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sabato 11 settembre 2021

L'11 SETTEMBRE DI VENTI ANNI FA

Tutti ricordavamo dove eravamo e cosa facevamo. Quelli che già c'erano, ovviamente non troppo piccoli, in grado di conservare una coscienza imperitura dell'evento.

Un qualcosa che cambiò il mondo e che ancora oggi richiama tragedie e ferite, come quella aperta dell'Afghanistan.

"Sembra un film".
Ma non lo era. E negli speciali che in questi giorni stanno tracimando dalle tv, riesco ancora scoprire cose che non sapevo, scorgere immagini mai viste, storie incredibili di sopravvissuti.
E mi commuovo ancora, di nuovo. 

Perché poi ci sono stato a New York, ho calpestato quell'area, ammirato cosa è stato costruito poi, visitato il Museo e letto, in silenzio, soffermandomi col magone su tanti nomi delle quasi 3000 vittime che circondano il perimetro che era stato del World Trade Center.

Vittime da aggiungere alle altre quasi quarantamila, tra civili e soldati, per la guerra fatta scaturire subito dopo.

A volte sembra che gli eventi, le tragedie che accadono, non bastino mai ad illuminare ma, anzi, ad accecare di più.


mercoledì 8 settembre 2021

ALBEGGIA



Albeggia tra i riflessi

a sporcare i pensieri,

istanti sfilacciati nel freddo secco

sfiatato di luce che graffia spazio,

quasi un pennarello consunto

a ridisegnare il cielo

in quieti aliti.


Albeggia stancamente

dove pozzanghere di buio molesto

racimolano ultimi impeti

di notte sfrangiata.


Passeggio col mio sonno a tracolla

e miliardi di sogni luccicanti e confusi

tra lampioni intontiti

ed aromi di croissants.

sabato 27 febbraio 2021

I LUOGHI DEL CUORE



 Dal meme di Mariella, una bella scusa per rispulciare anche io foto e attimi di passato..



E come faccio a non dirvi New York? Ci ho lasciato un pezzetto di anima e non vedo l'ora di tornarci...
"...la High Line di sole incredibile, ferrovia sospesa abbandonata e riconvertita a splendida passeggiata nella midtown più evoluta..."



La Grecia è la nostra seconda patria. La amiamo a dismisura. Cerchiamo di andarci ogni volta ci è possibile. E' tutto un luogo del cuore, ancora e ancora da scoprire..."... quella Grecia che riesce ad affascinare con poche pennellate, con i suoi odori, i tornanti sul vuoto, le risacche trasparenti, il cibo fantastico..."





Venezia:   "perché l'assenza di rumore è uno dei sogni più - ossimoricamente - eclatanti di Venezia"




A Scauri c'è tutta la mia infanzia, l'adolescenza, l'amore per il mare, i sogni, la bellezza e la meraviglia. Un’alba di Settembre a Scauri, col suo alone di nulla deglutito, può spaventare perfino Keats. 

"Sono i nostri occhi macchine del tempo, che grattano mille riverniciature, rivivono giochi, baci, pedalate...vedono locandine di cinema davanti vecchie arene ricoperte di edera"



Milano: a Milano sono stato concepito, solo la mia mamma ha impedito che nascessi sui Navigli. Ma poi la fede ha prevalso, il Milan nel cuore, e la città, il Duomo, il Cenacolo e la sua magia per sempre nei miei occhi.. 




Crociere: un mondo da esplorare.. fantastico! Definirle "un luogo" è un simpatico paradosso, ma permette scoperte infinite.. 




Maldive: per chi ama il mare, decisamente non esiste altro paradiso che possa competere. 

"..saporita rievocazione, cerimoniale salmastro, lingua di sabbia abbacinante e vento frusciato, ricamo di nuvola gentile a specchiarsi d'acqua pastello.."




Praga "...Il cielo t’inghiottirà assieme a guglie e ponti e cimiteri bisbiglianti, non distinguerai che radi orpelli nella nebbia sporcata di timida neve ed orme caute..."




Ponza   "..e ubriaco di ginestre in crisi di caldo, diventi allora custode dell'isola, di tutto il mare e di tutti i sogni appesi al tuo sguardo, ed anche chiudendo gli occhi, sapresti come muoverti.."




Matera"ti riempie gli occhi di quel grigio appannato, smussato dai secoli, ma che tiene incollate le case e crea "paese", sodalizio di intenti e memoria di stenti.."



Padova: "..può capitare di trovarsi un weekend catapultati a Padova, con poco più di tre ore di treno veloce, a calpestare l'acciottolato che ti massaggia i piedi, nel silenzio che ti fa percepire le bici, le chiacchiere leggere delle persone che sfiori, l'acqua placida dei canali ad un ritmo slow del quale avevi perso ogni traccia..




Procida ovviamente... ti cattura con una finestrella che sbircia la strada,
con i panni stesi ad abbronzarsi,
i colori pastello mischiati alla rinfusa, ma dalle cromie sempre incredibilmente in tinta.



Bruges. La Venezia del Nord. A pieno titolo. Coi canali e quell'aria altera che conquista e affascina. 



