giovedì 30 luglio 2020

RICETTE D'AMORE

Quattro zucchine 

scelte nel marasma

d'un allegro discount,

 

grattugiate nel verso della fantasia,

a sprigionare campagna saporita,

 

adagiate 

in ampia wok Ikea,

mischiate 

a due scalogni tritati

tra lacrime 

d'altre memorie e cucine 

 

e bagnati d'olio di frantoio sabino,

recuperato 

in una domenica di frizzante novembre,

riecheggiata 

dal solo espanderne l'aroma;

 

sale un pizzico, a rinsaldare,

noce a granella, 

giusto ad emozionarle, le fragranze, 

e pesto profumoso 

a festeggiare.

 

Poi fuoco allegro

a crogiolarsi in spensierato caleidoscopio

di verdi intersecati.

Intanto bariccoso oceano mare d'acqua 

per le fettuccine della mamma

tagliate a mano e di grana grossa,

al dente quanto basta 

per attorcigliarselo - il condimento -  

fino ad arabescare il piatto.


Quando arriva una trafelata Lulù

la casa festeggia profumi e calori 

assieme ad acquoline sorridenti.

 


30 commenti:

  1. Eddai, "olio di frantoio sabino", non esiste. La prima spremitura delle olive don la danno mai a chi compra e se la tiene il proprietario.
    Questa tua pietanza la preparava mia sorella. Ottima.
    Olio:
    i frutti vengono portati al frantoio pochissime ore dopo essere stati raccolti, in modo che non rimangano ammassati troppo a lungo. Questo comporterebbe danni spiacevoli come la rottura anticipata della parete esterna e la conseguente fermentazione, situazioni che in entrambi i casi portano ad un deterioramento dell’oliva.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. L'olio sabino è appunto del proprietario... ;)

      Elimina
    2. Dimenticavo che hai investito in frutteti i tuoi risparmi.
      Anni fa avevo problemi di digestione e un mio amico, sindaco di Città Sant'Angelo, mi accompagno da un contadino a comprare olio buono e vino Montepulciano. Essì, i contadini non possono prendere per i fondelli un sindaco.
      Da allora mi procuro olio buono, ma non come quello che mi ha curato i problemi digestivi. L'amico non è più sindaco.

      Elimina
    3. In frutteti?! ahahah... in frutta vorrai dire... pesche percoche, soprattutto!! ;)

      Elimina
    4. Un frutteto è un'area di terreno dedicata alla coltura di alberi da frutta. Il terreno del frutteto è perciò intenzionalmente e in genere esclusivamente coltivato con alberi o arbusti. Hai anche un Oliveto? Oppure sei proprietario di un paio di damigiane di olio sabino😆

      Elimina
  2. Il post è bello, dolce come una poesia.

    RispondiElimina
  3. Non ci crederai, ma mi sono emozionata leggendo "frantoio sabino". Perché quella è la mia patria, e tra i frantoi ci sono praticamente nata.

    Ma questa scena che hai descritto è bella tutta. Bella perché familiare, casalinga, piena d'amore. Ospitale, direi. Mi sono sentita in quella cucina insieme a voi. Solo che io a cipolle, scalogni e questa roba qui sono allergica :D vi avrei guardato e basta.
    Un abbraccio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Cucinare per il proprio amore, è l'ingrediente in più..

      Elimina
  4. Aprutinp pescarese DOP

    Deve il suo nome al termine latino Aprutium, antico toponimo dell’area Vestina, poi denominata “Aprutina”. Già in epoca romana, infatti, olivo e olio facevano parte della cultura agricola e alimentare dell’area pescarese ed erano oggetto degli scambi che avvenivano tra Roma e questi municipi periferici. Ma fu attorno al XII secolo, grazie ai monaci delle abbazie della zona, che si posero le basi per una solida olivicoltura in Abruzzo con le prime prove di selezione delle piante di olivo.

    Insieme ad altre 4 produzioni, è stata la prima DOP riconosciuta ufficialmente in Italia nel 1966, a riprova della sua qualità e della credibilità e serietà dei produttori.

    La qualità di questa DOP è espressione delle caratteristiche uniche del territorio in cui viene prodotta e della sapienza degli olivicoltori. Essi curano le proprie piante secondo le regole di una tradizione tramandata di padre in figlio.

    RispondiElimina
  5. A me poco interessa di essere un aprutino. Preferisco l'appellativo di "teppista intransigente", e poi mio padre era siculo, mamma una teatina.
    Già è bloccata ogni discendenza.
    Piuttosto, anche ascoltando Antonio, prenderei a schiaffi Franco, non Battaglia, ma Basaglia.

    RispondiElimina
  6. Bellissima poesia culinaria.Complimenti...

    RispondiElimina
  7. La cucina mette d'accordo tutti.
    Saluti a presto.

    RispondiElimina
  8. Segno la ricetta e poi ti faccio sapere😀
    Va bene anche se il wok è Lidl?

    RispondiElimina
  9. bariccoso oceano mare d'acqua
    per le fettuccine della mamma

    :D

    Beh, devo dire...come rendere poetico anche un gesto quotidiano..d'Amore, verso la propria donna che torna a casa e si trova il pranzo pronto :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ..come dicevo a Sara, cucinare per qualcuno è piacevole, se poi quel qualcuno lo ami, meglio ancora...

      Elimina
  10. Ho saltato il "bariccoso oceano mare" ma annotato il resto della tua ricetta poetica.
    Lulù sarà orgogliosa di te.
    Bacio.

    RispondiElimina
  11. Non ci sarà mai alcuno Chef che potrà svelare l'ingrediente segreto di una ricetta fantastica: l'Amore.

    RispondiElimina
  12. Assai appetibile, fresca e estiva.
    Proverolla.
    Cri

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ..sarà che adoro il pesto.. tra un po' lo metto pure nel gelato!!!

      Elimina
  13. Favolosa questa ricetta poetica.
    Deve essere buonissima.

    RispondiElimina
  14. Ma lo sai che sul tuo blog non riesco a rispondere in coda alle tue?
    Mi tocca scrivere a parte.
    Comunque, si scherza;)

    RispondiElimina
  15. "moderatamente" stramba... ahah... p.s. comunque solo con i primi.. ;)

    RispondiElimina

Sottolineature