giovedì 11 febbraio 2021

LEI MI PARLA ANCORA (..DOPO IL FILM DI AVATI, NON LO SO..)

 


Dal racconto di Giorgio Sgarbi, da cui è tratto molto liberamente il film di Avati, giusto rare tracce della lirica e della leggerezza originali; ampio spazio, invece, ai mezzucci utilizzati da Pupi per sensibilizzare la platea, specialmente sul ricamato rapporto tra il protagonista che ha perso l’amata moglie e il ghostwriter chiamato a “immortalarne” la loro storia, davvero utilitaristici e risibili, adatti giusto al filmetto che viene fuori, e che trasforma l'emozione in melodramma facile facile, soffocandola in una girandola di soluzioni pretestuose e siparietti al limite.

Non sopporto questo modo di fare cinema, questo dover stupire lo spettatore anziché farlo addentrare con tatto, questo creare esagerati contrasti iniziali, per poi farli repentinamente convergere in una sincera e costruttiva amicizia (Gifuni che sparolaccia all’inizio, e alla fine va via con la testa fuori dal finestrino come un cagnolino a guardare Pozzetto; e sconforta, si, ma solo nel constatare a cosa si arrivi per coinvolgere con maldestra superficialità).

Quindi è già con il Pozzetto catatonico, rimasto nel limbo della memoria immortale della sua amata consorte, e il suo incontro con un Gifuni calcolatore, che guarda solo i suoi interessi - ad emozione e garbo zero -, che Avati brucia gran parte delle sue carte, rendendo macchiette posticce e arruffate anche tutte le figure di contorno.

Salvo giusto una luminosa Ragonese, anche se costretta a scene artefatte, come fuga e ritorno nella dimora di lui, appena sposati; ed un bel ritaglio anche per Haber,  misurato e a suo agio.. ma davvero poco, troppo poco.. e peccato per i radi squarci di poesia malinconica, che si perdono nelle forzature.. 



mercoledì 10 febbraio 2021

EVIDENZIA TUTTI I RIQUADRI CON "UNICORNI"... SE NON NE VEDI, SALTA BLOG

Ogni tanto Blogger, per autorizzare un commento, ti chiede se sei un robot, cosa hai mangiato a colazione e se ti sei lavato i denti prima di accendere il pc. 

Vabbé.. siamo abituati e - si dirà - è per tutelare la nostra privacy e la liceità di chi osa interferire con i nostri post.. ma poi cominciano ad apparire questi riquadri dove ti chiedono di evidenziare le foto con i semafori, le strisce pedonali, gli autobus, i fenicotteri rosa e i fantasmi...  io già con gli idranti comincio ad avere difficoltà.. ahah



Dove arriveremo? 

martedì 9 febbraio 2021

CRISI D'IDENTITA'

Ai miei esordi postai questo simpatico rovello immaginario, frutto della mia simpatia verso i doppi e i tripli, i multiversi, la capacità di guardarci da fuori (che può divenire scuola di coscienza, oltretutto), di divaricazione delle sensibilità e delle infinite possibilità che la nostra fantasia può suggerire.

Lo ripropongo ora. 


C'é qualcuno riflesso nello specchio, accanto a me. 

Mentre un altro Io, al mio fianco, guarda sorpreso la duplice figura reputando estranea e, verosimilmente, in eccesso, la mia/sua immagine echeggiata dalla parete rilucente. 

Ora trovo singolare non solo il soggetto riflettente e la sua doppia traslazione figurata, ma anche quest'altro avulso, bizzarro riverbero con le mie sembianze, che crea un quadrilatero imbarazzante. 

Sono fuori da corpo ed immagine, sento aliene le mie membra fisiche erette davanti lo specchio, e smisuratamente lontana quell'accozzaglia di tratti disegnati sulla parete d'un acquoso diafano, pronti a minacciarle, ed infine assurdamente distorto che una mia idea riesca a riprodursi come entità straniera, indistinta e vaga, ombra nell'ombra, fantasma tra i fantasmi, iconografia pura. 

Inorridendo poi, a tal punto, da far dileguare di botto l'allucinazione estranea, come fosse stata solo un miraggio distratto, riqualificandola, infine, pura e singola effigie su di un ormai docile cristallo appeso al muro, che comunica, ora, solo coordinate familiari al cervello - quasi impazzito - allocato nella mia simpatica scatola cranica formato multiplex.

Dove sarà finita la duplice figura? In una sceneggiatura di Nolan?

domenica 7 febbraio 2021

I DIECI ANNI DELL'EPOCA CHE AVRESTE VOLUTO VIVERE


Faccio il verso a Moz col suo post del Decennio Magico (golden age) che avete vissuto

rilanciando con i dieci anni di storia che AVRESTE voluto vivere.  

I dieci anni di storia passata e anche trapassata, nei quali vi sareste sentiti a vostro agio, dove poter esprimere passioni e qualità, dove incontrare uomini e ideali, dove sentirsi realmente a posto e realizzati, potenzialmente partecipi di un'epoca, una svolta, una rivoluzione, una crescita.. o chissà cos'altro.

Io, ad esempio, avrei voluto vivere dal 1910 al 1920, a contatto con dadaisti e futuristi ed essere contagiato attivamente dal loro furore letterario e artistico.

Voi invece? C'è chi avrebbe voluto scoperchiare il sepolcro di Gesù, o bevuto un cognac con Napoleone, o tenuto la torcia accesa a Leonardo mentre dava vita al Cenacolo?

Pensateci un attimo..

venerdì 5 febbraio 2021

METAFORE...

 


Ho sognato che una squadra di ristrutturazione edilizia formata da dilettanti allo sbaraglio mi stava rifacendo casa. 

I tubi perdevano acqua, l’impianto elettrico andava in corto, i muri rivelavano crepe, le serrande non si alzavano, il parquet andava ondulandosi, le porte non si chiudevano.

Decido allora di ricorrere a dei muratori, carpentieri, elettricisti, idraulici, gente normale comunque, non certo dei draghi. 

Il team dei dilettanti però mi chiede: e vada per questi specialisti ma noi dobbiamo comunque avere voce in capitolo perché l’etica di un lavoro non va giudicata dalla sapienza di gente esperta e competente, ma dallo spirito di appartenenza di persone che lo hanno davvero a cuore quel lavoro, anche se poi non capiscono un’acca sul come eseguirlo. 

Non servono mercenari per eseguire un compito, ma gente che lo ami.

Devo mangia' leggero stasera..


giovedì 4 febbraio 2021

CERTI LUOGHI


Certi luoghi sopravvivono. 

E mentre li inquadri, fotografano la tua vita schizzata. 

Restano immobili a catalogare tramonti, a stratificare vento su vento. 

Collezionano gocce di pioggia, silenzio inascoltato, barattoli alla deriva e graffiti consunti. 

Mentre sbricioli per il mondo la tua curiosità, 

mentre ti laceri in insensato peregrinare, un giorno... quel giorno.. 

il tuo vorticoso vagare recupera sensazioni e pace. 

Srotola tutto il tempo polverosamente raggomitolato. 


Certi luoghi, inesausti, sopravvivono. 

E tornano, loro, a cercarti.

martedì 2 febbraio 2021

MATTARELLA DIXIT



 "Vi ho dato quattro giorni per salvare la faccia. Avete fatto peggio. 

Ora decido io...niente accordi ridicoli, niente elezioni, il paese ha bisogno di gente seria, quindi fatevi da parte. Siamo in emergenza sociale, economica, sanitaria.

Non abbiamo tempo da perdere, ne' possiamo permetterci che il mondo ci rida dietro"


Bella Mattare'..