lunedì 31 maggio 2021

CHI NON LEGGE QUESTO POST E' UN IMBECILLE

A distanza  di TANTI anni un post che andava ripro(post)o a beneficio dei ...lettori (e soprattutto mio ovviamente.. ahah.)



Inizia cosi, parafrasando un felice libro del giornalista/autore/scrittore Oliviero Ponte di Pino, questo viaggetto alla ricerca dei corvetti della blogosfera,


- non di quelli coscienti d’esserlo (io ed un bel po’ d’altri), di quelli, che con leggerezza, blo-blo-bloggano di tutto, mettendoci la faccia, un po’ ridendosela e un po’ tirandosela del loro stato di portatori sani di sana sciocchezzeria, usando il blog come valvola, ripostiglio, archivio, smemoranda, serbatoio, sgabuzzino e campo di gioco, di sogno, di lancio di urla virtuali a webbarsi nell’etere, o di punte di penna pixxellata a sussurrare sospiri videati, ed a questo proposito v'invito a curiosare il post di Manuela che centra in pieno lo spirito del blogger sano di mente -


ma di quelli che, fenomeni, sono convinti di poter spalmare autentica saggia cultura dal loro pulpitino/bloggherino o dai loro commentini trincera(n)ti dove restano indissolubilmente inchiavardati. 
 
Con ideuzze(?!) e polpastrelli.

Ho saccheggiato il pamphlet di Ponte di Pino anche perché, come egli stesso ammette citando – probabilmente – Oscar Wilde : 

”Quando si ruba ad uno solo è plagio, quando si ruba a molti è ricerca”,

ed il concetto pare risulti ben noto ad un discreto manipolo di bloggers - o presunti tali - e non (che poi fanno le vittime con ardita faccia sculettante).



Secondo Locke una delle cause della stupidità è un difetto di memoria, un procedere alla cieca quando la rabbia convulsa attanaglia i neuroni, uno sfogo istintivo e primordiale che ci priva del più elementare discernimento.

Per Kant “alla grulleria non c’è rimedio, di una testa ottusa si può fare un dotto, ma l’assenza della scintilla del giudizio appare irrimediabile”;
in determinati soggetti “…la stupidità è un doppio (magari un fake, un trolletto, un pierino Anonimo, vai a sapere…), un maligno angelo custode (si..ci sono anche quelli carognetti..).


Mentre la sapienza compie le più impervie scalate, le piroette più ardite, le giravolte più improbabili, la cretineria le ha già fatto lo sgambetto (e quando non lo fa è lì in famelica attesa d’assist…).

"Mentre per difendersi la ragione umana edifica senza sosta torri, castelli, bastioni. L’idiozia ne ha già minato le fondamenta" (Musil)


E arriviamo al concetto del cretino specializzato (o intellettualoide) di fruttterolucentiniana memoria, un genio (a volte due) in grado di progettare un sommergibile nucleare nella vaschetta dei pesci rossi (o di sentenziare su dodici blog in contemporanea…), e spesso gli sciocchini (del web nella fattispecie), quelli che blaterano amenità e che convivono pacificamente sereni con gli altri scemi del villaggio mediatico, lasciano i geni alle loro elucubrazioni anche perché - ed accade spesso, almeno fin quando blog e commenti non vengono sprangati dagli Autori -

(“Quando si è presa la decisione di chiudere occhi e orecchie anche al migliore degli argomenti in contrario, si ha un segno forte del carattere, dunque un’eventuale volontà di stupidità - Nietzsche -), 

e come insegna Flaiano: “La stupidità degli altri mi affascina, ma preferisco la mia”, rischiando, almeno, solo sulla propria pelle:

Non discutere mai con un’idiota. La gente potrebbe non notare la differenza” (Arthur Bloch).


In questa escalation, dove il cretino sembra avere decisamente la meglio non solo sul saggio ma anche sul semplice sherpa del buon senso (cosa che ci dispiace assai, essendo estimatori della specie almeno fino a quando il secondo non deponga definitivamente le armi di fronte alla decisa preponderanza del primo), dove si sono sciorinate tutte le teorie possibili lasciando, spesso, solo per ultima quella (da me prediletta tra l’altro) che eleggeva il blogger ad indiscusso pirla, avvalendosi di svariate tecniche che questi novelli maestrucoli del trasformismo da web nonché audaci sdoganatori della cancellazione, del vilipendio o del travalicamento dei commenti, del buonumore falsissimo, della pirateria verbale celata dietro l’anonimato (e sempre più spesso senza neanche il pudore di nascondersi più) e della blindatura piombata dei post, mettono in mostra quasi quotidianamente.

