martedì 18 maggio 2021

COS'E' UN CULT?



Il Cult é un film al quale non devi chiedere nulla.
Perché ti ha dato tutto. 

E' un film di nicchia.
Della tua nicchia.

Che  può darti tutto quello che desideri vedere nel cinema del tuo immaginario. 

Ma riesce anche a farti vedere ciò che puoi fruire nell'esatto momento in cui lo vedi. 

Il Cult é il genio della scelta di tempo

Il Cult sa persino quando deve farsi vedere. 

Per alcuni, anche Carlo Verdone può trasformarsi in Cult.
(..noi speriamo, invece, di essere provvisti di limiti).


Tra i miei cult alcuni film diversi, comunque, da quelli meravigliosi ed irrinunciabili che amerei fossero proiettati in ogni scuola di cinema tipo una volta la giorno.

Perché un cult  è un film tutto tuo, che forse non dovrebbe neanche apparire in un post.

 

Train de vie             1988  Regia di  Radu Mihaileanu

Un film che dona sorriso all'Olocausto

The big Kahuna     2000  Regia di John Swambeck

Scuola di vita in due ore

K-Pax                      2001   Regia di Iain Softley

L'alieno che tutti potrebbero amare, anzi no.

Billy il bugiardo     1963   Regia di John Schlesinger

Genio cinematografico con cinquant'anni di anticipo

domenica 16 maggio 2021

PALESTINA E ISRAELE

 


No, non lo chiudo il blog per protesta contro questa guerra assurda, come forse giustamente hanno fatto e faranno altri bloggers.

Vorrei anzi, aprire il cuore di tanta umanità.

Che poi, a ben guardare, ci sarebbe da imparare dalla convivenza pacifica e fruttuosa di cristiani, ebrei e musulmani, e ogni tanto l'esperimento è riuscito, proprio dove ora si uccidono.

Ma se togliessimo loro tutte le armi? Eppoi i pugnali, i vetri rotti, le pietre, le mani per non strozzarsi, la saliva per non sputarsi e lanciarsi odio? 

Se ogni dio di ogni loro fazione si incontrasse su un prato, sotto il sole, a fare due chiacchiere, a spiegare questo livore, questa cattiveria idiota.

Non ci si riesce tra uomini, ma forse, tra divinità, potrebbe essere una cosa possibile.


Prego che accada. 
E nessuno in particolare.






sabato 15 maggio 2021

SCRIVEVA BERTRAND RUSSELL..

Rilancio un post di anni fa.. 


Scriveva Bertrand Russell che 
fin dal primo giorno il tacchino osservò che, nell'allevamento dove era stato portato, gli veniva dato il cibo alle nove del mattino.. e la sua coscienza induttivista elaborò una deduzione appunto induttiva di questo tipo: ”Alle 9 del mattino si mangia”. Purtroppo però, questa concezione si rivelò incontestabilmente falsa (sull’onda della teoria falsificazionista di Popper) alla vigilia di Natale, quando invece di essere nutrito, esattamente alle nove, fu sgozzato”


Un certo induttivismo fatto in casa (induttivismo: teoria per la quale dal particolare tendiamo a definire il generale, l'universale)  regola comunque quasi tutte le nostre vite.

Ci si alza tutte le mattine per lavorare o per svangare comunque, a pranzo crediamo di dover avere fame, ci si corica tutte le sere per riposare, si comunica un “ti amo” o si lancia un messaggino per oliare un legame.

Ci si aspetta una telefonatina ogni giorno alla stessa ora o un sorriso automatico, quando non si maltratta il dirimpettaio di conversazione.

E si tira avanti con questo fenomeno umano che sviluppa catene di montaggio di rapporto di facciata, e che possono durare una vita, regolando in molti casi anche una presunta intimità.

Le aspettative - invece -, i desideri, i sogni, i voli pindarici, le fantasie non riescono a far parte di questo gioco alla massificazione delle relazioni.  

Creerebbero contrasti emozionali, felicità di qualità superiore e montagne d’ansia d’allarme.


Tutte robe contrarie alla sicurezza delle interazioni, al quieto vivere e all'atroce dubbio che, una mattina alle nove, invece della quotidiana dose di nutrizione (fisica o mentale) si venga accolti con il ribaltamento delle ovvie induzioni che, abitualmente, 
non possono deluderci né crearci rogne improvvise.

E’ per mitigare la paura che abbiamo bisogno di punti fermi.

Spesso anche di puntini, fermi.
Invisibili ad un seppur piccolo resto del mondo che brama e gronda passione.
Insignificanti rispetto allo scorrere del tempo emotivo e delle tempeste che in certe notti inquiete sogniamo smuoverci le vene.

Siamo tacchini.

E scoperta la mangiatoia più comoda, ogni giorno alle nove, sappiamo che ci daranno da mangiare.

Non facciamo caso che sia mangime di mediocre fibra destinato solo ad ingrassare il nostro petto, le nostre cosce (il nostro ego o la nostra voglia di pace addomesticata).

Importante è che arrivi ogni giorno, aridamente puntuale.

