mercoledì 22 settembre 2021

VERSI IMPROVVISI




Di silenzio ne abbiamo?

A rimpolpare l’aria, renderla densa, gommosa, ostica.

Di parole ne conosciamo?
Ad infilzarla poi, quell’aria, a bucarne il vuoto interiore,
tirarne via gli umori.

Di qualcuno che ascolti, infine, c’è segnale?
Che abbia un minimo interesse, una vaga curiosità,
attitudine ai suoni, o alle sfumature sbilenche.

E anche uno solo che legga,
dopo che il silenzio ha salutato?

42 commenti:

  1. Buongiorno.
    Non credo possa esserci miglior titolo di questo.
    "Versi improvvisi"
    La scrittura, gli scritti dell'anima sono come vulcani.
    Improvvisi.
    E spettacolari.
    Lasciano fiumi di lava incandescente a farsi rimirare ed ammirare fin quando non si raffreddano e rimangono lì, sul versante, continuando a farsi ammirare, anche se raffreddati, ma non freddi.
    E Solo chi monitora i vulcani, li osserva, anche se da lontano, sa quanto magma (creativo e emozionale) c'è sotto quella crosta, semmai gentile e ben educata.
    E all'improvviso appare.
    E ci rende stupefatti.
    A.

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    1. Ogni tanto qualcuno dentro me chiede la penna. Posso rifiutarmi? ;)
      Grazie sempre.

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  2. Preferisco questi versi riversi alle esternazioni strane sui file zippati.
    Con un petit onze si può scrivere con 11 parole suddivise in 5 versi un romanzo come " I Promessi sposi", ma la bellezza delle descrizioni manzoniane vanno a puttane.

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    1. Io mi sento poliedrico Gus, mi impiccio e sono curioso. Mi appassiono e mi variego. cerco di addomesticarmi come un vulcano irrequieto - sopra Antonio azzecca la visione da genio qual è -. A volte si scruta "l'esternazione strana" perché non siamo lineari, normali, catalogati. Anche se vorremmo a volte. Non siamo cetriolini al supermercato. Siamo la loro anima.
      Dobbiamo passare dal petit onze al romanzo d'appendice, per coglierne ogni sfumatura.
      E in mezzo non deve mai mancare lo sberleffo. Mai.

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    2. E' un'ottima spiegazione. Dovevi scriverla con un haiku, componimento poetico nato in Giappone nel XVII secolo. È composto da tre versi per complessive diciassette more, secondo lo schema 5/7/5.

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    3. Mi inchioda troppo la struttura, come la rima; a volte provo, ma solo per gioco..

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  3. Respiri di grande spontaneità, riportati in versi di godibile lettura
    Un saluto,silvia

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  4. L’anima, a volte, scalpita per creare nuovi verdi e non puoi che assecondare questo desiderio. Bella poesia, spontanea ma molto meditativa e profonda.

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    1. Bello anche l'involontario refuso, perché a volte si tende anche a nuovi colori, punti di vista sconosciuti fino ad un attimo prima. 😘

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  5. "PREZIOSA RARITA'"

    Rarità
    Tu utopico blogger sognatore
    Cerchi una perla rara e preziosa
    Anzi ne cerchi più d'una

    Tu cerchi il silenzio
    E poi parole vere
    Parole con significato e sentimento
    E poi vuoi chi ascolterà queste parole con eguale rispetto
    Con cui l'altro sentirà le sue
    Ed ovviamente la predisposizione alla lettura.

    Se tu fossi narcisista
    Direi che cerchi te stesso
    Ma fosse vero ti saresti anche già trovato
    Ed avresti automaticamente ritenuto conclusa la tua ricerca

    Ma tu vuoi un'altra persona
    Anche solo una che sia tutte queste anime insieme

    Molto umilmente
    Amico mio
    Ti rispondo che anch'io sono alla sua ricerca
    E forse
    Chissà
    Con un pizzico di autostima potrei dire
    Che ci siamo trovati
    Anche se in un mondo rabbioso e bavoso
    Essere sempre una rarità è dura.

    Però non basta
    Credo che anche per te non sia sufficiente
    Perchè quelli come noi
    Utopiche anime di questa oscura esistenza
    Vogliono che questo mondo
    Sia invaso da vite come quella descritta

    Ed allora
    instancabili
    Infaticabili
    Talvolta abbattuti per poi rialzarci
    Sappiamo di voler continuare
    Questo improbo compito autoassegnatoci
    Con fiero masochismo
    Ed altrettanto orgogliosa speranza

    Perchè in realtà
    Guardandoci attorno
    Poche
    Sempre rare e preziose
    Ma di anime così ne esistono più di quello che noi crediamo.

    DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

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    1. Spettacolo il nostro Daniele, fiero e sensibile. Lo riconosco col suo orgoglio permeato di leggerezza, speranza, sguardo altero. Siamo tutti alla ricerca, e di anime splendide ce ne sono a migliaia, ogni tanto spunta roba brutta, ma sono solo parentesi di povertà, povertà di spirito. Non possono alterarci mai il sorriso e la speranza. Ed ogni parola di Daniele è un riverbero di luce autentica, instancabile, come i suoi sogni.

