venerdì 2 aprile 2021

CONTRAT..TEMPO

 


Credo accadde per caso, come può accadere solo in questi casi.

Stavo giocando col cellulare, distratto dai soliti post su facebook e qualche app con quei giochini maligni che ti drogano peggio di certi allucinogeni sintetici: sei del pomeriggio, semi bloccato da eterne zone più o meno colorate, e distratto da mille serie su Netflix,  (proprio oggi avevo iniziato a vedere l’ultima di Dark…) 

 …e mi ritrovo di botto in fila al supermercato, mascherina e disinfettante come se piovesse, esattamente dove ero alle 15 di oggi…

Dopo un attimo di spaesamento l’occhio va sull’orologio del cell: tre ore indietro.

Sto rivivendo la spesa.. stesse persone, stesso cielo cupo, stesso presunto distanziamento…

che incubo è?! Mi faccio prendere dall’ansia… situazioni stressanti, è risaputo, creano scompensi,.. sto sognando? Sto replicando tutto come se nulla fosse?

Tocca a me, (ri)prendo il carrello, ricomincio da capo...e mi viene in mente il mitico film con Bill Murray… ecco il tipo col cappellino da baseball che mi (ri)frega l’ultima pasta sfoglia, e il vecchietto calvo che cerca il latte con la scadenza più lontana… tre ore fa avevo dimenticato il lievito.. ora lo prendo.. mi aveva pure strillato Lulù, per averlo dimenticato ..

sarà il battito d’ali di farfalla che mi rende il futuro tempesta?



Staremo a vedere..

rifaccio il bravo fino alle 18, torno a casa, metto tutto in frigo, mi ridoccio,  sbrago sul divano, cerco di non deviare di una virgola. E mi stupisco del mio sangue freddo… tutto riaccade in precisa sequenza.. poco in verità...ero seduto, e da solo..

E dalle 18, riparte tutto...resto imbambolato nel di nuovo consueto, anche se stavolta  ignoto, scorrere del tempo...ho sognato? Mi sono risognato un flash di tre ore?! A forza di vedere film sui viaggi nel tempo mi sto rimbambendo del tutto? Facile..

Mi alzo… vado in bagno, mi sciacquo la faccia.. si...decisamente dovrei dormire di più… poi però mi viene in mente un dettaglio...apro il frigo… il lievito è là..

“Amore?! Lo avevo preso il lievito… non lo avevo scordato..”

...mi fermo un attimo e faccio finta di non capirmi ...in realtà non capisco davvero.. ho rivissuto tre ore cambiando anche un qualcosina.. e ora eccomi qua… com’è partita la cosa? Cosa la scatena?!

La mattina seguente è giorno lavorativo.

Alle 7 riprendo il cell...cerco di riaccedere alle app del giorno prima, tento di ricreare le stesse condizioni… nulla.

E la giornata passa così, cercando di convincermi di essermi immaginato tutto.. lievito compreso…

ma ripensandoci, c’è un app che non avevo considerato, smanettando sul cell… quella della sveglia… ok , l’indomani tento un’altra volta:

ore sette del mattino, sul divano; Lulù dorme, televisione a volume bassissimo… apro l’app del timer, reimposto la sveglia per il giorno dopo e..

apro gli occhi improvvisamente, buio pesto, sono a letto, guardo la sveglia… il display indica 4:02 … che vuol dire? Di che giorno? Stavo di nuovo sognando?! Inizio a preoccuparmi… mi alzo, accendo il cellulare… inequivocabile...sono tornato indietro di tre ore, come l’altro giorno.

Tre ore esatte, regolando  il display della sveglia.. stesso piano temporale, ma tre ore “illegali” indietro… potrei manipolarlo questo tempo da ripercorrere?!

Il lievito dell’altro giorno sembra dire di si.. ma in fondo ho rivoluzionato poco.. dovrei osare di più…

domani riprovo nel pomeriggio, su internet adocchio qualche risultato da sala giochi, poi “torno” indietro e mi gioco qualcosa di “sicuro”...nulla di trascendentale, per carità, giusto così.. per vedere... e di nuovo sul divano dopo aver messo le giocate nel cassetto… se funziona le ritroverò.

