Tutti ricordavamo dove eravamo e cosa facevamo. Quelli che già c'erano, ovviamente non troppo piccoli, in grado di conservare una coscienza imperitura dell'evento.
Un qualcosa che cambiò il mondo e che ancora oggi richiama tragedie e ferite, come quella aperta dell'Afghanistan.
"Sembra un film".
Ma non lo era. E negli speciali che in questi giorni stanno tracimando dalle tv, riesco ancora scoprire cose che non sapevo, scorgere immagini mai viste, storie incredibili di sopravvissuti.
E mi commuovo ancora, di nuovo.
Perché poi ci sono stato a New York, ho calpestato quell'area, ammirato cosa è stato costruito poi, visitato il Museo e letto, in silenzio, soffermandomi col magone su tanti nomi delle quasi 3000 vittime che circondano il perimetro che era stato del World Trade Center.
Vittime da aggiungere alle altre quasi quarantamila, tra civili e soldati, per la guerra fatta scaturire subito dopo.
A volte sembra che gli eventi, le tragedie che accadono, non bastino mai ad illuminare ma, anzi, ad accecare di più.
Me lo chiedo anche io: quanto ancora ci vorrà fino a quando impareremo dalla storia a diventare migliori. Eppure le tragedie sono lì, bene in vista a ricordarcelo. Se solo volessimo farlo. Ti abbraccio.
RispondiEliminaDomande che sembrano insolute. E ancori troppi che neanche se le pongono.
EliminaBuongiorno Franco.
RispondiEliminaQuando arrivò la notizia stavo spolverando, oggi ci ripenso.
Che mai si lasci posare tanta polvere su quel ricordo doloroso.
Immagine splendida, grazie..
EliminaFu un pomeriggio irreale. Sembrava un incubo ma era un'amara tragica realtà. Restano molte perplessità e dubbi su come sia stata possibile una cosa del genere. Sembra strano che non ci sia stata una reazione tempestiva degli intercettori americani visto che fu messo sotto attacco anche il Pentagono. Il successivo intervento americano in Afghanistan fu inopportuno e pretestuoso e oggi se ne pagano le conseguenze.
RispondiEliminaA costo di passare per complottista, non mi stupirei se un giorno uscissero fuori incredibili realtà..😱
EliminaUna capa di piombo calata su "un altro mondo è possibile", l'inzio della guerra globale che vuol dire semplicemente assassinio di innocenti ovunque e una somma di morti su morti...
RispondiEliminaChe giorno!
E sempre un 11 settembre il golpe in cile del nostro alleato (e foraggiato) Pinochet...
Che giorno!
Si, quel 1973 è passato in secondo piano.. per forza di cose..
EliminaDa allora niente sarà più lo stesso, e le conseguenze sono ancora in corso.
RispondiEliminaDa allora non smettiamo di contare i morti.
Moz-
Li contavamo già prima, ma la pratica si è tragicamente velocizzata..
EliminaIntanto, personalmente, non posso dimenticare che l'11 settembre è il compleanno di mia figlia. Ho già telefonato a Brescia.
RispondiEliminaQuel giorno fatale del 2001 ero in ufficio a lavorare. Improvvisamente ho sentito i colleghi gridare: " E' scoppiata un'altra guerra" e guardavano la TV nella stanza del Presidente dell'Ente. Ho dato uno sguardo per poi tornare nella mia scrivania. Ho capito che era un attentato agli States che dopo aver flagellato il mondo intero, ora erano loro a pagare.
La dinamica dell'abbattimento delle Torre gemelle è una cosa difficile da credere. Aerei che volano indisturbati sul cielo americano come se fossero a casa loro. Gli americani che fanno fuori anche a un aereo privato che sbaglia rotta erano diventati impotenti e consenzienti. Non voglio addentrarmi nelle solite leggende metropolitane sulla storia e la verità non ce la faranno conoscere. Mi sembra chiaro che tra gli addetti al controllo dello spazio aereo doveva esserci qualche infiltrato di Al-Qaeda che ha bloccato i colleghi permettendo la strage di gente senza colpe.
Furono oltre 2900 le persone che morirono negli attentati dell'11 settembre 2001. Ne rimasero invece ferite più di 6mila in uno degli attentati più scioccanti della storia dell'America. Realizzati attraverso il dirottamento di quattro aerei da un gruppo di terroristi aderenti ad Al Qaeda, contro obiettivi civili e militari nel territorio degli Stati Uniti, a venire colpiti furono le Torri Gemelle e il Pentagono. L'ultimo velivolo, invece, si è schiantato al suolo nella campagna di Washington.
https://guspensiero.blogspot.com/2019/09/auguri-lisa.html
Un compleanno velato di dramma, ma sempre giorno di Festa!
EliminaStavo leggendo una vignetta proprio mezz'ora fa.
RispondiEliminaDiceva qualcosa del genere: "La storia insegna, ma non ha discepoli che stiano ad ascoltare".
E' vero.
Siamo discepoli distratti e svogliati.
