Andammo al cinema insieme quel giorno, scegliendo un film che pensavamo di dover fare a fettine, cosa che su FilmTv ci riusciva spesso e meglio degli elogi.
Decidemmo poi di scrivere due recensioni indipendenti, raccontando di quella splendida serata, tra quelle che non dimenticherò mai, e voglio riportarle ora,
per avere ancora Emidio un po' con me.
CRAZY, STUPID, LOVE (2011)
la mia rece:
Metti insieme, una sera, un Bradipo ed un Lampur, utenti filmitivvuttiani semi storici, ottimi amici e già compagni di svariate bisbocce, ma, ironia della sorte, MAI al cinema insieme. Ecco, mettili insieme in un multiplex di Chieti scalo, alle prese, loro solitamente annientatori indefessi di pellicole votate al martirio, con un filmetto che si presta giusto all'uopo, almeno sulla carta, per un annichilimento programmato.
E poi guardali rimanere allibiti prima, piacevolmente sorpresi poi, reagire inconsultamente fin dai primi fotogrammi, alle prime mosse, agli incastri di scene, all'ottima vena di un cast di tutto rispetto che sembrava assemblato solo ed unicamente per dar lustro alla solita storiellina d'amore e crisi coniugale. Il “filmettino” snocciola battute a mitraglietta, repentini sbalzi di “sipario”, musiche azzecate, cambi di tempo e genere, fasi smielate ed improvvise cacciavitate al fegato e un'intensa e coinvolta caratterizzazione dei personaggi, sia da parte dei più navigati (Carroll e Gosling - forse un appuntino potrei farlo alla Julienne Moore vagamente ingessata ed al Kevin Bacon che è ora faccia ricorso al botulino… -) sia da parte dei giovani protagonisti, frizzantelli e decisamente coadiuvati da una sceneggiatura spiritata oltre che dalla duttile regia di Ficarra & Requa che se la tirano per due ore senza che nessuno di noi evidenzi disagi alla prostata; senza parlare delle breve ma fantasmagorica apparizione di una Marisa Tomei da urlo...; e di molteplici situazioni fresche e curiosamente congegnate che ammiccano al garbuglio visivo senza mai, oltretutto, precipitare nella tentazione della volgarità peciona, e fregandoci in pieno, anche a noi presunte vecchie volpi, fino al più contorto, e ben accetto, dei colpi di scena.Posso anche ammettere che la plusvalenza di una visione “a due”, dove i due hanno rafforzato il caciarissimo autonomo entusiasmo (è opinione comune, di Bradipo e mia, che difficilmente ci faranno accedere di nuovo in accoppiata al multiplex chietino, dopo aver reiteratamente disturbato la vasta ma sobria platea coi nostri beceri sghignazzi), possa aver sovrastimato la pellicola, ed infatti da un’iniziale volontà comune di piazzare il cinque stelle lusso siamo rientrati nell'ordine delle quattro, ma ciò non toglie nulla alla piacevole sorpresa procurata da questo film. Ed ogni volta che assisto a fenomeni del genere, monta una voglia pazza di radunare tutti i nostrani fenomeni muccineschi, vanzinati e brizzati, quelli che sfornano manualistiche d’amore, Ex, Uomini e donne, Amiche e amici, Maschi contro Femmine, Zoccole contro Zecche, Notti post e pre esami ed altro svariato ciarpame; metterli tutti insieme davanti, ad esempio, a questo piccolo fenomeno di Crazy, stupid, love, e proiettarglielo a getto continuo fino a far loro comprendere che le loro braccia (e sono tante) sottratte cosi impunemente all'agricoltura mondiale, rappresentano una decurtazione di PIL interno di dimensioni bibliche alla quale non possiamo più rinunciare. Considerazione finale: ma perché a scuola non c'ho mai avuto una professoressa come la Tomei, perché?!?...
E quella di Emidio (Bradipo68)
Capita che una sera un animale lento di piede e di comprendonio e un folletto dispettoso vogliano organizzare una serata diversa dalle altre.
Capita che vai a vedere un film a cui al massimo daresti quattro stelle ma con annessa tutta la serata passata a ridere e scherzare partendo dalle battutacce di cui il film è ricco diventa idealmente un film da cinque stelle e lode.
