giovedì 8 settembre 2022

LA RISACCA ESUBERANTE

 


Quella che di giorno giungeva a riva, ordinata e ritmica, per rivoltarsi di nuovo verso il largo veleggiando controcorrente, quella medesima risacca metodica e disciplinata, di notte diveniva curiosa.

Scavalcava la docile riva, penetrava la spiaggia, oltrepassava ombrelloni chiusi a sonnecchiare, arrivava in strada e s'incuneava tra le vie sghembe, lambendo portoni e auto parcheggiate, scivolava sull'asfalto tiepido rovistando tra verande e giardini, e odori di residuo bagnoschiuma e grigliate tarde a raffreddarsi.

Era voglia di conoscere un mondo nuovo, che si espandeva oltre il confine del mare, non si poteva solamente tornare indietro ogni volta che si toccava terra, era semplicemente ingiusto.

E la notte era divenuta complice allora; quelle notti cupe senza luna, dove neanche i fantasmi più malinconici osavano la via. 
La risacca irrequieta odorava la polvere sonnacchiosa e i marciapiedi acri. 
Annusava la strada, la vita oltre il mare, immaginava case e tavole sparecchiate, sogni terrestri e malinconie di un'altra specie.. 

Poi, poco a poco, regrediva di nuovo a riva e verso il largo, lasciandosi dietro un'umidità di rimpianti, sogni strizzati, speranze da asciugare l'indomani, al primo sole. 

mercoledì 7 settembre 2022

A VENEZIA CON PAPA'

 


..e con l'aereo per giunta, che non aveva mai preso prima che mamma se ne andasse, perché lei non ne voleva proprio sapere.

E allora eccoci in volo con mia moglie, mia sorella e le 89 primavere di papà.

A Venezia perché l'ha sempre avuta nel cuore avendoci lavorato da giovane.
E bellissimo scorgergli la meraviglia negli occhi ad ogni ponte, ogni palazzo, ogni scorcio, ogni memoria.. aiutati anche da una provvidenziale sedia a rotelle che gli ha permesso di esplorare una buona parte di città comodamente, da San Marco al ponte di Calatrava, senza stancarsi eccessivamente. 


Una vacanza veloce ma intensa, di quelle che rimangono addosso, capricci che vanno tolti perché rimane la soddisfazione di veder sorridere un genitore, anche se qualche intemperanza c'è stata, ma bravi noi ad interpretare alla perfezione il capovolgimento dei ruoli, da figli irrequieti a badanti inflessibili, e anche un po' prepotenti..

Ma ora tornati sani, salvi e soddisfatti, lo vediamo felice e sorridente raccontare a tutti del suo viaggio, e noi già a programmarne un altro.. 




domenica 28 agosto 2022

PORTE, PORTONI E CHIAVISTELLI

 


















Cosa può nascondersi dietro una porta, o un portone abbandonato, bruciato dal sole, consunto dalle intemperie, inchiodato a cardini arrugginiti.
Cosa comunica, quale aiuto chiede, che interpretazione suggerisce, specie a me che ne vado ghiotto.. chi raccoglie more, chi calpesta chilometri di sentieri, e io che fotografo toppe, maniglie, telai e serrami. 

Forse intravedo altri mondi, oltre quel buio, quei silenzi, quel fresco gelido che fuoriesce da fessure a volte fradice immagino antiche attività frenetiche: passaggi, inviti, fughe.. e poi un giorno più nulla, sbarrato definitivamente, l'abbandono del passaggio, la rinuncia al valico, la resa. 

Ma c'è un messaggio vivo che qualcuno raccoglie, un grido stridulo che echeggia memoria di cardine operoso, di viaggio ignoto, saluto vivo, visita a sorpresa.

Ecco, sono io che mi incanto dinanzi a ciò che è stato e sarà comunque, anche se ingoiato da tarli, ragnatele, rampicanti, topi che sgusciano, mosche pigre, muffa a tracimare. 

Sono io a chiedere meraviglia ed ottenerla. Ad ogni uscio, ogni battente, ogni richiamo immobile, ogni sfregio di colore. 


















giovedì 25 agosto 2022

(NON APRITE) IL FRIGORIFERO

 


Il frigorifero ha appena deciso che i magneti li posso attaccare da qualche altra parte. 

A lui procurano leggero prurito, e bloccano la traspirazione..
a lungo andare potrebbero creare cattiva refrigerazione.

Come me lo ha fatto sapere?

Ha spedito un sms.. breve, freddo e formale.

Congelando ogni possibile replica.

Di più. Al ritorno dalle ferie si è fatto trovare senza corrente.. e in dieci giorni spento ha creato almeno un paio di Poltergeist all'interno che non riusciamo a far sloggiare.. 

Sì, belle le vacanze..ma pronti sempre alle ripercussioni.. ahah



 


giovedì 18 agosto 2022

OGGI FACCIO DESERTO

 



Oggi faccio deserto.
Brucio sole e stordisco vento.

Lo bevo io quel sorso di Tevere
che scorre imbronciato,
lo inchiodo come tenda stantia
questo cielo di nuvole rapprese,
e scuoterò il silenzio
da quel torpore che incanta.

