..armeggio con le parole come altri assemblano esplosivi.
E posso ferire anche di più, lasciando cicatrici profonde, così come me ne vengono inferte, con la medesima moneta.
Me ne sto qui sereno sulla mia tastiera a scovarmi dentro, ripiegare pensieri, aggiustare opinioni, mettere lo scotch alle aspettative frantumate, massaggiare con cura tutti i futuri che sogno e quelli trascinati via dalla corrente.
E già questo risulta comunque piacevole, un passatempo impagabile, un riempire di spazio la confusione che gravita, il riordinare vaghezza che attende solo di impigliarsi nero su bianco, invece di frullare ingovernabile..
Poi ci si taglia anche da soli, capita e capiterà, un cerotto e via.
* * *
Ci parlo col cuore
quando trasmette angoscia,
e anche mentre palpita felicità.
Concilio equilibrio, auspico accortezza:
nè baratro, nè vetta,
non buio indistinto, non abbaglio che accechi:
gli dico, al cuore.
Ma non sempre restituisce un minimo accenno.
Spesso resto solo impigliato
in un dedalo di nervature e legamenti
come asettica segnaletica
di una via della quale non scorgo meta.
...quei momenti molto personali, alla ricerca d'un senso creativo, che renda speciale un attimo di vita
RispondiEliminaMomenti personali sì, ma che riflettono la vita attorno.. fatta da tutto e tutti.. bloogers compresi.. ;)
Eliminamolto bella...io in questo momento mi ritrovo in resto impigliato in legamenti ciao Franco Valeria
RispondiEliminaCribbio, potresti fare volontariato. Vai ancora alla caritas? Era un lavoro socialmente utile o ci andavi spontaneamente?
EliminaNon è facile essere "poeta": è un dono.
Notte
Era un lavoro sia spontaneo che socialmente utile.. come immagini possano essere distinte le cose?
Eliminaci vogliono i sorrisi in quei posti fino a quando non li trovo più non posso portare tristezza
EliminaQuei momenti purtroppo sono sempre più frequenti e più lunghi... Comincio a pensare che la meta non sia mai esistita, che sia sempre stata solo una mia penosa fantasia...
RispondiEliminaLa meta la costruiamo giorno per giorno. Diffida di chi spiattella percorsi precisi.
EliminaVero. Le parole possono tagliare e ferire, proprio come coltelli. Per questo bisogna fare molta attenzione, soprattutto quando si scrive. Chi legge non sente l'intonazione della voce, può fraintendere una frase scherzosa, può soffrire per un'errata interpretazione. Fortunato comunque chi sa creare con le parole, ideare poesie, giocare con la fantasia e metterla nero su bianco. Tu sei molto bravo. Hai saputo coltivare il tuo talento.
RispondiEliminaSpero sempre sia il talento che coltivi me.. vedo solo di farmi trovare pronto, quando si può.. grazie Kathe!
EliminaE' il post tuo migliore che io abbia letto e ne ho letti molti.
RispondiEliminaCoi post intimisti non acchiappi consensi ma raccatti sensibilità, quello sì.. ;)
Eliminama le nostre parole (tue, mie, dei blog che frequento) non sono così affilate, contundenti! Quasi sempre, più che lame sono piume :)
RispondiEliminaml
Molti concetti profondi anche tra le righe del tuo post.
RispondiEliminaLa scrittura è terapeutica.
RispondiEliminaMa come tutte le terapie, sa fare anche un po' male.
E' l'altro lato della medaglia.
"un cerotto e via".. restare a leccare le ferite invece.. come anche mi capita.. non va bene.. rischi l'autocommiserazione..
EliminaPer lo meno non puzza di zolfo!
RispondiElimina..però non male la solfatara terapeutica!
EliminaAmmiro chi ci sa fare con le parole. Una volta ci riuscivo anche io, poi però mi si è atrofizzato il cervello a causa dei dispiaceri.
RispondiEliminaSpesso cercare è controproducente.. bisogna lasciarsi andare.. come se carta e penna fossero l'inizio di un piacevole viaggio..
EliminaQuante riserve di vis creativa hai? Infinite, vero?!
RispondiEliminaNon so di averle, questo il trucco. ;)
Eliminanon è una partita di rugby :)
RispondiEliminaIn effetti non è la stessa meta.. ;)
EliminaÈ proprio ciò che si fa con le parole. Quando le cerchi e le ritrovi e ti scompigliano anche il cuore perché raccontano anche più di ciò che pensi. E quindi provi a riparare. E dici al cuore di non esagerare, di misurare tutto, soprattutto le emozioni e poi invece ti ritrovi in quel dedalo scompigliato, incastrato e senza meta, senza una via d'uscita. E poi di nuovo le parole che aggiustano ogni cosa, come un cerotto messo lì per una forse rapida guarigione.
RispondiEliminaÈ delizioso lasciarsi andare con le parole, esattamente come hai fatto tu.
Bellissimo e grazie Franco.
