domenica 13 giugno 2021

PALESTINESI E ISRAELIANI


Una storia infinita, la guerra palestinoaraba/israeliana. Puoi nascere in un fazzoletto di terra e ti viene insegnato l'odio come a noi la geografia. Diventa normalità. Se ne narra da secoli, poi esce un film semplice, anche ingenuo a ben guardare, ma probabilmente in questo la sua forza. Lo trovate su Sky.

Un famoso direttore d'orchestra tedesco, viene incaricato di organizzare un concerto a scopo di pace, formando elementi sia palestinesi che israeliani. Un'impresa al limite dell'improbo. Già l'audizione a Tel Aviv, per chi deve arrivare da terre arabo palestinesi, diventa complicatissimo, nonostante i permessi per i giovani musicisti, c'è da combattere anche l'ostracismo delle famiglie: e splendida la risposta di una giovane violinista palestinese, che al padre che le consiglia di tenere il violino non nella custodia, perché potrebbe essere scambiato per un'arma ai check point, risponde con un sorriso: "Ma è un'arma!" esplicando con mirabile saggezza il sottotitolo del film #makemusicnotwar.  

Dovranno fare squadra questi elementi che si odiano istintivamente a pelle, dovranno riuscire ad amarsi e rispettarsi, e la musica è un qualcosa che li unisce davvero sopra ogni cosa ma per impararlo ci sarà comunque da faticare, ingoiare rospi, rinnegare una storia cucita col sangue e la sofferenza, e affidarsi a questo saggio direttore d'orchestra che nasconde tormenti terribili e che finirà per rivelare, proprio per far capire che l'odio è stolto e che siamo tutti esseri umani, alcuni con in più un dono magico: fare musica, splendida musica. 

Un piccolo film in fondo, ma dal significato immenso, che commuove e turba. 

Spero venga distribuito nelle scuole israeliane ed in quelle arabopalestinesi. 

Spero in ogni più piccolo tentativo, per riportare serenità in quelle terre martoriate. 

 

43 commenti:

  1. Lo vedrò sicuramente. Grazie Franco💙

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    1. Se pensi a tutto quello che di reale c'è attorno.. ti si apre un po' il cuore..

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  2. Dopo quello che hai scritto lo vedrò di certo. Speriamo apra spiragli di pace.

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  3. Mi ispira molto, cercherò di vederlo!

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    1. Ti lascia basito, perché c'è una storia davvero infinita dove i giovani si trovano invischiati e costretti..

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    1. "Un film semplice, anche ingenuo a ben guardare, ma probabilmente in questo la sua forza".
      Sì.
      La semplicità è tutto, la chiarezza è tutto, la trasparenza è tutto.
      Tutta roba che un sacco di gente, non sa proprio neanche dove sta di casa.
      Arduo, dice Luigi Giussani, non si contrappone a semplice.
      Semplice indica la modalità con cui affrontare l'arduo.

      Il film spiega i meccanismi malefici che mettono un uomo contro un altro uomo.
      Più che alle scuole dovrebbero farlo vedere ai capi, sempre con l'idea dell'odio e della guerra.

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    2. Il sorprendente finale di *Crescendo* ,sulle note del “Boléro” di Joseph Maurice Ravel, è da brividi.

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    3. Temo che i capi siano irrecuperabili, è un odio da sopire e sradicare in culla. Certo dovrebbero provvedere gli adulti a questa bonifica.. :(

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  5. davvero interessante.
    ho lavorato per anni a fianco di un collega arabo-israeliano e so quanto sia profondo il solco che divide le due comunità che a ben vedere hanno parecchie tradizioni e nomi in comune.
    massimolegnani

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    1. Comunità che sembra a volte neanche sapere perché debbano odiarsi, cresciute in un culto orribile, che non prevede alternative..

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    1. Sempre sul filo del rasoio..della minima provocazione.. :(

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  7. È davvero un film che ho amato tantissimo e che hai fatto bene a portare all'attenzione di tutti

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    1. Un film denuncia dalla tenerezza estrema... cosa può esserci più meraviglioso della pace?!

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  8. È un tema difficile, cerco di evitarlo.

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    1. Evitarlo perché ti angoscia? Consideralo come una breccia, in quell'angoscia..

