mercoledì 25 maggio 2022

COSTO DELLA VITA


Capita in questi giorni di guardare, quasi consequenzialmente, servizi sull'irrefrenabile costo delle materie prima, causa conflitto in Ucraina, e relativi aumenti insostenibili, dai mutui al carrello della spesa e poi indagine sui costi folli di lettini e ombrelloni negli stabilimenti italiani, presi d'assalto da bagnanti in crisi di astinenza dopo due anni di covid.

Qualcosa non mi torna. 

lunedì 23 maggio 2022

2 APRILE 2011 -- 22 MAGGIO 2022 MILAN - INTER : UN FILM O UNA PARTITA?



Intanto siamo Campioni d'Italia di nuovo.. l'ultima volta che accadde questo blog non era ancora nato!! Ma agli esordi (nel 2013) postai un post da fantascienza, scritto nel 2011, dove festeggiavo quasi tutti i miei amori (sport, scrittura e cinema, e che ripropongo di seguito) sperando e sapendo che, prima o poi, i sogni si (ri)avverano sempre.. felice oggi, di gridare al mondo la mia gioia tifando i colori più belli del mondo!!! 


"Salutarono tutti Leonardo, i giocatori del Milan, e guardarono in cagnesco quelli dell'Inter.
Oddio! con la mascherina non è che si potessero ben interpretare gli atteggiamenti, ma gli occhi erano belli espressivi, occhi di tigre, magari un po' in disarmo, ma che ne hanno viste di tutti i colori e non hanno paura più di niente e di nessuno.
In realtà non si sarebbe dovuto giocare, Moratti non avrebbe di certo voluto, la nube radioattiva giunta dal Giappone - ormai da oltre una settimana nei cieli europei - stava preoccupando civili, militari e biologi. Ma non i politici, Berlusconi in testa, che remavano per il “come se nulla fosse”, e nonostante le raccomandazioni delle autorità sanitarie alla cautelativa sospensione di attività sportive, scolastiche e pubbliche in generale, volevano che il derby scudetto si disputasse ugualmente.
Lo stadio, aperto gratuitamente per l'occasione, quasi ad invogliare anche i tifosi più perplessi, era gremito; le mascherine – obbligatorie almeno quelle, assieme ai guanti – rendevano folcloristicamente asettico ed inquietante lo scorcio dal campo e dalla tv.
Questa partita diventava il simbolo della speranza e del riscatto rossonero, ma anche una sfida al destino che negli immediati giorni precedenti la vigilia aveva fatto segnalare anche un paio di violente scosse telluriche sull'arco alpino che avevano messo in agitazione le popolazioni dell'intera padania, sventando si, un effetto tsunami, essendo l'epicentro lontano dal mare, ma causando sbancamenti franosi dei pochi millenari ghiacciai sopravvissuti, oltretutto si giocava senza l'intera tribuna ovest, tamponata alla bellemeglio con giganteschi teloni: due giorni prima un paio di scud di Gheddafi (il classico colpo di coda del dittatore ormai alla resa dopo che l'esercito turco, prendendo alla lettera l'ultima risoluzione congiunta Nato/Onu aveva invaso e messo a ferro e fuoco l'intera Libia, probabilmente sull'onda del troppo entusiasmo ed al perentorio grido di: “Siamo europei anche noi!!!”) avevano scheggiato di brutto la parete esterna dello stadio procurando danni notevoli anche a diverse palazzine adiacenti... ma il derby è il derby! aveva tuonato il Presidente del Consiglio, anche se poi raggiungere lo stadio era stato tutt'altro che agevole... l'improvvisa anomala ondata di rifugiati della Cirenaica/Tripolitania sbarcati in soli tre giorni su tutte le nostre coste avevano costretto le ormai boccheggianti autorità ad accampare gli sventurati in ogni minimo spazio libero, ed i parcheggi del Meazza, si prestavano all'uopo, anche se le manifestazioni leghiste contro l'invasione clandestina stavano raggiungendo limiti intollerabili.
Il Comune di Milano era stato devastato proprio la mattina prima da un centinaio di vandali vestiti di verde, dopo che la delibera congiunta Provincia/Regione aveva accettato il ricovero di duecentomila (sugli oltre seicentomila profughi giunti in Italia a seguito scorribande turche) sul terreno lombardo; ma il derby non poteva ammettere eccezioni, e Berlusconi aveva minacciato il due a zero a tavolino in caso di assenza presuntamente ingiustificata dei cuginastri.
E salutarono Leonardo, i giocatori del Milan, dicevamo; al gran completo e caricati a mille ed a molla nel contempo, seppur in cagnesco, e si chiesero come mai fossero in campo solo Zanetti e Stankovic dei titolari, assieme ad una sparuta Primavera nerazzurra... la risposta era tutta nell'intossicazione da pesce uranizzato giapponese ingerito dall'intera squadra la sera prima, e fornito da un catering dall’opportuna simpatia rossonera.
La partita ebbe comunque inizio, non ci fu mai storia e sul risolutivo 12 a zero, l'arbitro fischiò una liberatoria e gioiosa fine, giusto un attimo prima dell'atterraggio di un centinaio di paracadutisti libici in completo assetto da guerriglia, avvelenati contro l'Italia ed il suo tremolante premier; ed anche un secondo prima che circa seimilacinquecento esiliati nordafricani invadessero il campo all'inferocita ricerca di acqua e cibarie; ed esattamente mentre le precarie zolle del campo proponevano il Definitivo Sussulto, causando indicibili smottamenti tellurici classificabili attorno al grado di magnitudo 11 della scala Richter, con conseguenze di una devastazione tale mai lontanamente prevista neanche dai più catastrofici veggenti Maya.


