giovedì 11 marzo 2021

SE SCRIVERE E' UMANO, RECENSIRE E' DIABOLICO..



Spesso mi chiedo: va recensito tutto? O solo il molto bello ed il molto brutto? 

Evitando quindi il così così. Lo scialbo, il melenso e l'incolore.

E badate bene: come insegnano diversi critici, neanche universalmente è facile trovare un'idea di insignificante che accomuni tutti cosi come uno straccio di fantastico che emozioni incondizionatamente. 

Singolarmente, abbiamo tutti le idee chiare ma il dilemma varia invariabilmente le variabili. 

E poi cosa recensire e perché?  Non ci si pone interrogativi... Avete mai provato crisi di astinenza da recensione? Cosa sublima in realtà la recensione? Recensendo ci autorecensiamo? L'ansia da stroncatura è psicosomatica? Il dileggio è terapeutico? E l'elevazione a capolavoro è autoincensante? 

Queste ed altre mille eccezioni, spero, stimolino il mondo blogger e  forniscano altri punti di vista...anche il commento ad un post è una piccola recensione, anche il "buone!" alle lasagne della Lulù è recensire, viviamo giudicando perennemente, quasi senza rendercene conto.

In fondo, ogni post parte da una critica o un elogio. Non si scappa.  

74 commenti:

  1. Interessante!
    Personalmente credo che ogni recensore, che sia io o un critico letterario affermato, dovrebbe iniziare con un umile "secondo me", dato che un'opera può non suscitare in tutti le medesime emozioni/sensazioni.

    Quando commento albi a fumetti capita, a seconda della testata, che gli autori si lamentino quando segnalo dei difetti, il che non mi sembra il massimo della professionalità, dato che ho acquistato un prodotto e ne sto comunicando le impressioni. Cioè dico, discutiamone, spiegami perché è stata fatta così una certa scena o perché un personaggio fa una certa cosa, non obiettarmi come se la tua sceneggiatura fosse un testo religioso da prendere come atto di fede.
    Poi se fai elogi, pare siano pure dovuti!

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    1. Il "secondo me" è prioritario ma anche pleonastico. Secondo me qua si mangia da schifo, secondo me questo regista deve aprire una cartoleria, secondo me questo libro è l'ottava meraviglia del mondo. Io tendo a spiegare, come con l'ultimo Wick, ma comprendo anche che a tanti piace proprio l'obbrobrio (con Sanremo ho rinunciato del tutto infatti..ihih).
      Poi amici come prima. Ognuno di noi è mille sfaccettature, e per fortuna direi..

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  2. Recensire significa esaminare criticamente un romanzo, una poesia, uno spettacolo teatrale, cinematografico, un articolo di un quotidiano, oppure di un blog.
    La zuppa di pesce di Lulù si mangia per poi dire se è buona o non lo è.
    La ricetta può essere esaminata valutando ingredienti e tempo di cottura.
    La recensione è soggettiva. Tutti possono farla, ma conviene leggere sola quella di un esperto della materia trattata.
    Credo sia un lavoro difficile.

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    1. Qualsiasi cosa fa Lulù è buona. Potrei trovarmi homeless all'improvviso, altrimenti.. ;)

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  3. un post pieno di domande che meriterebbe un sacco di risposte e io non sono la persona adatta. :D
    Solo per dire che avevo un account su tripadvisor dove recensivo i posti in cui andavo in vacanza ma che ora non lo faccio più. SMETTERE DI RECENSIRE SI PUO' !! :-)

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    1. Io pure ho smesso di recensire su Tripadvisor.. giocoforza direi.. ma non vedo l'ora di ricominciare!

