giovedì 16 gennaio 2025

IL BISBIGLIO DELLE ROTTE

 


..tiene in ansia il mare
che teme di fuorviare,
offrire canti di sirena, 
il profilo dell'isola che non c'è.

Il bisbiglio delle rotte
chiede aiuto sottovoce,
cerca nuove correnti,
scambia impressioni
col gabbiano che mima
ammaraggi.

Disegna un nuovo solcare le onde
dove la spuma si ossigena
ai tramonti a pelo d'acqua.



sabato 11 gennaio 2025

ANALISI A ROVESCIO

 

La mia psicologa ha chiesto un appuntamento.
Lei a me. Suo paziente.
Cioè non per ascoltare me, ma perché io ascolti lei.
Su due piedi direi già errato deontologicamente, ma anche un azzardo professionale.
Le ho forse instillato dei dubbi durante le nostre sedute concordate, con lei analista e io psicanalizzato?
Vuole provare l’ebbrezza del paziente? Vuole giusto sfogarsi mentre solitamente è dedita all’ascolto? E mi ha trovato adatto come soggetto che suscita empatia ispirando fiducia?

Comunque gliel’ho detto.
Non rilascio fattura. Pur essendo in possesso di partita iva.
Come anche lei del resto.
E almeno qua, siamo in linea.

Magari è una strategia per tirare fuori lati di me che non riesce a focalizzare nelle sedute convenzionali.
O magari desidera solo staccare dalla routine e sfogare lo stress.
E mentre mi chiedo cosa possa averla spinta a questo testacoda emotivo, ecco che mi scoppia in lacrime.
Lacrimoni autentici, sgorgati da chissà quale recesso viscerale.

Le porgo un fazzoletto e le chiedo: qualcosa che non va?

“E no!!” ribatte lei, ricomponendo all’istante la sua originaria maschera professionale.

“Io cerco di farle capire quanta fatica facciamo noi psicologi per adeguarci ai vostri capricci, alle debolezze, alle fragilità che ci gettate addosso ad ogni incontro, credendoci in possesso di chissà quale magica panacea in grado di intuire e guarire i vostri guai,
e a me - che per utile e redditizio gioco istruttivo, cerco di porle in mano la bacchetta magica, spalancandole la porta della più efficace didattica - lei non sa rivolgere altro che il più insulso dei “qualcosa che non va?”

Si sentirebbe davvero confortata e compresa se io, a fronte di una sua apertura di animo così intima e inconfessata, come un pianto sincero, proprio io non comprendessi al volo le sue instabilità, le incoerenze, le volubilità, senza intuire all'istante l’origine di tale stato confusionale e disabilitante che la porta qui da me a cercare conforto?

Vabbe’.. per oggi ok, cinquanta euro, ma visto che se ne è parlato, novanta se vuole la ricevuta.

 


lunedì 6 gennaio 2025

È VENUTO GIÙ UN PIATTO

 


Ieri a casa di papà. Ho pensato subito al quadro di Baricco, nell’epico fran di Novecento.
Era un piatto tenuto al chiodo da una cordicella che si è usurata esattamente nel suo momento. Il bello è che era posizionato sopra l’architrave dell’ingresso in cucina, e sotto ci si passa spesso, poteva decidere di venirci giù in testa mentre transitavamo, oppure in piena notte, squassando il silenzio.
Invece lo ha fatto durante l’ora di pranzo, stufo di telegiornali funesti, o magari solo per vedere quel pavimento da vicino, lasciando frammenti un po’ dappertutto, come a voler e poter, finalmente curiosare, pagando il prezzo di una integrità artificiale.
Ho raccolto cocci e schegge di ceramica in ogni dove, come fosse esploso a raggiera, un sole di particelle deciso a coprire l’area più estesa possibile, forse davvero indispettito di poter osservare solo dall’alto, racchiuso in un manufatto ambiziosamente ribelle e finalmente libero.
Forse solo una mia idea ma qualche pezzetto, è sembrato quasi sorridermi.

giovedì 2 gennaio 2025

QUALCUNO DICE CHE I COMANDAMENTI SIANO NOVE

..ed ogni riferimento all'ultimo libro di Cazzullo non è per nulla casuale.. 


In realtà sono sempre stati dieci, come storia e infiniti testi insegnano.
Spostati, aggiustati, diminuiti, risistemati.

Insomma, a più riprese ci è stato messo lo zampino.

Il secondo Comandamento, ad esempio: 

Non ti farai alcuna scultura né immagine qualsiasi di tutto quanto esiste in cielo al di sopra o in terra al di sotto o nelle acque al di sotto della terra. Non ti prostrare loro e non adorarli poiché Io, il Signore tuo Dio..

è stato prima accorpato al primo, e col tempo poi, ridotto e sintetizzato fino all'attuale livello catechistico:

Non avrai altro Dio fuori di me;

Provate solo ad immaginare che fine avrebbero fatto, altrimenti, millenni di iconografia religiosa, oggettistica da culto, catenine, crocifissi, madonnine, santi e santini, ma anche solo di comunque splendida arte figurativa in tema religioso. 