Ora ti chiediamo: degli eventi straordinari e fantascientifici appena sopra esposti, quale secondo te è decisamente il meno verificabile:

1 terremoto a Milano dell’undicesimo grado della scala Richter
2 invasione in Italia di circa seicentocinquantamila profughi
3 Milan che batte Inter 12 a 0

Occhio che dalla risposta arguiremo se sei un terrorista islamico, un catastrofico iettatore o una persona banalmente incolore ma dal sano buon senso.


ALBA FATALE
Il decreto legge fulmineo e strisciante venne approvato da una maggioranza fedele e silenziosa riunita alle tre di notte. In ottemperanza alle normative vigenti in materia d’ordine pubblico contingibile ed itinere ai sensi e per gli effetti dell’art 161 D.Lgs appunto del 2 aprile, si dispone che il derby da disputare il giorno stesso si giocherà alle cinque di mattina. Ma nessuno fa sapere nulla all’Inter. Alle cinque e trenta, in assenza ingiustificata dell’avversario, l’arbitro dichiara la partita vinta due a zero a tavolino.

FUGA PER LA VITTORIA
Milan ed Inter s’incontrano. Sul Finale di partita, il Milan manda in campo Beckett che gliene dirà tante e tali ai giocatori dell’Inter esasperandoli fino a farli uscire di testa. L’arbitro sospende e dichiara la partita vinta 2 a 0 a tavolino.


IL COLORE DELLA VITTORIA
Il decreto legge fulmineo e strisciante venne approvato da una maggioranza fedele e silenziosa. In ottemperanza alle normative vigenti in materia di opportunismo cromatico contingibile ed itinere ai sensi e per gli effetti dell’art 162 D.Lgs appunto del 2 aprile, si dispone che il derby del giorno stesso si giocherà esclusivamente con maglie rossonere. Ma nessuno fa sapere nulla all’Inter che si presenta in completo nerazzurro. Preso atto dell’evidente insubordinazione l’arbitro espelle l’Inter e dichiara la partita vinta due a zero a tavolino.


GOAL! IL FILM
All’inizio del derby viene proiettato in area rossonera il film in oggetto, presi dall’avvincente trama gli interisti se lo vedono tutto, nel frattempo i milanisti segnano ventuno reti a porta vuota dall’altra parte tutte regolarmente convalidate. L’arbitro non sospende la partita tanto oggi si vince pure senza tavolino…


SOMMERSBY
Il Milan mette in campo un sosia di Ibra: se è un impostore stanno cadendo un po’ tutti nel tranello, se è lui che fa il finto tonto, deve ancora scontare un turno di squalifica. Gli interisti sono furibondi e nel dubbio e vogliono picchiare l’arbitro che fa appena in tempo a sospendere la partita, dichiarandola vinta 2 a zero a tavolino.




