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Pesto |
L'abbiamo respirata Genova, odorata, ascoltata: negli echi dei passi, nelle ombre e nei silenzi, nella gentilezza, la disponibilità e la cordialità di tutti, quel loro piacere di dedicare bellezze e rivelare piccoli segreti.
Due città di mare che si "specchiano" su tanti fronti, aromi e colori che ti parlano..
C'è una tosta, rude e splendida poesia, "Litania" di Giorgio Caproni, segnalatami da una cara amica, che esalta il dettaglio e la bellezza anche primitiva, grezza, di Genova, e la definisce con molti tratti incisivi che non facciamo fatica a riconoscere e interpretare percorrendola longitudinalmente e in altezza, perché Genova non si allarga ma si allunga e si arrampica.
Che sia di chiostro improvviso o di casa sovrapposta, con le grondaie a rubare luce.
Prendiamo per mano anche i nostri piccoli personali tormenti, i disagi, e li sciogliamo portandoli a spasso dove sembrano fare docilmente amicizia, calpestare con noi selciato premuroso, quasi in cerca di sguardi indulgenti, e farsi rapire da creuze de mà (incroci di mare) che riportano a sonorità indimenticabili...