sabato 15 maggio 2021

SCRIVEVA BERTRAND RUSSELL..

Rilancio un post di anni fa.. 


Scriveva Bertrand Russell che 
fin dal primo giorno il tacchino osservò che, nell'allevamento dove era stato portato, gli veniva dato il cibo alle nove del mattino.. e la sua coscienza induttivista elaborò una deduzione appunto induttiva di questo tipo: ”Alle 9 del mattino si mangia”. Purtroppo però, questa concezione si rivelò incontestabilmente falsa (sull’onda della teoria falsificazionista di Popper) alla vigilia di Natale, quando invece di essere nutrito, esattamente alle nove, fu sgozzato”


Un certo induttivismo fatto in casa (induttivismo: teoria per la quale dal particolare tendiamo a definire il generale, l'universale)  regola comunque quasi tutte le nostre vite.

Ci si alza tutte le mattine per lavorare o per svangare comunque, a pranzo crediamo di dover avere fame, ci si corica tutte le sere per riposare, si comunica un “ti amo” o si lancia un messaggino per oliare un legame.

Ci si aspetta una telefonatina ogni giorno alla stessa ora o un sorriso automatico, quando non si maltratta il dirimpettaio di conversazione.

E si tira avanti con questo fenomeno umano che sviluppa catene di montaggio di rapporto di facciata, e che possono durare una vita, regolando in molti casi anche una presunta intimità.

Le aspettative - invece -, i desideri, i sogni, i voli pindarici, le fantasie non riescono a far parte di questo gioco alla massificazione delle relazioni.  

Creerebbero contrasti emozionali, felicità di qualità superiore e montagne d’ansia d’allarme.


Tutte robe contrarie alla sicurezza delle interazioni, al quieto vivere e all'atroce dubbio che, una mattina alle nove, invece della quotidiana dose di nutrizione (fisica o mentale) si venga accolti con il ribaltamento delle ovvie induzioni che, abitualmente, 
non possono deluderci né crearci rogne improvvise.

E’ per mitigare la paura che abbiamo bisogno di punti fermi.

Spesso anche di puntini, fermi.
Invisibili ad un seppur piccolo resto del mondo che brama e gronda passione.
Insignificanti rispetto allo scorrere del tempo emotivo e delle tempeste che in certe notti inquiete sogniamo smuoverci le vene.

Siamo tacchini.

E scoperta la mangiatoia più comoda, ogni giorno alle nove, sappiamo che ci daranno da mangiare.

Non facciamo caso che sia mangime di mediocre fibra destinato solo ad ingrassare il nostro petto, le nostre cosce (il nostro ego o la nostra voglia di pace addomesticata).

Importante è che arrivi ogni giorno, aridamente puntuale.

La possibilità che un giorno ci sgozzino, mentre scorgiamo all'improvviso - e anche solo per un attimo - un’alba purpurea,  non ci sfiora nemmeno, e se ci sfiora, la scacciamo in malo modo.

Non la interrompiamo certo noi questa rassicurante catena di nulla.

Alla faccia di Popper.

28 commenti:

  1. E' tutto in questa frase: "E’ per mitigare la paura che abbiamo bisogno di punti fermi."

    Quei punti fermi ci danno l'idea di una vita controllabile, di un sistema di cose che possiamo far andare come vogliamo noi, che riescano a tenerci dentro due rotaie senza uscire troppo dai margini. Finché restiamo su quelle rotaie ci sentiamo al sicuro.

    Buon week end.

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    1. Esatto.. è che a volte diventano rotaie disegnate nella nebbia.. illusorie..

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  2. Mi ha colpito la frase " Non la interrompiamo certo noi questa rassicurante catena del nulla". Gli uomini sono legati a punti fermi insignificanti e privi di vera vita vissuta. Vivono in netto contrasto con la reltà che li circonda.Hanno bisogno di stabilità, di illudersi di appartenere a qualcosa di definitivo, di duraturo, quando in realtà il mondo è un continuo divenire. Gli uomini desiderano stabilità in un mondo instabile e precario. Preferiscono essere tacchini, quando potrebbero spiccare il volo.

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    1. L'eterna indecisione tra felicità e sicurezza. Rinunciamo a tanto. A volte consci, spesso inconsapevoli.