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    2. No Daniele, abbine sempre di parole, sono ossigeno per te e rugiada per noi.

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    1. Grazie infinite Gus, adesso aspetto sommessamente anche di vedere che ne dice il padrone di casa... :-)))

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  7. Silenzi, parole, ascolto, lettura... risonanze.

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  8. Di qualcuno che legga, tu ne hai a bizzeffe ;)
    Eccoci qua infatti.

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    1. Che leggiate fa piacere, ovvio, ma era del vuoto che rimane dopo, che cercavo abitanti.. come quando lasci una riva al suo destino, dopo averne annusato quel destino salmastro, o una spiaggia davvero deserta, coi granelli di sabbia a rincorrersi, senza tregua, "rari e preziosi", anime residue, come sottolinea Daniele.

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  9. C'è, c'è...
    (risposta al quesito lasciato dai versi...)
    ;)

    PS... proprio alcuni giorni fa mi è tornata voglia di scrivere una poesia dopo tanti anni...però la voglia di pubblicarla ancora non ce l'ho...

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    1. Fondamentale è che si scriva, si lasci una scia di cuore su carta, a renderci vivi e testimoni.. ;)

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  10. Alle domande della tua poesia rispondo di sì, senza dubbio. E mi riferisco ad anime belle che poco hanno da spartire con quel tanto di lurido e volgare che spesso appare altrove. In rete e nella vita. Mi avviliscono così tanto quando li incontro... ma come fanno alcune persone a confrontarsi sul nulla?

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    1. Sul nulla ci sarebbe da meditare, anziché farne luccicante fuffa..

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  11. Molto bella, molto delicata.
    Se la meta del viaggio è (anche) viaggiare, lo scopo della ricerca può essere cercare.
    E poi se anche si trova, meglio così
    😉

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    1. Grazie, alla delicatezza tengo sempre, come un'eterna scritta "fragile" sulle cose scritte, pensate, sognate..

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  12. Lascia sempre assoluta libertà di parola a quel qualcuno dentro di te che chiede la penna.
    Ciao Franco, buona vita.
    enrico

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    1. Ci chiediamo tempo e penna per inchiodarle su carta, le parole, e grazie a Dio vengono concessi..

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  13. Ho letto e sono rimasta qualche minuto in ascolto di quello che avvertivo come silenzio pieno, ma senza parole sono tornata indietro.
    Stasera mi ritrovo qui, e leggo ancora e rileggo più volte. Spero di essere sola, per sentirmi avvolta da quel silenzio che mi ha portato più volte a tanta ricchezza.
    Grazie Franco.

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    1. Il silenzio arreda come nessun altro. E noi ci accomodiamo, poi. Grazie Mary.

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  14. Le parole che bucano il silenzio per tirarne fuori gli umori mi fa venire in mente il saggio: "Mondo scritto e mondo non scritto" di Italo Calvino. C'è bisogno di qualcuno che si industri per portare a galla l'universo del non scritto. C'è poi Teillard de Chardin che parlava di noosfera, ossia tutto ciò che è stato pensato dalla nascita dell'uomo, ma forse questo è un altro discorso.

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    1. Finiremo in una sfera Finale. Ma proprio come tutto quello che accade dopo l'Arrivo. Non ci riguarderà.

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  15. Abbiamo necessità di comunicare, interloquire in una società nella quale tutti sembrano essere chiusi nel loro mondo. Non si ride neanche più del nostro assurdo essere, eppure un po' di satira non guasterebbe. Complimenti per questi bei versi.Un caro saluto a te.

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    1. Grazie Fabio.. sul divertissement sfondi una porta aperta, non abdicherò mai alla serietà..
      chiusi nel loro mondo ce ne sono parecchi. E tanti non perché non si fidino del mondo esterno, ma perché convinti esista solo il loro.

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  16. I silenzi non sono mai tutti uguali... e il problema vero è che urlano!!!

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  17. Nel silenzio le parole prendono forma, una dopo l'altra. Le parole parlano di più!

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    1. Facciamo tesoro dei silenzi, ce ne basta una manciata a volte.

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  18. I silenzi spesso sono più significativi di tante parole.

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  19. Il silenzio crea, poi va via e lascia spesso nostalgia. Poi se uno soffre di acufene, come me, diventa spesso miraggio.. ;)

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  20. Nessun segnale di qualcuno che sappia ascoltare.
    Prestare attenzione è l'attività più difficile un po' per tutti, anche per chi sa stare in silenzio o sappia parlare e leggere.

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    1. Be' riappari dopo cinque anni e commenti da me.. mi sento privilegiato.. l'ascolto è un'arte difficile, toppo troppe volte anche io, ci/mi frega il "raccontarci anche noi", anche quando sarebbe ora di continuare ancora ad ascoltare..

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