venerdì 13 maggio 2022

GENOVA PER NOI...

 

Pesto 

Ebbene si, Genova per noi è soprattutto pesto, in tutte le sue declinazioni.  Ma non siamo poi così edonisti. Ci siamo dedicati anche alla città, alle sue caratteristiche, al suo centro storico, e soprattutto ai caruggi, agli angoli impervi e meno battuti.




L'abbiamo respirata Genova, odorata, ascoltata: negli echi dei passi, nelle ombre e nei silenzi, nella gentilezza, la disponibilità e la cordialità di tutti, quel loro piacere di dedicare bellezze e rivelare piccoli segreti.



E poi ci siamo immersi dove sentivamo di poterci sentire davvero suoi, accolti e percepiti a nostra volta, quindi non tanto al cospetto del neogotico fiorentino, non solo nei suoi stradoni ricchi di classicismo e di liberty che furoreggia nell'ampio passeggio a mare (fino a Boccadasse, quartiere vero e letteralmente una "sesta terra" pienamente inserita),






ma anche dove l'aria si infila a fatica, con l'ombra rappresa a serpeggiare ed il sole spesso solo un riflesso e i chiaroscuri a disegnare una città a parte, dove si tocca con mano la quiete di un tempo immobile, dove risa e rumore si attutiscono ad ogni ulteriore svolta.

 




Punti di vista dall'affaccio costretto, dal respiro comune. Vicoli infami per il nemico che giungeva a fare razzia. Dove penetrare diveniva fatale, caratteristica affascinante del telaio urbanistico del centro storico, che ho trovato molto similare ai quartieri spagnoli napoletani: medesime atmosfere e tantissime analogie.
Due città di mare che si "specchiano" su tanti fronti, aromi e colori che ti parlano..




C'è una tosta, rude e splendida poesia, "Litania" di Giorgio Caproni, segnalatami da una cara amica, che esalta il dettaglio e la bellezza anche primitiva, grezza, di Genova, e la definisce con molti tratti incisivi che non facciamo fatica a riconoscere e interpretare percorrendola longitudinalmente e in altezza, perché Genova non si allarga ma si allunga e si arrampica.


 

E noi passeggiamo senza tirare fuori la cartina dallo zaino, ci facciamo portatori di inquietudini e sbuchiamo tra cortili e portici, negozietti di etnicità radicata, chiacchiere da Medina, dove l'orientale e l'africano attecchiscono su terreno fertile e ospitale, dove hijab, chador e minigonne convivono serenamente e noi possiamo solo apprendere nuove dimensioni. 



Genova compendia una miriade di mondi e di modalità di viverli, ha conquistato ed è stata conquistata, ecco la sua universalità, il respiro di brezza che di giorno scalda e la sera intirizzisce e rende spigoloso il procedere, e ti spia dai portoni austeri o dall'acciottolato malmesso.
Ma non respinge mai, anzi, offre complicità.
Che sia di chiostro improvviso o di casa sovrapposta, con le grondaie a rubare luce.




Prendiamo per mano anche i nostri piccoli personali tormenti, i disagi, e li sciogliamo portandoli a spasso dove sembrano fare docilmente amicizia, calpestare con noi selciato premuroso, quasi in cerca di sguardi indulgenti, e farsi rapire da creuze de mà (incroci di mare) che riportano a sonorità indimenticabili...




mercoledì 11 maggio 2022

DIO ESISTE?

Ripropongo un post del 2015 certo della sua assoluta, inossidabile, longeva, attualità:



E se il titolo del post fosse stato: esiste la sbungicattola?

Quante coscienze avrebbe smosso, qual - seppur vago - moto interiore avrebbe mai potuto scalfire? Nessuno, a mio avviso.

Avrei forse accaparrato ignari e curiosi lettori attirati da un intrigante incipit. E invece no.
Esiste Dio è una domanda che in molti non si pongono più, persi come formichine nel loro quotidiano frenetico vagare. 
Anche se poi a che esista un Dio immagino si acconsenta tutti; sono piuttosto le modalità, le circostanze, le conseguenze e la difficoltà a concepire divino il male o l'oscurità, a perplimere.
In effetti non è la risposta il fondamento del quesito, ma la domanda in se; una domanda continua e sempre fresca, ribadita e risolta spesso in una, meccanica, asettica, risposta evasiva ma non esaustiva.

Di quelle risposte che lasciano mille spiragli, infinite soluzioni, innumerevoli compromessi: Dio c'è ma chissà a che pensa, è questo il suo volere? Lascia a noi tutto l'onere di salvarci? Finiremo per "bombardarci" del tutto in suo nome? Cerca di capire anche Lui dove riusciamo ad arrivare? Chissà.. 

