domenica 10 dicembre 2023

ESISTIAMO?

Me lo chiedo ogni tanto,  interrogandomi sul percepito, il considerato, il vissuto anche. 

Abbiamo tante realtà attorno a noi, ognuna con la propria "capoccia", una psiche, desideri, segreti, aspettative, sogni, paure. 

In teoria esistiamo tutti secondo parametri testati, accertati. Ma in una realtà oggettiva, che non tenga conto dello spazio tempo, né di ogni nostro minimo, finito, pensiero?

Facile, direte voi (e anche io): oltre i nostri parametri neanche immaginiamo cosa potrebbe esserci, attenderci, complottare.
Quindi teniamoci la nostra realtà e ciccia. 

Ecco, mi sono risposto e ho esaurito l'argomento in meno di una quindicina di righe. 

Perché tanti altri allora, riescono a scrivere tomi su tomi, fantasticare di mille vite extra, terre piatte, filosofie contorte, anime in subbuglio, marziani di infiniti pianeti, Dei che ci sgozzeranno ulteriormente dopo esserci sgozzati qui tra noi?

Solo marketing, curiosità, incapacità di rassegnarsi?

79 commenti:

  1. L'unica cosa certa per me e che posso affermare con sicurezza è che, dopo 3 anni e + di pandemia, nulla più mi stupisce del genere umano. Buona domenica

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  2. Ti domandi il perché? Secondo me perché a molti piace "essere alternativi" oppure perché hanno coltivato una particolare fantasia :)
    Buona domenica.
    sinforosa

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    1. Io mi sento molto fantasioso, ma scindo lucidamente.. forse perché sto con i piedi per terra e destino, appunto, alla fantasia o all'inconoscibile tutta una serie di balle spaziali cui non darei mai un euro di fiducia.

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  3. io esisto solo a volte, ma quando esisto è davvero bello. Per il resto è un devo, un bisogna, un combatto. E anche questo ha un suo senso. Che è strano per uno che ama i non sense come me.
    😁

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    1. Un non sense da nobel.. esistiamo a parametri standard.. prendiamoci la libertà, prendiamola tutta e non la diamo più a nessuno. ;)

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  4. Diciamo che vivo "a vista" come quando si naviga, appunto, "a vista". Proseguo su una linea, o almeno mi sembra che sia una linea, ma in certi momenti sento che qualcosa sta per arrivare...qualcosa di nuovo ma che ancora non è chiaro.

    Devo anche dire che l'operazione in ospedale che ho fatto a metà ottobre mi ha tolto un problema non da poco, soprattutto per l'anemia. Infatti, come avevo scritto in un post, nei mesi scorsi ho avuto momenti di paura pensando: "E se l'emoglobina si abbassa di nuovo e crollo a terra per un infarto? Oppure succede in piena notte e non me ne rendo conto?".

    Da questo punto di vista mi sento "nuovo". Infatti la Dottoressa che mi ha operato mi ha detto che da adesso in poi dovrei cercare di applicare una sorta di psicologia inversa. E cioè: prima dell'operazione, in questi ultimi tre anni, quale era il mio modo di pensare il problema? Adesso non c'è più e devo agire in un modo nuovo.

    Beh...mi sono un po' dilungato ma il tuo post stimolava il parlare
    Un salutone e buona domenica

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    1. Sono tanti gli accadimenti che ci fanno sentire nuovi, più deboli, più forti, più accorti, più più più.. e chissà se sono sempre dei più a farci regolare.. facile dire "cambiare modo di pensare".. però capita. Più, o meno.

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  5. Che s'intende con esistere? Respiro, mangio, dormo, scarto e quindi sono? ;)
    Nei momenti storici poco buoni può succedere di tutto e noi, viste le paure del virus prima e delle guerre poi, stiamo offrendo il peggio del peggio, a mio avviso. Abbattuta la logica, e accettate tutte le proposte dell'uomo forte, pensiamo all'impronta o non pensiamo affatto... tanto di pensieri già pronti ne abbiamo in grande quantità.
    Ciao

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    1. Siamo. E pessimi. Non ci bastano guerre, pestilenze, epidemie. Insistiamo a farci del male, a fare del male. Chissà se riusciremo a tenercela, la nostra realtà, malandata e maltrattata. Sognare non può far male, ma con raziocinio, tanto tutto da là nasce, poi..