E’ la famosa prevalenza del cretino… e la mia ormai non più recente, e inossidabile, permanenza, non fa che avvalorarne l’assunto.  ;)

Alla prossima! 

sabato 29 maggio 2021

NASCE UN NUOVO PARTITO.. "CORAGGIO ITALIA"!!




Ne sentivamo decisamente il bisogno, di un altro partitino dico.

ma sapete quante sono oggi le forze e le forzette politiche che imbratteranno le prossime schedone elettorali?

Eccole qua, vabbè lo ammetto..qualcuno è inventato, ma distinguerli da quelli veri sarà dura.. vediamo se riuscite ad individuarli.. ahah


AZIONE

RADICALI ITALIANI

DIECI VOLTE MEGLIO

PARTITO DEMOCRATICO

DEMOCRAZIA SOLIDALE

MOVIMENTO CINQUE STELLE

MOVIMENTO NO VAX

TEAM K

CORAGGIO ITALIA

ABBIAMO FEDE

CAMBIAMO!

+ EUROPA

ARTICOLO 1

LEGA PER SALVINI PREMIER

PARTITO PROVVISORIO

SOLIDARIETA' LIBERTA' GIUSTIZIA E PACE

MOVIMENTO LAMENTELE

LIBERI E UGUALI

SCELTA CIVICA

MOVIMENTO PER LA PUGLIA IN PIU'

PENSIONATI QUOTA CENTO

ECCHICE! TOTTI PRESIDENTE

SARDINE INSIEME

DEMOCRAZIA SOLIDALE

ENERGIE PER L'ITALIA

MARONI PRESIDENTE

UDC

FORZA ITALIA

MOVIMENTO PER LE DESTRE UNITE

GELMINI FOREVER

LIBERI E BELLI

MOVIMENTO PER LA CENTRALITA'

MOVIMENTO ASSOCIATIVO ITALIANI ALL'ESTERO

FARE!

MOVIMENTO INTESTINALE

INNOVAZIONE SARDA

FEDERAZIONE DEI VERDI

REALTA' ITALIA

LEGA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA

ALTERNATIVA POPOLARE

VERDOLINI

FRATELLI D'ITALIA

DAJE!

TOSCANA MAIALA

IDEA

TUTTI INSIEME!

UNION VALDOTAINE

FEDERAZIONE BOCCE PER TUTTI

SCELTA CIVICA

STELLA ALPINA

NOI CON L'ITALIA

PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA SINISTRA EUROPEA

CENTRO DEMOCRATICO

ITALIA DEI VALORI

ITALIA PER SEMPRE

ITALIA VIVA

ITALIA BRASILE

POSSIBILE

PARTITO SOCIALISTA

SPRITZ VENETO

PARTITO REPUBBLICANO IRREDENTISTA

SUDTIROLEN VOLKASPARTEI



giovedì 27 maggio 2021

IL PONTE SOSPESO DI MESSINA


Quanto costerebbe in meno approntare due porti efficienti, moltiplicare il numero di traghetti e rendere accettabile la viabilità stradale e ferroviaria sul resto della Sicilia?

Parliamo di cifre enormi risparmiate che non arricchirebbero la mafia e tutti gli altri che vogliono lucrare su questa operazione assurda.

Ma più leggi in giro, più trovi tesi che avallano questa opera idiota. Specialmente ora che c'è da arraffare dal recovery.

E intanto cadono le funivie, tracimano i fiumi, e si muore sul lavoro.

L'ho detto e ridetto più volte. Spero sempre ardentemente che dall'Europa pretendano ogni scontrino di ciò che spenderemo.

E alla prima caxxata, li prego,  che ci ritolgano tutto.


mercoledì 26 maggio 2021

ALESSANDRO BERGONZONI IL PENSATO DEL GIORNO

 Su Robinson del 15 maggio 2021 Bergonzoni se ne esce così:


Pensavo agli abbracci, al tenderla, la mano; magari a chi scende dall'autobus, a chi è inciampato per le scale, a chi è arrivato su un barcone disastrato.

In-cute timore tutto ciò, certo. Ora per via del Covid, ma anche per le delusioni, per la magia persa, per quanta inutilità scopri attorno.

Quanta pelle non usiamo per non arrossire, per evitare vaccini, per far modo che una carezza non sopraggiunga ed un'altra ti rimanga per sempre chiusa in quel pugno triste.