Oggi faccio deserto attorno all'anima.

Che si provino poi
a rapirmi i sogni.


domenica 14 agosto 2022

THE TWO "MEN"

Oggi parlo di due film, entrambi con il “man” nel titolo: The gray man e The man from Toronto.

In comune hanno anche la definizione "thriller" sulle piattaforme specializzate; poi c’è l’azione, l’avventura, gli inseguimenti, le sparatorie, i morti.. la differenza è che uno ci crede davvero, e l’altro se la diverte.
Uno ha il piglio serioso, l’altro si prende allegramente in giro, uno è convinto di stupirvi, l’altro vuole solo farvi rilassare.
Quale preferite?

Un po' una scelta tipo tra Diabolik o Paperinik.
Io decisamente il secondo.
Farmi prendere in giro ok, ma consapevolmente. 

The gray man

Ennesima johwicckata. Ammantata di zerozerosettismo e strizzate d’occhio alle altre infinite mission impossible sul mercato. Direi anche basta però. Ogni dieci film fotocopia, se ne salva giusto uno, quello che cerca almeno di auto percularsi strappando più di una risata, anche se alla fine utilizza gli stessi mezzi, i medesimi inseguimenti, le solite sparatorie.. ma sfottendosi in leggerezza, senza fartici credere per forza..

Qui Ryan Gosling (perché l'hai fatto?) ruba lo scettro all’altro Ryan (Reynolds) e si infila tutto serioso in questo carosello forsennato di sparatorie e inseguimenti dove non riescono a scalfirlo mai, addirittura in campo scoperto  in piazza, tant’è che anche il cattivo di turno, un ridicolo Chris Evans (perché l'hai fatto?), sforna comunque la battuta clou del film: “Ma non c’è uno che riesca a sparare ad un uomo ammanettato?”. Che indica come gli stessi protagonisti si rendano conto dell'assurdo entrapment dove registi e sceneggiatori li incastrano per un paio d'ore.
E potremmo farla finita qui, ma urge sottolineare come ormai questo filone del “più le spariamo grosse più strappiamo stupore” sembra prendere piede, perché il fruitore ultimo, spettatore o lettore, entra come in trance e riesce a bersi di tutto di più.

Un andazzo sdoganato, tra l’altro, dalle saghe degli più svariati supereroi, che hanno ormai annichilito la capacità di scindere la balla dal possibile, rendendola seriosamente consuetudinaria anche dove, in realtà, potremmo - e dovremmo - farne a meno.

The man from Toronto

Perché non trascorrere, invece, due orette davanti ad un film che se la ride tremendamente sul serio? Che anzi prende a sberle tutti le fatal missionimpossible che traboccano di ego surreale? Questa pellicola divertente sbaraglia e sovverte tutti gli stereotipi con due soggetti straordinari che si integrano alla perfezione. Certo la formula non è affatto una novità: killer glaciale (Woody Harrelson in gran spolvero) e omino imbranato (Kevin Hart pienamente in parte)  costretti a collaborare per salvare la vita e il mondo.. ma come in Boss Level, assistiamo finalmente a qualcosa di davvero acchiappante e ridanciana che non fa per nulla finta di crederci. Farsa melodrammatica e dramma burlesco  si intersecano a ripetizione dando vita a infiniti siparietti. Il regista Patrick Hughes del resto aveva già promesso e mantenuto cose molto buone in Come ti ammazzo il boyguard (anche se l’1 decisamente meglio del 2).
Capisco che c’è ancora chi voglia immergersi realmente nel dramma/azione, ma se poi, come ad esempio con l’ultimo Gosling di The grey man, il paradosso finisce per essere assai più ridicolo del tentativo, perché allora non prenderla direttamente sul ridere, creando comunque uguali e godibilissimi presupposti di azione ed adrenalina? Non prendiamoci in giro con roba così seria che in realtà sfora nel ridicolo molto più spesso di quanto non vorrebbe. 

Poi sia chiaro: ad ognuno il suo. ;)

 

   

giovedì 11 agosto 2022

DECIMA

 


Decima è un piccolo quartiere di Roma sud, costruito ad inizi anni sessanta. In teoria voleva essere qualcosa già di futuristico, comunque semplice e lineare, molto fluido. 

Ora sembra solo qualcosa di popolare e pochissimo appetibile, perlomeno c'è stato un buon rispetto del verde attorno; e anche i piani, massimo cinque, quando non quattro, contribuiscono a non attufare il respiro dei passanti.

L'altro giorno, come scorciatoia, ci siamo ritrovati di primo pomeriggio, mia moglie ed io, ad attraversarne buona parte. 

Distacco totale, caldo afoso, aria derelitta di costruzioni ordinarie e, diciamolo pure, tristi.

Da una finestra aperta però, improvvise a vellutare il silenzio, le note inconfondibili di Selling England by the pound, dei Genesis.

Un'armonia di altri tempi che conquista lo spazio attorno agganciandosi tra nuvole e asfalto, rivalutando all'istante tutti i contorni.

Splendida sensazione.

 A volte basta qualche nota con la giusta eco a risollevare lo spirito e trasportarti lontano.
E trasformare una periferia romana anonima in un sobborgo londinese.