domenica 28 agosto 2022

PORTE, PORTONI E CHIAVISTELLI

 


















Cosa può nascondersi dietro una porta, o un portone abbandonato, bruciato dal sole, consunto dalle intemperie, inchiodato a cardini arrugginiti.
Cosa comunica, quale aiuto chiede, che interpretazione suggerisce, specie a me che ne vado ghiotto.. chi raccoglie more, chi calpesta chilometri di sentieri, e io che fotografo toppe, maniglie, telai e serrami. 

Forse intravedo altri mondi, oltre quel buio, quei silenzi, quel fresco gelido che fuoriesce da fessure a volte fradice immagino antiche attività frenetiche: passaggi, inviti, fughe.. e poi un giorno più nulla, sbarrato definitivamente, l'abbandono del passaggio, la rinuncia al valico, la resa. 

Ma c'è un messaggio vivo che qualcuno raccoglie, un grido stridulo che echeggia memoria di cardine operoso, di viaggio ignoto, saluto vivo, visita a sorpresa.

Ecco, sono io che mi incanto dinanzi a ciò che è stato e sarà comunque, anche se ingoiato da tarli, ragnatele, rampicanti, topi che sgusciano, mosche pigre, muffa a tracimare. 

Sono io a chiedere meraviglia ed ottenerla. Ad ogni uscio, ogni battente, ogni richiamo immobile, ogni sfregio di colore. 


















giovedì 25 agosto 2022

(NON APRITE) IL FRIGORIFERO

 


Il frigorifero ha appena deciso che i magneti li posso attaccare da qualche altra parte. 

A lui procurano leggero prurito, e bloccano la traspirazione..
a lungo andare potrebbero creare cattiva refrigerazione.

Come me lo ha fatto sapere?

Ha spedito un sms.. breve, freddo e formale.

Congelando ogni possibile replica.

Di più. Al ritorno dalle ferie si è fatto trovare senza corrente.. e in dieci giorni spento ha creato almeno un paio di Poltergeist all'interno che non riusciamo a far sloggiare.. 

Sì, belle le vacanze..ma pronti sempre alle ripercussioni.. ahah



 


giovedì 18 agosto 2022

OGGI FACCIO DESERTO

 



Oggi faccio deserto.
Brucio sole e stordisco vento.

Lo bevo io quel sorso di Tevere
che scorre imbronciato,
lo inchiodo come tenda stantia
questo cielo di nuvole rapprese,
e scuoterò il silenzio
da quel torpore che incanta.

Oggi faccio deserto attorno all'anima.

Che si provino poi
a rapirmi i sogni.


domenica 14 agosto 2022

THE TWO "MEN"

Oggi parlo di due film, entrambi con il “man” nel titolo: The gray man e The man from Toronto.

In comune hanno anche la definizione "thriller" sulle piattaforme specializzate; poi c’è l’azione, l’avventura, gli inseguimenti, le sparatorie, i morti.. la differenza è che uno ci crede davvero, e l’altro se la diverte.
Uno ha il piglio serioso, l’altro si prende allegramente in giro, uno è convinto di stupirvi, l’altro vuole solo farvi rilassare.
Quale preferite?

Un po' una scelta tipo tra Diabolik o Paperinik.
Io decisamente il secondo.
Farmi prendere in giro ok, ma consapevolmente. 

The gray man

Ennesima johwicckata. Ammantata di zerozerosettismo e strizzate d’occhio alle altre infinite mission impossible sul mercato. Direi anche basta però. Ogni dieci film fotocopia, se ne salva giusto uno, quello che cerca almeno di auto percularsi strappando più di una risata, anche se alla fine utilizza gli stessi mezzi, i medesimi inseguimenti, le solite sparatorie.. ma sfottendosi in leggerezza, senza fartici credere per forza..

Qui Ryan Gosling (perché l'hai fatto?) ruba lo scettro all’altro Ryan (Reynolds) e si infila tutto serioso in questo carosello forsennato di sparatorie e inseguimenti dove non riescono a scalfirlo mai, addirittura in campo scoperto  in piazza, tant’è che anche il cattivo di turno, un ridicolo Chris Evans (perché l'hai fatto?), sforna comunque la battuta clou del film: “Ma non c’è uno che riesca a sparare ad un uomo ammanettato?”. Che indica come gli stessi protagonisti si rendano conto dell'assurdo entrapment dove registi e sceneggiatori li incastrano per un paio d'ore.
E potremmo farla finita qui, ma urge sottolineare come ormai questo filone del “più le spariamo grosse più strappiamo stupore” sembra prendere piede, perché il fruitore ultimo, spettatore o lettore, entra come in trance e riesce a bersi di tutto di più.

Un andazzo sdoganato, tra l’altro, dalle saghe degli più svariati supereroi, che hanno ormai annichilito la capacità di scindere la balla dal possibile, rendendola seriosamente consuetudinaria anche dove, in realtà, potremmo - e dovremmo - farne a meno.