IL TERZO TEMPO
Il decreto legge fulmineo e strisciante venne approvato da una maggioranza fedele e silenziosa. In ottemperanza alle normative vigenti in materia di tempistica regolamentare contingibile ed itinere ai sensi e per gli effetti dell’art 163 D.Lgs appunto del 2 aprile, si dispone che il derby del giorno stesso si giocherà sulla distanza di tre tempi da 45 minuti ciascuno. Ma nessuno fa sapere nulla all’Inter che al termine del secondo ed in vantaggio anche di due reti non rientra più in campo. Preso atto dell’evidente assenza ingiustificata l’arbitro sospende il match e dichiara la partita vinta due a zero a tavolino.

COME D’INCANTO
Al posto di Ibra, squalificato, il Milan schiera un altro svedese, Ikea, un altro un bel po’ montato pure lui. E comunque questo ci sa fare, si muove bene, rispetta le consegne con trasporto e gli interisti, a lungo andare smarriscono le istruzioni per bloccarlo innervosendosi ben oltre il lecito. L’arbitro sospende e dichiara la partita vinta a tavolino (in legno massello di pioppo lucidato a cera)"



giovedì 19 maggio 2022

JAGO EXHIBITION

 


Da sempre affascinato dal Cristo velato, scopro Jago e decido di andare a godermelo in mostra (ancora per tutto giugno 2022 a palazzo Bonaparte a Roma)

Jago è uno scultore trentacinquenne che dona vita alle sue sculture prendendo vitale spunto da un'artista monstre dell'800 mai troppo esaltato, quel Sanmartino autore del Cristo Velato, superba ed eccezionale scultura. 

E' anche uomo dei nostri tempi, cavalca i social, realizza dirette streaming, video e documentari dove racconta l'evolversi delle sue opere, ed in mostra si potrà assistere a come prendono vita le sue sculture, dal blocco di marmo grezzo alla sua incredibile e cesellatoria mutazione.

Jago dispone ovviamente di mezzi all'avanguardia, sconosciuti all'epoca dei grandi miracoli scultorei, ma ciò non toglie che questo suo manipolare il classicismo di una volta, lo renda ulteriormente affascinante, e pulsanti le sue opere che coinvolgono ed emozionano.


Il Figlio Velato testimonia il disagio e l'efferata violenza che circonda il mondo, con questo bimbo vittima dell'insulsaggine umana, a testimoniare quanto siamo bestie, ma quanto, allo stesso modo, possiamo creare bellezza eterna. 



Speriamo di poterci dedicare solo a quest'ultima. 


lunedì 16 maggio 2022

SPAIATI ALLA META

 


Il calzino spaiato si ritrovò solo sullo stendino, circondato da slip, canovacci, mutande,  altri pedalini e calzettoni, oltre qualche asciugamani vintage che se la tirava non poco.
Per una congiuntura astro temporale, l’altro calzino, era passato attraverso il portale-oblò della lavatrice al piano di sotto e ora scrutava anche lui, su uno stendino sconosciuto, alla ricerca del calzino gemello.
Non si sarebbero più rivisti, ma l’accaduto aveva contribuito alla piena consapevolezza del loro vivere in coppia e l'altrettanta piena coscienza che solo un ineluttabile volere Altrui li avrebbe potuti separare.
Anche noi, in verità, comprendiamo poco come si possa entrare in lavatrice al quarto piano per uscirne al terzo ma in coscienza esiste come qualcosa che tende a giustificare talune dinamiche.
E dico questo anche a beneficio di chi, ritirando i panni poi, non si fa eccessive domande al cospetto di un solo calzino.
E neanche suo, tra l’altro.  


venerdì 13 maggio 2022

GENOVA PER NOI...