La possibilità che un giorno ci sgozzino, mentre scorgiamo all'improvviso - e anche solo per un attimo - un’alba purpurea,  non ci sfiora nemmeno, e se ci sfiora, la scacciamo in malo modo.

Non la interrompiamo certo noi questa rassicurante catena di nulla.

Alla faccia di Popper.

martedì 11 maggio 2021

IL TORTO DELLA FOLLA



 Da un articolo di Paolo di Paolo, su Repubblica di oggi:

"Quando scomparirà la sensazione che la folla abbia torto?"

Stiamo riprendendo lentamente le attività, con l'aumento dei vaccini e l'abbassamento delle infezioni, tuttavia non spritzo, non cinemo, e neanche ristoranto.

Vi dirò di più: evito il minimo assembramento, cambio marciapiede in presenza di due/tre persone, non prendo nulla al bar, guardo storto quello dietro di me in fila al supermercato se si accosta troppo, quelli senza mascherina poi li tratto da untori, pure se in teoria hanno ricevuto già dodici vaccini.

Abbiamo perso certezze e dubitiamo di risultati positivi e veloci. Ci andiamo un po' tutti coi piedi di piombo ..oddio!.. per strada vedo scene di estrema leggerezza, le medesime che ci hanno ritrascinato nel baratro l'estate scorsa.. la differenza, sostanziale, è che si dovrebbe continuare a vaccinare a rotta di collo.. 

Ma per molti è dura comunque recuperare ritmi e abitudini. 

Mi metto tra questi, anche se a malincuore. 


sabato 8 maggio 2021

SUBURBIA KILLER (NETFLIX)


Una trama intrecciata.

Otto puntate.

Ogni puntata il ritratto di uno dei protagonisti che apre nuove trame, altri punti di vista, in un disegno sempre più contorto ma che ti incolla allo schermo. 

Tutto a flashbacks. 

Richiami. 

Dettagli. 

Storie torbide. 

Rivalse. 

Vendette. 

Incastri. 

Accenni.


Tu resti dubbioso fino all'apoteosi finale incartandoti in diecimila supposizioni e soluzioni, pensandone una più del diavolo mentre il diavolo ne stava pensando una più di te.

Questi sono i thriller. 



mercoledì 5 maggio 2021

E.I.T.R.D. DA UN'INIZIATIVA DI DANIELE VERZETTI

EVERY IS THE RIGHT DAY



"Il costante pensiero di lei lo assorbe integralmente e ne annichilisce l'acume ma non la coscienza. 

L'uomo dall'unico pensiero tende inconsciamente a sopravanzare le reali esigenze del soggetto nel suo mirino. Lo idealizza, esaltandolo. 

Ed il solo, assurdo, pensiero di poterle fare del male, è sideralmente distante.

L'Amore consiste nell'augurare tutto il meglio alla persona Amata, anche in un altro eventuale segmento di vita che questa dovesse scegliere. 

Perché Amore è qualcosa di sovrumano, di incredibile, quando lo è davvero. Non risponde all'istinto. 

Un decorso patologico dove più nulla è lasciato al fato, dove l'amore cresce smisuratamente ma in cellule benigne.. "


In questo vorremmo si trasformasse l'Amore.

Ma continua a non accadere. La gente continua ad impazzire. Ad uccidere in nome di finalità distorte e malate. Gente che non comprende di esserlo, malata. Che si aggira tra noi. 

Sorridente fuori, bacata dentro.  

martedì 4 maggio 2021

ELOGIO DEL BUON FOTOGRAFO

 

Ciò che distingue un normale fruitore di visioni da un fotografo, da un buon fotografo, a mio avviso, è qualcosa di più che un'angolazione o un punto di vista: è filosofia dell'immagine.

Il fotografo percepisce, con precisione, altro da quello che in tanti guardiamo inerzialmente, che in troppi subiamo passivamente senza sapere di poter entrare sul set.



Riesce a postarlo in fotografia, in una buona fotografia, a isolarlo dal contesto infondendogli vita a sé.

Ed il "non" fotografo, anche a risultato finale, con davanti un'immagine estrapolata dalla sensibilità dell'autore, non avvertirà comunque il disegno nascosto, le trame di luce, le immagini che hanno sollecitato il fotografo a puntare, inquadrare, scattare ed immortalare qualcosa che, un istante prima ed un istante dopo, in ogni caso, è tornata a dileguarsi.

Il buon fotografo, allora, deve creare un legame, un ponte, che solleciti il fruitore d'immagini, deve evitare la frattura e, anzi, fornire il biglietto d'ingresso allo stargate del fantastico.



Io ho mille difetti ancora. Ad esempio fotografo cose già immobili. Luoghi ed oggetti.  Cercando di rubar loro l'anima. La ruberei anche a cose viventi, ma l'attimo che vorrei fotografare si dilegua sempre un attimo prima dello scatto. Allora "ripiego" sulla natura, sugli oggetti, sui particolari. Mia moglie dice sempre che anche dopo aver visionato decine di mie fotografie si potrebbe non capire in che paese siamo stati, tanto è l'accartocciamento sul dettaglio, sulla presunta anima da rubare.

Ad autocriticarmi impietosamente direi che se mi indicano la luna, 

faccio un bel reportage sul dito..