Di silenzio ne abbiamo?
A rimpolpare l’aria, renderla densa, gommosa, ostica.
Di parole ne conosciamo?
Ad infilzarla poi, quell’aria, a bucarne il vuoto interiore,
tirarne via gli umori.
Di qualcuno che ascolti, infine, c’è segnale?
Che abbia un minimo interesse, una vaga curiosità,
attitudine ai suoni, o alle sfumature sbilenche.
E anche uno solo che legga,
dopo che il silenzio ha salutato?
Buongiorno.
RispondiEliminaNon credo possa esserci miglior titolo di questo.
"Versi improvvisi"
La scrittura, gli scritti dell'anima sono come vulcani.
Improvvisi.
E spettacolari.
Lasciano fiumi di lava incandescente a farsi rimirare ed ammirare fin quando non si raffreddano e rimangono lì, sul versante, continuando a farsi ammirare, anche se raffreddati, ma non freddi.
E Solo chi monitora i vulcani, li osserva, anche se da lontano, sa quanto magma (creativo e emozionale) c'è sotto quella crosta, semmai gentile e ben educata.
E all'improvviso appare.
E ci rende stupefatti.
A.
Ogni tanto qualcuno dentro me chiede la penna. Posso rifiutarmi? ;)
EliminaGrazie sempre.
Preferisco questi versi riversi alle esternazioni strane sui file zippati.
RispondiEliminaCon un petit onze si può scrivere con 11 parole suddivise in 5 versi un romanzo come " I Promessi sposi", ma la bellezza delle descrizioni manzoniane vanno a puttane.
Io mi sento poliedrico Gus, mi impiccio e sono curioso. Mi appassiono e mi variego. cerco di addomesticarmi come un vulcano irrequieto - sopra Antonio azzecca la visione da genio qual è -. A volte si scruta "l'esternazione strana" perché non siamo lineari, normali, catalogati. Anche se vorremmo a volte. Non siamo cetriolini al supermercato. Siamo la loro anima.
EliminaDobbiamo passare dal petit onze al romanzo d'appendice, per coglierne ogni sfumatura.
E in mezzo non deve mai mancare lo sberleffo. Mai.
E' un'ottima spiegazione. Dovevi scriverla con un haiku, componimento poetico nato in Giappone nel XVII secolo. È composto da tre versi per complessive diciassette more, secondo lo schema 5/7/5.
EliminaMi inchioda troppo la struttura, come la rima; a volte provo, ma solo per gioco..
EliminaRespiri di grande spontaneità, riportati in versi di godibile lettura
RispondiEliminaUn saluto,silvia
Ecco..respiri soprattutto..😉
EliminaL’anima, a volte, scalpita per creare nuovi verdi e non puoi che assecondare questo desiderio. Bella poesia, spontanea ma molto meditativa e profonda.
RispondiEliminaBello anche l'involontario refuso, perché a volte si tende anche a nuovi colori, punti di vista sconosciuti fino ad un attimo prima. 😘
Elimina"PREZIOSA RARITA'"
RispondiEliminaRarità
Tu utopico blogger sognatore
Cerchi una perla rara e preziosa
Anzi ne cerchi più d'una
Tu cerchi il silenzio
E poi parole vere
Parole con significato e sentimento
E poi vuoi chi ascolterà queste parole con eguale rispetto
Con cui l'altro sentirà le sue
Ed ovviamente la predisposizione alla lettura.
Se tu fossi narcisista
Direi che cerchi te stesso
Ma fosse vero ti saresti anche già trovato
Ed avresti automaticamente ritenuto conclusa la tua ricerca
Ma tu vuoi un'altra persona
Anche solo una che sia tutte queste anime insieme
Molto umilmente
Amico mio
Ti rispondo che anch'io sono alla sua ricerca
E forse
Chissà
Con un pizzico di autostima potrei dire
Che ci siamo trovati
Anche se in un mondo rabbioso e bavoso
Essere sempre una rarità è dura.
Però non basta
Credo che anche per te non sia sufficiente
Perchè quelli come noi
Utopiche anime di questa oscura esistenza
Vogliono che questo mondo
Sia invaso da vite come quella descritta
Ed allora
instancabili
Infaticabili
Talvolta abbattuti per poi rialzarci
Sappiamo di voler continuare
Questo improbo compito autoassegnatoci
Con fiero masochismo
Ed altrettanto orgogliosa speranza
Perchè in realtà
Guardandoci attorno
Poche
Sempre rare e preziose
Ma di anime così ne esistono più di quello che noi crediamo.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
Spettacolo il nostro Daniele, fiero e sensibile. Lo riconosco col suo orgoglio permeato di leggerezza, speranza, sguardo altero. Siamo tutti alla ricerca, e di anime splendide ce ne sono a migliaia, ogni tanto spunta roba brutta, ma sono solo parentesi di povertà, povertà di spirito. Non possono alterarci mai il sorriso e la speranza. Ed ogni parola di Daniele è un riverbero di luce autentica, instancabile, come i suoi sogni.