Io sono per la domanda eterna da sempre, e i mille fluidi di pensiero che ne scaturiscono.
Sono per la discussione, sono per le ipotesi.
Sono per lo spulciamento di mille catechismi, per le infinite versioni di una sola parabola.
Sono per il punto interrogativo.
Non certo su Dio, ma sulla corsa a carpirne i mille segreti.


La certezza è blasfema. Ogni certezza.

Resta probabilmente un dato di fatto incontrovertibile: per quante chiacchiere si possano buttare giù, alla fine non ne sapremo un'acca di più di quanto non si possa sapere della sbungicattola.

E su questo almeno, "credo" non ci piova. 

mercoledì 4 maggio 2022

IMMAGINA

 


Immagina che il sogno finisca per svegliarti.
Apri gli occhi ma non capisci subito dove e come stai.
Immagina che questo stato, comune ad innumerevoli risvegli, si protragga più del solito, stavolta, nel farti percepire ancora sveglio, in catatonica attesa di riguadagnare sensibilità.

Immagina poi di rimanere vagante tra questi embrioni di riflessione che non ti portano da nessuna parte, anzi, ti incastrano in uno stato gassoso di palpabile indefinitezza, e immagina non se ne venga fuori.

Di più: ci si senta come prigionieri, senza comprendere, tuttavia, quale via d’uscita tentare, e se esistano forze diverse cui attingere,
e immagina, alla fine, di scorgerla una vaga, seppur flebile, luce, dove non appariva che buio.

Ma tutto io devo fare? Sto immaginando mondi da quando ti sei svegliato.. tocca a te direi: immagina tu! 
E togliti d’impaccio, se trovi tutto così scomodo.
A me anche piacerebbe, in fondo, qualcuno che immaginasse in mia vece, vorrei escogitare vie alternative, a questo mio continuo, inevitabile arrovellarmi a creare storie, ritrovandomi - ogni mattina - ospite estraneo di altrui dormiveglia.

 

domenica 1 maggio 2022

CRAZY: QUANDO L'ARTE..IMPAZZA!


 

Alla fine ce la siamo goduta questa nuova mostra in pieno centro a Roma. E il solo entrare nella splendida solennità del Chiostro del Bramante interamente pavimentato da lastre di vetro crepato e scricchiolante sotto i nostri piedi increduli, ha lasciato subito spazio a sensazioni decisamente altre. 

Lo scopo fondamentale degli espositori è uscire dal convenzionale, rovesciare i punti di vista, stupire l'osservatore abituato a parametri delineati omogeneamente.

Che poi basta poco a volte, basta rovesciare l'alto col basso, il grande col piccolo, il dentro col fuori, il coordinato con lo scoordinato, e piazzare cose fuori dell'abituale contesto. 

Il resto vien da se, la sorpresa, il gusto di assaporare sensazioni sopite, la verifica di nuovi sapori, un bel refresh emotivo che risveglia e solletica la curiosità.
Una mostra che consiglio agli abitudinari. Ai metodici del riordino, a chi teme l'inaspettato. 


Basta poco davvero: un'invasione di farfalle in corridoio, o volte austere inondate di colore, superfici che disequilibrano, strettoie obbligate, spazi rovesciati, lampadine a pavimento e vasi che colano dall'alto.


Il semplice ribaltamento. Dal consueto all'inconsueto. Le pesantezze visualizzate, le leggerezze dei sogni improvvisamente a tocco di mano, la fantasia che si lascia vedere, oltre che immaginare.



..ma occhio al soffitto anche.. potrebbe venire giù di tutto!

mercoledì 27 aprile 2022

UN APPUNTAMENTO

Ogni tanto una ristampa con annesso doveroso restyling,  ci sta, e quando parla di tempo che si rincorre, ancor di più.  ;)




Un appuntamento con Presente,

verosimilmente,

lo puoi ottenere ad ogni istante, ma per un istante solo,

poiché quello successivo, sarebbe già Futuro.

Stante questo assioma, diverrebbe lui,

Presente,

l'irrequieto, l'impreciso, il frettoloso;

quello che cerca Me, lo scrittore del Tempo,

senza tuttavia fare mai in tempo a sfogare le sue angosce,

a richiedere aiuto.

Bracca Futuro

e la caccia prosegue da secoli, e proseguirà infruttuosa.

La convinzione che non riuscirà mai

sta prendendo lucido sopravvento.

Condanna bizzarra la sua,

resa ancor più crudele

dall'obbligo di un'ulteriore clausola:

seminare Passato costantemente in agguato

alle sue calcagna, paradossalmente rinvigorito da ogni istante che fugge.