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  4. Come sai lungi da me definirmi un "recensore": non ne ho le capacità né la formazione culturale, che dev'essere amplissima e per recensire bisogna aver studiato tanto e studiare tanto. Io scrivo commenti su ciò che leggo (o ascolto). C'è però una cosa su cui praticamente nessun* è d'accordo con me: io infatti sostengo che a certi livelli esiste un'obiettività in un'opera che non necessariamente concorda col gusto/coi gusti. Ognun* ha diritto ad avere i propri gusti,ciò non significa che ogni opinione valga l'altro. E sempre, sempre si confonde il proprio gusto con la propria opinione. Come ho detto altrove i gusti, ma soprattutto l'opinione, di chi ha studiato e ha la passione per la musica/musicologia e ne conosce storia, tecnica,evoluzione ecc. ha un valore diverso da chi, legittimamente per carità, ascolta solo Mino Reitano - con tutto il rispetto - e i neomelodici. Le recensioni, quindi, secondo me, si differenziano moltissimo anche su questo dato: la conoscenza e il riconoscimento di una certa obiettività e l'uscita dal facebookiano "mi piace/non mi piace", che ha rovinato il pianeta facendo credere che tutt* siamo critici, recensori,poeti, letterati, esperti ecc.
    Per quanto riguarda il cosa recensire, o nel mio caso il cosa commentare, io ho scelto di farlo solo con opere/prodotti che mi sono piaciuti perché se una cosa non mi è piaciuta "non intendo fargli pubblicità", ma soprattutto perché la rete è piena di stroncature spesso dettate da astio o ignoranza o invidia e io non volevo accodarmi. Però chiarisco che non ho nulla contro le "stroncature" se fatte in modo corretto, educato e soprattutto motivato.

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    1. La stroncatura deve avere basi obiettive: non mi piace il sapore del tartufo o la voce dell'attrice o i troppi periodi dello scrittore, non va bene. Ma se mi porti il tartufo squagliato nella crema di cocco, o fai doppiare Margot Robbie a mia nonna o mi fai scoprire un assassino a pag 300 quando anche mio nipote di tre anni ha capito tutto a pag 3, allora io te stronco. Tu continua a mangiare, vedere, leggere..ma io te stronco. Punto. ;)

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  5. Ecco, approfitto di questo tuo post per rispondere alla domanda tua e di tutti..perché guardo solo film italiani, per la maggior parte del passato?
    E' un processo che si è innescato ed è collegato proprio al blog.
    Mi piace cercare nei film determinate tematiche, che poi posso mettere in connessione tra loro.
    Mi piace vedere film di decenni diversi per vedere come si è evoluta la commedia italiana, "toccando anche il fondo".
    Non c'è solo lo svago di un'ora e mezza di film. Alla fine c'è il vocale a Bonigol con la recensione audio che il giorno dopo diventa recensione scritta.
    Poi sul blog preferisco parlare di cinema italiano perché perlomeno ho un briciolo di competenza, almeno per quel che riguarda le tematiche.
    Se dovessi vedere in questo momento un film americano "perché lo guardano tutti", mi verrebbe a mancare poi la parte successiva: non saprei che scrivere, anche perché poi di quel film bene o male ne parlate tutti.

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    1. Ognuno ha le sue passioni, nel tuo caso trattasi cinema italiano, che fai bene a coltivare anche se io ti cito un titolo a settimana che dovresti vedere, ma è un "dovresti" che riguarda me, io posso solo suggerire. Tipo io che provo a vedere Il giustiziere della strada e mi vengono i conati dopo due minuti.. (però ci ho provato..eheh)

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    2. Non dovevi vederlo :D è completamente "fuori target" per te :D

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    3. No. Quello è "fuori target" per il Cinema.. ahahah

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  6. La recensione può esser utile per conoscere un'opera, poi, indipendentemente dal giudizio in essa espresso, possiamo leggerla e giungere a conclusioni diverse da chi ha redatto la recensione. Generalmente mi fa piacere presentare un qualcosa che apprezzo, che mi fa piacere diffondere. Su ciò che non mi piace mi astengo.