I Padri della Chiesa e i Padri conciliari di Nicea II, evocano l’invisibile a cui si riferiscono (...) e, guardando le icone, il fedele «solleva la mente dalle immagini agli archetipi».

Si percepisce il modello nell’immagine e l’immagine come modello». Il punto centrale di quest’affermazione sta in quella particella «nel».
Il modello non si identifica con l’immagine, il modello non è l’immagine, ma si manifesta nell’immagine, viene percepito nell’immagine pur mantenendo la sua distanza.
Gli iconoclasti invece dicono che non c’è distinzione tra icona e la sua origine
E denunciano l’arte religiosa proprio in funzione del legame che crea tra immagine ed archetipo, vale a dire un’arte di mera rappresentazione, accusando ogni forma di devozione ad essa come idolatria
”.

(Paolo Rollo DIALEGESTHAI Rivista di filosofia)

Io me le immagino proprio le miriadi di migliaia di fedeli davanti il santo patrono della propria città, o alla madonnina che forse è apparsa, o alle infinite reliquie, o mentre accarezzano un piede di statua, si fanno benedire l’auto, il presepe, la casetta al mare, o cercano preti esorcisti, o consacrano medagliette e rosari, o prenotano la fila per passare dal portone del Giubileo, ecco, mentre fanno tutto questo,  li immagino proprio che sollevano mente e cuore dall’icona, dall’immagine, dall’oggetto  raggiungendo direttamente l’archetipo.
Purtroppo siamo spesso di fronte ad una fede eccessivamente supportata, accessoriata, che va perdendo di genuinità, e la capacità di bastare a se stessa col solo afflato spirituale, sforando in una spesso inconsapevole, superstizione.


L'ultimo Comandamento, invece, comprendeva sia il nono che il decimo attuali:

Non desiderare la casa del tuo prossimo; non desiderare la moglie di lui, né il suo schiavo e la sua schiava, né il suo bue né il suo asino né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo.

E in effetti, col senno di una pure lenta e farraginosa evoluzione, la donna equiparata ad oggetti, schiavi ed animali, non deve essere apparsa cosa carina ai revisori cattolici che hanno rimesso mano alle Scritture pensando bene di dedicare alla donna da non desiderare, un Comandamento tutto per lei.

A questo punto ecco ripristinato l'esatto e rotondo numero dei Comandamenti come vengono insegnati oggi ad ignari frequentatori di corsi di catechismo e, posso immaginare in tantissimi casi, altrettanto ignari catechisti.

 


sabato 28 dicembre 2024

SOGNO A SVANIRE

 

Accade sovente che appena sveglio,
lo spettacolo di un sogno - anche dettagliato - mi possieda lucidamente.

Ma il tempo di rendermene conto ed ecco che l’immagine inizia a liquefarsi,
in perentoria, rapida, irrefrenabile dissolvenza.

Cerco di mettere toppe alla perdita, come ad una crepa idraulica,
puntello figurazioni, inchiodo sequenze,
ma è sabbia tra le dita, rivoli sbriciolati a diradarsi.

Resto in un attimo svuotato, azzerato, disidratato.
Lavagna intonsa.
Solo vuoto dove tento un vano riposizionamento di vacui tasselli.

Il sogno non è già più,
e forse ho anche solo sognato di sognarlo.


martedì 24 dicembre 2024

LO ATTENDONO TUTTI

 


Lo attendono tutti.

E arriva come fosse già visto,

di fretta e in ripartenza.

Nonostante gli addobbi a luccicare,

le strenne a vista.

Lo sa che lo attendono tutti?

Glielo hanno detto?

Che dovrebbe fermarsi,

rallentare almeno,

offrire tempo come dono,

un pensare cauto,

il rendersi conto.

Invece volerà via,

come un giorno qualsiasi,

di calendario malinconico.

Solo un bimbo stranito

in mezzo al presepio.

Ma lo sa?


venerdì 20 dicembre 2024

BERGAMO ALTA, ANZI, ALTISSIMA

 

Bergamo la città con la migliore qualità di vita nel 2024, secondo un'indagine del Sole 24 Ore. 

Non faccio fatica a crederlo.

Proprio di recente, tre giorni a Bergamo (alta) sono stati davvero fiabeschi.

Una città sul tetto del mondo.
Borgo antico appeso alla funicolare, e mura possenti a separarlo dal resto del mondo.

Centro vitale dell'intera città, col tempo si è svuotato di potere e burocrazia divenendo culla di storia e bellezza, mantenendo il fascino intatto.

Oggi i suoi vicoli risuonano solo di sguardo sorpreso e sguardo famelico, ti abbracciano nei suoi intrichi medievali e non vorresti uscirne, pago di guscio bastevole.