Un grande Bergonzoni. Davvero.




lunedì 24 maggio 2021

IL POSTINO


Arrivava ogni volta, puntuale, davanti quelle quindici buche per la posta condominiale, e paziente tirava fuori cartoline, lettere, bollette, avvisi, riviste in abbonamento; neanche faticava a cercare i nomi dei destinatari ormai, era diventato pratico e, addirittura, ricordava nomi di vecchi condòmini che avevano cambiato casa, e infilava nella cassetta corrispondente posta inviata ancora da chi non aveva aggiornato la nuova residenza, sperando che il nuovo inquilino fosse comunque in contatto. Un lavoro che gli piaceva; non esistevano vento, pioggia o freddo.. nulla lo fermava.. ed era particolarmente contento per quegli scambi di lettere del quale era personale latore, scrivere a mano in un mondo ormai votato ad internet e alle mail, denotava delicatezza d'animo, a suo avviso, e lui era una tassello fondamentale di questa tradizione... quel giorno aveva distribuito tutto, stava richiudendo la borsa quando senti una voce malinconica: "Ma per me mai nulla?" Si voltò sorpreso ma nessuno nei paraggi, solo le quindici, ordinate cassette. Scosse la testa e fece per andar via... 

"Sono io! La numero 9, sono mesi che non ricevo nulla!! Possibile?!" 

Il postino guardò esterrefatto stavolta.. una cassetta parlante?! ..la guardò meglio e si sorprese a rispondere: "Ma sei una buca vuota, senza nome..forse di un appartamento sfitto.." E subito dopo si diede dello scemo per aver accennato ad una conversazione folle.. ma la cassetta ..parlò ancora: 

"Ma io non vedo al mio esterno.. so solo che di punto in bianco ho smesso di ricevere posta, di essere aperta e frugata.. tutto all'improvviso..". 

Il postino stavolta era davvero basito, non sapeva che dire, scosse le spalle e si avviò verso l'uscita del comprensorio.. 

Il giorno dopo tornò, si guardò attorno, e poi, prima ancora del resto della posta, tirò fuori una fetta sottile di panbrioche e la infilò nella buca numero 9. 
Pensò che almeno, il "pane in cassetta", potesse risultare buon viatico alle malinconie dell'interno 9.

Silenzio stavolta. Ma gli sembrò di avvertire come un lieve sospiro di soddisfazione. 
Meglio di un'ingiunzione di pagamento, comunque..  

venerdì 21 maggio 2021

NESSUNO HA UN ANGELO CUSTODE




Nessuno ha un angelo custode. 

Forse un ignoto "io", qualche volta, ti ha asciugato una lacrima 

o tirato per la giacca sentendoti altrove. 

Forse il suo respiro ha urtato inavvertitamente
un tuo divagare notturno. 

Ma il vento che stamattina ha lusingato pioppi addormentati
é lo stesso di mille anni fa. 

Ed il tremore che rovista le tue vene, dimora nella tua coscienza dapprima che tu esistessi. 

Giacche' esisteva esso solamente. 

E se ascolti di nuovo un fremito attorno a te, invitalo a passeggio,
fai un cenno di saluto almeno. 

Ma non credere che ti custodisca alcunché. 

Nessuno ha un angelo custode
che custodisca l'incustodibile.


martedì 18 maggio 2021

COS'E' UN CULT?



Il Cult é un film al quale non devi chiedere nulla.
Perché ti ha dato tutto. 

E' un film di nicchia.
Della tua nicchia.

Che  può darti tutto quello che desideri vedere nel cinema del tuo immaginario. 

Ma riesce anche a farti vedere ciò che puoi fruire nell'esatto momento in cui lo vedi. 

Il Cult é il genio della scelta di tempo

Il Cult sa persino quando deve farsi vedere. 

Per alcuni, anche Carlo Verdone può trasformarsi in Cult.
(..noi speriamo, invece, di essere provvisti di limiti).


Tra i miei cult alcuni film diversi, comunque, da quelli meravigliosi ed irrinunciabili che amerei fossero proiettati in ogni scuola di cinema tipo una volta la giorno.

Perché un cult  è un film tutto tuo, che forse non dovrebbe neanche apparire in un post.

 

Train de vie             1988  Regia di  Radu Mihaileanu

Un film che dona sorriso all'Olocausto

The big Kahuna     2000  Regia di John Swambeck

Scuola di vita in due ore

K-Pax                      2001   Regia di Iain Softley

L'alieno che tutti potrebbero amare, anzi no.