EliminaCiao Franco, non credo minimamente ala teoria che l’umanità impari dai propri sbagli, il genere umano, salvo poche eccezioni, non ha quell’intelligenza che conduce ad un’evoluzione del pensiero.
RispondiEliminaSiamo egocentrici, concentrati sul nostro tornaconto, presuntuosi, arroganti, ipocriti e avidi.
Quel giorno di vent’anni fa ha inevitabilmente segnato la nostra storia ma è solo una delle tante date che avrebbero potuto cambiare il corso degli eventi se i cosiddetti umani fossero quello che dicono di essere: intelligenti (purtroppo ribadirlo costantemente non significa esserlo e semmai è un modo maldestro di autoconvincerci).
Nonostante non ci siano certezze su quello che è successo non mi lascio andare a facili “complottismi”, anche in questo caso le certezze non ci sono.
D’altro canto quello che succede in questo periodo storico dimostra che siamo ben lungi dal fatidico passo avanti … anzi.
Nessun passo avanti.. mi stupisco ogni giorno, anzi, che non si scateni una guerra mondiale, anche per futili motivi.. :(
EliminaUn giorno indimenticabile. Non riesco a guardare gli speciali che stanno trasmettendo perché quel dolore si risveglia e fa ancora male, come se non fossero passati 20 anni. È vero, hai ragione, pare che certe tragedie non aiutino l’uomo a diventare più saggio, sembra proprio che lo aiutino a diventare ancora più feroce.
RispondiEliminaIo li ho visti, e ho comprato il libro a cura di Repubblica, c'è anche un articolo di Baricco uscito il giorno dopo, che mi scosse profondamente. Pelle d'oca si, e commozione..
EliminaAlmeno mille delle vittime di quel giorno non sono ancora state identificate con certezza, ci pensi a quelle famiglie che ancora non hanno nemmeno una bara o una tomba certa su cui andare a piangere?
RispondiEliminaHo sentito storie tremende.. davvero terribili..
EliminaSi, ricordo cosa stavo facendo come tutti. Temo che sia stata una tragedia solo per gli occidentali, in gran parte del mondo si fatica ancora a tirare avanti, la morte per fame o per mancanza di cure è sempre in agguato.
RispondiEliminaIl mondo è allo sfacelo. Noi preoccupati per il clima e i ghiacciai che si sciolgono, altrove per trovare un goccio d'acqua potabile.
EliminaCredo che quello che stavamo facendo quel giorno, non sbiadirà mai, ma rimarrà sempre vivo nei nostri ricordi.
RispondiEliminaUna tragedia enorme che ha portato via tante vite.
Il principio di qualcosa mai concluso..
EliminaCome dicevo a Mariella poco fa, tutti noi ricordiamo perfettamente dove ci trovavamo e cosa stavamo facendo in quel pomeriggio di quel martedì indimenticabile. Quanta sofferenza.
RispondiEliminasinforosa
Una giornata ficcata nel cuore. Come un aereo in quelle torri. Per forza.. ;)
EliminaAnche per me spartiacque tra vita vecchia e vita nuova.. ;)
RispondiEliminaPassi di storia drammatica indimenticabile, che hanno segnato giorni oscuri d'America
RispondiEliminaBuon fine settimana,silvia
Ma sembra non basti mai per imparare ad essere umani davvero..
EliminaAbbiamo una vita, una sola e un tempo, non sapremo mai quanto, per viverla, per riempirla del pieno o del vuoto. Tutto sarà come sapremo amare o arricchirci della musica che abbiamo dentro se l'aiutiamo a rinascere. Bacio
RispondiElimina"per riempirla del pieno o del vuoto" bellissime parole Lucia, hai ragione.. dobbiamo arricchirci sempre, nella ricchezza e nella povertà,, un bacio!
EliminaIo ero stato a NY prima, nel 1993. Avevo salito a una delle torri, tutti gli altre edifici erano sotto me... Per certo, quel'anno c'era stata un tentativo di far volare il WTC attraverso la metropolitana.
RispondiEliminaCiao,
podi-.
Non le avevo mai viste prima, e non sono salito neanche sulla nuova Freedom Tower..ma conto di tornarci presto!
EliminaSembra un mondo sempre più impersonale, meno caritatevole, occupato solo del proprio piccolo giardinetto, col filo spinato attorno.
RispondiEliminaque lindo blog tienes
RispondiEliminaQuell'evento fu una stranezza peraltro. Bush aveva dichiarato che la "sua" presidenza si sarebbe basata su una maggiore attenzione per le questioni interne americane e una minore presenza nelle missioni estere. E poi invece arrivò quell'attentato che lo costrinse a cambiare totalmente strategia.
RispondiEliminaNon so che dire, credo che stavolta non vedremo più attentati sul suolo americano. Presumo che gli estremisti islamici abbiano capito che se stanno nel loro "orticello", che si chiami Sudan o Afghanistan, possono fare quel che gli pare e nessuno andrà a fermarli.
Dopo l'ultimo ritiro ancor di più.