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    1. Di fondo volevo sdoganare l'autorizzazione a "recensire", in toto. Nel bene e nel male. Ma molti di voi convergono su qualcosa di condivisibile: recensiamo le cose buone, tendendo a gratificarle ed estenderne l'apprezzamento. Le cose brutte le lasciamo là, a macerarsi.
      Ammetto di non avere preferenze, di solito lascio nell'indifferenza ciò che mi lascia indifferente, recensisco più facilmente il meglio e il peggio con - non lo nascondo - una predilezione sadica per il peggio.. sono un'anima pessima.. ;)

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    2. Recensire non è il mio mestiere. Qualcosa mi piace, oppure no.
      Sul calcio, invece, ho molto intuito. Sono certo che se al posto di Pirlo ci fossi stato io,
      la partita l'avrebbe vinta la Juve.

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    3. La Juve, ad esempio, si sbeffeggia e basta. Senza la minima obiettività.. ahahah!

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  7. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  8. Post talmente interessante, stimolante, stuzzicante, che meriterebbe un commento approfondito di 200 pagine, da pubblicare poi in attesa, a sua volta, di recensioni. Se penso alle recensioni scritte da me, onestamente mi viene da ammettere e confessare almeno un paio di cose: le perfide stroncature, specie quelle verso scrittori famosi e clamorosamente sopravvalutati, sono più facili e divertenti; in quelle elogiative si finisce inevitabilmente con l'elogiare un poco anche se stessi: elogiare i propri gusti se si è solo lettori, elogiare quanto di simile alla nostra scrittura c'è nel capolavoro che stiamo esaltando se siamo anche scrittori. A parte questo, io cerco di essere molto onesto e passionale, di lasciar parlare più le emozioni che un testo sa darmi, che non perdermi in menate analitiche da espertone saputello (che spesso sono pure ambigue e disoneste, perché si possono girare un po' come pare...). Mi piacciono le recensioni basiche e quasi infantili, alla Bukowski: leggete questo perché mi è piaciuto da morire, non leggete quest'altro perché mi ha fatto cagare. Naturalmente essere così onesti può diventare pericoloso e controproducente: se sei esigente e selettivo di gusti rischi di farti soltanto nemici, in un ambiente in cui è assai più vantaggioso praticare l'ipocrisia diplomatica da PUBIC relations, e darci sotto a ciucciare ani. (Do ut des, soccia for soccia... :D)

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    1. Ecco.. è la passione e il divertimento che spesso guidano le stroncature.. ma a volte si fa luce l'onestà intellettuale, quella che ti fa inorridire davanti al davvero orribile (per rimanere in tema, io non guardo ne' leggo horror, non mi piace il genere, per cui non lo recensisco neanche, non saprei dove, obiettivamente, "far male". Evito e basta. Prendo atto che alla gente piace un sacco, amen.

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    2. Il mio problema è che "il davvero orribile" che mi fa inorridire è più o meno tutto quello che si pubblica oggi in italiA... :-)) Concordo poi sull'astenersi riguardo a tutto ciò che ci fa talmente schifo a priori da impedirci di leggerlo/guardarlo: certo, per sapere che una cosa è merda basta l'aspetto, o l'odore, non c'è bisogno di assaggiare, ma se non si assaggia bisogna avere l'onestà intellettuale di non parlarne del tutto, pur essendo sicuri al 99,99% che di sterco trattasi, altrimenti la stroncatura diventa un atto di bullismo.

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  9. Ciao Franco! Post interessante, mi ha fatto pensare a diverse recensioni (soprattutto di libri) che ho scritto e, più spesso, letto.
    Ora, la recensione è il genere letterario che più mi è ostico.
    Non da fruitore, beninteso: fa sempre piacere leggere recensioni ben scritte e ben motivate, a prescindere dalla condivisibilità del parere del (re)censore.
    Parlo piuttosto da Autore: è una cosa che mi ha sempre messo in difficoltà. Recensire, anzitutto, implica riassumere. Il che vuol dire scegliere di valorizzare alcuni aspetti e di obliterarne altri. Io, che non ho esattamente il dono della sintesi, ma forse più quello dell'analisi (ammesso e non concesso che, in questi casi, di dono si possa parlare), mi trovo in difficoltà a scartare parti di un tutto del quale sento di dover rendere conto nel suo complesso.
    Poi c'è la difficoltà dettata dal motivare il giudizio, positivo o negativo che sia.
    Hai toccato un tema per me accattivante, che spero di poter approfondire, magari, in un altro commento o in un post.
    Un saluto:)

    EM

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    1. "ben motivate" scrivi. E appoggio in pieno la teoria. Poi però scopri che le tue motivazioni non siano recepite o considerate. Perché subentra la famigeratissima "sospensione dell'incredulità" che in alcuni soggetti, a mio personalissimo avviso, diventa permanente e refrattaria a qualsiasi ripristino di pur vaga lucidità.

