mercoledì 15 dicembre 2021

NON SONO ANDATO

Non sono andato a Più libri più liberi, il festival della piccola e media editoria alla Nuvola di Roma, ai primi di dicembre.

Non sono più andato a teatro. Non sono più andato al cinema nei weekend, compreso il venerdì sera, non sono andato nei ristoranti che non mi garantissero ampie distanze tra i tavoli, e comunque non dove avvisassi folla, non sono andato nei centri commerciali di pomeriggio e nei weekend, né per le vie del centro addobbate a festa, portiamo la mascherina anche all'aperto nonostante non sia  obbligatorio, al supermercato aspetto di essere solo per scegliere frutta, verdura o altro ai banchi comuni, se si avvicinano in troppi mi allontano, non sono andato più in un bar; entro in ascensore solo con mia moglie, se sul marciapiede vedo da lontano gente assembrata, passo in strada.
Non sono andato più allo stadio, o al mare dove c'era ressa.
Non sono andato più in metro o in autobus. Se dal medico c'è caos attendo in corridoio. Ho preso treni regionali, ma non in ora di punta.

Non sono andato a vaccinarmi convinto di ricevere il passe partout per fare i miei comodi.

Purtroppo questo semplice assunto sembra sfuggire a tanti, troppi, colti da delirio di onnipotenza.

E ora sotto Natale le cose stanno peggiorando.

Basterebbe poco.
Ma neppure un lockdown e una marea di morti sono serviti di minimo insegnamento. 



domenica 12 dicembre 2021

E.I.T.R.D. DA UN'INIZIATIVA DI DANIELE VERZETTI

 


E.I.T.R.D. è qualcosa che dovrebbe essere ben presente nella testa e nel cuore di tutti, specialmente quest'anno che ha visto ancor di più salire numeri e vittime di comportamenti assurdi da parte di maschi della specie umana. Che di umano hanno ben poco.

Continuo a stupire ad ogni notiziario, ad ogni efferatezza, al constatare quanto si manchi di semplice umanità, ed ogni tentativo di risposta resta ogni volta inevaso.
Pazzia collettiva? Perché i numeri spaventano davvero, è come se ci fosse un bacino di potenziali assassini che girano tra noi e da un giorno all'altro possano esplodere come vulcani sopiti.

Gente che vive e lavora, che ci saluta, che scambia opinioni, ma intanto cova dentro un male assurdo.

Spesso non so più cosa pensare. In altri frangenti e circostanze diverse, ho conosciuto persone schizofreniche, anche in rete, persone rivelatesi poi totalmente inaffidabili, dalle quali, tuttavia, non mi sarei mai atteso reazioni squilibrate, perché si parte sempre da una base di buona fede e fiducia, almeno io ragiono così, e continuerò a farlo. Ma capita. 

Nel caso di soggetti che arrivano ad uccidere, a fare comunque del male feroce, ovviamente, dobbiamo scomodare ben altri squilibri, ben altre patologie. Ma ugualmente troppo spesso ci sfuggono (o non vogliamo vedere) indizi importanti, segnali che potrebbero indurci a ravvedimenti, o a mettere in guardia persone a rischio. 

Ringrazio Daniele intanto, per la sua sensibilità e la sua costanza.

La speranza di tutti noi è che nessuno muoia più per mano di un altro uomo,  e anche se l'utopia fosse solo un sogno splendido,  sarebbe delittuoso non sognarla. 

martedì 7 dicembre 2021

MANTOVA COTTA E MANGIATA

Palazzo Te

..e continuiamo a stupirci ogni volta, così come capitato di recente a Ferrara e Padova.
Queste province che trasudano storia e quiete, fascino e stupore, sono l'esempio più distante da ciò che rappresenta il caos romano.

E Mantova non fa eccezione.
Regno dove i Gonzaga hanno dato vita ad un piccolo gioiello colmo di meraviglia; dove case, palazzi, ponti, chiese sembrano volersi fagocitare conglobandosi l'un l'altra con effetto russian doll, spesso riuscendo nell'impresa e moltiplicando ad ogni giro di vista, la sorpresa.

Torre della Gabbia dai portici di Palazzo Ducale

Circondata dal Mincio per tre lati, a formare ampi specchi d'acqua, Mantova acquisisce caratteristiche di città lacustre, con un Rio ad attraversarla ed unire ad est e ovest il Mincio, fornendo scorci di autentica poesia.



Il Mantegna imperversa e la sua Camera degli Sposi, a Palazzo Ducale è tra le pitture più belle di sempre.

