si
celi una manifattura
della
perfidia preconfezionata,
del
sarcasmo avvelenato,
della
provocazione a scopo debilitante,
ad
insinuare nell’interlocutore
riflessi
condizionati destabilizzanti,
laghetti
di paura rappresa
dove
galleggia il dubbio di una risposta
Paragono
di continuo logore risposte,
le parametro ad antiche reazioni
Scavo
a mani nude tra montagne di messaggi lanciati e ricevuti
per
scovare tracce di feedback, polvere di offesa,
truciolame
di indifferenza - quella si - a coltivare intere piantagioni di
recrudescenti rivalse, devastanti rappresaglie,
maremoti di silenzio.
maremoti di silenzio.
Si,
a volte sono in estrema difficoltà
specialmente
quando mi offro completamente
e
ricevo in cambio ghiaccio tritato.
di
giorno e di notte,
con
gli occhi chiusi eo con gli occhi aperti,
per
non dimenticare mai che sono abbracciata ad altri fantasmi,
che
tramo lenzuola estranee,
popolerò
i tuoi sogni di squarci allucinati,
schegge
disperse intente a reclamare solo me.
Ed
io ce l’ho, gli incubi.
Inizierò
a chiamarli per nome, prima o poi.
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