domenica 14 agosto 2022

THE TWO "MEN"

Oggi parlo di due film, entrambi con il “man” nel titolo: The gray man e The man from Toronto.

In comune hanno anche la definizione "thriller" sulle piattaforme specializzate; poi c’è l’azione, l’avventura, gli inseguimenti, le sparatorie, i morti.. la differenza è che uno ci crede davvero, e l’altro se la diverte.
Uno ha il piglio serioso, l’altro si prende allegramente in giro, uno è convinto di stupirvi, l’altro vuole solo farvi rilassare.
Quale preferite?

Un po' una scelta tipo tra Diabolik o Paperinik.
Io decisamente il secondo.
Farmi prendere in giro ok, ma consapevolmente. 

The gray man

Ennesima johwicckata. Ammantata di zerozerosettismo e strizzate d’occhio alle altre infinite mission impossible sul mercato. Direi anche basta però. Ogni dieci film fotocopia, se ne salva giusto uno, quello che cerca almeno di auto percularsi strappando più di una risata, anche se alla fine utilizza gli stessi mezzi, i medesimi inseguimenti, le solite sparatorie.. ma sfottendosi in leggerezza, senza fartici credere per forza..

Qui Ryan Gosling (perché l'hai fatto?) ruba lo scettro all’altro Ryan (Reynolds) e si infila tutto serioso in questo carosello forsennato di sparatorie e inseguimenti dove non riescono a scalfirlo mai, addirittura in campo scoperto  in piazza, tant’è che anche il cattivo di turno, un ridicolo Chris Evans (perché l'hai fatto?), sforna comunque la battuta clou del film: “Ma non c’è uno che riesca a sparare ad un uomo ammanettato?”. Che indica come gli stessi protagonisti si rendano conto dell'assurdo entrapment dove registi e sceneggiatori li incastrano per un paio d'ore.
E potremmo farla finita qui, ma urge sottolineare come ormai questo filone del “più le spariamo grosse più strappiamo stupore” sembra prendere piede, perché il fruitore ultimo, spettatore o lettore, entra come in trance e riesce a bersi di tutto di più.

Un andazzo sdoganato, tra l’altro, dalle saghe degli più svariati supereroi, che hanno ormai annichilito la capacità di scindere la balla dal possibile, rendendola seriosamente consuetudinaria anche dove, in realtà, potremmo - e dovremmo - farne a meno.

The man from Toronto

Perché non trascorrere, invece, due orette davanti ad un film che se la ride tremendamente sul serio? Che anzi prende a sberle tutti le fatal missionimpossible che traboccano di ego surreale? Questa pellicola divertente sbaraglia e sovverte tutti gli stereotipi con due soggetti straordinari che si integrano alla perfezione. Certo la formula non è affatto una novità: killer glaciale (Woody Harrelson in gran spolvero) e omino imbranato (Kevin Hart pienamente in parte)  costretti a collaborare per salvare la vita e il mondo.. ma come in Boss Level, assistiamo finalmente a qualcosa di davvero acchiappante e ridanciana che non fa per nulla finta di crederci. Farsa melodrammatica e dramma burlesco  si intersecano a ripetizione dando vita a infiniti siparietti. Il regista Patrick Hughes del resto aveva già promesso e mantenuto cose molto buone in Come ti ammazzo il boyguard (anche se l’1 decisamente meglio del 2).
Capisco che c’è ancora chi voglia immergersi realmente nel dramma/azione, ma se poi, come ad esempio con l’ultimo Gosling di The grey man, il paradosso finisce per essere assai più ridicolo del tentativo, perché allora non prenderla direttamente sul ridere, creando comunque uguali e godibilissimi presupposti di azione ed adrenalina? Non prendiamoci in giro con roba così seria che in realtà sfora nel ridicolo molto più spesso di quanto non vorrebbe. 

Poi sia chiaro: ad ognuno il suo. ;)

 

   

3 commenti:

  1. Le tue recensioni sono perfette e mi invogliano a scegliere 'The man from Toronto'. A proposito, ho provato oggi a recensire 'Ninfee nere'... Buon Ferragosto.

    RispondiElimina
  2. Sempre impeccabili le tue recensioni. A me non piacciono i film d’azione, non li vedo quasi mai. Mi è capitato di vedere in famiglia The gray man, guarda l’ho trovato talmente ridicolo da cancellarlo quasi dalla memoria. Mi sono annoiata tutto il tempo.Mi sono ricordata della sua perché ne hai parlato. Ormai i film d’azione non corrispondono alla realtà, hanno creato un mondo che non esiste. The man from Toronto non l’ho visto ma l’ho sentito nominare. Ti credo se dici che è un buon film, quasi sicuramente non andrò a cercarlo perché il genere non mi piace, ma se per caso cercasse lui, non cambierò canale. Buon Ferragosto.

    RispondiElimina

Sottolineature