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  6. Tutto è relativo, se pensiamo o crediamo (preferisco il primo) di esistere allora è probabile che sia cosi, se il nostro pensiero verte sul contrario non vedo perché dubitarne.
    Esistere o non esistere? e se ci fosse una via di mezzo? esistiamo dove non vi è nulla (di conseguenza nemmeno noi) e al contempo non esistiamo là dove siamo sicuramente presenti.
    Una domanda complessa che deve andare ben oltre la percezione, oltre il bene e il male. Tu spingi ad andare oltre "il tempo e lo spazio" ma è fondamentale prendere in considerazione lo spaziotempo, probabilmente il confine, che se superato, permette alla mente di aprirsi definitivamente.
    Ma in fondo, nell'immensità del contesto in cui siamo inseriti, nel nostro essere piccoli e insignificanti, a chi interessa se esistiamo o meno (come risposta non vale "a noi stessi"😉).
    Ciao Franco, quesito filosoficamente interessantissimo.

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    1. E giustamente lo ribalti su coordinate squisitamente artistiche, la mente si apre con l'arte, le permette di valicare confini altrimenti insuperabili e che ci terrebbero avvinghiati alla nostra realtà, incapaci di decifrarne le potenzialità celate appena oltre..

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  7. vedi quanti cazzi frullano nella mente passata una certa età?
    Meglio morire da piccoli??
    Non credo, specie se non si hanno peli nel culo, basterebbe forzare il cervello a pensare come faceva in gioventu od al limite, se non ci si riesce, concentrarlo su un solo argomento da scegliersi a proprio gradimento

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    1. L'età ci frega, ma offre scenari che da piccoli mai avremmo scorto, neanche nelle fantasie più sfrenate.. il cervello lavora molto più ora.. guarda che post! ;9

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  8. Io esisto, su questo non ci piove. La domanda sarebbe se anche tutto ciò che vedo e percepisco intorno a me esiste o, anzi, è una mia proiezione.

    podi-.

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    1. Te piace er cinema, non ci piove.. e forse è tutta 'na "proiezione"..

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  9. Ma perché voler essere fissi sulla realtà. Perché non desiderare e sognare di cambiare e perché pensare che nulla cambi e che tutto sia pessimo? E perché non spingerci oltre la nostra realtà combattendo perché il meglio sia reale? E perché pensare che non esistiamo o che al contrario esistiamo? È perché porci dei limiti?
    Anche io sono con i piedi ben piantati in terra ma anelo anche a superare i miei limiti e mi prefiggo di migliorare sempre. E si può fare solo se immaginiamo, sognamo, fantastichiamo. Il contrario sarebbe noioso e deleterio secondo me.

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    1. Tu hai ragione.. ma io non ce l'ho con la nostra fantasia, i sogni e i limiti da superare, ma principalmente con le teorie immaginarie che non giudichiamo irreali ma "solide realtà", parafrasando un noto slogan.. ecco, è da queste che diffido.. per il resto ben vengano tutti gli altri mondi possibili.. ;)

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  10. Quando ero più giovane ci ho scritto decine di poesie su questo argomento. Poi le ho rilette anni dopo e mi sono chiesto se sia esistito davvero un me stesso che le aveva scritte.

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  11. Cogito ergo sum, dal fatto che penso posso dire che esisto.
    L’incapacità di rassegnarsi non la comprendo, mi fa comodo pensare all’universo secondo i dettami della fede, le realtà invisibili generatrici di cielo e terra e di quanto in essi è contenuto, mi basta questo, semplifica la vita.

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    1. Non è un rassegnarsi passivo, ma consapevole.. troppi film a volte.. treoppe storie.. i dettami della fede non possono prevedere un disegno fitto e ricamato del quale ci illudiamo di conoscere ogni dettaglio, poi alziamo gli occhi ad un cielo stellato, e dobbiamo ammettere di non poter andare troppo oltre qualche stella.. ;)

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  12. Esistiamo? beh, direi di si.
    Io resto ancorata a quel cogito ergo sum.