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  10. Beh, io per dire quando acquisto su amazon non sempre recensisco. Però prima di acquistare le recensioni sul prodotto le guardo eccome. Quindi, la recensione può quasi essere "doverosa" in certi casi. A meno che non ce ne siano già molte che non siano ingannevoli. E allora non serve aggiungere.
    Se poi si tratta di un prodotto di nicchia tipo... i miei ebook o i miei fumetti, beh, la recensione è utilissima. L'utente medio non rischia l'acquisto di un ebook autopubblicato privo di recensioni.

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    1. Concordo. Leggo e valuto. Poi la fregatura la prendi lo stesso, perché come emerso finora tra commenti e risposte, la lunghezza d'onda di un giudizio si estende a dismisura..

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  11. Uso spesso il secondo me, bisogna sempre puntualizzare che è l'opinione del recensore, comunque sì, non devono esserci distinzioni, bello o brutto va detto/scritto.

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  12. Ho un blog di recensioni da 11 anni. Recensisco tutto? No, solo quello che ho effettivamente voglia di recensire. Non seguo schemi se non il mio sentire.
    Per altri settori non so come funzioni.

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    1. Il tuo è un blog specifico dove, per molti versi, c'è molto spazio al "sentire" personale.. ma alcuni prodotti devono funzionare, oppure no.

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  13. in generale non si sfugge dalla valutazione altrui. poi bisogna vedere l'ambito, sia chiaro.......

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    1. Il piacere di "recensire" non prevede ambiti..

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    2. beh, se non hai titoli il "fatti i cazzi tuoi" è più che possibile

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    3. Se "recensisco" il bancario che mi vende titoli della banca, in teoria non è il mio ambito, ma posso giudicare i modi o la qualità dell'arte del convincimento. Poi magari divento povero, però mi ha infinocchiato bene. Ecco una recensione che non abbisogna di titoli. E vale anche per chi mi vende una casa o solo due etti di mortadella.. ;)

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  14. Per me la recensione deve essere una finestra sull'opera, una sorta di Bignami, poi dopo la lettura o la visione sarò io a dare i mie voti.
    Cari saluti, fulvio

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    1. Questo per forza, ma i punti di vista servono ad accrescere, appunto, la visuale.

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  15. Ognuno ha le sue regole, la mia di solito è quella di limitarmi a recensire le cose che mi sono piaciute. Non amo scrivere stroncature, di conseguenza se un libro, film o serie Tv non mi è piaciut* allora evito di parlarne. Di cose brutte già ce ne sono molte nella vita, perché aggiungerne allora volontariamente altre?

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    1. Per il divertimento in primis. Solitamente le stroncature individuano l'aspetto ludico del recensire. Quella che nel post definisco "terapia del dileggio" ;)

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  16. Io non sono un recensore, quindi non sono in grado di dare un parere "competente" ma posso dire, a sentimento, che secondo me andrebbe recensito quello che ci interessa vedere, e quello su cui abbiamo aspettative, e magari quello su cui tutti sono entusiasti e tu invece pensi che già fin dalla prima scena ne scriverai malissimo. Ecco credo che se si segue il principio di recensire quello che è sicuramente bello o probabilmente brutto, si rischia di perdere qualcosa che invece ci avrebbe sorpreso.

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    1. Anche giudicare un governo e il suo modo di agire è recensire. E tu sei maestro.. non trovi?

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    2. Ti ringrazio di cuore anche se non so se sono un maestro, io scrivo quello che penso,denuncio le cose che secondo me non vanno, niente di più.