E allora non mi resterà che incassare…

Detto, fatto. Ok. Ci siamo. Sembra aver funzionato. Ho giocato tre corse prima della loro partenza, ma conoscendone già il risultato.

Scavallo le tre ore, arrivo alla sala slot e scommesse nervosissimo, dritto in cassa, mi guardano già strano, fingo sorpresa e incasso una cifra rilevante.. (non credevo di aver puntato così alto!), vado via, sembra un sogno, tutto perfetto… squilla il cell.. che nelle tre ore  lisce e canoniche non aveva squillato mai…

E' mia moglie, voce concitata.. “amore dove sei? Mi hanno tamponato a Circonvallazione Ostiense ..”

Comincio a sudare.. se corro da lei passo il limite delle tre ore e creo un altro livello spazio temporale che viaggerebbe di vita propria, ma forse l’ho già creato…

Perché nessuno mi ha chiamato la prima volta?

E’ bastata una giocata vincente a scatenare un incidente?

“..Franco mi ascolti!?… questo dice che si è distratto, gestisce una sala scommesse e gli stavano comunicando che qualcuno stava vincendo troppo.. ma che ne so io… insomma si è distratto e mi ha preso...ma io denuncio tutti, lui, la sala e tutti quelli che giocano… puoi correre, ti prego!”

...altro che battito d’ali...qui si stava muovendo il famoso elefante nella cristalleria… andare da mia moglie significava superare le 3 ore, non fare in tempo a tornare a casa, e aprire un piano temporale alternativo.. anzi no, il piano era già bello che aperto.. e non si torna indietro, si può solo ricominciare da capo.

Forse.


Arrivo da mia moglie. Trafelato. La vedo da lontano, sta parlando con un tizio tarchiato.

...ma anche con me.

Si.. ci sono anche io, proprio io... Dio che impressione non vedermi in uno specchio, ma  tridimensionale, reale.. come quando ti ascolti registrato e non riconosci affatto la tua voce… ecco, così non riconosci i tuoi movimenti, perché non fanno parte di un filmino, di un déjà vu, ma sei un tu che non hai mai visto all’opera, un tu di un multiverso...e come dovresti fare, proprio tu, ora, a essere lì, a poter intervenire con un dito, a creare scompiglio in tutti meno che in te, o nell’altro te, probabilmente…

Devi sparire Franco, sparire da qui, da loro, da tutto, da tutti. Mi sembra di impazzire..

Avevo sforato il tempo a mia disposizione, ed ero entrato in un altro spazio, accavallando la storia. Una storia che viveva di altri personaggi, o meglio, altri scenari.

E’ possibile? Si, stava accadendo, e sarebbe potuto accadere altre infinite volte allora, come un loop infinito ma che smette di riavvolgersi su se stesso e scavalla la corsia, non  ricalcando più quella fascia oraria di tempo.

Me ne sarei dovuto andare, attendendo di ritornare sul mio divano? Come facevo ora a riappropriarmi della mia vita, unica, originale, insostituibile?

E' la storia autonoma che ha mollato gli ormeggi, rotto gli argini, oltrepassato la collina?

Come regredire nella mia dimensione?

Cosa fare? Anzi, NON fare?!

Stavo ascoltando mia moglie ma, con la coda dell’occhio,  lo avevo visto, cioè, mi ero visto, e all’istante ho capito che la situazione stava decisamente sfuggendo di mano. Più deviazioni si prendevano - da qualsiasi percorso ipotizzato - più si moltiplicavano i piani temporali a rischio intersecazione.

E ora ne avevo un altro pericolosamente ad un passo. Dovevo farlo fuori prima che andasse fuori di testa..

In quel momento noi eravamo due e nessun dubbio: l’altro “me” sapeva di potersi “incontrare”. Cosciente dello sdoppiamento.