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  9. Concordo. Mi ha fatto venire in mente un altro film altrettanto bello, "Il figlio dell'altra" del 2013, storia di due bimbi, uno israeliano e l'altro palestinese scambiati nella culla, le cui famiglie scoprono l'errore quando sono già adolescenti e impregnati della esperienza di vita e della cultura dei "nemici". Cercalo, se non l'hai visto, non te ne pentirai!

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    1. Grazie! Lo cerco.. sono questioni spinose che aiutano a crescere, anche noi più "fortunati"

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  10. Non conoscevo ma sembra uno di quei film che tutti dovrebbero vedere per ricordarsi delle cose belle che ci uniscono e mettere da parte tutto il resto. Me lo segno!

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    1. "mettere da parte tutto il resto" ben detto.. tutto il resto che fa solo male..

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  11. Se lo trovo su Netflix, lo guarderò senza dubbio. Troppo interessante.

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  12. Purtroppo non ho sky. Deve essere davvero un bel fim. Speriamo lo mettano su Netflix.

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  13. Tema complicato, doloroso. Anche farne un film non dev'esser stato facile.
    Complimenti a chi ci prova, con garbo e senza arroganza.

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    1. Dici bene, con garbo e umiltà, uniche a poter cambiare qualcosa, si spera..

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  14. ci sono almeno altrettante cose che possono unirci quante dividerci. semplice constatazione. la scelta è libera.
    buon giorno

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    1. ovvio si.. parlando solo di Maneskin (in fatto di musica) c'è chi ha avviato rivolte di piazza. Ma tutto è relativo. E dove invece della sveglia può essere un missile a farti aprire gli occhi - o non farteli aprire più - può bastare poco a fare grandi differenze.

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  15. Spero che prima o poi i due popoli facciano la pace ma sinceramente non credo che vedremo quel giorno tanto presto, però film come questo dovrebbero essere proiettati nelle scuole, non solo quelle israeliane.

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    1. Si, la più ampia pubblicità.. sperando che tutti ci si ravveda, un giorno..

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  16. Ho visto questo film anni fa e ne sono rimasta entusiasta. Magari accadesse questo! Ma temo che se continueranno a esproriare le case ai palestinesi, la pace sarà ancora un miraggio!!! Però promuovendo questo film da ambo le parti, qualcsa nel cuore e nella mente potrà smuoversi e migliorare!!!!

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    1. Purtroppo ogni minima scusa frena la serena coabitazione.. eppure Gerusalemme è sempre stata esempio di grande lungimiranza religiosa, è come se le cose peggiorassero. Paradossalmente le nuove generazioni che hanno solo sentito parlare di pace, la immaginano utopia.

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  17. Ciao Franco.
    La cosa più brutta è il nascere e continuare a vivere imparando ad odiare un popolo. Come se l'odio fosse un qualcosa di normale, da accettare come il bere oppure il mangiare.
    Già questo lo trovo mostruoso ed anormale.
    Purtroppo conosco i risvolti molto bene. Già a 18 anni, all'università, ebbi la fortuna di conoscere ragazzi, studenti come me, appartenente a quei mondi. Portarono in teatro le loro storie ed io che ho assistito a queste recite ho imparato molto e sofferto molto con loro. Erano espressivi e bravissimi.
    Questo film cercherò di guardarlo, giusto per comprendere meglio e per vedere se qualcosa è cambiato da allora. Ma ne dubito fortemente.
    Grazie del suggerimento, abbraccio.

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    1. Come accennavo a Vitty, la conflittualità nasce e cresce con le nuove generazioni, che sembrano non poter scorgere alternativa all'orizzonte.. :(

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  18. Difficile far fare pace a due popoli convinti di dover ereditare una terra per diritto generazionale o addirittura divino. Forse solo nei giovani, non attaccati alla terra, c'è speranza.

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    1. E su quei giovani, cresciuti con addosso un'idea sbagliata, che bisogna far leva.

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  19. Questa volta mi trovi preparata. Conosco il film. Dici bene, forse ha qualche ingenuità, ma vale la pena vederlo. Mi dispiace la scelta fatta dal regista di dare quel finale ...Quando insegnavo per me ero un obbligo morale far vedere ai miei alunni "Il figlio dell'altra", una storia toccante di due ragazzi, uno israeliano e uno palestinese. Lo conosci?

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    1. Me lo ha consigliato sopra Giorgio Giorgi, lo sto cercando.. grazie!

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