giovedì 11 luglio 2013

IL PAPA A LAMPEDUSA


Qualcuno si è reso conto di non essere che un fiato d'aria
nella tempesta?
E lo chiedo proprio a te, Lettore Mirato
al quale, tuttavia, non dovrei chiedere nulla
perché rappresenti un'ansa affidabile del mio minimo scrivere.
Dovrei comporre invece, e chiedere pareri, a chi dimentico, a chi non presto ascolto, a chi non considero, a chi leggo con fatica,
a chi, casualmente o volutamente, ignoro.
Lampedusa
Ma ora lo chiedo a voi: ci rendiamo conto?

Papa Francesco è tornato da Lampedusa, e gli sbarchi continuano.
Forse ci sarebbe altro da fare e dimostrare piuttosto che una visita estemporanea (per quanto “storica”).

C'è da cambiare modo di pensare ma deve iniziare dall'alto.
Io magari entro in chiesa, da solo,
mentre Gesù riposa l'udito da mille invocazioni.
Ma probabilmente è meglio lasciarlo solo un attimo.
Perché devo comprendere io, da solo.
Lui è lì, ma può far poco, dalla sua croce,
dalla quale, in realtà, non è mai sceso,
mentre noi continuiamo a collezionare ravvedimenti,
Sempre Lampedusa...
scambiando zuccherosi sorrisi per buone azioni.

Ed intanto è arrivato un altro barcone,
ed è finito un altro pasto in Caritas.

Vediamo se riesco a farne un copincolla da propagare, di questi pensieri.
A non chiuderli solo in un post da (ri)spulciare nei momenti di (s)conforto.

Perché il blog non è un semplice diario, è uno stargate:
una porta sul "potenziale", che arrivi o non arrivi non è detto,

Vediamo se riesco.


1 commento:

  1. .. è passato un po' di tempo... ed altre, tante, troppe vittime... il Papa manda tessere telefoniche... ora attendiamo i buoni pasto...

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