domenica 20 novembre 2022

ESTERNO NOTTE - CI MANCAVA LA FICTION..

Su Moro si è detto tutto senza mai dire troppo. Del resto noi in Italia con i misteri andiamo a nozze. Poi ci si diverte a romanzarli senza tuttavia aggiungere nulla di che se non folcloristiche visioni e raccolte di tic e ossessioni come avviene in questo Esterno notte.

Per quanto Bellocchio specifichi e faccia appello ad ogni fine puntata alla sua libertà artistica e creativa circa le vicende narrate, farebbe forse prima a sottolineare che la sua fiction reca "anche tracce" di dramma che fu autentico.

Sottolineare pratiche estreme come il cilicio di Paolo VI o le fisse di Cossiga, Moro stesso, o Andreotti che si vomita addosso.
Insomma una congrega di disadattati a dominare le scene politiche per anni, e per contraltare, brigatisti degni della Banda Bassotti.

Al regista d'altra parte, se tutto è stato già detto e molto lo ha detto pure lui, non resta che riprendere il filo interrotto, ad esempio dal suo Moro oniricamente ritrovato vivo, sfruttando ancora la botta di genio di Buongiorno notte, e poi infilarsi nel ginepraio di bassissima politica italiota, dalla P2 ai militari, d alle false piste ai fanfaroni indovini, ai brigatisti con le armi inceppate e i comunicati deliranti.  

Un quadretto spesso naif e stereotipato dove mentre i rivoluzionari cogitano ed elucubrano su Moro da liberare si o no, sono circondati da fattoni che si bucano in autobus e scippatori di borsette volanti in una Roma alla deriva, e i politici sembrano tutti automi radiocomandati da ben altri burattinai.. un voler sottolineare epoche ed esigenze in contrasto, la bambina fuori dalla scuola che attende la mamma impegnata nel Salvare Il Mondo, e il Papa che ammucchia banconote sul tavolo stile Zio Paperone.

Tutto un eccesso celebrato come il grande cinema finalmente coniugato alla fiction, uno scavare nelle manie e nei nervosismi in contrasto con una Storia ancora avvolta nel mistero, ma comunque accaduta realmente.
Mi dispiace, non mi ci ritrovo.
Io che all'epoca cercavo spazio con la mia associazione culturale apolitica, e questo "apolitica" terrorizzava destra e sinistra nella mia scuola.
La vera rivoluzione era la non appartenenza. Infatti ci vietarono di attaccare i nostri manifesti novello futuristi: destra, sinistra e Preside. Stranamente allineati per una volta. Vabbè.. ma questa è un'altra storia.

Qui si parla di Bellocchio invece, che si compiace di una Storia che mai ha avuto soluzione e che quindi si può manipolare a piacimento, quando neanche i brigatisti spegarono mai perché Moro li avesse ringraziati (Forse per aver salva la vita magari? Per rivedere il nipotino? troppo elementare dite..).
Bellocchio a sottolineare la moglie di Moro che col marito fresco di sequestro chiede al prete "Ma l'assoluzione non me l'ha data?", la barzelletta dell'istant-movie sul rapimento, la fantasia del prete confessore portato nel covo con tanto di dichiarazioni iperboliche ("lo odio Andreotti") e tanti piccoli bozzetti a cercare di coinvolgere lo spettatore a livello emotivo e scenografico: dalle BR che sparano in spiaggia come i ragazzetti di Romanzo Criminale o la Faranda che corre invasata per i corridoi di casa alla notizia del rapimento.

Una messa in scena ostentata, che non viaggia per sottrazione ma per episodi a incastro; ricca di indovini, suore visionarie, collaboratori americani farseschi,  soluzioni fantasmagoriche, tutto con lo sfondo di un  Moro rassegnato, e disegnato pazzo (ma chi potrebbe non diventarlo?) 

E a noi non resta che prendere atto di questo "capolavoro" bellocchiano, magari controllare che il gas sia chiuso, e lavarci bene le mani (forse la più acuta, magari involontaria, tra le metafore trasmesse).