Lasciarsi andare, vero, e ti ritrovi a scrivere di ciò che senti, e ti rileggi alla fine come non fosse roba tua, ma lo è, forse più di altra cesellata a dovere.
EliminaQuante volte quelle parole che manipoliamo ci feriscono, illusi noi di poterle plasmare in versi e prose. È come se avessero vita propria, e forse è un po’ così, a volte le parole dicono anche cose che non abbiamo mai pensato. Bisogna usarle com molta cautela, sono loro in realtà, a volte, a usare noi.
RispondiEliminaDi questo ne sono certo, ma spesso è un piacere venire manipolato, forse l'unica soluzione per permettere che qualcosa fugga via..
EliminaQuando l'ispirazione chiama, bisogna farsi trovare sempre pronti. A te, poi, non ti becca mai impreparato ;)
RispondiEliminaBasta curiosare alla fine..
EliminaQualcuno mi disse... tu giochi con le parole.
RispondiEliminaD'impatto ci restai male, poi da quel qualcuno mi fu spiegato che alludeva alla facilità con cui ne facevo uso.
In realtà le parole messe insieme a formulare pensieri sono frutto di "riflessioni accomodanti" prima per me stessa.
Complimenti per il post, Franco. Molto profondo.
Le parole "accomodano" soprattutto, grimaldello ma anche scalpellino, cazzuola e pennello a ricreare quiete.
Eliminal'hai letto "che tu sia per me il coltello" ?
RispondiEliminaIn tutta onestà non te lo consiglio.
Comunque questo rapporto epistolare con sé stessi è la perenne sfida alla ricerca di un senso.
Credo.
Con un blog espandi questo potere, lo eleggi a diario e testimone, ma ti esponi anche, lasci il porto e ogni volta affronti mare aperto.
EliminaL'importante non prendere la scrittura dal lato economico. Di scrittori, a mio avviso, ce ne sono già fin troppi in giro con contenuti alquanto scarsi.
RispondiEliminaSe nel tuo caso è un passatempo piacevole perché scartarlo? 👋👋👋
Scrivere è ossigeno. Come l'aria, e per ora non la paghiamo.. ;)
EliminaUn mezzo per trasportarci fuori, in continua scoperta..
RispondiElimina...e poi ci sono parole non dette,ma scritte e custodite nella cassaforte di cui noi solo abbiamo il numero della combinazione per aprirla... e la chiave sta lassù a vista di tutti ,senza timore che venga rubata. Sono depositate parole che di affilato non hanno nulla,ma infilate come perle pregiate che formano collane di pensieri e che non indosseresti mai per metterle in vista per essere acquistate ,vendute o svendute.
RispondiEliminaIn qualche modo però
le stesse parole indossano te e sanno nascondersi e svelarsi a te solo,si relaziona no con te e interagiscono sempre per il tuo bene,non conoscono cerotto alcuno o istantaneo dolore a strappo ,ma sono medicamento per loro autentica natura,sono impermeabili a macchie da contatto per alta temperatura, permeabili da cui attingi.
Viene spontaneo dire adesso :eh ma le parole custodite o meno sono state rivelate da altre parole...
ops scusate mi è scivolata una perla:))
Ecco perché ho riaperto agli anomimi..certa capacità di introspezione merita l'accesso e la meditazione.. ;)
EliminaScrivere aiuta tanto.
RispondiEliminaLeggere e scrivere imprescindibili, ancor più di pizza bianca e mortazza.. ;)
EliminaLe parole come pietre. A differenza dei coltelli, pesano. Poi non è che uno le deve per forza tirare in testa agli altri, a volte gliele passano e gli dicono: ora va' a farti i muscoli.
RispondiEliminaSi armeggia ognuno con quello che può, che trova utile e piacevole, e neanche particolarmente carina la metafora guerreggiante rispetto alle parole (ho cominciato io, non lo nego..), ma forse potremmo disinnescare (altro richiamo sinistro) certe bieche attività cambiando loro semplicemente significato.. utopia certo, ma perché non provare?
EliminaE qui riprendo il tuo commento.. alleniamo i muscoli del cervello, della fantasia..
Le parole sono essenziali. Raccolgono, curano, risplendono, sfidano. Come le poesie, come tutto quello che regala vita.
RispondiEliminaSono bagaglio essenziale, da maneggiare e salvaguardare con cura.. un regalo come pochi altri..
EliminaE' sempre un prio - devo tradurre?! - leggerti...
RispondiEliminaLe mie origini siciliane e l'amore per la Sicilia non si nascondono.. ;) bacio!
EliminaTirare fuori le parole conduce in luoghi inesplorati e a volte ci fa bene, a volte è un po' più dura, ma è sicuramente un bel viaggio alla scoperta di sé stessi.
RispondiEliminaScrivere è sempre uno dei viaggi più belli, ma ancor prima condizione necessaria proprio per incamminarsi.. come tirare un bel respiro, inondare i polmoni, sondare i muscoli.. tutto non solo propedeutico, ma necessario.. compagnia inseparabile.. ;)
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