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    1. Passione e curiosità ci rendono vivi. Sono sicuro che qui andiamo molto d'accordo.. ;)

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    1. Ma perché no..ogni tanto ci vuole..e anche la rete blogger ispira.. ;)

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  14. Finché soffriamo, gioiamo, amiamo, rispettiamo, cerchiamo la bellezza intorno a noi, ci emozioniamo...possiamo essere certi che esistiamo. Personalmente, arrivata alla mia età, il mio più grande desiderio è uno solo: libertà.

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    1. Il mio è: salute.. mamma mia quanto la snobbiamo quando gira tutto bene.. ;)

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    2. Beh, io nella libertà ci metto tutto, anche quella dalle malattie! Perché doversi sottoporre ad analisi e trattamenti vari significa non essere più liberi di vivere la propria vita come si vorrebbe. Con la salute si può tutto. Anche le difficoltà più grandi si possono superare.

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    3. Abbiamo scoperto a nostre spoese che la prevenzione non è mai troppa. Forse il trucco per stare bene davvero.

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  15. Gran bel quesito:)
    Mi viene difficile credere che tutto sia affidato al caso e quale la causa che ci induce ad avere programmi e fare progetti per la nostra vita,un controsenso,almeno per me.
    Ci sarebbe da dire così tanto o forse basterebbe una sola parola,ma è sacrosanto che ognuno dia il suo senso sull'esistenza .

    Buona settimana

    L.

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    1. Sì, un senso soggettivo.. ammetto infinite sliding doors durante il percorso, ma tutte a scelta nostra, il caso arriva, sia chiaro..ma ci mettiamo sempre del nostro.. a guardarci indietro difficile negarlo.. ;)

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  16. si inizia e si finisce, nulla cambia se questo spazio, tra inizio e fine, lo chiamiamo esistenza o sogno o vita in bolla.
    ml

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    1. Vita in bolla.. interessante.. poi se scegliamo un accompagno, in questa bolla.. (eccallà..è finito dal commercialista il periodo.. )

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  17. ma che c'entra, la fantasia è una cosa e esserci con se stessi è un'altra -
    Io esisto nella mia realtà, con i miei pensieri e le mie percezioni. Nessuno può sapere cosa sento e cosa penso e quindi esisto nel mio universo. E' per questo che non mi aspetto più nulla dalle persone , amici o parenti, loro non possono sentirmi come mi sento io. Elisa

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    1. Aspettarsi nulla dalle persone no dai.. puoi trovare empatie molto assimilabili, punti di vista coincidenti, addirittura che fa i medesimi tuoi sogni.. o perlomeno non va escluso. Poi ovvio siamo singole personalità e spesso facciamo fatica a scoprirci da soli.. ma altri possono riuscire a sfogliarci, dove neanche noi credevamo possibile..

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  18. Io so per certo di esistere, ma in quanto a tutti gli altri, chi può dirlo?! Ogni tanto ho pensieri solipsisti. Infatti faccio la stessa domanda che tu fai in questo post a mia morosa, per esempio, dicendole "Oh, ma mi assicuri che esisti davvero?" :D

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    1. Quando siamo felici ce lo domandiamo spesso. Ma siamo sicuri di essere sicuri?

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  19. A volte me lo domando. Sono stata figlia e lavoratrice (fino a 67 anni) sono moglie, madre, nonna e suocera. La vita fino ad oggi non è stata per niente facile per poter assolvere a tutti questi ruoli. Mi domando Angela ( la messaggiera di pace) che fine ha fatto?

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  20. Esistere... esiste un libro su uno scaffale ma si esiste secondo me, se si vuole incidere in positivo, nella società.

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  21. Quando Leibniz raccontava che questo era il migliore dei mondi possibili e gli si obiettava che non era vero, lui scriveva tomi su tomi sapendo di non dire e di non aggiungere nulla :)

    Noi esistiamo, ma a volte ho la netta sensazione che non tutti se ne rendano conto… di esistere… ed è un peccato.

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    1. Ovvio che sia il migliore dei mondi possibile.. magari a Gaza non sono troppo d'accordo..