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    3. Spesso non siamo esattamente in linea, ma mettiamo buona fede nelle nostre tesi. Una qualità che latita in tanti.

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  17. Un post che fa davvero riflettere, anche se non recensiamo libri, film, come dici bene tu ogni nostro commento è di fatto una valutazione su ciò che abbiamo letto e quindi tutti "recensiamo", tutti valutiamo.
    Pensa che all'inizio della mia avventura Blog avevo espressamente detto che ogni commento avrebbe avuto una risposta, questo perché mi sembrava, e mi sembra tutt'ora, una atto di attenzione verso coloro che avevano letto il post, ma più vado avanti e più mi domando se non sia meglio postare senza dare la possibilità di commentare o dare questa possibilità ma senza a mia volta rispondere. Certo, in questo modo mancherebbe il confronto, la possibilità di sviscerare maggiormente l'argomento proposto, ma forse si semplificherebbero le cose. Non lo so, su questo bisognerà riflettere.
    Ciao e grazie.
    sinforosa

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    1. "Ogni commento è una recensione", come lo è una risposta, hai ragione, per lo meno lo trovo sensato. Trovo limitante già la moderazione. Io ho fatto fuori gli anonimi, è vero, ma qualche regola di base deve pure esserci. Scrivere tutti le proprie impressioni aiuta a crescere, non credo vi sia dubbio, e può anche far cambiare idea sulle proprie convinzioni. Non siamo portatori di nessun vangelo.

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  18. la recensione, di solito, è negativa se tra blog, Io non recensisco mi godo i blog che mi interessano.
    Ho osato recensire , ma sai bene come è finita.
    Cri

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  19. Io nel ruolo di recensionatore non mi ci vedo per niente. Un po' perché ognuno ha i suoi gusti e un po' perché ognuno ha i suoi gusti... quindi praticamente: nessuno ha i miei 😬
    Certo che leggendo alcune recensioni mi viene proprio da chiedrmi: ma questo perché mi sta scrivendo di una cosa che non gli è piaciuta nemmeno a lui?
    Per cui di recensioni prediligo chi ti parla di qualcosa che gli sia piaciuta. Questo si che capisco lo si voglia condividere.

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    1. Infatti è la mia anima bastarda che si fa piacevolmente e sadicamente carico delle stroncature. Posso scrivere cose bellissime di tanti libri, cinema, arte e luoghi rimasti nel cuore.. ma ammetto che quando faccio a pezzi qualcosa è come se si smuovesse il bimbo che è in me.. tipo quando in spiaggia occupavamo ore a fare castelli di sabbia.. e a fine giornata eravamo lo tsunami che riportava la sabbia al suo stato originale.. robe che manco Giorgio Giorgi potrebbe spiegare.. ;)

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    2. Si capisco il tuo punto di vista, ma mentre mi può far piacere guardare un castello di sabbia fatto in spiaggia, non mi interessa assolutamente niente vedere uno che lo distrugge. Quindi meglio costruire che distruggere, per me.
      Il grande GiorgioGiorgi ne ha parecchio di materiale di lavoro con noi...
      ...mi sa
      😀

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  20. in base alla mia personale opinione, la recensione è un tutto. Nella recensione devi avere un punto di vista oggettivo che deve andare a mescolarsi con il soggettivo al momento giusto. Esempio: prendi il film "2001" di Kubrick, un film che non piace a tutti ma che oggettivamente è inattaccabile e questo lo ammette anche chi non lo ha capito del tutto. Se invece ci imbattiamo in un film totalmente bello o totalmente brutto è importante mettere in risalto i punti forti e deboli, poi vai col liscio.
    Ovviamente questo discorso lo possiamo estendere anche nella letteratura, in cucina, ecc ecc ecc.
    Diciamo che quello del recensore è un lavoro anche abbastanza sporco, in cui inevitabilmente devi andare un po' a... come dire... "comprometterti". Ma forse sto divagando

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    1. Certo si compromette, si esalta e si distrugge, "si prende parte". Credo sia onesto, quando si mettono sul piatto motivazioni. C'è un mondo che va a simpatie e antipatie, invece, e poi deve mantenere il punto, perché l'autocritica è ancora più difficile della critica.