38 commenti:

  1. Aldo Moro dava fastidio alla CIA e al KGB perché voleva realizzare una coalizione di governo tra democristiani e comunisti in un momento difficile per l'Italia. L'hanno fatto ammazzare.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. I brigatisti istruiti pure dal Mossad.. ci sarebbe da scrivere saggi.. altro che fiction..

      Elimina
  2. Non so se vedrò qualcosa. Non mi piace la versione fiction. Fosse un film sarebbe stato diverso per me.
    Ma siccome è un argomento delicato che potrebbe ledere la famiglia reale, vera e la loro sensibilità non mi piace questa scelta televisiva. Che poi se non si conosce la realtà dei fatti, allora perché scrivere qualcosa di così serio e farlo divenire spettacolo? No, forse non la seguirò questa fiction. Ciao Franco.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ecco forse proprio il fatto di fare spettacolo con qualcosa di reale, smuove determinati meccanismi, e se alla fine paga pure.. perché no?

      Elimina
  3. Ciao Franco, fiction, serie Tv, biografie "cinematografiche", non se ne può più, ogni volta il livello precipita, tra l'ormai insopportabile "politicamente corretto" e le "licenze artistiche" (termine utilizzato dai registi per giustificare la loro incapacità di sviluppare un tema preciso) da qualche anno la TV, ma vale anche per il cinema, non riesce più a sfornare qualcosa di decente (naturalmente ci sono le eccezioni ma in quanto tali ...).
    La tua recensione va in questa direzione.
    Buona giornata.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi ha dato fastidio 'sta serie. Buongiorno, notte comunque presentava una ventata di freschezza, di speranza, di fiaba autentica.. qui ho trovato solo merchandising

      Elimina
  4. Non ho guardato la serie di Bellocchio (perchè ha sentito il bisogno di dire ancora? E soprattutto a chi...) sono stufa di mescolare i miei giorni nel torbido... sento di avere urgente bisogno di conoscere chi cerca e produce qualcosa di buono, di vero, fosse pure con le sole intenzioni.
    Posso ipotizzare che Moro abbia ringraziato i brigatisti perchè attraverso loro ha visto per davvero con chi si era seduto a scambiare progetti politici e fino a che punto si potessero spingere. Penso sentisse più vicini i carcerieri piuttosto che gli "altri".
    Se la nostra società, pur piena di storture, ancora regge, se possiamo pensare e leggere e scegliere, lo si deve alle tante grandi e piccole associazioni culturali, alla voglia di costruire, di respirare aria nuova. Sono state e saranno loro a mantenere vivo il pensiero puro e l'amore per il giusto, il bello, che lo si trovi nella parola, nello sport, in una nota o attaccata a una parete. E' questa vitalità a spaventare certa politica e non credere che la tua associazione culturale sia stata vana perchè ogni idea è seme e spargerla è virtù del contadino che semina ma non sa...
    Buona domenica Franco

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La serie prende spunto dall'originale idea di un finale favolistico ed irreale, già sviluppata in Buongiorno, notte. Poteva terminare serenamente là. Invece si vede che produttori e altri vicini a Bellocchio, non escluso il suo ego, abbiano voluto insistere perché il trend è questo, la serie tira pubblico e acchiappa pubblicità.. Grazie per il riferimento alla mia associazione, probabilmente già da allora ho iniziato a prendere le distanze più che da certa politica, proprio dalla politica, perché anche nei "giovani ribelli" esisteva comunque - come un batterio inevitabile - il genuflettersi alle convenzioni, a una tradizione che avrebbe visto il rivoluzionario comunque sedersi in Poltrona un giorno: non c'era volontà di abbattere un Sistema, ma di farne parte, magari alle proprie condizioni, che si sarebbero annacquate dopo la prima seduta parlamentare.