EliminaDa quell'undici settembre tutto è cambiato, abbiamo scoperto di essere fragili e vulnerabili e nello stesso tempo siamo diventati più consapevoli e consci del di quello che potrebbe ancora accadere in futuro se non cominciamo a cambiare.
RispondiEliminaSaluti.
Sarò negativo ma questa consapevolezza non la vedo, anche se una cosa è vera, di guerre "mondiali" non ce ne sono state più..
EliminaEro in ospedale. Mia madre era appena uscita dalla sala operatoria dove l'avevano operata di cataratta. Telefonai a mia zia che tutto era andato bene e lei tutta concitata mi disse in maniera confusa quello che stava succedendo. Feci accendere la Tv nella saletta degli infermieri e allora capimmo.
RispondiEliminaIo non capisco ancora oggi. perché in mezzo a tutto ci sono gli attentatori che andavano serenamente a farsi uccidere anche loro, per quaranta vergini..
EliminaQuel pomeriggio mi fermai ad un distributore di benzina per il pieno.
RispondiEliminaPoco distante un automobilista rivolgendosi al benzinaio gli disse che a New York c'era in corso... "una guera", con una sola erre, tipicamente romano o romanesco.
Ora dopo 20 anni (di già!!) parliamo e ci sono ancora guere..
Auspico solo che nessuno è mai vada a dimenticare i tanti morti: dalle torri al bataclan, da Nizza a Kabul: guere mai ufficialmente dichiarate al nemico ma sempre guere...
Con una erre sola.
A.
C'è "guera" pure sui blog..e dovrebbero essere le uniche permesse.
EliminaAvevo 4 anni quando è successo e chiaramente non lo ricordo, ma ho vissuto lo stesso nel ricordo della tragedia e con gli anni mi sono documentata e ad ogni anniversario ho guardato quelle immagini così assurde da sembrare finte, un film appunto. Tutt'oggi rimango stranita e mi commuovo a leggere le storie dei parenti delle vittime e di chi invece è sopravvissuto. E' una ferita veramente troppo grande nella storia dell'umanità che mai riuscirà a risanarsi. Io penso soprattutto a quelle persone che si sono trovate su quegli aerei e sapevano benissimo come sarebbe andata a finire e hanno letteralmente dovuto vedere la propria morte in faccia e quella di migliaia di altre persone. Fa davvero paura pensarci.
RispondiEliminaCredo che avere la morte davanti sia devastante, come per chi ha preferito gettarsi da un ottantesimo piano..
EliminaRicordo bene dov'ero quell'11 settembre.
RispondiEliminaEro a New York.
Insieme a loro.
Come voi, come tutti noi.
Ero a New York.
Sotto le torri, vicino le torri.
In una stanza al terzo piano di fronte alla torre nord.
Come voi, come tutti noi.
Insieme a loro.
Ma lontano da loro.
5000 chilometri lontano.
O soltanto un metro e mezzo dallo schermo.
Ma non soffrivo.
Non volavo.
Non respiravo fumi e gas tossici.
Non ero sporco di polvere.
Non sono scappato da nessun pericolo,
da nessun crollo,
da nessun incendio
Soltanto sgomento.
Incredulo.
Ho sofferto dopo però
Ho vissuto la perdita,
Il lutto anonimo di nomi sconosciuti
Mai più paghi.
E di nuovo
Soltanto incredulo
Ho atteso che il tempo portasse via
Polvere e macerie
Dolore e pianto.
Inutilmente.
Allora son tornato là,
A New York,
Come voi, come tutti noi.
Senza di loro.
A.
Remembering The Twin Towers
Splendida davvero.. senza parole!!
EliminaHo sempre sognato di andare a New York (non l’ho ancora fatto, ma non dispero!). Quando tutto è accaduto, mi è crollato un intero mondo, ho vissuto il lutto di una città ferita nel profondo, in uno dei suoi simboli più significativi... e non dimenticherò mai me davanti alla tv, col magone, il cuore tormentato, il fiato corto, ad assistere a una tragedia così grande. Dopo vent’anni mi commuovo ancora.
RispondiEliminaNon disperare. Ora che le cose rivanno normalizzandosi (spero), vogliamo tornarci anche noi. Abbiamo visto una miriade di cose in una settimana frenetica, ma sempre troppo poche. ;)
EliminaSono trascorsi venti anni, eppure nonostante il sangue versato nulla è risolto, anzi, come ben fai notare. Mi chiedo anch'io quando e da che cosa impareremo. Impareremo a vivere in pace, nel rispetto della vita. La storia ci presenta ciclicamente catastrofi e tragedie, più o meno grandi, più o meno note, e spesso ci sentiamo impotenti, e anche molto increduli e arrabbiati fintanto che, da qualche parte nel mondo, si continua a morire per il diritto alla vita, per un pezzo di pane, per la libertà
RispondiEliminaImparare a vivere in pace tutti, col minimo necessario per chi ancora muore di fame e non ha nemmeno acqua potabile. Sarebbe meraviglioso, forse anche semplice. Troppo semplice?
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