sabato 28 novembre 2020

PALM SPRINGS - VIVI COME SE NON CI FOSSE (SOLO) UN DOMANI

 


Potevano essercene già abbastanza di film con i loop inchiodanti in una giornata ripetuta all’infinito, spesso banali e noiosetti, ma siccome a me piacciono un sacco, mi sono beccato pure questo.

E ho fatto bene.

Perché il loop che ti blocca in un arco temporale estremizzato all’infinito ti può rendere cinico, sadico, saggio, rancoroso, violento, pazzo ma, a lungo andare, anche rassegnato, conscio, arricchito addirittura, estremamente pratico.

Dopo il Ramis di Ricomincio da capo avevo fatto "ohhh!" Solo con The edge of tomorrow, con Cruise e la Blunt scatenati. Stavolta si ride scorrettamente e filosoficamente di una situazione che vedrebbe la maggior parte di noi andare in paranoia dopo appena un paio d’ore..   

Se poi nella reiterazione in questione, ci ficchiamo dentro altri personaggi, le variabili aumentano esponenzialmente, lasciando libero sfogo all’inventiva, al thriller, all’immancabile storia d’amore, alla comicità surreale, e anche a quella dose di piccante creativo  e godibile, che la nostra scuola vanzinesca, purtroppo, non sa neanche dove sta di casa.

Sicuramente la chiave di volta del film è aggiungere al loop più di un protagonista, permettendo sviluppi gustosamente eccentrici. E condire il tutto con una insospettata pennellata di filosofia, bignamesca finché si vuole, ma ben calibrata.


Ed ecco sfornata una giornata in replay, ma paradossalmente imprevedibile, con le nostre tre variabili a riviversi addosso le 24 ore di sempre infarcendole di continue novità, ed un conto è che si sia da soli contro il mondo che si ripete, un altro è che ti tengano compagnia altri due che hai tirato dentro a forza.

Io lo rivedrei. E poi lo rivedrei. E poi lo rivedrei. 

Su Amazon Prime.

8 commenti:

  1. SONO ANDATA A VEDERMI IL TRAILER E HO SUBITO CAPITO CHE NON è IL MIO GENERE, QUEL GENERE DI FILM CHE MIA FIGLIA CHIAMA DEMENZIALI E CHE OGNI TANTO MI SUGGERISCE: NIENTE DA FARE E NON è PER VIA DELL'ETA', è CHE MI ANNOIA, DA SEMPRE, CHE VOGLIANO FAR RIDERE PER FORZA. MI PERDONI?
    Cri

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    1. Certo che ti perdono.. ma c'è probabilmente un equivoco di fondo: e cioè che si voglia far ridere per forza. Ci sono scene da lasciarti il groppo in gola. Perché ogni uomo messo davanti ad un'anomalia, può reagire in maniera molto diversa da quella che tu riterresti ovvia per te. E sconvolgerti.

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  2. Ho letto la trama e devo dire che questo film è tutt'altro che una banale rivisitazione di un tema già visto..ma domanda, il personaggio di Roy è una metafora specifica?

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  3. Non ho letto, comunque ben venga se il risultato è questo che dici ;)

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