      Elimina
  5. Ho iniziato a guardarla, poi ho fatto dietrofront. Niente di nuovo e odore di retorica

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Quando ho visto il cilicio del Papa ho pensato: "Eccallà.. tutto per acchiappare gli ohhh!.. "
      Ne avesse anche fatto regolare uso, come sembra, hai proprio il vuoto di idee se devi attaccarti a queste grettezze private?

      Elimina
  6. Da giovane sono stato cinefilo, poi ho perso l’attrazione per i cosiddetti registi-autori. Bellocchio sicuramente spicca per quella che chiami “messa in scena ostentata”, ma cosa ha da dire? Il tuo post dice tutto. Non voglio giudicare perché sono anni che non vedo un suo film, però in generale lascerei agli sceneggiatori di fare il loro mestiere, ai registi di dirigere gli attori, e ai direttori della fotografia (o “cinematographers” come li chiamano ora) di occuparsi della messa in scena. È mio parere che in Italia da decenni manchino seri sceneggiatori.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Credo solo che si debba e si possa romanzare, ma non attribuendo per forza climi favolistici e palesemente irreali su storie che, anche se nascondono un loro alone di mistero, non possono essere maltrattate solo a scopo spettacolistico

      Elimina
  7. Non fanno per me le serie tv, le fiction. Non fa per me la tv, a dirla tutta.
    Meno che mai questi quadretti politici degli anni passati.

    RispondiElimina
  8. A me Buongiorno notte mi è piaciuto. Mi ha fatto riflettere un po' su tutto quello che era accaduto e il finale fa rifettere ancora di più. Bello, un bel desiderio che almeno uno dei rapinatori avesse lasciato le possibilità che Moro sfuggisse.
    Per farlo una volta, il favoleggiamento, bello.
    Una volta,... solo.

    podi-.

    RispondiElimina
  9. forse una divertita parodia.
    insomma vi ha messo tutti nel sacco :)
    ciao

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Tu dici? Se l'è divertita alle nostre spalle? Di sicuro contando i soldini che gli ha mollato la Rai qualche ghigno soddisfatto dovrà essergli pure sfuggito..

      Elimina
  10. Ma perché? Era davvero necessario? La famiglia di Moro era contraria. Non pensavo di guardarlo e dopo la tua recensione sono ancora più convinta di evitarlo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. No.. fai bene.. anche io pensavo in qualcosa di tarantiniano.. ma evidentemente, c'era solo quell'idea/sorpresa di Moro ancora vivo e null'altro.

      Elimina
  11. A me Buongiorno Notte era piaciuto. Non ho visto la necessità di fare una serie su una storia che ha tanti punti oscuri che di conseguenza ti porta a far ricorso anche all’irreale “ per allungare il brodo”. Ormai vanno di moda le serie. Guarda la tua recensione non ha fatto altro che confermare i miei dubbi. Mi sa che non la vedrò, dal momento che già non m’ispirava.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Hai colto il punto. Ora si allunga il brodo, il nuovo trend. Sai quante serie potrebbero durare il tempo di un film? Si salvano pochissime eccezioni, e quando ci troviamo di fronte al piccolo capolavoro, come con Inside man su Netflix, gli episodi al massimo sono quattro.

      Elimina
  12. Anchea me "Buongiorno Notte " era piaciuto molto. Ammetto di non aver visto Esterno notte ma di solito Bellocchio è un regista assolutamente di spessore. Penso senza andare troppo indietro nel tempo al film "Il traditore" ma forse le motivazioni tue e di Caterina spiegano perchè questa serie non convince. Inside man molto interessante.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ecco..a voler giocare davvero di superfantasia uno scrive Inside man.. non va a fare i ricami su Moro.. ;)

      Elimina
  13. Dal tuo riassunto, sono molto felice di non averlo visto. Mi avrebbe infastidito oltremodo... Elisa

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' vero che è sempre meglio toccare con mano.. ma ho preferito mettere nero su bianco le mie (pessime) impressioni.. ;)