 

Pesto 

Ebbene si, Genova per noi è soprattutto pesto, in tutte le sue declinazioni.  Ma non siamo poi così edonisti. Ci siamo dedicati anche alla città, alle sue caratteristiche, al suo centro storico, e soprattutto ai caruggi, agli angoli impervi e meno battuti.




L'abbiamo respirata Genova, odorata, ascoltata: negli echi dei passi, nelle ombre e nei silenzi, nella gentilezza, la disponibilità e la cordialità di tutti, quel loro piacere di dedicare bellezze e rivelare piccoli segreti.



E poi ci siamo immersi dove sentivamo di poterci sentire davvero suoi, accolti e percepiti a nostra volta, quindi non tanto al cospetto del neogotico fiorentino, non solo nei suoi stradoni ricchi di classicismo e di liberty che furoreggia nell'ampio passeggio a mare (fino a Boccadasse, quartiere vero e letteralmente una "sesta terra" pienamente inserita),






ma anche dove l'aria si infila a fatica, con l'ombra rappresa a serpeggiare ed il sole spesso solo un riflesso e i chiaroscuri a disegnare una città a parte, dove si tocca con mano la quiete di un tempo immobile, dove risa e rumore si attutiscono ad ogni ulteriore svolta.

 




Punti di vista dall'affaccio costretto, dal respiro comune. Vicoli infami per il nemico che giungeva a fare razzia. Dove penetrare diveniva fatale, caratteristica affascinante del telaio urbanistico del centro storico, che ho trovato molto similare ai quartieri spagnoli napoletani: medesime atmosfere e tantissime analogie.
Due città di mare che si "specchiano" su tanti fronti, aromi e colori che ti parlano..




C'è una tosta, rude e splendida poesia, "Litania" di Giorgio Caproni, segnalatami da una cara amica, che esalta il dettaglio e la bellezza anche primitiva, grezza, di Genova, e la definisce con molti tratti incisivi che non facciamo fatica a riconoscere e interpretare percorrendola longitudinalmente e in altezza, perché Genova non si allarga ma si allunga e si arrampica.


 

E noi passeggiamo senza tirare fuori la cartina dallo zaino, ci facciamo portatori di inquietudini e sbuchiamo tra cortili e portici, negozietti di etnicità radicata, chiacchiere da Medina, dove l'orientale e l'africano attecchiscono su terreno fertile e ospitale, dove hijab, chador e minigonne convivono serenamente e noi possiamo solo apprendere nuove dimensioni. 



Genova compendia una miriade di mondi e di modalità di viverli, ha conquistato ed è stata conquistata, ecco la sua universalità, il respiro di brezza che di giorno scalda e la sera intirizzisce e rende spigoloso il procedere, e ti spia dai portoni austeri o dall'acciottolato malmesso.
Ma non respinge mai, anzi, offre complicità.
Che sia di chiostro improvviso o di casa sovrapposta, con le grondaie a rubare luce.




Prendiamo per mano anche i nostri piccoli personali tormenti, i disagi, e li sciogliamo portandoli a spasso dove sembrano fare docilmente amicizia, calpestare con noi selciato premuroso, quasi in cerca di sguardi indulgenti, e farsi rapire da creuze de mà (incroci di mare) che riportano a sonorità indimenticabili...




mercoledì 11 maggio 2022

DIO ESISTE?

Ripropongo un post del 2015 certo della sua assoluta, inossidabile, longeva, attualità:



E se il titolo del post fosse stato: esiste la sbungicattola?

Quante coscienze avrebbe smosso, qual - seppur vago - moto interiore avrebbe mai potuto scalfire? Nessuno, a mio avviso.

Avrei forse accaparrato ignari e curiosi lettori attirati da un intrigante incipit. E invece no.
Esiste Dio è una domanda che in molti non si pongono più, persi come formichine nel loro quotidiano frenetico vagare. 
Anche se poi a che esista un Dio immagino si acconsenta tutti; sono piuttosto le modalità, le circostanze, le conseguenze e la difficoltà a concepire divino il male o l'oscurità, a perplimere.
In effetti non è la risposta il fondamento del quesito, ma la domanda in se; una domanda continua e sempre fresca, ribadita e risolta spesso in una, meccanica, asettica, risposta evasiva ma non esaustiva.

