Ipocrita
il mare
a
lambire il mio orizzonte,
striduli
i gabbiani
a
ricamare di grovigli l’aria stremata.
Le
narici irritate da odori selvaggi
di
onde scippate
e
fumi d’acqua ribelle
cucita
al buio straripato.
Tutti
ignorano le mie lacrime,
le
mie preghiere a questo cielo cadente,
ed
ora che immergo gli occhi
in
questo mare fangoso, irrequieto,
-
custode di sapori foschi,
reclutati
da antiche maree dismesse -
anch’io
sogno tempeste placate,
calcificate
su scogli irregolari
eretti
nella nebbia
a
captare richiami perduti.
Mare
ipocrita a confondermi
anche
i ricordi svaniti.
Mi avevi detto che potevo prendermi una tua poesia e mi sono presa questa. Ce l'ho in bozze da tempo, ma l'ho programmata per domani (non so mai quando e se la Telecom mi staccherà la linea e rimarrò senza connessione). Te lo dico solo per correttezza, visto che mi sono appropriata di qualcosa di tuo. Ciao. Buona serata. Marilena
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