“... Prendo in mano un
kindle, apro un libro. Mi si apre alla pagina in cui l'ho lasciato e
se è invece la prima volta che lo apro mi porta direttamente alla
prima pagina di testo, senza neanche mostrarmi il frontespizio, se
non lo cerco io. Grafica, illustrata, bella o brutta che sia, la
copertina è il segno che il libro è un oggetto tridimensionale che
contiene un testo; l'assenza di copertina è un segno che l'ebook è
un oggetto bidimensionale che fa di tutto per corrispondere ad un
testo, senza conferirgli connotati sensoriali...”
(Stefano
Bartezzaghi)
Non
me lo doveva certo dire Bartezzaghi
- anzi,
per certi versi sono ancora più drastico io nel considerare la
lettura elettronica addirittura monodimensionale
ma anche
estremamente comoda e versatile -
che
gli e-ebook stanno al libro cartaceo un po' come la Coca Cola
al Chianti.
L'assenza
di odori, del voltare pagina, del crogiolarsi nella semplice
consistenza;
sbirciare
la fine di un capitolo, sfogliare cosi, solo per creare aria e
poi il cercare tra gli scaffali, sui comodini, sulle lavatrici (si,
sulle lavatrici... non leggete al bagno? non sapete cosa vi
perdete... )
E
la cosa che ho notato subito anch'io sul mio e-ebook è
quel dover scardinare i circuiti per recuperare una copertina, per
dare consistenza al sogno, per accedere all'immagine che introduce le
righe, scoprire il carattere usato, la spaziatura, le
pause... tutto lavoro di fantasia davanti alla
monodimensione che emette pixel da un retrocosmo virtuale... un
milione di libri spalmati su di una superficie antiriflesso ma anche
antisogno se vogliamo.
Ma
qui viene il bello. Noi non vogliamo.
Facciamo
nostro il fascino di riga elettronica e la vestiamo di sogno lì per
lì.
Ad ogni timida sfiorata di schermo che riformula la
superficie di emozione pura.
(e poi ditemi
anche quanto vi soddisfa un Chianti - invece di una Coca ghiacciata - con quaranta gradi all'ombra...)
non mi piacciono i tablet... non sono ''armonici''... nei libri le parole sono come un armonia che fluttua nella testa e si fissa in immagini solo e soltanto tue.. per assurdo mi piacerebbe imparare il brailee... leggere al buio, con gli occhi chiusi, e iniziare un viaggio che si fonda con il sogno...
RispondiEliminaIl tablet ne ha di strada da fare... per ora lo trovo decisamente comodo solo a letto, dove non devo "impiccarmi" quando giro pagina e spappolarmi l'avambraccio in pose acrobatiche... ;)
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