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  3. Hai fatto bene a rilanciare questo post.
    E' stupendo e alquanto vero, soprattutto dopo che il covid ci ha colpito e sconvolto le vite, quello che oggi vogliamo tutti di nuovo è quel rassicurante pasto alle 9 del mattino.

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    1. Ma è come se non sarà mai più come prima. Magari lo spostiamo alle nove e dieci.. ;)

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  4. I "punti fermi" donano ritmo, sicurezza e "contenimento" alla vita, sono indispensabili, certo, quanto, però, i "punti variabili" che regalano sorprese e "musicalità".
    sinforosa

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  5. In mancanza di punti fermi io mi accontento dei punti neri.
    Sarà che mi sento più pollastro che tacchino.

    Comunque di gente che cerca anche goffamente di volare ce n'è e non così poca come si pensa.
    Forse l'errore è provare ognuno per conto proprio invece di provare a formare un goffo stormo

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  6. Io sono d'accordo con Oscar Wilde quando diceva che "le cose di cui si è assolutamente certi non sono mai vere." Meglio non non farsi mai irretire da quel che si ripete quotidianamente e stare in guardia per gestire al meglio l'imprevisto.

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  7. Ci ritroviamo in quei punti fermi, sono la nostra identità.

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    1. Senza idolatrarli però. Ho come idea che spesso ne prendiamo di mira tanti, troppi, sbagliati..

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  8. Con l'avanzare dell'età i punti fermi, che sono le abitudini, sono sempre più insopprimibili, forse per scacciare il pensiero del punto finale.

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  9. Ognuno di noi ha i propri punti fermi, io nel mondo non vedo quel cambiamento, che auspico nei miei sogni.

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    1. I punti fermi sono anche quell'aggancio sicuro che in qualche modo, li intralcia, quei sogni.

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  10. Tutto vero, purtroppo.
    Credo dipenda molto anche dalla mentalità e dal tipo di vita che vediamo vivere ai nostri genitori e dai cui inevitabilmente prendiamo ispirazione. Non è sempre possibile auspicare ad un modo di vivere diverso dalla routine "standard" (vuoi per soldi, vuoi per mancanza di obbiettivi particolari).
    I punti fermi non necessariamente sono negativi se fanno parte della realtà che vuoi vivere, lo diventano se ti rendi conto che ti limitano. O almeno io la penso così :)

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    1. Questo il punto cruciale: te ne rendi conto? Te ne vuoi, rendere conto? ..e altre varianti sul tema.. ;9

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  11. In genere, siamo abitudinari ed è per questo, a mio parere, che ogni giorno innestiamo il cambio automatico e preferiamo la nostra routine Ogni  cambiamento, anche se si prospetta piacevole comporta uno stato d'ansia , perfino partire per un viaggio , anche se desiderato , fa sorgere molte domande tra noi e noi. Per non parlare di un cambio di lavoro o di scuola o di abitazione. Insomma, penso che che amiamo le nostre abitudini e quel  'domani è un altro giorno' non ci sconfinfera proprio.

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    1. Qualcuno la chiamerebbe zona confort. Spesso spartana, ma con inferriate impenetrabili..

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  12. È un periodo in cui ho una necessità impellente di serenità. E preferisco i punti fermi allo sbandare.
    Per cui se proprio mi parrà di vedere l'alba purpurea, adesso come adesso, la manderei a quel paese.
    Siamo animali, tacchini, galline, oche. Tutta l'aia e compagnia bella.

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    1. Sei un tesoro tesorissimo, te la auguro di cuore tutta la serenità del mondo, piccola tacchinella dal cuore grande ;)

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  13. L'uomo ha bisogno di punti fermi altrimenbti sarebbe come un naufrago in mezzo all'oceano.
    Che ooi questi punti fermi siano reali e portanti o soltanto miraggi dipende dal momento.
    Certo che se arriva il ghibli e ce li scompiglia noi annaspiamo alla ricerca di un relitto per non affogare.
    Credo si chiami vita.

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    1. Punti fermi come chiodi in scalata. Devono servirti per andare avanti, non per tornarci su, Tanto che i miei tramonti variano ogni sera. Punti non troppo fermi..

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