Capita di andare a vedere un film di cui hai ignorato persino il trailer solo perchè nel multiplex della porta accanto che sei praticamente obbligato a frequentare per meri motivi logisitici, tutto il resto della programmazione lo hai già visto e il resto lo reputi( a ragione) inguardabile.
Capita che vai a vedere questo film con un amico che non hai tante occasioni di vedere nonostante ci sei a contatto continuamente e conoscendo il suo sense of humour speri solo che il film fornisca materiale sufficiente per ricamarci e riderci sopra.
Capita che lui si presenta con una maglietta con la bandiera greca e io gli suggerisco di aggiungere sul davanti la scritta " Io non sono in default".
Capita anche che alla biglietteria quando mi giro appena dopo aver fatto il biglietto quasi spappolo la carotide a una vecchia che stava proprio dietro di me,non rendendomene conto a tal punto che chiedo al mio amico
" Ma che ho centrato la vecchia? ".
E lui " Si e se le causavi una lesione permanente te davano pure un sacco de punti"
E capita pure che il film comincia improvvisamente mentre noi stiamo ancora chiacchierando con un'inquadratura di piedi e di scarpe come in Bianca di Nanni Moretti e noi credevamo che era una pubblicità.
E' apparso di nascosto, ancor prima che si abbassassero le luci.
Non ricordo di aver versato tante lacrime per un film: forse non succedeva dai tempi della terza visione di Catene di Matarazzo oppure era la prima di Love Story che giusto a vedere Ryan O' Neal di spalle grondavo calde lacrime quando nella stessa frase metteva Beethoveen e Rolling Stones...forse perchè non mi piacciono gli Stones...
In questo pazzo stupido amore si parte con una cena tra due fortysomething in cerca di emozioni che scivola subito nella tragedia allorchè lei invece di ordinare il dolce ordina un divorzio.E lui per un attimo lo cerca anche nel menù.
Poi tornano assieme a casa con lei che gli racconta tutto e lui che, invece di cacciarla a pedate dalla macchina magari anche riempiendola di schiaffoni come farebbe il 99 % dei maschi, si butta dallo sportello della macchina per non stare a sentire dettagli sulle modalità di cornificazione.
La crisi del venticinquesimo anno?
Oppure è una scappatella con impiegato piacione che ha la faccia e le rughe di Kevin Bacon ?
Si sa l'occasione fa l'uomo ladro e pare che pure la donna è fatta ladra da tali occasioni.
A Requa e Ficarra però non basta: c'è pure tutta una serie di amori inconfessati a catena da un tredicenne precoce per una babysitter in calore per un altro e non per lui, fino ad arrivare al tranquillo padre di famiglia , così giusto per scavallare le generazioni.
Il vero amore intergenerazionale.
In poche sequenze è distrutto tutto il moralismo di facciata che è il primo e unico comandamento dell'attitudine del perfetto WASP. Una scorrettezza che mi ha ricordato quella dell'inizio carriera dei fratelli Farrelly, diciamo almeno fino a Tutti pazzi per Mary. Poi sono diventati buoni pure loro. Ecco, io spero che Hollywwod o chi per lei ci conservi così cattivi e scorretti Requa e Ficarra.
Ritornando all'inizio appare chiaro che l'uomo è omo e in quanto tale deve puzza' per cui il nostro eroe cornificato Cal si dà alla paranoia alcolica, bevendo con la cannuccia ( visione orrenda) la sua vodka ai mirtilli che scorre come un fiume insanguinato nel suo fegato spappolato e cercando di spargere ai quattro venti tutta la sua frustrazione di omo cornuto e mazziato con l'orgoglio spiaccicato come una cacchetta di mosca su un parabrezza.
Non si è manco accorto che non sta in un bar ma in un giacimento inesauribile di gnocca e per svegliarlo dal coma ormonale irreversibile in cui si trova ci vuole la conoscenza col superfigo Jacob, che gli fa da maestro di vita. Cambio di abbigliamento, vestitino a vari strati con pulloverino, camicina col collo stretto per non far vedere la pappagorgia, capello un pò smosso per non far sembrare Carell un frigorifero con sopra montata una televisione/capoccia a 26 pollici in 16/9, mocassino a strozzare i piedi per dargli un'andatura più sincopata stile hip hop e soprattutto giornate in sauna a sventolargli in faccia lo sbarabaus(che Jacob chiama schwanzoc) per svariati minuti giusto per fare un test sulla sua omosessualità latente.
