Ma è possibile entrare in
un multisala di quelli faraonici, tipo l’UGC Cinecitè a Roma, con
24 mega sale sparse su tre piani, alle 14 del pomeriggio, ed uscirne
alle due di notte, pagando per la visione di un film e vedendone
indisturbati almeno cinque di seguito combinando orari e sale? La
risposta è: si, è possibile. Certo non vuol essere un invito a
delinquere, ma giusto una monellata goliardica che prevede,
oltretutto, una serie di controindicazioni per nulla sottovalutabili:
1) Quella più ovvia
consiste nell’essere beccati in flagranza di reato da eventuali
controlli (controlli?! Mai subito niente di simile…), al che le
giustificazioni potrebbero essere le più svariate, sempre
considerando che sul ticket c’è stampigliata l’ora del film per
cui avete regolarmente pagato: si và dal “Ho lasciato l’ombrello
la settimana scorsa, lo stavo cercando, al: “ho avuto una colica
che mi ha tenuto tre ore al bagno” passando per “Ah! Lo dicevo
che non era questo il film…Brad Pitt non si vede mai!!”, fino ai
“e mi pareva un po’ troppo lungo stò film”, “Ah finalmente,
ma dov’è l’uscita? Stavo giusto chiamando la Protezione Civile”,
“Porca miseria, devo essermi addormentato!”
2) overdose da film con
rischio ottundimento capacità cerebrali
3) attacchi di gastrite
convulsa causati da overdose di popcorn e coca cola
4) attacchi di fame
convulsa causati da mancato accessoriamento di neanche quei deleteri
approvvigionamenti di cui al punto 3
6) Lo studio di una
scaletta possibile nell’intersecazione filmica della maratona
ammette (e l’esame del time table lo ammette) nell’ordine: 2012,
Up, La battaglia dei tre regni, L’uomo che fissa le capre e Gli
abbracci spezzati. Dubitiamo giusto del fatto che, non solo durante
la proiezione dell’ultima pellicola, ma già in una fase
antecedente, oltre agli abbracci, “spezzati”, potremmo risentire
dello spezzamento anche di altri organi abitualmente usi alla
disgregazione in contingenze ripetitive e sfioranti l’abuso, come
suol dirsi, dell’uso. Potremmo rischiare amnesie confusionarie e
deliranti che condurrebbero a commenti sulla serata del tipo: “Nel
2012 uscirà una recensione molto up sulla battaglia delle capre nei
regni spezzati da un uomo con tre abbracci”. Ora, l’unico dubbio
che rimane è: chi potrebbe mai accompagnarmi nella messa in pratica
di una simile, canagliesca, impresa?
Ma il nostro inossidabile
Bradipo ovviamente! L’unico utente fruitore di cinema a getto
continuo ed in quantitativi mostruosamente industriali… secondo me
s’inietta chiavette “emulemente” scaricate, anche nel sonno…
;) Emidio ti aspetto a Roma per sfidare le convenzioni!
Ah!Ah! Beati Voi che potete vedervi cinque film in una botta. Anche se in effetti i rischi che elenchi sono reali (e non sottovalutabili).
RispondiEliminaPersonalmente visto un film me ne vado a casa a rimuginare, a meno che non sia una stupidata.
Tra le scuse da presentare agli addetti, si potrebbe infilare anche un "sto scappando da mia moglie che mi vuole menare" (da usare solo con addetti uomini per far scattare la solidarietà maschile),oppure "non lo vede! Sono Claudio G. Fava e sto lavorando. Se ne vada o rovino la reputazione di questa sala!" (nel mio caso mi aiuta anche l'accento.....).
In quest'ultimo caso le reazioni sono due: 1) pensano che tu sia davvero un celebre critico, viene il Direttore a porgerti le sue scuse e ti invitano a cena nel miglior ristorante dei dintorni 2) pensano che sei un matto e ti accompagnano all'uscita compatendoti.
Quale delle due è la più probabile? :-)