A 41 anni ci possiamo ritenere grandi, maturi, cresciuti, coscienti.
Responsabili addirittura.
Stiamo testando la vita, assaporandola a morsi voluttuosi, facendo esperienze; a volte già ricominciato da capo svoltando tra delusione e fallimento, oppure siamo in pieno viaggio entusiastico, al colmo delle forze e della passione, curiosi e pronti sempre a meravigliarci e ad apprendere.
La Strage di Ustica no.
Lei, a 41 anni è ancora bimba innocente, macchiata e marchiata di sangue che continuerà chissà per quanto a chiedere una giustizia invisibile, cieca e sorda.
A 41 anni si può essere come appena nati, ma già sepolti per l'eternità.
Senza crescere, senza fare nessuna esperienza, senza un perché.
La maggior parte di voi che legge e blogga, non era neppure concepito, all'epoca, magari neanche in programma, o vagamente sui radar.. per rimanere in tragico tema.
Ecco il vero clima dove state, dove stiamo, crescendo
Ora è il turno dei Regeni, ma ci sono segreti ed orrori insormontabili, che pian piano cadono nell'oblio.
Se non ne sapete nulla, o pochissimo, informatevi, leggete in giro. Non è fantascienza.
E' Storia.
Ustica, 27 giugno 1980
“Questa faccenda del mentire e del dire la verità è una lunga storia, è meglio non azzardare giudizi morali assoluti perché, se daremo abbastanza tempo al tempo, arriverà sempre il giorno in cui la verità diventerà menzogna e la menzogna si trasformerà in verità.” (José Saramago, Il Vangelo secondo Gesù Cristo, p. 150)”