Ovvero sapeva che, fuori dai margini, saremmo esistiti in quelle che, comunemente, vengono chiamate  “altre dimensioni” senza tuttavia avere la minima idea di cosa trattino realmente

Insomma, sapeva e prima o poi avrebbe compreso che ero quello che gli aveva fregato la pasta sfoglia nel supermercato, all’inizio della sua  storia, e sostituito il cellulare con quel marchingegno maledetto. La dovevo finire di giocare..

Sarei andato là, di nuovo col cappellino da baseball calcato in testa, dicendogli a brutto muso: “ Non svenire imbecille, uno di noi è di troppo qui, ma non posso neanche lasciarti andare troppo in giro.. come quando anche l’altro me, mi si é parato dinanzi, un mese fa, lasciandomi col respiro a metà.. ”

Questo racconto ha bisogno di una fine ora - tre Franco sono abbastanza anche per me che scrivo, senza più neanche sapere chi scrive dei tre, oltretutto; ma mi accorgo che non corrisponde a quella pensata (di fine), forse non è scritta neanche da chi l’ha pensata inizialmente. Questo il problema: lo scrittore disarcionato dalla storia assiste impotente al suo irrequieto evolversi.

Potrei tornare una vita al supermercato di questo passo.. 

Sicuramente un contrat..tempo non considerato, un work in progress divenuto futuro, o magari tornato indietro appositamente a rimescolare carte che non dovevano essere scoperte.

Vorrei ritrovarmi sul divano, e mia moglie a scuotermi.

Ma invece sono ostaggio di un  loop infernale.


Neanche Dark si era incasinato tanto.



 

 

 

 

 

46 commenti:

  1. L'artra notte stavo a sognà che dar Colle der Testaccio co' 'na *pisciata* stavo a allagà tutta Roma.
    Di botto, mi moglie s'arza in piedi sur letto e me fa: "A *stronzo* non vedi che te stai a piscià sotto!".

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    1. Elegantemente me stai a di' che l'ho fatta fuori del vasino? ;)

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    2. No, assolutamente.
      Ieri notte dal tiretto del comò ho preso una pasticchetta per dormire. Prendo il bicchiere di carta, verso un po'd'acqua e ingoio il farmaco. Mi ficco nel letto e prima di finire la preghiera al Padre mi addormento. Mi sveglio verso le otto, vado in cucina per prepararmi il caffè e sul tavolo vedo un bicchiere d'acqua mezzo pieno e a fianco una pasticchetta gialla. Quella per dormire.

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    3. Buongiorno ragazzi...
      Tra citazioni, finte realtà, reali finzioni riuscite a incasinarvi/ci per benino...
      Comunque il tema del doppio, vissuto e sognato, reale ed atteso, voluto e realizzato è sempre presente.
      In letteratura come in realtà... Ops... Realtà... Quale??

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    4. Siamo tutti potenzialmente sdoppiati e sdoppianti.. le famose chiacchiere tra se e se.. mai sentito parlare?

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  2. Interessante.
    "Questo il problema: lo scrittore disarcionato dalla storia assiste impotente al suo irrequieto evolversi".
    Spesso però è bello lasciarsi disarcionare dalle proprie storie: un esercizio che sto provando a fare anche io.
    Un saluto,

    EM

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    1. Di solito le storie, come le poesie, non ti appartengono più dopo la parola "fine". Qui mi stavo preoccupando invece.. la storia stava andandosene per proprio conto.. bah! Non ci sono più le storie di una volta!..

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  3. Ho (RI)letto tutto.
    Nello. Mi è piaciuto, come alla prima Lettura.
    Da notare e rilevare il cambio di font.
    Geniale quasi ovvio per chi frequenta i giochi di testo.
    Questi diversi "piani" sono usuali per i piloti delle nostre Frecce Tricolori, cambio di direzione, di assetto, di riferimenti spaziali ma poi di nuovo in asse con il tempo e lo spazio.
    Emozionanti, capaci quindi di generare emozioni, senza fiato.
    Non riuscendo a volare, mi appago leggendo.
    E l'emozione, sceso a terra, è la stessa.