Cal entra nella parte e finalmente riesce a dare sfogo ai suoi ormoni repressi con la maestrina sexy Marisa Tomei che all'alba dei suoi 47 anni sta tirata meglio di due palestrate da 24 anni.Complimenti al suo personal trainer.
E , introdotti i personaggi principali, c'è la sequenza cult del film:una scena a tre , quasi a quattro con Carell, Moore, Tomei e un asshole sulla lavagna praticamente in 3 D per come anima la scena in cui la maestrina spiega al genitore di un bambino talmente precoce che ha riadattato al nuovo millennio la Lettera Scarlatta dando un altro significato a quella A marchiata a fuoco(si fa per dire) sul petto, che cosa si fa e che cosa non si fa quando si va a rimediare gnocca gratis al bar più cool della città.
Ma non è giusto raccontare oltre del film: due ore piene con talmente tanti twists di sceneggiatura che quasi ti gira la testa oltre che ti si sloga la mascella per il ridere.
E' vero ci sono anche delle pause in cui sembra di avventurarsi nelle secche della commedia sentimentale ,quella floscia classica hollywwodiana per i cuori semplici che si accontentano di poco, con i buoni sentimenti sparati a mitraglia sullo spettatore. Eppure anche in questi momenti c'è qualcosa che ti intriga perchè la cattiveria è sempre dietro l'angolo.Sembra che il film si sia incanalato nel buonismo dilagante e invece Requa e Ficarra ci stanno prendendo solo per i fondelli.
Il mio amico e io non ce la facciamo più: le poltrone basculanti del multiplex sono ormai esauste e la vecchia che avevo quasi ucciso alla biglietteria ce l'hanno piazzata proprio davanti. Ogni tanto si rigira con uno sguardo che manco la zingara di Drag me to hell perchè si sta parlando,più che altro da vecchie comari si sta ancora commentando e ridendo sulle battute precendenti.
E mentre la vecchia mi guarda col fuoco negli occhi io cerco le chiavi che ho in tasca.
Gli altri se ne vanno e noi restiamo allo scorrere dei titoli di coda ,vogliamo sapere come si chiamava l'attrice che interpretava Jessica, babysitter diciassettenne ossuta e con troppi angoli retti che però a parte gli sportelli aperti ai lati del cranio ci garba assai, pensiamo al regalo che ha fatto a Robbie(il tredicenne) per passare i lunghi anni del liceo con un pensiero fisso in testa.
Liceo che probabilmente a causa di quel regalo il buon Robbie lo terminerà con qualche anno in più e svariate diottrie in meno.
L'ultimo sberleffo al moralismo benpensante.
I titoli di coda sono terminati, la ragazza dello staff del multiplex controlla se è tutto in ordine.
Sono quasi le 11. Il mio amico è ancora seduto.
"A Fra' c'hai fame? se s'annamo a fa' due arrosticini da Gabriele? Gli telefono per sentire se è ancora aperto?".
Lampur annuisce.
E'una degna chiusura di serata, tra una chiacchiera, un frizzo e parecchi lazzi a ripensare ancora al film.
E quando il folletto dispettoso ritornerà da queste parti la serata al multiplex è assicurata, sempre che commettano di nuovo l'errore di farci entrare assieme....
Capita che vai a vedere un film a cui al massimo daresti quattro stelle ma con annessa tutta la serata passata a ridere e scherzare partendo dalle battutacce di cui il film è ricco diventa idealmente un film da cinque stelle e lode.
Capita di andare a vedere un film di cui hai ignorato persino il trailer solo perchè nel multiplex della porta accanto che sei praticamente obbligato a frequentare per meri motivi logisitici, tutto il resto della programmazione lo hai già visto e il resto lo reputi( a ragione) inguardabile.
Capita che vai a vedere questo film con un amico che non hai tante occasioni di vedere nonostante ci sei a contatto continuamente e conoscendo il suo sense of humour speri solo che il film fornisca materiale sufficiente per ricamarci e riderci sopra.
Capita che lui si presenta con una maglietta con la bandiera greca e io gli suggerisco di aggiungere sul davanti la scritta " Io non sono in default".