The man from Toronto

Perché non trascorrere, invece, due orette davanti ad un film che se la ride tremendamente sul serio? Che anzi prende a sberle tutti le fatal missionimpossible che traboccano di ego surreale? Questa pellicola divertente sbaraglia e sovverte tutti gli stereotipi con due soggetti straordinari che si integrano alla perfezione. Certo la formula non è affatto una novità: killer glaciale (Woody Harrelson in gran spolvero) e omino imbranato (Kevin Hart pienamente in parte)  costretti a collaborare per salvare la vita e il mondo.. ma come in Boss Level, assistiamo finalmente a qualcosa di davvero acchiappante e ridanciana che non fa per nulla finta di crederci. Farsa melodrammatica e dramma burlesco  si intersecano a ripetizione dando vita a infiniti siparietti. Il regista Patrick Hughes del resto aveva già promesso e mantenuto cose molto buone in Come ti ammazzo il boyguard (anche se l’1 decisamente meglio del 2).
Capisco che c’è ancora chi voglia immergersi realmente nel dramma/azione, ma se poi, come ad esempio con l’ultimo Gosling di The grey man, il paradosso finisce per essere assai più ridicolo del tentativo, perché allora non prenderla direttamente sul ridere, creando comunque uguali e godibilissimi presupposti di azione ed adrenalina? Non prendiamoci in giro con roba così seria che in realtà sfora nel ridicolo molto più spesso di quanto non vorrebbe. 

Poi sia chiaro: ad ognuno il suo. ;)

 

   

giovedì 11 agosto 2022

DECIMA

 


Decima è un piccolo quartiere di Roma sud, costruito ad inizi anni sessanta. In teoria voleva essere qualcosa già di futuristico, comunque semplice e lineare, molto fluido. 

Ora sembra solo qualcosa di popolare e pochissimo appetibile, perlomeno c'è stato un buon rispetto del verde attorno; e anche i piani, massimo cinque, quando non quattro, contribuiscono a non attufare il respiro dei passanti.

L'altro giorno, come scorciatoia, ci siamo ritrovati di primo pomeriggio, mia moglie ed io, ad attraversarne buona parte. 

Distacco totale, caldo afoso, aria derelitta di costruzioni ordinarie e, diciamolo pure, tristi.

Da una finestra aperta però, improvvise a vellutare il silenzio, le note inconfondibili di Selling England by the pound, dei Genesis.

Un'armonia di altri tempi che conquista lo spazio attorno agganciandosi tra nuvole e asfalto, rivalutando all'istante tutti i contorni.

Splendida sensazione.

 A volte basta qualche nota con la giusta eco a risollevare lo spirito e trasportarti lontano.
E trasformare una periferia romana anonima in un sobborgo londinese.





domenica 7 agosto 2022

NOVECENTO POST!

 


Non posso quasi crederci.. novecento post in nove anni.. con i quali ho voluto spaziare tra mille argomenti.. ovviamente con priorità per le mie passioni principali: viaggi, spettacoli, poesia, scrittura, iperrealismi.. e poi spulciando quasi tutto lo spulciabile, dalla politica allo sport, dalla musica alla saggistica spicciola, dalla satira al dileggio sistematico, e poi ancora fotografia, teatro, svariate insolenze, analisi e introspezioni di tutti i generi.. anche cucina, pensa tu.. insomma.
Il tutto conoscendo splendide persone ed altre un po' meno, la minoranza per fortuna.. mi auguro di continuare così, perché un 
 blog, non smetterò mai di sottolinearlo, è innanzitutto di chi scrive, di chi lo anima e lo alimenta.

E non voglio sottovalutare assolutamente chi legge, commenta e interagisce, sia chiaro.. quello è un plusvalore inestimabile e infinita risorsa. 

Ma se subentra la stanchezza, la noia, la ripetitività, la routine e la stitichezza di creatività.. allora sì, può essere un problema.

Per ora non mi riguarda. 

giovedì 4 agosto 2022

UN REGALO


 

Una giornata di mare mosso, non da paura, ma abbastanza da tenere a riva bimbi e molti adulti, io mi allontano un attimo, giusto a gustare l'acqua che torna turchese e il turbinio di spuma quasi a togliermi via il costume a bermuda, ma un braccialetto mi si sfila davvero e non riesco proprio a ripescarlo.. 

Un attimo di scoramento ma poi penso che era ora facessi anche io un regalo al mare. 

Lui mi dona ogni volta istanti incredibili, pacatezza d'animo, apertura ai sogni, orizzonti e scenari.. almeno un braccialino glielo dovevo.  ;)

lunedì 1 agosto 2022

ESISTIAMO SOLO SE C’È CHI CI PENSA

Sembrerebbe un assunto elementare, ma ci libera dal nostro ego, dalla nostra capacità di auto esistere, di completarci in un circolo chiuso che ci vede crescere solo dentro i nostri minimi confini, le nostre torrette d'avvistamento, d'avorio o meno che siano. 

Ne parla Gunther Anders ne L'uomo è antiquato, del 1956, saggio dove l'uomo è esule e spaesato e chiede disperatamente lumi.

Mirabile l'illuminazione di Anders; un essere, ci ricorda, è tale soltanto se qualcuno lo chiama in causa, se si ricorda di lui.

"Diversamente dal cartesiano cogito ergo sum, la prova dell'esistenza valida, di fatto, nella vita dovrebbe recitare: cogitor ergo sum, mi si pensa dunque sono".

Una sola in più per trasformarci da invisibili a visibili.

E visto che oggi è anche il mio compleanno, rendo visibile anche lui...