Di quelle risposte che lasciano mille spiragli, infinite soluzioni, innumerevoli compromessi: Dio c'è ma chissà a che pensa, è questo il suo volere? Lascia a noi tutto l'onere di salvarci? Finiremo per "bombardarci" del tutto in suo nome? Cerca di capire anche Lui dove riusciamo ad arrivare? Chissà.. 

Io sono per la domanda eterna da sempre, e i mille fluidi di pensiero che ne scaturiscono.
Sono per la discussione, sono per le ipotesi.
Sono per lo spulciamento di mille catechismi, per le infinite versioni di una sola parabola.
Sono per il punto interrogativo.
Non certo su Dio, ma sulla corsa a carpirne i mille segreti.


La certezza è blasfema. Ogni certezza.

Resta probabilmente un dato di fatto incontrovertibile: per quante chiacchiere si possano buttare giù, alla fine non ne sapremo un'acca di più di quanto non si possa sapere della sbungicattola.

E su questo almeno, "credo" non ci piova. 

mercoledì 4 maggio 2022

IMMAGINA

 


Immagina che il sogno finisca per svegliarti.
Apri gli occhi ma non capisci subito dove e come stai.
Immagina che questo stato, comune ad innumerevoli risvegli, si protragga più del solito, stavolta, nel farti percepire ancora sveglio, in catatonica attesa di riguadagnare sensibilità.

Immagina poi di rimanere vagante tra questi embrioni di riflessione che non ti portano da nessuna parte, anzi, ti incastrano in uno stato gassoso di palpabile indefinitezza, e immagina non se ne venga fuori.

Di più: ci si senta come prigionieri, senza comprendere, tuttavia, quale via d’uscita tentare, e se esistano forze diverse cui attingere,
e immagina, alla fine, di scorgerla una vaga, seppur flebile, luce, dove non appariva che buio.

Ma tutto io devo fare? Sto immaginando mondi da quando ti sei svegliato.. tocca a te direi: immagina tu! 
E togliti d’impaccio, se trovi tutto così scomodo.
A me anche piacerebbe, in fondo, qualcuno che immaginasse in mia vece, vorrei escogitare vie alternative, a questo mio continuo, inevitabile arrovellarmi a creare storie, ritrovandomi - ogni mattina - ospite estraneo di altrui dormiveglia.

 

domenica 1 maggio 2022

CRAZY: QUANDO L'ARTE..IMPAZZA!


 

Alla fine ce la siamo goduta questa nuova mostra in pieno centro a Roma. E il solo entrare nella splendida solennità del Chiostro del Bramante interamente pavimentato da lastre di vetro crepato e scricchiolante sotto i nostri piedi increduli, ha lasciato subito spazio a sensazioni decisamente altre. 

Lo scopo fondamentale degli espositori è uscire dal convenzionale, rovesciare i punti di vista, stupire l'osservatore abituato a parametri delineati omogeneamente.

Che poi basta poco a volte, basta rovesciare l'alto col basso, il grande col piccolo, il dentro col fuori, il coordinato con lo scoordinato, e piazzare cose fuori dell'abituale contesto. 

Il resto vien da se, la sorpresa, il gusto di assaporare sensazioni sopite, la verifica di nuovi sapori, un bel refresh emotivo che risveglia e solletica la curiosità.
Una mostra che consiglio agli abitudinari. Ai metodici del riordino, a chi teme l'inaspettato. 


Basta poco davvero: un'invasione di farfalle in corridoio, o volte austere inondate di colore, superfici che disequilibrano, strettoie obbligate, spazi rovesciati, lampadine a pavimento e vasi che colano dall'alto.


Il semplice ribaltamento. Dal consueto all'inconsueto. Le pesantezze visualizzate, le leggerezze dei sogni improvvisamente a tocco di mano, la fantasia che si lascia vedere, oltre che immaginare.



..ma occhio al soffitto anche.. potrebbe venire giù di tutto!