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C’era una volta un bel terrazzo, ampio e luminoso,
di quelli che se
ne vedono spesso in
città a godersi una fetta di cielo, quasi spavaldi.
Ma il nostro terrazzo aveva un problema. Soffriva di vertigini.
E fin da quando era stato progettato, se ne stava coi parapetti chiusi, terrorizzato
dal solo guardare giù.
Che poi era appena ad un terzo piano, niente a che
vedere con quelle terrazze vertiginose e panoramiche che dominavano le nuove
costruzioni da periferia moderna, palazzi che ostentavano ardite architetture e
linee slanciate. Insomma qui si parla di un profilo molto discreto e per nulla
impudente.
Fatto sta che il nostro terrazzo iniziava ad avere paura, specie di notte, ed
era facile sorprenderlo in preda a vaghi tremolii, brividi di paura, puro e
semplice panico da altezza. Il proprietario dell’appartamento però, si stava
preoccupando.. aveva interpretato quelle
vibrazioni come sintomi di instabilità dell’intero edificio, e voleva scrivere
al Comune, protestando contro presunti lavori che avrebbero minacciato la
sicurezza dell’intero stabile, ed era un peccato non percepisse quel disagio
naturale invece, anche perché il terrazzo amava i sui proprietari, e loro lo
adoravano, lo avevano agghindato di piante, evitavano il troppo sole con delle
tende a tutta superficie, e amavano mangiare fuori, ospitare amici e
trascorrervi le belle giornate.
Ma la questione rimaneva irrisolta e col
passare del tempo sembrava acuirsi, il nostro terrazzo accusava quel vuoto
sotto e dinanzi a lui, si stava stressando e avrebbe voluto essere tanto un
giardino al piano terra, ampio e sicuro, senza alcun problema.
Forse era il caso
consultasse uno psicoter(razz)apeuta.
Il punto è maschio, la virgola e femmina e una bella curva.
RispondiEliminaIl punto e virgola è una loro creatura.
Tifavi Danimarca? ;)
EliminaCerto. Il rigore è un regalo
EliminaPiù passa il tempo più le cose cambiano, mi pare sempre in peggio . . . Anche per i balconi è lo stesso discorso - sempre meno spazio vitale. Un saluto e buona estate
RispondiEliminaFuori come un balcone, si suol dire, ma a volte sono esseri discreti e abbisognosi di confidenza.. che brutte creature che siamo..
EliminaDavvero Franco, questi balconi in paricolare, non si può proprio dire che siano fuori ha ha ha
EliminaMeglio si tenga stretta la moglie Terrazza, certamente più equilibrata.
RispondiEliminaCerte mogli sono fuori come un balcone (dicono a Milano)
EliminaAh! Quanti di noi sono come quel terrazzo!!!
RispondiElimina..a sacrificarci per il quieto vivere.. ;)
EliminaPoverino,... per essere amato dai proprietari doveva trovarsi ad occupare una posizione paurosa per lui, doveva rischiare la sua integrità. Era per loro che non lasciava la sua posizione e se ne andava via.
RispondiEliminaBella storia.
podi-.
Sì, ma era una terrazza sul mare e ogni mattina si godeva il sole che nasce.
EliminaE poi lo psicoter(razz)apeuta lo aveva rimesso in sesto.
Se comprendessimo in quanti si sacrificano per noi.. sarebbe un mondo migliore! ;)
EliminaMi hai ricordato certi aneddoti del mio professore di Topografia quando era studente e fece una visita guidata a un cantiere edile. In quel caso non si trattò di tremolii ma di oscillazioni dovute a una eccessiva elasticità delle mensole dei balconi, che a saltarci vibravano tipo trampolini, col muratore fece notare al docente accompagnatore di come sarebbe stato un simpatico giochino per i bambini di quella casa. 😲
RispondiEliminaA Roma lo scorso anno sbragò una terrazza di un palazzo sopra il teatro Olimpico (Roma nord) portandosi giù i due piani inferiori, perché i proprietari avevano pensato bene di caricarlo di fioriere pesantissime.. (è ancora in analisi quella terrazza..)
EliminaCerti amori comportano sempre dei rischi. Quando si ama, come il terrazzo i suoi padroni, si raggiungono altezze pericolose. Se si cade non ci si salva. Però se si resta fermi a terra, stabili, ancorati alla sicurezza, si perde tutto lo spettacolo del cielo infinito. Buona serata, Franco. Racconto breve ma intenso.
RispondiEliminaBell'analisi.. un'apparente sicurezza ci priva spesso di tanta felicità, e anche a volare alto pensando solo che si possa cadere, limite e rimpianto.
EliminaForte, anzi davvero fragile e tremante, il terrazzo con la fobia delle altezze...Non male - ma è una litote - dopo il gas che vorrebbe fuggire. Complimenti.
