lunedì 13 marzo 2023

INTREPIDE

 


Nubi asserragliate ai margini del cielo
propagano grigio perla
spalmato sulla finestra.

Dietro un vetro opaco,
ubriaco di riflessi, dardi imprecisi,
a sfidarlo quell’orizzonte impavido.

Resto nel silenzio ovattato di quiete,
a capire da cosa si difendono
quelle nuvole intrepide,
forse da pioggia disordinata
a diluire ansia.

sabato 11 marzo 2023

ADDIO


Ciao vecchio diesel che mi rombi la grancassa nelle orecchie, che quando guido l’auto a benzina di mia moglie, sembra un’ibrida tanto il rumore si stempera.

Addio anzianotto di un diesel col quale ho girato mezza Italia, col pieno che costava un accidenti in meno e mo’ a quel prezzo non compro più neanche una verde qualsiasi.

A mai più rivederci caro mio diesel, mi toccherà comprare un‘auto elettrica, magari con la prolunga così risparmio.

Goodbye diesel sempre amato, userò il gasolio solo per riscaldarmi a casa ora..

A scemo! ..guarda che fino al 2035 non ho intenzione di tirare le cuoia, magari cambio io proprietario.
tuo Diesel.
Per ora”

giovedì 9 marzo 2023

MUSEO DELLE ILLUSIONI

 "Roba da bambini", sento dire. 

Ma in questo Museo (permanente) delle Illusioni, a Roma in Via Merulana, si entra adulti per poter ritrovare il bambino che è in noi, mai del tutto nascosto..
E comunque certe genialate esposte sono più che adulte, ci prioettano in dimensioni dimenticate, accantonate da anni di convenzione e punti di vista ammuffiti che finiscono per privarci dello stupore e della meraviglia primordiali.

Ecco.. qui ritroviamo tutto ciò, e spesso facciamo una fatica bestia perché il punto di vista differente non riesce subito a fare breccia nel convenzionale che abbiamo inevitabilmente appicciato addosso. 

Questo museo ci sberlina alla grande e noi felici come non accadeva da un bel po'..








martedì 7 marzo 2023

GRAND HOTEL

 


Si chiamava Grand Hotel e basta, non c’era il nome della città a precederlo o un comunissimo Ambassador  in rapida successione, e questo, a dispetto dell’apparente anonimato, aveva decretato le sue fortune.
Ci si incontrava per caso, per sbaglio o fortuita combinazione, oppure si rimaneva soli, coltivando indisturbati l’oblio dei propri dispiaceri; mai nessuno scandalo al Grand Hotel, denunce o controlli della contabilità, nessuna prenotazione online, offerte speciali e neanche recensioni.
Nel mega albergo dell’anonima città di riviera confluiva una miriade di personaggi in incognito; gente che voleva dimenticare, leccarsi le ferite, magari ricominciare; incontrare propri simili alla ricerca di identità stracciate, fare amicizia tra i fumi della favolosa sauna, scambiare pareri e sconcerti sulle guerre future al piano bar, confrontare la propria suite con quella del dirimpettaio, o anche solo permettere soggiorni di ricostituita armonia con la propria famiglia o col partner, finalmente non assediati dalla frenesia del mondo esterno, quello disordinato. 
Il Grand Hotel, con l’insegna confusa di vegetazione ordinata ed efficace, ambiva all’azzeramento delle differenze sociali, accomunava l’accoglienza creando un livello superiore, o quanto meno differente. Un terreno neutrale dove la colazione, i discretissimi camerieri, la piscina, l’ineccepibile reception, i rapidi ascensori, l’aperitivo in terrazza, rendevano con gli interessi quel relax “aspettativa principale” degli ospiti. E anche negli arredi e nello stile, i gestori avevano cercato di allinearsi ad un gusto convenzionalmente universale, che potesse sorprendere  ma anche  rassicurare allo stesso tempo, minimalismo e classico retrò potevano sconcertare o mettere a proprio agio negli spazi di collegamento e nelle camere, ma era d’obbligo un denominatore comune che rendeva gli ospiti dell’albergo cittadini di un paese neutrale: l’empatia che ognuno sembrava percepire in ogni particolare, ogni ansa di salone, menù di apericena o rettilineo di corridoio, il conforto del (ri)trovarsi in luoghi complici.
E così anche  il ribadito anonimato di questa narrazione alberghiera, che non intende prediligere affatto la classica e stereotipata avventura vacanziera, elevandola a singolo racconto, ma ne vuole evidenziare la sua Intera potenzialità (o l’accidentale inefficacia) rendendolo versatile, adattabile, conforme ai propositi e ai desiderata di ogni singolo ospite della struttura.
Non si tollerano aspre storie d’amore nel Grand Hotel, né liti furiose, svelamento di conti o estreme ratio, e non se ne conserva davvero memoria;  ammessi i cellulari ma con viva raccomandazione di limitarne l’utilizzo, favorito anche dalla apposita, procurata, assenza di copertura di rete; unico intento un riallaccio dei rapporti, il riscoprirsi senza ipocrisie, un donarsi gli arretrati, non esclusi addii definitivi, rese incondizionate, inquinamento dei propositi.  
Per questo sono qui a rendere omaggio massimo al Contenitore a dispetto del contenuto. Esiste solo un  pacato defluire di Tempo, quello con la T maiuscola, che scorre come sangue nelle vene, come un battito di cuore inarrestabile e che non obbedisce ad alcuna coordinata conosciuta.
Benvenuti al Grand Hotel, speriamo che il soggiorno sia di Vostro gradimento. Nessun documento grazie, solo carte di credito e una minima cauzione a garanzia della vostra felicità, sempre pensiate di esserne all’altezza:  l’autentica avventura, inenarrabile e quindi vero racconto grezzo, la mettiamo a disposizione  tra i benefit, a voi coglierla.  

