Oggi primo agosto, 61 anni.
In pochi a riconoscermeli (anche di testa.. )
Io per primo.
Ma eccoli belli in fila.
Pieni di vita, risate, gioie, rade tristezze, lo ammetto.
Casini quanti ne volete, invece.
Per quelli sforno magie.
Il non essere padre, ha inciso
sicuramente.
A volte il rammarico affiora,
anche se fare lo zio a vita è di un comodo incredibile.
E sono figlio, ovviamente,
e spesso anche il bambino non avuto da mia moglie..
E’ una sindrome peterpaniana che rinnovo di decennio in decennio,
come un’assicurazione sulla vita, e
sullo sguardo disincantato.
In continuo debito verso il sogno e la sorpresa.
Oggi inizia anche un conto alla rovescia cui tengo molto:
esattamente tra un anno, il prossimo 1
agosto, con i miei sessantadue anni,
smetterò di lavorare per dedicarmi a
tempo pieno a tutte le mie passioni.
Ma meglio non pensarci fin d’ora..
Bilanci?
No..non sono proprio il tipo.
Vivo di entusiasmi e conseguenti
delusioni,
ma queste ultime scivolano velocemente,
lasciando in evidenza solo le cose
belle.
In gioventù scrissi “non sognare mai
oltre il tuo infinito”,
simpatico paradosso cui non smetto di
tener fede,
un confine illimitato dove scorrazzare
all'impazzata.
Un cavillo a giustificare una - forse -
perpetua illusione,
ma che illumina ogni giorno ed ogni
pensiero.
Auguri a me, quindi.