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  21. Perché il dissacrante?
    Se un cane morde una persona è qualcosa che rientra nel normale e non fa notizia, mentre se una persone morde una cane, il fatto verrà divulgato da tutti media.
    Lo stesso vale per la critica negativa.

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  22. Per natura non so recensire e per assurdo ho difficoltà anche a rispondere ad un commento sul mio blog..il piacere o non piacere è talmente soggettivo..le recensioni le leggo, solitamente non influenzano le mie decisioni, piuttosto stimolano la mia curiosità..Buona serata

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    1. Devono bastare a stimolare qualche neurone. Non è un assurdo quello che racconti, è tenerissimo..

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  23. Per me parlare di un libro (recensire è una parola troppo grande), bello o brutto che sia, è un modo come un altro per scrivere un post sul blog. Punto

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    1. Tu crei climi confidenziali e accoglienti. Ci fai accomodare tra pagine e luoghi con grazia ed eleganza. Molto più che recensire.

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  24. Ciao Franco...leggo molto ma non sono in grado di recensire. Non ci ho mai provato e credo che un minimo di esperienza nel settore occorra per farlo come si deve. Come in tutte le cose, del resto. Buona giornata con un sorriso.

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    1. Si esprimono punti di vista. ognuno a suo modo e con intensità personalizzata. Esprimiamo tutti punti di vista, "recensioni" di vita, esempi di come prenderla, questa nostra esistenza. Siamo tutti in grado.

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  25. Ogni cosa che vediamo, assaporiamo, leggiamo, tocca in noi determinate corde, ognuno recepisce certi aspetti meglio che altri, direi che spesso anche il momento che stiamo vivendo influenza le nostre percezioni. Ogni recensione apre il sipario su ciò che chi la scrive ha colto maggiormente, sulla sua primaria chiave di lettura e non solo sul testo e, a parer mio, questo può accendere notevolmente la curiosità ma fare anche l'esatto contrario, molto dipende da come si gioca con le parole.
    Personalmente non sono un'accanita lettrice di recensioni, forse, pensandoci bene, sono una pessima lettrice delle stesse, eppure, per chi come me ama scrivere, dovrebbero essere un tesoro, la possibilità di cogliere ciò che piace oppure no, ma io ho un metodo, inizio a leggere la recensione, quel tanto che basta per capire se m'incuriosisce, a quel punto smetto per non crearmi troppe aspettative, poi metto nella lista dei libri da leggere. Quindi benedetti siano coloro che si occupano di recensioni e portano all'attenzione testi che io non avrei mai trovato altrimenti.
    Buona giornata

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    1. Gabry, non mi dire che recensisci le recensioni😢

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    2. Ogni recensione, come ogni scritto in genere, deve stimolare, aprire una falda di curiosità, può accadere e non accadere. Può accadere che un solo lettore si innamori delle righe che postiamo (nostre o di altri, come con Maria Guerra del mio post precedente) e allora abbiamo contributo a smuovere una minuscola rotellina dell'immenso motore che abitiamo.
      Oppure no. Ma sorridiamo già guardando avanti. ;)

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    3. No Gus, sarei una frana :)


      Si Franco, comunque sorridiamo, certi di aver messo il cuore in ciò che facciamo, e guardiamo avanti :)

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  26. La massa è talmente fluida e mobile che il dissacrare la scalfisce appena. Nessuno dovrebbe ascoltare più Sanremo o leggere Fabio Volo o vedere Vanzina. Tutti e tre vanno alla grande invece. Lo sberleffo è solo un anticorpo.