Volta della Camera degli Sposi. A bocca aperta e naso all'insù


Le rive del Mincio, specie al crepuscolo, offrono colori e atmosfere da sogno, una pace incredibile con la possibilità di passeggiare tra acqua e meraviglie architettoniche.

 
LungoMincio

Il centro è un coacervo di viuzze, spesso acciottolate, con le case pastello e una marea di palazzi che nascondono cortili fantastici, e noi curiosi ad intrufolarci, appena possibile..



Il complesso del Palazzo Ducale poi, una città nella città, ricchissimo e variegato, con persino un giardino pensile al livello del primo piano, e infinite stanze a testimoniare la ricchezza della dinastia Gonzaga.

Entrata del Palazzo Ducale

Di fronte Palazzo Ducale, Piazza Sordello sembra voler distaccarsi dall'intreccio che di lì a poco, varcato l'arco, ci consegna al vero centro pulsante. Una piazza immensa, ariosa, ritrovo per riunioni, mercati e vita mondana.

Piazza Sordello

Il susseguirsi di vie e piazze poi, con portici e ritrovi, rende fascinosa una passeggiata in centro e costringe l'occhio a continue scoperte, in un apparente disordine urbanistico che arricchisce e rende eclettico il panorama. Il retro di S.Andrea, la concattedrale, è  imponente esempio di stile medievale, praticamente nascosto, se non ci si impegna a seguire tutti i vicoli, sbucando in piazza Leon Battista Alberti, dall'atmosfera pacata, fuori circuito e coi suoi tesori incredibili.

Piazza Leon Battista Alberti (la piaseta)


La Torre dell'orologio a palazzo della Ragione


Uno dei radi ponti con scorcio sul Rio


E avrei potuto mai tralasciare, infine, un cenno ai mirabolanti tortelli di zucca e amaretto immancabili in ogni osteria che si rispetti? O della sbrisolona servita con un pentolino di zabaione caldo?

No.. non avrei mai sorvolato sulla qualità e la valenza gastronomica di un soggiorno a Mantova.. ;)  esatto epilogo per ogni giornata trascorsa a caccia di gemme e capolavori..

Tortelli di zucca burro e salvia. Da paura!


domenica 5 dicembre 2021

LA PAISIBLE AWARD 2021 - PREMIO AUDREY HEPBURN

 L'amica Mariella mi insignisce di un premio che probabilmente non merito. E la ringrazio di cuore.
Delle qualità espresse a motivazione del premio mi tengo però stretta la versatilità.



I PREMIATI DEL 2021

Farfalle Libere di Caterina Alagna

Mirtillo 14 - Camminando di Mirtillo

Personalità tra scrittura e arte con fantasia di Pia

Nocturnia di Nick Parisi

Arteggiando s'impara di Romualdo Roggeri


Ed ecco gli altri blogger premiati che vi invito di cuore a visitare, tutti permanentemente nel mio blogroll, ma non certo ad esaltare il cortiletto del circolo chiuso ma, anzi,  a testimonianza della diversità di approccio, ogni volta con pagine nuove e tutte le diverse interpretazioni possibili. 

Perché il blog arricchisce, e interazione e contradditorio sono l'anima della rete blogger. 

Grazie ancora Mariella!

venerdì 3 dicembre 2021

A CHE ORA - E COSA - SCRIVE IL BLOGGER?

Scopro solo da poco, dopo molti anni di pubblicazione a casaccio, che esistono manuali, prontuari, compendi e vademecum tutti relativi all'ordine, quasi matematico, di pubblicazione post. 

Parametri e  misure, criteri e scale di valori. 

Tecniche e strategie legate agli orari, alla lunghezza, alle condizioni meteo, al target cui è dedicato il post, senza tralasciare i caratteri, le foto di richiamo, il grassetto, le dimensioni di alcuni periodi, il colore, la sottolineatura e, in ultima analisi - pensate - anche al soggetto del post!.

Non si pubblica se prima il mondo non ha letto il precedente post, niente cose leggere all'ora della spesa: perderemmo casalinghe impegnate al mercato.
Niente cose pesanti dopo pranzo: rovineremmo digestioni.
Niente cose tristi la domenica.
Niente cose indigeste prima di cena, e niente articoli cerebrali: rovineremmo neuroni. 

Niente cose scomode, nessuna accusa tranne ai soliti, nessuna roba arzigogolata, chi legge blog non è che può diventare scemo, deve navigare sereno, come se leggesse Topolino o Diabolik.