      Elimina
  14. Non penso che questo prodotto di Bellocchio sia un capolavoro tuttavia sono convinto che sia un ottimo adattamento artistico per una storia che se non la tratti da artista la devi trattare da esperto di storia italiana con il risultato che forse ce la vediamo Io, tu e altre 10 persone. Bellocchio ha scommesso sulla sintesi artistica e sul lavoro di fiction come hanno fato registi più blasonati di lui (vedi il Nolan di Dunkirk o lo Spielberg del soldato Ryan, per citare le opere più note); poi riguardo alla storia italiana vera secondo me o ci fai un prodotto tipo Vatican Girl oppure ti viene fuori sempre qualcosa di romanzato. Diciamo che Bellocchio ha fatto un entry level adatto sia a chi guarderà quello e poi crederà di sapere tutto sull'affare Moro prendendo cantonate pazzesche e chi invece poi andrà a cercarsi materiale più adatto allo studio rispetto a una serie per la TV.
    Chiudo dicendoti che condivido la sua sottolineatura critica alle esagerazioni artistiche. Si poteva fare di meno ma io non faccio il regista quindi...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Concordo in toto e alla fine vedi che le esagerazioni artistiche - che non riesco a paragonare a quelle di Nolan in Dunkirk, ad esempio -, trattandosi di storie e personaggi che abbiamo toccato con mano, in fondo, sono troppo.. a rischio che poi diventi questa la realtà che a tanti rimarrà negli occhi, e non lo posso accettare..

      Elimina
    2. Infatti fai bene a scrivere post come questo. E' l'unico modo per reagire alla superficialità della massa. Parlare e a volte tormentare il prossimo finché non capisce che deve alzare il culo e informarsi per bene.

      Elimina
  15. mia mamma mi ha detto che era noiosissima. ma già il film di Bellocchio di qualche lustro fa era inguardabile

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ..però c'era quella invenzione del Moro liberato, un tocco di fantasia tosta e lieve allo stesso tempo.. stavolte troppe balle dai!

      Elimina
  16. Ne ho visto qualche scorcio e non mi è piaciuto. Quando si racconta una storia realmente accaduta bisogna avvicinarcisi con estremo rispetto e senza fantasie che ne snaturino la veridicità storica... soprattutto quando si tratte di vicende drammatiche come quella di Moro. Certo, capisco che l'arte debba essere libera ma questo film non era sicuramente nelle mie corde. Un saluto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Bravo. E' proprio questione di rispetto, a mio avviso. E rischio forte di far assimilare per autentico una presunta creatura artistica.

      Elimina
  17. Mi dico sempre basta con questi episodi di mafia, di fascismo, di nazismo di rievocazioni di personaggi a noi vicini, preferisco a questo punto alcune pubblicità come il leggere le biografie

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma inventarsi sempre cose nuove costa fatica mio caro.. ;)

      Elimina
  18. Ho sofferto troppo nel 1978 per Aldo Moro (e per Peppino Impastato). Non volevo soffrire ancora guardando una fiction indigesta e, mi pare, davvero mal fatta...

    RispondiElimina
  19. Buongiorno.
    Ho visto le puntate con... "un occhio solo" perché sonnecchiavo (faccio ammenda per i cinefili).
    Le sensazioni sono state tre.
    1) angoscia nel rivivere e ricordare quel periodo
    2) stupore (infantile) nellimmaginare o scoprire (al netto delle creazioni artistico-fantastiche del regista) i retroscena dell'evento, immaginabili ma magari mai rivelate
    3) di nuovo stupore nel vedere alcune interpretazioni dell'evento. Una su tutte la Via Crucis di Moro/Giffuni decisamente magistrale per allestimento e interpretazione.
    Per il resto, effettivamente, avevamo bisogno di una fiction "fantastica e creativa" o piuttosto una ricostruzione storica rigorosa dei fatti o degli eventi, senza cedere al marketing Dell audience?
    Come ha detto qualcun altro... Ma in fondo il cinema è tutta finzione.
    Una fiction appunto.
    A.

    RispondiElimina

Sottolineature