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...l'impoverimento mentale,
la rinuncia alla fantasia,
l'apologia del volo pindarico,
il ricorso sistematico alla metafora assassina.
Preoccupa il disordine d'animo,
l'autoflagellazione,
la condanna estrema,
il non ritorno,
questo sommesso brulicare d'incomprensioni,
i sogni arsi in un unico falò.
Preoccupano il disfattismo e l'alienazione,
i cumuli d'acredine,
preoccupa il groviglio di nervi e contraddizioni che ci lacrimiamo addosso.
Preoccupa l'ipocrisia, assieme alle false preoccupazioni,
la saccenza in prima e seconda pagina,
il sapere tutto, il condannare tutto, la perfezione vantata.
Preoccupa questo autocompiacimento latente,
questo costante monito all'immaginario
ridotto ad incubi notturni e fughe oniriche traghettate su terapeutici post.