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  22. Cogito ergo sum, penso perciò sono e se sono esisto... così ho sempre pensato.
    A meno di essere in una simulazione, penso di esistere in quanto essere vivente. Esistere è sinonimo di vivere e il problema sta proprio qua; tra il vivere e il sopravvivere. Ma che differenza sta tra le due parole?
    Io credo a tutto e a niente, e tra tutto ciò che sento la domanda è: e se avessero ragione loro? Alieni, reincarnazioni, vite parallele, comunicazione coi morti, preveggenza, viaggi nel tempo e tra dimensioni. La scienza ha dimostrato di non essere esatta; quello che era un tempo è stato confutato ora. Magari vivere è proprio credere anche a tutto questo, o forse no...
    In passato ci ho pensato molto, così tanto da perderci il senno. Poi qualcuno che stimo molto mi ha detto; Sara tu pensi troppo, perché invece di pensare vai e agisci? visto che sei viva, Vivi!
    E così ora cerco di stare sul pezzo lasciando andare tutto come va. L'unica domanda che rimane è sempre e solo quella; e se avessero ragione loro?

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    1. Sai che 'sta cosa del simulatore mi intriga un sacco?! ;) ..filosoficamente anche tu al sabato sei molto meno teorica e proponi una vita tutto amore e buon prodigarsi.. alla fine un navigare a vista senza investire nessuna barchetta e senza diventare cibo per balene.. mi piace comunque immaginare mondi paralleli mai concepiti e sorprese mirabolanti dopo la morte, oppure il nienete cosmico che ci assorbe silenzioso. Quindi, nel dubbio, diamoci da fare qua. ;)

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  23. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  24. Siamo sull'esistenzial-filosofico di questi tempi?! So di non sapere, mi limito a dire. Mi scervello più su cosa fare, visto che ci siamo... E mi dispero sulle prassi sconsiderate dei cosiddetti umani. Hai visto "The old oak"?!

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  25. se esisto a qualcosa servirò ancora o a qualcuno, Ciao Franco

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  26. Ho una foto di un uomo che è seduto alla guida e mi fa una pernacchia....tra e migliaia io ogni giorno mi devo guardare proprio quella

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  27. Che esistiamo penso sia una cosa certa, il dubbio semmai riguarda il "dopo" che per alcuni è il nulla e per altri è la vita eterna dell'anima .... comunque la si pensi, impossibile capire chi ha ragione da qui. :)

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    1. Troppe energie perse sul "dopo".. il regalo di cui dobbiomo ringraziare è l'adesso..

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  28. Certo tutti esistiamo, anche se, ad essere onesti a volte la nostra esistenza viene completamente o quasi ignorata dal mondo. Sono d'accordo con Pia. che sopra nei commenti ha detto "perchè non desiderare e sognare di cambiare e perché pensare che nulla cambi e che tutto sia pessimo? E perché non spingerci oltre la nostra realtà combattendo perché il meglio sia reale?" Non è facile ma trovo sia molto vero. Questo però non include il raccontare panzane su quanto è già stato appurato scientificamente come dire che la terrà è piatta o altre idiozie simili. Purtroppo il mondo è sempre più pieno di gente che parla troppo ed a sproposito. Anche io come Pia ho i piedi ben piantati in terra ma desidero anche a superare i miei limiti e cerco di migliorarmi sempre.

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    1. Tu poi sei la madrina di mondi strafantastici.. certo che connotarli reali rientra in tante fantasie..la razionalizzazione dell'invenzione..

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  29. Pensa che a me capitava di fantasticare su un mondo illusorio che esiste in quanto noi ne siamo coscienti, interagiamo con esso, vi siamo immersi. Ogni cosa cessa di esistere nel momento in cui non si trova nel raggio d'azione. Che fantasia. :)

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    1. Tutto a portata di mano, e quando no, invece, nessuna attività.. non male.. ma mi piace più pensare ad universi paralleli..un sacco di universi..poco oltre la via lattea tutto sommato, giusto appena dove i nostri potentissimi telescopi smettono di zoomare..

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  30. quale sarebbe la supposta vera domanda? :)
    ciao

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    1. Vedi.. se ti poni quesiti sulla tipologia dell'interrogativo vuol dire che ti offri - anche solo incosciamente - possibili alternative.. ;)

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    2. Può esserci una vera domanda? Ti chiedi.. ;)

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  31. Esistiamo nella realtà ma anche in una sfera onirica che puntualmente si dissolve ma, sinché non si dissolve, pure essa coincide con l' essere.