Billy il bugiardo     1963   Regia di John Schlesinger

Genio cinematografico con cinquant'anni di anticipo

domenica 16 maggio 2021

PALESTINA E ISRAELE

 


No, non lo chiudo il blog per protesta contro questa guerra assurda, come forse giustamente hanno fatto e faranno altri bloggers.

Vorrei anzi, aprire il cuore di tanta umanità.

Che poi, a ben guardare, ci sarebbe da imparare dalla convivenza pacifica e fruttuosa di cristiani, ebrei e musulmani, e ogni tanto l'esperimento è riuscito, proprio dove ora si uccidono.

Ma se togliessimo loro tutte le armi? Eppoi i pugnali, i vetri rotti, le pietre, le mani per non strozzarsi, la saliva per non sputarsi e lanciarsi odio? 

Se ogni dio di ogni loro fazione si incontrasse su un prato, sotto il sole, a fare due chiacchiere, a spiegare questo livore, questa cattiveria idiota.

Non ci si riesce tra uomini, ma forse, tra divinità, potrebbe essere una cosa possibile.


Prego che accada. 
E nessuno in particolare.






sabato 15 maggio 2021

SCRIVEVA BERTRAND RUSSELL..

Rilancio un post di anni fa.. 


Scriveva Bertrand Russell che 
fin dal primo giorno il tacchino osservò che, nell'allevamento dove era stato portato, gli veniva dato il cibo alle nove del mattino.. e la sua coscienza induttivista elaborò una deduzione appunto induttiva di questo tipo: ”Alle 9 del mattino si mangia”. Purtroppo però, questa concezione si rivelò incontestabilmente falsa (sull’onda della teoria falsificazionista di Popper) alla vigilia di Natale, quando invece di essere nutrito, esattamente alle nove, fu sgozzato”


Un certo induttivismo fatto in casa (induttivismo: teoria per la quale dal particolare tendiamo a definire il generale, l'universale)  regola comunque quasi tutte le nostre vite.

Ci si alza tutte le mattine per lavorare o per svangare comunque, a pranzo crediamo di dover avere fame, ci si corica tutte le sere per riposare, si comunica un “ti amo” o si lancia un messaggino per oliare un legame.

Ci si aspetta una telefonatina ogni giorno alla stessa ora o un sorriso automatico, quando non si maltratta il dirimpettaio di conversazione.

E si tira avanti con questo fenomeno umano che sviluppa catene di montaggio di rapporto di facciata, e che possono durare una vita, regolando in molti casi anche una presunta intimità.

Le aspettative - invece -, i desideri, i sogni, i voli pindarici, le fantasie non riescono a far parte di questo gioco alla massificazione delle relazioni.  

Creerebbero contrasti emozionali, felicità di qualità superiore e montagne d’ansia d’allarme.


Tutte robe contrarie alla sicurezza delle interazioni, al quieto vivere e all'atroce dubbio che, una mattina alle nove, invece della quotidiana dose di nutrizione (fisica o mentale) si venga accolti con il ribaltamento delle ovvie induzioni che, abitualmente, 
non possono deluderci né crearci rogne improvvise.

E’ per mitigare la paura che abbiamo bisogno di punti fermi.

Spesso anche di puntini, fermi.
Invisibili ad un seppur piccolo resto del mondo che brama e gronda passione.
Insignificanti rispetto allo scorrere del tempo emotivo e delle tempeste che in certe notti inquiete sogniamo smuoverci le vene.

Siamo tacchini.

E scoperta la mangiatoia più comoda, ogni giorno alle nove, sappiamo che ci daranno da mangiare.

Non facciamo caso che sia mangime di mediocre fibra destinato solo ad ingrassare il nostro petto, le nostre cosce (il nostro ego o la nostra voglia di pace addomesticata).

Importante è che arrivi ogni giorno, aridamente puntuale.

La possibilità che un giorno ci sgozzino, mentre scorgiamo all'improvviso - e anche solo per un attimo - un’alba purpurea,  non ci sfiora nemmeno, e se ci sfiora, la scacciamo in malo modo.

Non la interrompiamo certo noi questa rassicurante catena di nulla.

Alla faccia di Popper.

martedì 11 maggio 2021

IL TORTO DELLA FOLLA



 Da un articolo di Paolo di Paolo, su Repubblica di oggi:

"Quando scomparirà la sensazione che la folla abbia torto?"