Certo resta poca roba pubblicabile (..di cui meglio non far cenno) ma sicuramente, col tempo e seguendo regole ben precise dettate da precisi standard bloggheristici, acquisiremmo pubblico fedele e appassionato, mai colto di sorpresa, senza troppe aspettative - come quando acchiappiamo una qualsiasi rivista gossippara  in una sala d'aspetto medica o dal parrucchiere - e mai deluso dai nostri articoli. 

Perfetto.

Io continuo come mi pare. 


martedì 30 novembre 2021

ANCORA CENSIMENTO...


Sarò un disfattista, polemico, rompiballe, ditemi quello che volete ma una delle cose più inutili (burocraticamente parlando) viste in Italia da decenni a questa parte, è 'sta pantomima dei censimenti, porta a porta, a campione (peggio me sento!), online oppure fermando la gente per strada o rompendo le scatole a mezzo telefono ("Buongiorno, siamo del censimento, volevamo sapere quante volte prelevate 1000 euro al giorno?"). 

Ma davvero qualcuno pensa di ottenere risultati attendibili e, ancora meglio, utilizzabili?

In un paese dove ci si separa e si cambia residenza per far risultare prima casa la villetta la mare, dove ci sono un'infinità di barboni, poveracci, gente che dorme in roulotte o sotto i ponti (quando non crollano), e le buonuscite a chi sfascia le aziende, o i condoni a chi non paga le bollette; gente che non esiste praticamente, sconosciuta persino alla Agenzia delle Entrate, e gente che apre onlus e società fittizie facendo finta di non guadagnare,  e voi vorreste davvero "censirla" e "statisticarla"?

Gente che lavora a nero, gente che paga a nero, che vive con i leasing, che la nonna ottuagenaria c'ha tutto intestato, dal Porsche al fermacravatte; gente col triplo o quadruplo lavoro, con la pensione che non gli spetta, i soldi in Lussemburgo, i contributi evasi, con sei cognomi diversi, la residenza alle Canarie e lo yacht a Capalbio con bandiera maltese (come anche le navi da crociera).

E questi ancora giocano al censimento, oltretutto finanziandolo coi soldi dei pochi che pagano davvero le tasse.

Ma provate a censire quelli che escono col Rolex dalle gioiellerie del centro..  :(



sabato 27 novembre 2021

IL BEDLAM CLUB DI DAVIDE CONTI

 


Conosco Davide Conti dai tempi di FilmTv, dove redigeva recensioni che erano già piccoli romanzi.

Per Davide il  film è solo spunto. 

Lui coi film ci costruisce storie, imbastisce personaggi da fiaba.
Lui li fa i film, con la scusa di scriverne.
Mo' serve qualcuno che glieli gira.
Ma ci sta lavorando.

Intanto lo trovate anche sulla blogosfera:

Catarsi addosso  che è già un esplicito programma..

Ma torniamo al Davide scrittore, al suo costruire comunità.
Ecco un limite per me invalicabile.
Creare personaggi.
Io sono egoista nella mia scrittura. Parlo di me anche quando descrivo cose, figuriamoci dare vita a personaggi, sarebbero mie caricature, tutte identiche e posticce, in un ridicolo rispecchiarmi.

Davide no. Scova umanità stratificate e le paradossa tridimensionalmente: lui al tavolo mentre scrive e i personaggi su tela, o emersi dal marmo, o fluttuanti - meglio come metafora - sullo schermo di un cinema.
Perché lui li manovra come vitalissimi burattini, e questa cosa l'ho visivamente percepita durante la presentazione di Bedlam Club, il suo libro di avventure cinematografiche vissute da una banda di personaggi borderline.
 
Davide ha letto un capitolo, e la scena si è come materializzata, i suoi personaggi a galleggiare nell'aria della piccola libreria, a raccontarsi, a muoversi in autonomia coi tic, le manie, la preoccupazioni, le aspirazioni, i sogni, le goffaggini e le assurdità.
Una sceneggiatura più che un libro, non mi stupirà il vederlo un giorno su grande schermo.
Quello schermo che, in fondo, lo ha fatto arrivare alla ribalta, quando ha iniziato a recensire film in maniera anomala, con le sue storie strampalate applicate a gente come noi.
 
Esemplare il suo sbeffeggiarsi della serietà del mondo, applicando però un'anima viva a questo suo svirgolare, dotando ogni sua creatura di intensa umanità, esaltandone quegli eccessi che possono spaventare, ma anche farti sbellicare dalle risate, con un retro pensiero malinconico che bussa delicato nell'intimità di ognuno di noi.

Eccolo Bedlam, un manicomio geniale, del quale alla fine vorremmo tutti far parte, a poter ragionare di cuore.