RispondiEliminaE non finisce qui.. ;)
EliminaIo suggerisco di riempirlo di vasi di fiori, così si distrae!
RispondiEliminaTu i fiori li hai anche ne frigo: i glaciadioli, ad esempio ;)
EliminaQuasi...
EliminaUn terrazzo sotterraneo mi pare una buonissima opzione. Come non averci pensato prima???
RispondiEliminaUn terrazzo sotterraneo con affaccio all'insù!!
EliminaEsatto, del genere: non sporgerti troppo che se no caschi in alto
EliminaForza di sgravità!
EliminaBizzarro ma molto simpatico. Bravo Franco...bella fantasia. Un saluto e un sorriso!
RispondiEliminaImmagino bizzarrie che considerino noi, assai più bizzarri.. ;)
EliminaHai una grande e fervida fantasia che fa scaturire dalle tue mani storie meravigliose.
RispondiEliminaDai che non è vero!! ..diciamo che presto voce alla vita che ci circonda.. ;)
EliminaPovero terrazzo. Non possono, i proprietari, creare un parapetto protettivo, magari in vetro, così da farlo tranquillizzare? È che cavolo! 😉
RispondiEliminaChe poi anche il giardino a piano terra potrebbe avere dei problemi sai?
Come disse uno famoso: "Dai che ce la fai!". 😉😉😉
Simpaticissimo racconto. Ciao Franco!
ahah.. a volte diamo per scontato ciò che, invece, non lo è..
Eliminama il lettino del terapeuta per terrazzi?!?
RispondiEliminaUn prendisole praticamente.. ;)
EliminaOh, facci sapere poi com'è andata la terapia... ;)
RispondiEliminaPrezzi vertiginosi.. ahahahah
EliminaMa che bel racconto... simpatico. ... mi hai fatto sorridere
RispondiEliminaE' uno dei propositi principali (in questo genere di storie).. felice quando riesco ;)
EliminaBuongiorno.
RispondiEliminaHo sempre avuto considerazione del valore della "coralità" del/dei lavori.
I sagaci e simpatici commenti al tuo post dovrebbero indurti a metterli insieme, elaborarli e tirare una sintesi per la seconda parte (attesa e inevitabile) di questo bel racconto.
Un lavoro corale con la regia egregia delle tue magiche parole.
Pensaci.
Ciao.
A.
Ho visto che il terrazzo ha smosso la sensibilità di tanti, e molti suggerimenti meriterebbero un sequel. Ci sto pensando, affacciato sul vuoto.
EliminaTerrazzi e balconi d'Italia dovrebbero riunirsi in sindacato e chiedere risarcimenti, non a Te per il tuo carinissimo racconto, ma alle moltitudini che nel 2020 li disturbarono, a migliaia, per suonare pifferi, cantare inni, gridare andrà tutto bene... Fossi un terrazzo o un balcone, sarei ancora frastornato, traumatizzato e incazzato. :)
RispondiEliminap.s. come sai, odio ogni coralità: rimani gelosamente proprietario delle tue storie e della tua fantasia!
RispondiEliminaMolti temono per domani sera.. ;)
EliminaPensa che anche io, che sono al quarto piano, se mi affaccio ad un quarto piano di altra palazzina.. mi sembra di stare in cima ad un grattacielo.. ridatemi il mio terrazzoooo!!!
RispondiEliminaE che responsabilità per sti poveri terrazzi sopportare il peso di piante, sdraio, tavolini, persone, aperitivi con amici, relax da soli.. ed essere sempre all’altezza! 😝
RispondiElimina..mantenendo un profilo ..elevato. ;)
EliminaMolto carino questo tuo racconto!! Facciamo qualche cosa per questo povero terrazzo !! Saluti.
RispondiEliminaC'è ancora tanta discriminazione in giro, una insensibilità diffusa, non solo ai piani alti..
EliminaImportante è mantenere un contegno, perlomeno di..facciata
RispondiEliminaOltre il primo piano non mi spiego da un balcone quindi lo capisco
RispondiEliminaNoi poveri Ca..sotto siamo sempre incompresi. 😁😁
Bello davvero!
Balconi incompresi.. ;)
Eliminatenero terrazzo che simboleggia le nostre improvvise vertigini al mondo.
RispondiEliminamassimolegnani
Metafore del nostro vertiginoso e frenetico volerci affacciare per forza: alla ribalta, da un monitor, dal nuovo attico, dal finestrino del Porsche o dall'oblò di un airbus.
EliminaPovero terrazzo, anche lui in preda ai nostri timori e insicurezze...siamo cambiati tutti in questo periodo di covid, anche le strutture più solide cominciano a cedere!!!!!!
RispondiEliminaNon abbiamo più le certezze di una volta..e neanche le terrazze! ;)
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