Il nuovo
trend politich(aziendal)ese si riempie la bocca, ultimamente, di
riferimenti continui (scusate il bisticcio) alla discontinuità
Fino
all'altro ieri “assenza di costanza”, in una accezione
denigratoria universalmente riconosciuta, oggi sinonimo di frattura e
repentino cambio di direzione, rinnovamento, riforma,
riorganizzazione, spirito moderno.
Anche
Benedetto XVI si è affidato all'Ermeneutica
della continuità e della riforma in
contrapposizione ad un'inquietante Ermeneutica
della discontinità e della rottura (chissà
come saranno soddisfatti i bimbi che continuano a morire di fame e
stenti - sempre uno ogni cinque minuti precisi, ma nessuno in
Svizzera -).
Fisicamente
il mondo è già una discontinuità per suo conto, ma parliamo di
fotoni ed elettroni, di sequenze on/off (tanto per non tradire il
rigurgito anglofono).
Ragazze
interrotte
Gli
irregolari di North Avenue
...e
DIScontinuavano a chiamarlo Trinita'
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