Stiamo riprendendo lentamente le attività, con l'aumento dei vaccini e l'abbassamento delle infezioni, tuttavia non spritzo, non cinemo, e neanche ristoranto.

Vi dirò di più: evito il minimo assembramento, cambio marciapiede in presenza di due/tre persone, non prendo nulla al bar, guardo storto quello dietro di me in fila al supermercato se si accosta troppo, quelli senza mascherina poi li tratto da untori, pure se in teoria hanno ricevuto già dodici vaccini.

Abbiamo perso certezze e dubitiamo di risultati positivi e veloci. Ci andiamo un po' tutti coi piedi di piombo ..oddio!.. per strada vedo scene di estrema leggerezza, le medesime che ci hanno ritrascinato nel baratro l'estate scorsa.. la differenza, sostanziale, è che si dovrebbe continuare a vaccinare a rotta di collo.. 

Ma per molti è dura comunque recuperare ritmi e abitudini. 

Mi metto tra questi, anche se a malincuore. 


sabato 8 maggio 2021

SUBURBIA KILLER (NETFLIX)


Una trama intrecciata.

Otto puntate.

Ogni puntata il ritratto di uno dei protagonisti che apre nuove trame, altri punti di vista, in un disegno sempre più contorto ma che ti incolla allo schermo. 

Tutto a flashbacks. 

Richiami. 

Dettagli. 

Storie torbide. 

Rivalse. 

Vendette. 

Incastri. 

Accenni.


Tu resti dubbioso fino all'apoteosi finale incartandoti in diecimila supposizioni e soluzioni, pensandone una più del diavolo mentre il diavolo ne stava pensando una più di te.

Questi sono i thriller. 



mercoledì 5 maggio 2021

E.I.T.R.D. DA UN'INIZIATIVA DI DANIELE VERZETTI

EVERY IS THE RIGHT DAY



"Il costante pensiero di lei lo assorbe integralmente e ne annichilisce l'acume ma non la coscienza. 

L'uomo dall'unico pensiero tende inconsciamente a sopravanzare le reali esigenze del soggetto nel suo mirino. Lo idealizza, esaltandolo. 

Ed il solo, assurdo, pensiero di poterle fare del male, è sideralmente distante.

L'Amore consiste nell'augurare tutto il meglio alla persona Amata, anche in un altro eventuale segmento di vita che questa dovesse scegliere. 

Perché Amore è qualcosa di sovrumano, di incredibile, quando lo è davvero. Non risponde all'istinto. 

Un decorso patologico dove più nulla è lasciato al fato, dove l'amore cresce smisuratamente ma in cellule benigne.. "


In questo vorremmo si trasformasse l'Amore.

Ma continua a non accadere. La gente continua ad impazzire. Ad uccidere in nome di finalità distorte e malate. Gente che non comprende di esserlo, malata. Che si aggira tra noi. 

Sorridente fuori, bacata dentro.  

martedì 4 maggio 2021

ELOGIO DEL BUON FOTOGRAFO

 

Ciò che distingue un normale fruitore di visioni da un fotografo, da un buon fotografo, a mio avviso, è qualcosa di più che un'angolazione o un punto di vista: è filosofia dell'immagine.

Il fotografo percepisce, con precisione, altro da quello che in tanti guardiamo inerzialmente, che in troppi subiamo passivamente senza sapere di poter entrare sul set.



Riesce a postarlo in fotografia, in una buona fotografia, a isolarlo dal contesto infondendogli vita a sé.

Ed il "non" fotografo, anche a risultato finale, con davanti un'immagine estrapolata dalla sensibilità dell'autore, non avvertirà comunque il disegno nascosto, le trame di luce, le immagini che hanno sollecitato il fotografo a puntare, inquadrare, scattare ed immortalare qualcosa che, un istante prima ed un istante dopo, in ogni caso, è tornata a dileguarsi.

Il buon fotografo, allora, deve creare un legame, un ponte, che solleciti il fruitore d'immagini, deve evitare la frattura e, anzi, fornire il biglietto d'ingresso allo stargate del fantastico.



Io ho mille difetti ancora. Ad esempio fotografo cose già immobili. Luoghi ed oggetti.  Cercando di rubar loro l'anima. La ruberei anche a cose viventi, ma l'attimo che vorrei fotografare si dilegua sempre un attimo prima dello scatto. Allora "ripiego" sulla natura, sugli oggetti, sui particolari. Mia moglie dice sempre che anche dopo aver visionato decine di mie fotografie si potrebbe non capire in che paese siamo stati, tanto è l'accartocciamento sul dettaglio, sulla presunta anima da rubare.