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    1. E ci sta pure questa possibilità.. a volte non mi sento di escludere nulla, specialmente sul prima, sul dopo e, diciamo, pure sul contorno.. ;)

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  32. Tranquillo, esistiamo; anche se ognuno percepisce ciò che lo circonda a modo proprio. Un po' come quando a scuola si spiega un concetto e c'è chi lo capisce subito, chi ha bisogno di rivederselo con calma per assimilarlo, e chi proprio è tarato/a senza speranza e sta solo scaldando il banco (all'epoca si diceva "Va a scuola per poter fare il rinvio militare").

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    1. Azz.. sarei andato a scuola a vita per non fare il militare.. eheh

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  33. Per rispondere all tua domanda: forse perché questa realtà non basta? Forse perché questa realtà ci annulla e riusciamo a vivere solo in un mondo altro. Questa realtà a volte ci costringe solo ad esistere.

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    1. In finale di post rispondo tutto sommato: incapacità di rassegnarci e vivere appieno quello che sentiamo reale e cosciente. Però vero, tante tristi realtà costringono appena ad esistere, a sopravvivere.

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  34. Esistiamo, a mio modesto avviso, nella misura in cui diamo peso, significato e valore alla nostra vita, al nostro operato, al nostro essere attori consapevoli e protagonisti della nostra quotidianità. Il che non è sempre facile e neppure agevole, specie in questa società divorata dallo stress e da molteplici nervosismi laddove neppure la vita umana sembra avere un grande significato e una grande importanza. Ci si erge a dei infallibili di noi stessi e ci si ritiene in dovere di poter fare il bello e il cattivo tempo a danno di chiunque come se a noi fosse tutto dovuto e concesso a discapito dei diritti e dei bisogni di tutti gli altri. Non solo la famiglia non offre e non possiede più punti di riferimento, ma anche questa società e le cronache lo dimostrano quotidianamente. Ci sono sprazzi poco raccomandabili ma purtroppo molto fruibili di intolleranza, egoismi ed edonismi che lasciano davvero troppo poco tempo a percorsi emotivi di tal natura che necessiterebbero, in verità, di più tempo da dedicare a noi stessi e agli altri per consapevolizzare e interiorizzare meglio possibile il loro e nostro operato e crescere dunque attraverso il dialogo, la cultura e il confronto civile e garbato. Nessuno pensa più ai giovani, ai deboli, ai bisognosi, ai pensionati con pensioni ridicole e a chi non arriva neppure a fine mese. Esistiamo nella misura in ci rendiamo conto di tutto questo ed ognuno di noi, nel proprio piccolo, si impegni per un prosieguo migliore nell'interesse di tutti.I l miglior dono che si possa fare al prossimo è la capacità dell'ascolto, il dedicare del tempo a chi ce lo chiede per leggere la vita negli occhi degli altri e acquisire filoni basilari d'esperienza e cultura da spendere in ogni diverso prosieguo nell'interesse reciproco. Già questa sarebbe una bella impronta di solidarietà e rispetto per dare un significato profondo alla vita d'ognuno di noi e al proprio essere presente in questa difficile realtà dove sembra che i sentimenti e i valori non contino più nulla e l'indifferenza tra le persone sembra diventare ogni giorno più marcata.

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    1. Sottolinei un punto di vista necessario: esistiamo perché gli altri ci fanno esistere. Esistiamo "in funzione di", esistiamo quando ci dedichiamo, esistiamo quando nutriamo pensieri fuori da noi, attorno a noi, e quei pensieri ci ritornano come affetto, memoria, riconoscenza, sorriso.. ecco un bell'esistere.. ;)

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  35. Nel caso di molto umani c'è da chiedersi: siamo coscienti di esistere? Flavio Almerighi

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    1. Credo che molti umani neanche se lo chiedono. Specie alle tre di notte mentre bivaccano fuori dello store in attesa dell'aperture per acquistare il nuovo modello di cellulare.. :(

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  36. Me lo sono chiesta più volte anche io. Ma spesso, farsi tante domande non serve. In fondo, come cantava Vasco, "è tutto un equilibrio sopra la follia". E noi proviamo a tenerci in equilibrio, cercando di godere di quel che si può :)

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    1. Chiederselo può far parte del sistema di mantenimento di quell'equilibrio. Si vive e ogni tanto ci si guarda attorno fornendo quesiti e magari ipotizzando risposte..

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    2. Anche questo è vero. E ognuno si dà le proprie risposte, in base alla propria indole e al proprio vissuto.

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