Capita anche che alla biglietteria quando mi giro appena dopo aver fatto il biglietto quasi spappolo la carotide a una vecchia che stava proprio dietro di me,non rendendomene conto a tal punto che chiedo al mio amico
" Ma che ho centrato la vecchia? ".
E lui " Si e se le causavi una lesione permanente te davano pure un sacco de punti"
E capita pure che il film comincia improvvisamente mentre noi stiamo ancora chiacchierando con un'inquadratura di piedi e di scarpe come in Bianca di Nanni Moretti e noi credevamo che era una pubblicità.
E' apparso di nascosto, ancor prima che si abbassassero le luci.
Non ricordo di aver versato tante lacrime per un film: forse non succedeva dai tempi della terza visione di Catene di Matarazzo oppure era la prima di Love Story che giusto a vedere Ryan O' Neal di spalle grondavo calde lacrime quando nella stessa frase metteva Beethoveen e Rolling Stones...forse perchè non mi piacciono gli Stones...
In questo pazzo stupido amore si parte con una cena tra due fortysomething in cerca di emozioni che scivola subito nella tragedia allorchè lei invece di ordinare il dolce ordina un divorzio.E lui per un attimo lo cerca anche nel menù.
Poi tornano assieme a casa con lei che gli racconta tutto e lui che, invece di cacciarla a pedate dalla macchina magari anche riempiendola di schiaffoni come farebbe il 99 % dei maschi, si butta dallo sportello della macchina per non stare a sentire dettagli sulle modalità di cornificazione.
La crisi del venticinquesimo anno?
Oppure è una scappatella con impiegato piacione che ha la faccia e le rughe di Kevin Bacon ?
Si sa l'occasione fa l'uomo ladro e pare che pure la donna è fatta ladra da tali occasioni.
A Requa e Ficarra però non basta: c'è pure tutta una serie di amori inconfessati a catena da un tredicenne precoce per una babysitter in calore per un altro e non per lui, fino ad arrivare al tranquillo padre di famiglia , così giusto per scavallare le generazioni.
Il vero amore intergenerazionale.
In poche sequenze è distrutto tutto il moralismo di facciata che è il primo e unico comandamento dell'attitudine del perfetto WASP. Una scorrettezza che mi ha ricordato quella dell'inizio carriera dei fratelli Farrelly, diciamo almeno fino a Tutti pazzi per Mary. Poi sono diventati buoni pure loro. Ecco, io spero che Hollywwod o chi per lei ci conservi così cattivi e scorretti Requa e Ficarra.
Ritornando all'inizio appare chiaro che l'uomo è omo e in quanto tale deve puzza' per cui il nostro eroe cornificato Cal si dà alla paranoia alcolica, bevendo con la cannuccia ( visione orrenda) la sua vodka ai mirtilli che scorre come un fiume insanguinato nel suo fegato spappolato e cercando di spargere ai quattro venti tutta la sua frustrazione di omo cornuto e mazziato con l'orgoglio spiaccicato come una cacchetta di mosca su un parabrezza.
Non si è manco accorto che non sta in un bar ma in un giacimento inesauribile di gnocca e per svegliarlo dal coma ormonale irreversibile in cui si trova ci vuole la conoscenza col superfigo Jacob, che gli fa da maestro di vita. Cambio di abbigliamento, vestitino a vari strati con pulloverino, camicina col collo stretto per non far vedere la pappagorgia, capello un pò smosso per non far sembrare Carell un frigorifero con sopra montata una televisione/capoccia a 26 pollici in 16/9, mocassino a strozzare i piedi per dargli un'andatura più sincopata stile hip hop e soprattutto giornate in sauna a sventolargli in faccia lo sbarabaus(che Jacob chiama schwanzoc) per svariati minuti giusto per fare un test sulla sua omosessualità latente.
Cal entra nella parte e finalmente riesce a dare sfogo ai suoi ormoni repressi con la maestrina sexy Marisa Tomei che all'alba dei suoi 47 anni sta tirata meglio di due palestrate da 24 anni.Complimenti al suo personal trainer.
E , introdotti i personaggi principali, c'è la sequenza cult del film:una scena a tre , quasi a quattro con Carell, Moore, Tomei e un asshole sulla lavagna praticamente in 3 D per come anima la scena in cui la maestrina spiega al genitore di un bambino talmente precoce che ha riadattato al nuovo millennio la Lettera Scarlatta dando un altro significato a quella A marchiata a fuoco(si fa per dire) sul petto, che cosa si fa e che cosa non si fa quando si va a rimediare gnocca gratis al bar più cool della città.