Ad autocriticarmi impietosamente direi che se mi indicano la luna, 

faccio un bel reportage sul dito.. 




domenica 2 maggio 2021

NOMADLAND L'Oscar eVANescente

"Figa 'sta cosa che se gira solo all'alba e al tramonto"
"Eh si..c'avemo tutta la giornata libera!!.."!
 

Alla fine rieccoci all’ennesimo film sui loop che stanno tornando di moda, anche se qui il loop è più spazio che temporale. La sessantenne Fern, vittima della recessione, perde lavoro, casa e marito (cancro) praticamente in una botta sola. Prende su la sua poca roba e con un fatiscente van e si appresta ad un tour del precariato facendo la stagionale in uno stabilimento Amazon (inquietante, a proposito, il siparietto sui parametri di sicurezza aziendale, proprio in coincidenza con l’Oscar ed una morte accidentale in uno stabilimento di Alessandria), raccoglitrice di barbabietole, operaia mineraria, tuttofare in un fastfood, staff in un campeggio delle montagne rocciose. “Lungo la strada” conoscerà tante persone che - alla faccia delle immensità statunitensi - reincontrerà regolarmente  ad intervalli ripetuti, nel cerchio perfetto di questo vagare ciclico, dividendo scampoli di malinconia.

"certo n'asciugatrice avrebbe fatto comodo..."


Ora, al netto delle trentotto albe, i quarantatre tramonti, le ventisette istantanee di coste in tempesta, foreste, ruscelli, sequoie e mini canyon, tutte degne di un signor docufilm National Geographic, ci domandiamo quanto davvero resti della riflessione filosofica.

I nomadland, in parte evoluzione degli hippy, volenti o nolenti, ci sono sempre stati, ma quelli che forse fanno più scalpore, fanno la spola tra Times Square e Central Park, senza neanche un van a disposizione. I nomadland della Zhao sono tutti al limite: malati terminali, abbandonati dalla famiglia, con un fardello di figlio suicida. Fern li incontra tutti di striscio anche se a ripetizione, ne vuole condividere il sorriso ma non donare confidenze, e neanche un panorama di natura in solitudine, da sola con i propri spettri. Forse le fa paura quell'aria di famiglia arruffata, i falò a raccontarsi, la sera, la mattina col thermos del caffè in giro per il buongiorno. Non era questo che voleva.

"..ao se sta fa' 'na certa.. "

Poi capitano i contrattempi, una ruota che fora, un motore che fonde (ma siamo solo alla lontana dalle parti di Into the wild, un altro che aveva abbandonato la vita agiata, ma non la carta di credito), e allora non resta che una sorella lontana cui chiedere un prestito. La ospiterebbero pure ma c’è come un’acredine nei confronti del mondo che le si è rivoltato contro, e che contagia entrambe (“sei sempre stata irrequieta”).

In fondo aveva solo una piccola casetta prefabbricata dell’azienda, un lavoro semplice, un marito da amare.

Toltole questo, rimane un vagare stordito.

"..almeno nel Missouri mettevano qualche manifesto.."

E quando sul finale del film, nella casa di Dave, altro nomade riconciliatosi con la famiglia, dove potrebbe rimanere per un nuovo inizio, la vediamo aggirarsi e sbirciare i giocattoli di un bimbo mai avuto e sistemare la sedia di una sala da pranzo ora deserta ma abituata ad ospitare, comprendiamo che è solo il senso dell’incompiuto a renderla inquieta e animare, tuttavia, il suo futuro.

Nell’ennesimo loop, ulteriore giro di giostra, ripassa dal suo vecchio ufficio deserto e polveroso, poi nella sua casa abbandonata, tristemente vuota ma con un giardino sul retro affacciato sul “deserto, deserto e ancora deserto”. Quel deserto che nessuno potrà sottrarle.

Tuttavia, sono sicuro, la scena che ha consegnato l’Oscar a Frances McDormand è quando siede alla guida di un caravan ultratecnologico in esposizione, e inizia a muovere il volante imitando con la bocca il vroom vroom del motore e un clacson stridulo da far invidia ai migliori brucomela di Disneyland.. 

non per nulla è la sig.a  Coen, e sotto sotto se la diverte un mondo..

"..e mo' chi glielo dice che non c'ho manco la patente!!!.."