Oggi tento una soluzione drastica:

blocco Presente

in mezzo alla folla dei grandi magazzini,

voglio comprendere chi insegue chi, e perché, ma non riesco a stoppare l'intero meccanismo,

Passato arriva alle spalle

accoltellandomi furioso.

In un attimo, niente più succedersi di attimi.

Futuro svanisce,

sciolto come lacrima di strazio

sul viso presente d'un passato attonito come di treno che si allontana.

Pur dissolvendomi nelle pieghe del Tempo l'ho scorto, finalmente

immobile e rilassato.

Ma sono dovuto morire, e non so chi (ri)scriverà questa storia

mille e mille volte ancora

inseguendosi sulla carta

fino a che tutti gli avvenimenti

di tutto il tempo

diverranno, divengono, o sono già divenuti,

uno soltanto.







domenica 24 aprile 2022

CHIESA DELL'ASCENSIONE


La chiesa dell'Ascensione a Gerusalemme credo sia l'unica dove officiano, anche se alternativamente, sia cristiani che musulmani. 

Un esempio di eccellenza morale lontana millenni da usi e costumi del resto del mondo.

Oggi ci si ammazza per una linea di confine o una fornitura di gas. 

Quella in foto è una piccola chiesa, a corpo cristiano e cupola musulmana, dove nonostante le immense barbarie nel corso dei tempi, menti e cuori illuminati hanno compreso che amarsi poteva anche concepire il convivere sereno nel rispetto e nella pace.

Potremo arrivarci anche noi, un giorno? 

mercoledì 20 aprile 2022

C'E' UN RAGAZZOTTO


C'è un ragazzotto in quella scuola, spavaldo e arrogantello, abbastanza da fare il vuoto attorno, e capace di prendersela col primo di passaggio solo perché questo non abbassa lo sguardo incrociandolo.

Eppure è figlio di brava gente, commercianti che gestiscono una rivendita di dolci e caramelle, ed essendo praticamente l'unico emporio nella landa, hanno monopolizzato il mercato.
Il ragazzotto li aiuta nel pomeriggio, dopo scuola, e dovrebbe anche studiare nel retrobottega ma spesso si diverte a vendere personalmente ai suoi compagni di scuola ed altri avventori, magari alzando il prezzo di proposito.

L'altro giorno l'ha fatta grossa però, ha preso a pugni il vicino di banco, colpevole solo di essergli stato assegnato accanto, e di guardare, ogni tanto, le stesse sbarbine puntate dal gradasso.

Il resto della classe, stavolta, è salito in difesa del più debole, e il prevaricatore, per contrappunto, ha minacciato di non vendere più caramelle a nessuno.

Ora capite bene che la cosa ha messo tutti in ambasce: rinunciare alle caramelle alla liquirizia o far passare ulteriori brutti momenti al compagno di sventura?

Alcuni hanno detto subito "non se ne parla, alle caramelle non rinuncio", altri stanno cercando di capire se comprarle online o se fare un salto al paese più vicino comporti troppa fatica.

Nel frattempo il capoclasse ha fornito di sottecchi al malcapitato un righello per bacchettare il mastino, magari mentre è distratto un attimo. Non l'avesse mai fatto! ..oltre a negare caramelle a tutti, l'energumeno ha deciso che il partner di banco dovrà sottostare a pene corporali e alla consegna coatta della merenda quotidiana. 

Inutile anche l'appello alla notoriamente saggia e posata prof.ssa di Italiano, la quale si è buttata malata e stavolta aspetta che la diatriba si risolva da sola.

Alcune idee per risolvere la questione sembrano irrealizzabili, tipo far sospendere il rissoso e lasciarlo fuori dai giochi; purtroppo il Preside è un suo vecchio zio e la soluzione non appare praticabile, oppure fargli un'imboscata fuori della scuola riempendolo di gavettoni.. il prepotente andrebbe a cercare i colpevoli uno per uno, e nessuno avrebbe scampo.

Si è pensato anche a sollecitare una visita del Ministro dell'Istruzione, ma il facinoroso ha minacciato di far saltare la scuola e di trasferirsi con genitori, negozio e caramelle in un altro Stato.

Diciamo che probabilmente si dovrà rinunciare a pasticche, dolcetti e confetti, ma perlomeno il risparmio sulle spese del dentista per le carie conseguenti, sarà assicurato..  

Ora, se qualcuno di voi dovesse aver ravvisato vaghe analogie con gli attuali conflitti in corso.. occhio!

Potrebbe non trovare più caramelle..  ;)