.. ma i luoghi del cuore sono tanti, a ben pensare, sono quelli dove ce lo lasci, e quelli che vengono sempre con te, quelli che aiutano a formarti un'idea universale, che poi cerchi di trasformare in saper vivere.. 



sabato 29 giugno 2019

INUSUAL NEW YORK


“New York era la sua città, e lo sarebbe sempre stata”
(Woody Allen, dal film “Manhattan”)


Era la prima volta, e l'attendevo da anni.
Ho visto mille cose, e ad occhio e croce me ne mancano, comunque, un’infinità.


Ed anche ciò che ho impresso negli occhi, è solo una minima frazione di spazio/tempo, e può appartenermi dal punto di vista di quel solo istante.


Di sicuro c'è che New York non è un mondo statico ma una costante evoluzione emozionale e strutturale, dove la frenesia, il rumore, il caos, gli odori, cose e persone da guardare (e che ti guardano), ti si accavallano e appiccicano addosso lasciandoti spesso basito e frastornato.


Un continuo scambio di sollecitazioni e novità, dove incameri alla rinfusa mentre, abitualmente, impili e cataloghi con ordine.


New York è un grimaldello. Pronto a scardinare i tuoi pregiudizi.



Cercherò di parlarvene soprattutto attraverso le immagini, perché la fotografia può catturare sensazioni spesso indescrivibili.


Poi certo, c'è il Central Park in un crepuscolo silenzioso, che ti catapulta in un nano secondo dalla metropoli ad un sogno irreale,


o la High Line di sole incredibile, ferrovia sospesa abbandonata e riconvertita a splendida passeggiata nella midtown più evoluta,


o il ponte di Brooklyn, palcoscenico in legno con l'incredibile sipario/skyline di luci come magica quinta,



o ancora il panorama notturno dall'Empire State Building, che ti lascia senza fiato e gonfia il cuore di emozione luccicante...



ma sono tutti attimi personali... New York non può essere nostra, ognuno diventa di sua proprietà, mentre tenta di attraversarla e ne è, irrimediabilmente, attraversato.



Posso raccontarne una micro sensazione; ognuno, poi, deve aver modo e fortuna di soggiornarci, attraversarla, respirarla, darle un morso. Come con una mela. 
Quella grande mela che da sempre rappresenta NYC nel mondo. 
Occasione e simbolo di successo e ricchezza..



Come capitato anche a me, tanti, prima di arrivare a New York, possono identificarla come una sfida verticale, l'icona del grattacielo, cristallo e riflessi come simbolo futurista,



ma è dal basso, dalle strade che si dipana il movimento e la smania, un'ebollizione perpetua, che si ripercuote nel sottosuolo, regno della subway e dei mille modi di raggiungere ogni angolo di questa immenso groviglio di fauna umana, che si muove anche a piedi e in taxi, e si sfama di fretta ai mille baracchini di street food (robe fantastiche!!) che si trovano ad ogni angolo..



gente sfiorata appena da luci e neon che rendono la notte giorno pieno; e poi negozi immensi, teatri sfavillanti, ristoranti di ogni etnia immaginabile, 



cantieri aperti in ogni dove, con l’ansia del rinnovo, della sfida al cielo, sperando che l'ancora ricca testimonianza di palazzi dell'ottocento, tra il vittoriano e il coloniale, resistano alle prepotenti folate di architettura, anche d'azzardo, che invadono ogni minimo spazio residuo...












ma anche povertà tangibile, homeless dappertutto, gente fuori di testa che canta, gesticola o urla, spazzatura e cattivi odori - non come a Roma però, dove la spazzatura è permanente -, a New York viene tolta, ma si riproduce agli angoli a velocità inconcepibili, 


dai tombini spesso eruttano vapori e miasmi mefistofelici, le sirene di polizia e ambulanze sono una costante, diurna e notturna;


i costi proibitivi (puoi spendere 8 dollari per un cono gelato, circa sette euro; o 30 dollari per due spritz senza neanche uno stuzzichino di arredo), le mance calcolate nello scontrino ad ogni ristorante.. che pensi anche sia giusto così, la manodopera è tutta di colore, in gran parte sudamericana, sfruttata al massimo..



ogni volta che abbiamo avuto occasione di parlare o chiedere informazioni, e quindi al cameriere, al venditore ambulante, al barista, al poliziotto, al commesso del negozio, al bigliettaio della metro.. la lingua richiesta, in alternativa all'inglese, era sempre e solo lo spagnolo!



Un coacervo di meraviglie e di contraddizioni, di occhi spalancati e di ebollizione costante, calderone fascinoso che si fatica ad etichettare secondo crismi abituali..non credevo di trovare tante chiese ad esempio, dal gotico al presbiteriano; non immaginavo di poter camminare tanto, di essere assalito dal "tanto"... così come di emozionarmi e stupire a ripetizione...













ecco perché si ritorna a New York.


Ma devo dar ragione a mia moglie: dovendo scegliere una "seconda volta" tra New York e Maldive.



Lo ammetto: Maldive.