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  27. Io posso solo parlare per esperienza personale. Avendo un blog dove spesso recensisco (anche se ultimamente ho una crisi da recensione al contrario, ovvero non mi va troppo di scriverne) credo di avere trovato una mia strada.
    Fin dal primo giorno in realtà. Ho cercato di scrivere di quello che mi è piaciuto per vari e avariati motivi.
    Lasciando da parte, nella maggior parte dei casi, quel che mi ha deluso perché ritengo molto soggettivo il nostro sentire e le nostre emozioni. Che sia libro, film, spettacolo, programma televisivo. Con alcune eccezioni, chiaramente. E capitato, in casi rari, di provare l'assoluto bisogno di "massacrare" quel che non avevo digerito al punto tale da non riuscire a tenere fermi i polpastrelli sulla tastiera del pc. Ma poi mi sono pentita.
    Fondamentalmente sono una che non prova piacere nel dileggiare, nello stroncare; mi metto sempre nei panni di chi ha comunque impiegato tanto tempo e passione in quel che poi dovrebbe subire un arbitrario giudizio da parte mia.
    Non amo piazzarmi su di un piedistallo per ergermi a giudice. In quanto a competenza nessuno, nemmeno un premio Nobel, dovrebbe sentirsi così superiore ad altri da permettersi di esprimere giudizi dissacranti sul lavoro altrui.
    Dovremmo coltivare l'umiltà con leggerezza ricordando che virtù sia.
    Poi esprimere un'opinione per dare vita ad un contraddittorio è cosa buona e giusta. L'importante è stare sempre attenti a non superare il limite dato dall'intelligenza e dall'educazione. Ma anche questo non è cosa da tutti.

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    1. Penso anche io che potrebbe essere poco umile dileggiare senza pietà, e può farci sentire - se non sul piedistallo giudicante - perlomeno su un piccolo gradino di arbitraria superiorità. Ma insisto sempre sulla buona fede. Su una presunta obiettività che si deve agganciare a fatti verificabili e incontrovertibili. Poi ovvio, tu ami Wick..e l'amore è cieco.. ahah!

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    2. Ti correggo sul condizionale. È poco umile. Molto divertente e gratificante per il proprio ego ma poco umile. E mi domando cosa sia oggi l'umiltà una virtù semisconosciuta ed evitata.

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    3. Importante è che a forza di essere umili non ci si inibisca lasciando correre il "troppo". ;)

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  28. Esaltare qualcosa come un capolavoro, o stroncarla come se fosse la peggiore delle schifezze, sono le cose che mi divertono di più. Soprattutto le stroncature. Tra l'altro, ora che ci penso, è da un po' che non ne faccio una particolarmente pesante.

    Parlare di cose scialbe o mediocri è meno appassionante. Avessi più tempo comunque mi occuperei anche di quelle, visto che recensire è una droga. :)

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    1. Bravo.. tocchi un tasto cui accennavo nel post e che trovo fondamentale: lasciare nell'oblio il melenso, il normale, per dedicarsi all'immenso. Brutto o bello fa quasi lo stesso, importante è metterci passione..e il "così così" non può appassionare.. ;)

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  29. interessante. avrei diverse cose da dire. mi limito a questa considerazione: si può "scappare".
    buon giorno

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    1. Meraviglioso il tuo "si può scappare" in contrapposizione al mio, teoricamente inappellabile, "non si scappa". E niente. Hai vinto tu. Non ci piove. ;)

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  30. Pensa che io letto nei giorni scorsi un bellissimo libro fatto solo di stroncature:

    https://www.gogedizioni.it/prodotto/stroncature/

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  31. mi piace l'idea di LULU che recenziona le lasagne
    io non posso, e provate voi con le occhiate della mia lei
    o buonissime o guerra. Preferisco recentire un post al massimo faccio una figuraccia
    non so se ho usato bene il termine recentire...me lo segna rosso

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    1. Ahah.. no Lulù le fa le lssagne e io sto come te.. se dico che non sono buone va a finire che mi ospiti nel tuo pollaio!! ahah

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  32. Tutti siamo recensori e recensiti.
    Come dici tu, anche solo, si fa per dire, con un commento ad un post.
    Essere onesti e umili, corretti e non... Prepotenti o supponenti credo sia la miglior partenza.

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  33. Mai come in questo periodo, grazie anche ai social, ognuno si sente in diritto, anzi, sente proprio il bisogno di dire la propria su tutto. E lasciamogliela dire. ;)

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