EliminaFRANCO grazie sono commosso e senza parole
EliminaNo Daniele, abbine sempre di parole, sono ossigeno per te e rugiada per noi.
EliminaUn mio inchino dedicato a Daniele.
RispondiEliminaGrazie infinite Gus, adesso aspetto sommessamente anche di vedere che ne dice il padrone di casa... :-)))
EliminaSilenzi, parole, ascolto, lettura... risonanze.
RispondiEliminaEco disordinate..
EliminaDi qualcuno che legga, tu ne hai a bizzeffe ;)
RispondiEliminaEccoci qua infatti.
Che leggiate fa piacere, ovvio, ma era del vuoto che rimane dopo, che cercavo abitanti.. come quando lasci una riva al suo destino, dopo averne annusato quel destino salmastro, o una spiaggia davvero deserta, coi granelli di sabbia a rincorrersi, senza tregua, "rari e preziosi", anime residue, come sottolinea Daniele.
EliminaC'è, c'è...
RispondiElimina(risposta al quesito lasciato dai versi...)
;)
PS... proprio alcuni giorni fa mi è tornata voglia di scrivere una poesia dopo tanti anni...però la voglia di pubblicarla ancora non ce l'ho...
Fondamentale è che si scriva, si lasci una scia di cuore su carta, a renderci vivi e testimoni.. ;)
EliminaAlle domande della tua poesia rispondo di sì, senza dubbio. E mi riferisco ad anime belle che poco hanno da spartire con quel tanto di lurido e volgare che spesso appare altrove. In rete e nella vita. Mi avviliscono così tanto quando li incontro... ma come fanno alcune persone a confrontarsi sul nulla?
RispondiEliminaSul nulla ci sarebbe da meditare, anziché farne luccicante fuffa..
EliminaMolto bella, molto delicata.
RispondiEliminaSe la meta del viaggio è (anche) viaggiare, lo scopo della ricerca può essere cercare.
E poi se anche si trova, meglio così
😉
Grazie, alla delicatezza tengo sempre, come un'eterna scritta "fragile" sulle cose scritte, pensate, sognate..
EliminaLascia sempre assoluta libertà di parola a quel qualcuno dentro di te che chiede la penna.
RispondiEliminaCiao Franco, buona vita.
enrico
Ci chiediamo tempo e penna per inchiodarle su carta, le parole, e grazie a Dio vengono concessi..
EliminaHo letto e sono rimasta qualche minuto in ascolto di quello che avvertivo come silenzio pieno, ma senza parole sono tornata indietro.
RispondiEliminaStasera mi ritrovo qui, e leggo ancora e rileggo più volte. Spero di essere sola, per sentirmi avvolta da quel silenzio che mi ha portato più volte a tanta ricchezza.
Grazie Franco.
Il silenzio arreda come nessun altro. E noi ci accomodiamo, poi. Grazie Mary.
EliminaFiniremo in una sfera Finale. Ma proprio come tutto quello che accade dopo l'Arrivo. Non ci riguarderà.
RispondiEliminaAbbiamo necessità di comunicare, interloquire in una società nella quale tutti sembrano essere chiusi nel loro mondo. Non si ride neanche più del nostro assurdo essere, eppure un po' di satira non guasterebbe. Complimenti per questi bei versi.Un caro saluto a te.
RispondiEliminaGrazie Fabio.. sul divertissement sfondi una porta aperta, non abdicherò mai alla serietà..
Eliminachiusi nel loro mondo ce ne sono parecchi. E tanti non perché non si fidino del mondo esterno, ma perché convinti esista solo il loro.
I silenzi non sono mai tutti uguali... e il problema vero è che urlano!!!
RispondiEliminaIn maniera sbilenca, ma urlano anche, si..
EliminaNel silenzio le parole prendono forma, una dopo l'altra. Le parole parlano di più!
RispondiEliminaFacciamo tesoro dei silenzi, ce ne basta una manciata a volte.
EliminaI silenzi spesso sono più significativi di tante parole.
RispondiEliminaIl silenzio crea, poi va via e lascia spesso nostalgia. Poi se uno soffre di acufene, come me, diventa spesso miraggio.. ;)
RispondiEliminaNessun segnale di qualcuno che sappia ascoltare.
RispondiEliminaPrestare attenzione è l'attività più difficile un po' per tutti, anche per chi sa stare in silenzio o sappia parlare e leggere.
Be' riappari dopo cinque anni e commenti da me.. mi sento privilegiato.. l'ascolto è un'arte difficile, toppo troppe volte anche io, ci/mi frega il "raccontarci anche noi", anche quando sarebbe ora di continuare ancora ad ascoltare..
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