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venerdì 19 settembre 2025

PACENTRO MINIMAL

 


Parliamo di un lieve paesino abruzzese abbarbicato attorno al suo castello a rivendicare, senza minimamente temere di usurparlo, il classico titolo di “borgo tra i più belli d’Italia”.

C’è bisogno di lentezza però, sguardo posato come patina di polvere, percorrendo i suoi vicoli silenziosi, respirandone piante, angoli rientranti, crepe, sottoportici, e uno ad uno, gli archetti tra una casa e l’altra, prototipi di remote misure antitelluriche.

Il quadro d’assieme, della Pacentro presepe, può non rendere giustizia,ma l’analisi del particolare minimo, del dettaglio, dello sguardo a perdersi, del viottolo che ti incarta, della scala che si arrampica fino a non capire dove, o che scende in ghirigori di buio, è la modalità di visione che attrae.


E poi il culto dello stemma e del fiore, della balaustra che osa, della porta scorticata dai secoli, del sanpietrino a rendere incerto il passo, degli arboscelli irrequieti e della corolla che illumina.

Un’immersione dove perdi di vista la superficie, dove il raggio di sole deve schivare, tegole e finestrelle curiose, scale e rientri, fogliame prima ancora della pietra, e gatti che si chiedono cosa vuoi lì, nel loro regno, nella loro quiete, sbucando o riaccartocciandosi, improvvisi, da quell’angolo che non credevi esistesse.



Tavole di porte divorate dal tempo con attorno case dismesse a elemosinare sguardi, i lampioni a custodire luce adagiata tra i tetti, ringhiere spavalde affacciate sui vicoli, fessure e crepe ad ingoiare rivoli di luce sgusciante, gli orizzonti che scalano il cielo a mani nude e sostengono l’ultimo sole prima che l’ombra disegni nuovi  orizzonti dal fascino perenne.











lunedì 1 settembre 2025

LA MONTAGNA

 


La montagna decide lei,
ti svegli al mattino e ti occupa l’orizzonte,
allora comprendi che dovrai percorrerlo quel mondo,
per scorgerne di nuovo,
tra  sentieri di silenzio che ti avvolgono alle cime attorno.
 
Tutto diventa un vestito da indossare
che si adatta perfettamente a ritmo e movimenti, muscoli e tendini,
sguardo e cuore a collezionare scenari differenti ad ogni lieve scollinare,
e ti senti al riparo anche mentre pioviggina a stille,
e di quelle gocce riconosci l’eco di ognuna,
mentre attraversano il cielo, e tu con loro.



sabato 5 luglio 2025

RIFLESSI DAL RENO

 

Strasburgo

Ponte Sole della River Diamond

C’è un denominatore comune in ogni crociera fluviale al di là dell’occhio di chi osserva e dei panorami che si susseguono.
Ed è rappresentato da quei dodici chilometri all’ora, paciosi e silenziosi, con i quali si scivola sulle acque placide del fiume, ed ogni ansa, boscaglia, riva sabbiosa, borgo adagiato sulle rive, sembrano volerti rimanere a mente e cuore, col gotico e le case a graticcio, appena uscite da una fiaba; uno srotolarsi di paesaggio lieve che diventa tutt’uno e fotografia indelebile con l’acqua quieta.


Impressionante quanto sia navigato il Reno, quanto rappresenti trait d’union tra nazioni e città, quanto sia fondamentale per la Storia e lo sviluppo di ognuno di essi, quanto siano vissute le sue rive e quanto doni regalità agli innumerevoli castelli che vi si affacciano.



E a noi, trasportati senza il minimo sussulto, quasi guidasse solo la corrente in viaggio dalla Svizzera all’Olanda, quei dodici kilometri all’ora lasciano traccia indelebile e potente, che ci rende protagonisti incantati, ed ogni scorcio a rapire.





Rudesheim


Magonza





Coblenza


Zaanse



Amsterdam

Spira







mercoledì 18 giugno 2025

SICILIA EXPRESS

Tre giorni frenetici: un atto notarile saltato, visite parentali in tre differenti Comuni: Caltagirone, Trecastagni e Acitrezza; auto a nolo strizzata per bene, cene e pranzi a volte arrangiati e alcuni che neanche Lucullo.. strade, stradine, traffico, calore già ai vertici, stress palpabili.. insomma la vacanza che non vorresti mai fare, perché in fondo, alla base, tutto nasce da incombenze burocratiche, e che invece fai, ingurgitando bellezza con l'imbuto, stile turista giapponese, e alla fine, mentre riallacci la cintura di sicurezza, sull' aereo di ritorno, ti accorgi che stai riportando via comunque tanto anche se disordinatamente, forse per quel timore di poter lasciare qualcosa.

Sia chiaro: un tipo di viaggio che non sopporto, dettato da tempi e circostanze tiranne, programmato al dettaglio, al millimetro, con tempi di riposo e svago ridotti al lumicino, ma che ti lascia addosso sapore di terra che ami.  

Torneremo Sicilia. E con meno agitazione.

Villa Comunale    Caltagirone

Caltagirone  Scalinata di Santa Maria del Monte

Trecastagni   Eremo di S.Anna


 

domenica 27 aprile 2025

TUSCIA E MAREMMA

Tuscania

Tra Lazio e Toscana, Sovana avvolta di pioggerellina mite, 
camminiamo senza rinunciare al vezzo dell'ombrello.
L'asfalto lucida, i colori di tutto risaltano, il silenzio soprattutto, una quiete irreale di case sospese.
Eco di passi lenti, a sbirciare nelle finestre.
Storie antiche di nobili casati decaduti, fuggiti via, e le rovine ad ingannare il tempo, forse attendere di nuovo carrozze, armature a cavallo, echi di festa.
Solo la cattedrale di S.Pietro rimasta immune a splendere nel borgo silenzioso, un '600 romanico con appena un sentore di barocco, a sfiorare.



Pitigliano


Sovana

Sorano


Terme


Necropoli Vitozza