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    1. E' stato un bell'esercizio.. poi adoro gli intrighi spazio temporali..

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  4. Che bello questo post... l'ho letto tutto d'un fiato. Adoro le storie con spazi temporali e infatti sono una fan della saga Gabaldon.
    Sei bravo, e sei anche uno scrittore o è un caso?
    Elisa

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    1. Ahah.. Grazie! ..diciamo che mi ci diverto un sacco.. se ti va alla etichetta Racconti puoi trovarne altre ..di cose pazzerelle!

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  5. Franco, davvero bravissimo! Una trama elaboratissima, che mi ha inchiodato fino all'ultima parola. Complimenti, sei stato straordinario!

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  6. Molto divertente Franco! A un certo punto mi sono incasinata pure io mentre ti leggevo...

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    1. Immagino.. diventa quasi un esercizio di matematica.. ahah

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    1. La pensione diluisce i tempi e raddoppia le opportunità..a volte pure le persone.. ;)

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  8. Franco io ad un certo punto mi sono persa!!! A dire il vero ero partita come un reale vissuto..comunque letto e poi riletto col sorriso..anche la spiegazione finale è brillantemente articolata😊è un po'il sogno di tutti viaggiare in uno spazio temporale..
    Buona serata Franco

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    1. Mi piacciono davvero tutti i film e i racconti che parlano del tempo e delle sue infinite variabili.. poi, ultimamente, pesco splendide pellicole sull'onda di Ricomincio da capo.. ti cito solo il tenerissimo La mappa delle piccole cose perfette..

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  9. Certo che ci pensi? Le nostre povere mogli a dover sopportare 2 o 3 noi stessi??? Ma poverineeee!
    Io comunque ridurrei le dosi dello psicofarmaco "netflics", mi sa che hai sovradosaggiato un pochetto
    😉
    Bella cumpà

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  10. Mi è venuto in mente Anassimando di Mileto, ma spiegartelo è una cosa un po'lunga. Fidati!

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  11. Il tempo è un'invenzione dei nostri dominatori che non conosciamo. Dovremo cominciare la battaglia per liberarcene 😅😅😅

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    1. Chissà se siamo davvero incastrati in una sola dimensione..

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  12. Immagino un tempo senza tempo immobile, una continua fila di stanze comunicanti, noi le percorriamo, quella da cui usciamo e il conosciuto passato, quella nella quale entriamo e l'incerto futuro.
    Il presente non esiste o è già passato o futuro addivenire.
    Percorrerlo a ritroso sarebbe meraviglioso.
    Ciao fulvio

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  13. Carino!!!! Un po' contorto ma carino. fantascientifico
    Auguri

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  14. Infatti, immaginavo che ci fossero influenze da Dark, dietro!^^
    Io vivo in un eterno presente, questi problemi non mi si pongono: e anche una vincita, o il lievito, non influenzano il futuro :D

    Moz-

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    1. Tu sei già oltre: prima e anche dopo.. i tuoi eterni dodici anni fluttuano magicamente in una dimensione che hai creato come pochi altri avrebbero potuto.. ;)

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  15. Stavo per dirti "vabbè tranquillo, ci vado io da tua moglie e poi ti faccio sapere appena sono là"
    Vedi, quando la scrittura è coinvolgente, che succede?

    Un abbraccio di buona pasqua

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    1. Un abbraccio a te...ormai mia moglie la ved(iam)o rassegnata ..🤣

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  16. Il Tempo è il mio argomento preferito quando scrivo storie. Troppo affascinante! Certo è che bisogna stare attenti a trattarlo... "Dark" insegna. E tu l'hai fatto molto bene! Ma... questo post l'hai scritto tu o l'altro?

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  17. Complimenti a tutti e tre i Franco per questa storia. Potrei sapere chi dei tre è il più disposto a ricevere un appunto senza perdere il controllo?

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    1. Difficile dirlo perché ce la prendiamo anche allo specchio. ;)

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  18. l'unica è riportare il lievito al supermercato!
    massimolegnani

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