Qualche giorno solo con papà, andiamo nella nostra casetta al mare mai più
visitata dopo la scomparsa di mamma. Ecco un modo per chiacchierare di nuovo, senza fretta, mangiare insieme, prendere il
sole.
Confessare troppe cose, no.
Non c’è mai stata quella confidenza
necessaria, quella visione comune.
Con papà si discute pure davanti a un tg, lui è sempre stato un liberale prima,
berlusconiano poi , io sinistroide anche se anomalo, ascendente anarchico.
Insofferente delle sue apprensioni, dei divieti imposti.
Però l’ho vista bene questa occasione di condivisione e scambio.
Scambio di accortezze, di affetto reale. Non abbiamo donato nipotini ai miei, mia sorella ed io, e Dio sa quanto ne avrebbero desiderato almeno uno.
Ma non l'hanno mai fatto pesare, con una sensibilità impagabile.
La comprò per mamma questa casa, e non ha fatto nemmeno in tempo a riempirsi
troppo di ricordi, ma lei sarà qui, vicino a noi, a mangiare frittura, a
prendere il sole in sdraio e a sorridere alla tv.
La vita continua, o più che altro deve continuare e
non è che sta a guardare noi che rimaniamo, o chi si ferma in stazione.
Lei
fila via, per la sua strada, albe e tramonti, stagioni e passioni.. e noi ci si
adegua, chi più, chi meno.
Ma parlare di vecchie cose, ora - anni remoti quasi -, con papà; fa bene, e ci fa stare
bene entrambi; lui con poco da chiedere ancora dietro la nostalgia di mamma (e
ogni tanto cerca di ribadirlo), io con tanto ancora come se fosse giusto
pretenderlo, pure se i vent'anni sono anni luce lontano, con i programmi che tracimano dal cassetto, e i sogni che frullano
per la mente, perché la pensione aiuta anche in questo senso: o sbraghi o ti
reinventi.
Pensavo ad un’altra giornata di sole, ad abbronzare progetti.