 

domenica 5 marzo 2023

MACINARE ELIO

 


I Coldplay nel lettore avvolgono il condominio di note anomale e se la ridono dei miei attorcigliati pensieri della domenica col sole già alto a macinare elio.

C'e' un guasto nel mio cervello e non riesco ad analizzare con calma, fatico ad individuare spessore e coordinate della vita che ti si sbrogliano addosso.

Come voglia di autoanalisi (che è pure un bel risparmio di presunti professionisti dell’inconscio), ma in realtà sarebbe così tutto bello chiaro, mancano solo le istruzioni sul come affrontarlo il “bello chiaro”, altresì detto l’inevitabile.

Ma se davvero lo fosse ben venga, offriremo tè e pasticcini, abbiamo alternative? Nasconderci, sparigliare le carte, fuggire via facendolo rimanere pure male, a questo inevitabile? Sia mai.. rendiamolo partecipe, magari non è così antipatico come lo si dipinge.

Allora alzo il volume, accendo il pc e vado sul blog...musica e chiacchiere?
Perché no?... ma c’è un finale da lasciare dopo il punto?

Che uno comprenda di essere alla fine, o meglio, sposti gli occhi con la voglia di scrivere lui, o di scoprire altro, o comprendersi finalmente in quella fase di autoanalisi.

Insomma il passaggio - apparentemente semplice - da fruitore a creatore, che magari mette voglia di fare qualcosa, qualsiasi cosa: leggere, scrivere, lavare i piatti che aspettano nel lavello, andare a spasso per blog sconosciuti o magari mettere su un cd.

 E non necessariamente Coldplay, dai.  ;)

venerdì 3 marzo 2023

GIANLUCA GORI

Molti si chiederanno chi è. 

Un attore. 

Su fate uno sforzo e cercate di capire a chi assomiglia, dove lo avete già visto. 

O vista.

Vabbè, ve lo dico, quello in foto è Drusilla Foer.

La impersona dal 2012 ormai, senza soluzione di continuità.

Praticamente una Signora Coriandoli, ma più seria.
E praticamente
 tutti conosciamo Maurizio Ferrini, attore comico che ogni tanto coriandoleggia.

Non conosciamo affatto Gianluca Gori, ormai in fase immersiva,
full time, nei panni di Drusilla.
Personaggio dal quale probabilmente neanche Gianluca si aspettava questo successo incredibile e che lo costringe al continuo fake, al falso reiterato.
Alla cessione a tempo indeterminato di personalità.

Lo immagino Gianluca al mattino, allo specchio, chiedersi quanto durerà, se quello che pensa può essere raccontato solo da una signora non icona gay, non trans, non drag queen, ma in realtà solo un uomo che recita una parte infinita, uno che la sera mette via trucco e tacchi per tornare Gianluca.
Per sempre meno tempo però.

Non vorrei essere nei panni del suo psicanalista.  


mercoledì 1 marzo 2023

L'AMORE CHE FINISCE

 


Non possiamo continuare così, davvero non ce la faccio più

E vuoi lasciarmi adesso, dopo una vita a girarmi attorno?

E’ ora di cambiare tragitto.

Non puoi volerlo davvero, dove credi di andare?

Non lo so ma voglio uscire da questo circolo vizioso dove ho perso tutto ormai: tempo, prospettive, direzioni..

Ti ho legato a me, come un centro gravitazionale..

Basta ho mal di testa, ti prego.. trovati un altro!

No.. tutti gli altri mi prendono alla leggera, con me fanno giusto un giro, e poi via, per altre strade..

Credo proprio che riprenderò il mio percorso
e spero davvero tu sia l’ultima rotatoria che incontro.