Ma non è giusto raccontare oltre del film: due ore piene con talmente tanti twists di sceneggiatura che quasi ti gira la testa oltre che ti si sloga la mascella per il ridere.
E' vero ci sono anche delle pause in cui sembra di avventurarsi nelle secche della commedia sentimentale ,quella floscia classica hollywwodiana per i cuori semplici che si accontentano di poco, con i buoni sentimenti sparati a mitraglia sullo spettatore. Eppure anche in questi momenti c'è qualcosa che ti intriga perchè la cattiveria è sempre dietro l'angolo.Sembra che il film si sia incanalato nel buonismo dilagante e invece Requa e Ficarra ci stanno prendendo solo per i fondelli.
Il mio amico e io non ce la facciamo più: le poltrone basculanti del multiplex sono ormai esauste e la vecchia che avevo quasi ucciso alla biglietteria ce l'hanno piazzata proprio davanti. Ogni tanto si rigira con uno sguardo che manco la zingara di Drag me to hell perchè si sta parlando,più che altro da vecchie comari si sta ancora commentando e ridendo sulle battute precendenti.
E mentre la vecchia mi guarda col fuoco negli occhi io cerco le chiavi che ho in tasca.
Gli altri se ne vanno e noi restiamo allo scorrere dei titoli di coda ,vogliamo sapere come si chiamava l'attrice che interpretava Jessica, babysitter diciassettenne ossuta e con troppi angoli retti che però a parte gli sportelli aperti ai lati del cranio ci garba assai, pensiamo al regalo che ha fatto a Robbie(il tredicenne) per passare i lunghi anni del liceo con un pensiero fisso in testa.
Liceo che probabilmente a causa di quel regalo il buon Robbie lo terminerà con qualche anno in più e svariate diottrie in meno.
L'ultimo sberleffo al moralismo benpensante.
I titoli di coda sono terminati, la ragazza dello staff del multiplex controlla se è tutto in ordine.
Sono quasi le 11. Il mio amico è ancora seduto.
"A Fra' c'hai fame? se s'annamo a fa' due arrosticini da Gabriele? Gli telefono per sentire se è ancora aperto?".
Lampur annuisce.
E'una degna chiusura di serata, tra una chiacchiera, un frizzo e parecchi lazzi a ripensare ancora al film.
E quando il folletto dispettoso ritornerà da queste parti la serata al multiplex è assicurata, sempre che commettano di nuovo l'errore di farci entrare assieme....
Voglio salutarlo così Emidio, l'amico che ci ha lasciato all'improvviso a soli 53 anni. Il responsabile unico del mio approdo su una piattaforma blog, nel 2013.
Un uomo dal carattere meraviglioso, sottilmente accomodante, sorridente. Marito e padre esemplare, come si suol dire in questi casi, ma lui era anche un fantastico pazzoide ricco di passioni ed entusiasmo, per la sua famiglia innanzitutto, e per il suo lavoro: veterinario. Avevo conosciuto la sua gattina a tre zampe che qualcuno aveva abbandonato davanti la porta del suo studio, era diventata la mascotte dei clienti, ti si accoccolava e ti si strusciava grata per la sua fortuna.
Fortuna come anche la nostra, per aver conosciuto Emidio, dapprima tra le righe delle sue micidiali recensioni su FilmTv, poi dal vivo, con la sua prorompente simpatia, a chiacchierare di cinema, musica rock e metal, e in giro per trattorie a saccheggiare arrosticini.
Non puoi essertene andato davvero.
Avevi smesso di scrivere sul blog, ma io ti tenevo (e ti terrò) imperterrito sul mio blogroll.
Sognerò di leggerti ancora e vederti sorridere.
Questo non me lo toglierà nessuno.
Lui era una gran bella persona, il mondo senza di lui è un posto meno bello.Sono devastato, lo ripeto da giorni e ancora non riesco a credere che ci abbia lasciato.
RispondiEliminaCi sono splendide persone che vorresti non sparissero mai. Persone che donano il loro splendore in giro e attorno. Emidio era indubbiamente uno di questi. Senza la minima retorica.
