sabato 11 ottobre 2025

RICCETTO

 


Riccetto Vanesio sapeva di affascinare; sul far della sera, nonostante i rimproveri e gli altolà di mamma riccia, scavava il suo bel tunnel sotto la recinzione che separava il loro terreno incolto dal giardino condominiale,  ricco di cibo e creature mai viste, e partiva alla ventura, spesso con i suoi due fratellini.  

All’inizio era stato solo un caso, odorando strani profumi avevano trovato dei crocchini davvero invitanti, sembravano lì apposta per loro, piacevolissimi da sgranocchiare, e c’era anche un laghetto dove abbeverarsi, e attorno tutta erba e siepi dove sgattaiol.. ops! riccettare via in caso di pericolo.. ma il bello doveva ancora venire.. ogni sera al crepuscolo, quando il buio si faceva più fitto e il silenzio s’impadroniva dei contorni.. si formava spesso un pubblico di strani esseri, arrivavano pian piano e si disponevano in silenzio a guardarli sgranocchiare crocchini.. erano gli “umani”.. esseri molto strani, spesso imprevedibili.. ma vabbè, questo è un altro discorso..
fatto sta che i tre fratellini: riccio Vanesio, riccio Curioso e riccio Mangioso erano diventati frequentatori stabili di quel pezzo di giardino dove in teoria, una tribù di altri strani animali - gatti li chiamavano - avrebbero voluto mangiare le loro razioni di crocchini senza troppi altri occhi e intrusi attorno.  
Ciò che nessuno poteva immaginare, era che Nerina, una micetta lucida e vispa, avrebbe subito il fascino del capo banda, quel mucchietto di aculei, e tutte le sere, fosse lì ad attenderlo,  per osservarlo curiosa e attratta, nei pressi di quel varco che divideva il giardino condominiale dalla giungla di terreno incolto dove mai, la micetta, avrebbe messo né muso né zampetta.. ma la curiosità è gatta, si sa, e Nerina, dopo una settimana senza aver avvistato Vanesio, trovò il coraggio di oltrepassare la recinzione: la passione poté ciò che la ragione impediva.

Nerina si ritrovò così in un mondo sconosciuto: erba selvatica a solleticarne il musetto, terreno irregolare, niente case all’orizzonte, nessuna traccia di umani soprattutto, solo mille tonalità di verde disordinato ma una sensazione di sguardo e respiro libero, luce e aria a volontà; del suo amichetto riccio, però nessuna traccia, e allora via a correre e saltare finché un abbaiare scomposto e sempre più vicino la mise in allarme, e all’improvviso eccolo riccetto, spuntare dal terreno e farle cenno di raggiungerlo.. Nerina si precipitò!
Mai era stata così vicina al riccio, pungendosi anche con un paio di aculei e riccetto si addossò ancor più per farle spazio come a chiedere scusa.. quel ringhio sommesso si allontanava intanto, e i due animaletti, trattenendo quasi il respiro ora si guardarono curiosi, felici e riconoscenti.. era nata una nuova amicizia.. e chissà poi..

2 commenti:

  1. Mancano solo belle illustrazioni e potrebbe entrare in un libro per l'infanzia. :)

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  2. mi piace questa favoletta condominiale che ha solide basi di realismo (la comparsa di un riccio negli spazi "umani" è sempre un avvenimento salutato con entusiasmo. Io a volte li sento di notte che cercano cibo e rovesciano le ciotole del cane o del gatto, poi al mattino spariscono)
    massimolegnani

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