzazione da overdose, passando da estremi che spesso neanche si toccano, opere che sollecitano oltre l'immaginabile ma a volte lasciano basiti, incapaci di entrare nella più minima sintonia. 



Ma tant'è. Sicuramente anche nostro limite, o forse troppo pretendere da chi, comunque, eroicamente si lancia in percorsi del tutto inesplorati.

A volte titillando con successo la nostra meraviglia.

 

Matteo Massagrande



Questo rimane pur sempre
un Giorgio Griffa da 25 mila euro.