EliminaBellissimo ricordo. Ci eravamo conosciuti attraverso il "nostro" sito (inutile dirlo....www.filmtv.it) e avevo spesso dialogato con lui, anche attraverso messaggi personali. Ci accomunava la passione per l'horror e per la musica. Un interlocutore gentile e competente, e pur non conoscendolo de visu attraverso le righe arrivava l'immagine di una gran bella persona. Grazie per aver condiviso questo momento con noi.
RispondiEliminaBellissimo ricordo. Ci eravamo conosciuti attraverso il "nostro" sito (inutile dirlo....www.filmtv.it) e avevo spesso dialogato con lui, anche attraverso messaggi personali. Ci accomunava la passione per l'horror e per la musica. Un interlocutore gentile e competente, e pur non conoscendolo de visu attraverso le righe arrivava l'immagine di una gran bella persona. Grazie per aver condiviso questo momento con noi.
RispondiEliminaFilmTv grande risorsa.. quando Emidio insisteva perché approdassi a Blogger nicchiavo pieno di pregiudizi. Ora posso solo ringraziarlo.
EliminaCi sono partenze che ti sbalordiscono tanto quanto è stato sbalorditivo l'arrivo. Tutto lo sbalordimento che ci sta in mezzo alle due cose è puro dono.
RispondiEliminaUn abbraccione
Esatto. Fare sempre tesoro dello stupore che ogni incontro permette.
EliminaAbbraccio a te!
Non lo conoscevo.
RispondiEliminaMa ti fa onore ricordarlo come uomo e blogger
Sarà sempre sul mio blogroll, potete leggerlo volendo, sarà lì per sempre..
EliminaGrazie
EliminaAnche del plurale maiestatis
Buon fine settimana
;)
EliminaRecensioni micidiali davvero, e molte volte ero d'accordo con il suo giudizio, più di te, ci mancherà.
RispondiEliminaSicuramente, per molto cinema era più vicino alle tue corde, specialmente per l'horror..
EliminaGrazie Franco, è giusto ricordare le persone ad ci hanno dato tanto e che anche attraverso una piccola recensione come questa possono in parte restituirci quel che sono per noi. Anche io avevo interagito privatamente e pubblicamente con Emidio sulle pagine di FilmTV.it e anche io non posso che dire bene di questa gran bella persona. Ciao a Emidio e grazie a te.
RispondiEliminaRoby grazie per l'intervento. FilmTv è stata ed è ancora storia. Una piattaforma che ha permesso infiniti incontri.
EliminaPurtroppo non lo conoscevo ma da questa recensione stupenda penso mi sarebbe piaciuto un sacco leggerlo assiduamente.
RispondiEliminaUn bellissimo ricordo!
Un amico speciale dalle mille risorse e dalla grandissima personalità. Mancherà tanto, ma ci sarà sempre.
EliminaPurtroppo non ho avuto modo di conoscerlo anche perché, a quanto ho capito, aveva chiuso il blog. A leggere questo post mi avrebbe fatto molto piacere interagire con lui. Ti fa onore averlo ricordato.
RispondiEliminaUna persona davvero speciale. Cui devo lungimiranza, buon senso, cultura e carattere.
EliminaGrazie per il post. Ci hai dato modo di conoscerlo meglio attraverso la sua passione, il cinema. Non l'ho seguito da blogger e mi spiace. Una persona che lascia tanto "bene" dietro di lui deve essere stata speciale. Mai visto il film di cui parlavate nelle recensioni. Correrò ai ripari. E ti abbraccio forte.
RispondiEliminaGran sorpresa quel film, oltretutto.. e dici bene, lascia davvero un gran bene, dietro e tutto attorno.
EliminaPurtroppo non l'ho conosciuto, ma da come ne parli e ne ha parlato Nick certamente doveva essere una persona davvero speciale. Condoglianze anche a te, di cuore, la sofferenza per la perdita di un amico è una ferita profonda e che guarisce solo con il tempo, tanto tempo.
RispondiEliminasinforosa
FilmTv è una piattaforma di cinema che ha permesso conoscenze e approfondimenti incredibili, e anche l'avvicinamento al mondo web e alle sue dinamiche. Noi tutti che lo abbiamo conosciuto siamo consci di una perdita feroce, di quelle che lasciano davvero basiti.
EliminaGiusto ricordarlo attraverso questo post, in questi anni ho visto tanti amici blogger lasciarci, ma sicuramente il loro ricordo resterà vivo dentro di noi. Esprimo il mio cordoglio attraverso il tuo blog e un forte abbraccio alla famiglia e a tutti gli amici.
RispondiEliminaUn ricordo davvero indelebile. Grazie Cav.
EliminaCome ho scritto in un commento a Nick Parisi, l'ho scoperto tardi quando non lo aggiornava più.
RispondiEliminaTriste notizia.
Ancora non somatizzo del tutto..
EliminaNon lo conoscevo, accipicchia, che notizia terribile Franco! Deve essere stato un tipo simpatico e generoso: ho aperto il tuo blog convinta di leggermi un bel post e invece leggo questa notizia tristissima!
RispondiEliminaPuoi aprire il suo blog però (lo trovi in fondo al mio blogroll) e spulciare tra i suoi infiniti scritti..
EliminaFranco carissimo... ma scriveva davvero così? Mamma mia, troppo simpatico!
RispondiEliminaNon l'ho conosciuto che peccato. Mannaggia.
Però questo tuo omaggio è meraviglioso.
Mi dispiace, persone così non dovrebbero mai lasciarci. E forse non lo fanno, restano con noi sempre, proprio per quel che di grande ci hanno regalato.
Almeno lo hai conosciuto e frequentato divenendo grandi amici. Questo non lo perderai mai.
Condoglianze alla famiglia. 😔
Ciao.
Si. Era fantastico, geniale, prolifico, inesauribile. Poi all'improvviso si è come stancato, ma lo sentivo comunque attento, sorridente. Felice di averlo potuto conoscere. E resterà nel mio blog, sorto su sua precisa insistenza.
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaMi spiace molto anche se non ho avuto l'onore di conoscerlo. Mi unisco con tutto il rispetto e con la massima sincerità al tuo dolore a quello dei suoi familiari nonché a quello di tutti coloro che lo hanno conosciuto ed amato.
RispondiEliminaPerdere un amico vero è sempre triste. Perderlo prematuramente un trauma.
EliminaFranco gli affetti hanno una grande energia e il mancare ci fa sentire indifesi e più esposti al dolore. I ricordi aiutano nel silenzio della riconoscenza
RispondiEliminaEcco, il sentirci esposti, fragili, impotenti.. grande verità, che dovrebbe insegnare a vivere più umilmente. Grazie Andrea!
EliminaMi dispiace molto. Putroppo è capitato anche a me di apprendere della morte di due persone che seguivano il mio blog e con le quali avevo avuto tanti scambi di opinioni interessanti e utili.Anche se non ci si conosce di persona, sembra sempre impossibile pensare che non potrai parlarci mai più. Un abbraccio.
RispondiEliminaQui c'era anche tanta conoscenza personale, e il contributo fondamentale di Emidio al mio approdo al mondo dei blog.
Eliminaho saltato la recensione di emidio. non sposta nulla nell'affetto che leggo, ancora vivido. grazie e ciao
RispondiEliminaVivido, dici bene.. davvero indelebile..
EliminaQuando il dolore si sarà placato, lo ricorderai con la dolcezza e allegria che merita.
RispondiEliminaNon ho letto le recensioni, distratta dal tuo dispiacere. Non ho conosciuto l'amico Emidio ma se metti il link lo andrò a conoscere.
Un abbraccio.
Hai ragione, ho sempre scritto che era sul mio blogroll ma senza mattere il link.. eccolo http://bradipofilms.blogspot.com/
RispondiEliminaSarà sempre un ricordo sorridente, ma pieno di malinconia.
Mi spiace molto. Quando i sentimenti attuali saranno un pò placati dal tempo incomincerai a ricordare solo momenti allegri e belli di un passato insieme. Bel post con ricordi vividi e allegri come fosse successo ieri. Un abbraccio
RispondiEliminaUna persona speciale e di grande umanità.
EliminaMi dispiace. Credo di intuire il tuo sentimento. Perdere un amico, una persona cara è come perdere un pezzo di mondo. Un abbraccio.
RispondiEliminaE' come se alcune certezze, pian piano ti si sgretolassero attorno, cosa che succede comunque spesso, purtroppo, ma ogni volta è una consapevolezza che viene a sottolinearti quanto siamo precari, fragili, impotenti.
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