Eccole lì che ciacolano e discutono, ognuna esaltando la propria funzione, alzando inconsciamente la voce, mantenendo caparbiamente posizione e ragioni, ognuna convinta che sia la propria, personale urgenza a determinare successo e carattere.
Ed è anche difficile dar loro torto.
Le parole fanno parte del progetto, lo hanno reso vitale, determinante, ne conoscono stile e concezione, hanno donato carattere, impronta, significato recondito.
Consce del valore collettivo, ma anche intimamente consapevoli dell'accessorietà di molte di loro, assolutamente contrarie ad apparire semplici subordinate di un ordine super partes.
Qualcuna minaccia pure, di abbandonare o, peggio, di rimanermi a turbare il sonno o incrinarmi i periodi, sfalsare le righe, irretire gli a capo.
Tutte vogliono entrare nel contesto del valore chiave.
Ognuna adduce un ruolo vitale, un peso cardine, e più scrivo più si accumulano pretese, nuove priorità.
E sfumature di prevalenza inizio ad averne anche io, di fronte a tale insistenza, nel discernere quali e quante di queste parole possano arrogarsi davvero il compito di una indicizzazione efficace.
Insomma, parole care, anche se ognuna di voi lo pretenderebbe, i tag li scelgo io e basta. E garantisco l'imparzialità.
Tag: parole, progetto, valore, post, carattere, creatività,
imparzialità, balle, fuffa.
Le parole sono tutte importanti, ma è vero che alcune da sole vivono di un significato proprio che però noi sappiamo esprimere grazie ad altre parole meno "importanti" forse ma fondamentali per sostenere il senso di quella più "nobile". Mi viene l'esempio con il ciclismo. È vero anche qui esiste il campione quello che è destinato a vincere ma da solo nonostante il suo talento, non andrebbe molto lontano e non otterrebbe i risultati che lo immortaleranno nella storia del suo sport, senza il fondamentale sostegno dei gregari. Ecco, non dimentichiamo l'importanza appena inferiore ma cmq importante, delle "Parole - gregario". Perfino una aggettivo possessivo, perfino una congiunzione a volte sono fondamentali perchè un conto è scrivere "Voglio libertà per me" un altro è "per tutti" e poi ancora "Voglio libertà e pace" È diverso da "Libertà o guerra" Il primo è un auspicio il secondo è palesemente un grido di lotta. Ed in una vera democrazia, quello che accade non è che tutti sono uguali come capacità o importanza ma tutti devono avere uguali diritti "E" doveri. Ecco, guarda quella "e" quanto è fondamentale...
RispondiEliminaMi hai hai fatto venire in mente un episodio ai tempi del militare. In caserma campeggiava la scritta Ama la tua Patria. Chiesi al mio superiore se Ama la Patria non fosse più consono.
EliminaTre giorni di punizione.
😁
Le parole non sono da condannare. L'errore vive nella parola sbagliata.
RispondiEliminaNon credo esista la parola sbagliata, ma lo sbaglio nell'usarla..
EliminaSembra quasi che abbiano un'autonomia le parole, ognuna vuole primeggiare e talvolta sfuggono alla nostra coscienza, vengono fuori senza nemmeno che ce ne rendiamo conto. Bisogna fare molta attenzione perché la loro impetuosità può fregarci.
RispondiEliminaChi scrive poesie possiede particolari lasciapassare, e tu lo sai..😘
EliminaLa rete ha le "sue" parole, nulla di male solo se in aggiunta a queste si accostano tutte quelle acquisite da libri, dialoghi, confronti sinceri e rispettosi, perché le parole possono essere inclusive, consolanti, comunicative, accoglienti, amorevoli, ma purtroppo anche il loro esatto contrario, per questo ci vuole cautela a usarle. Ciao Franco.
RispondiEliminasinforosa
Amo sarcasmo e causticità, ma serve anche intelligenza, non solo da parte di chi scrive..😘
EliminaPiù parole per tutti! Altrimenti i nostri pensieri restano prigionieri!
RispondiEliminaParole sì ..ma sempre con cura, anche se scrivere a casaccio è uno dei miei must..🙃
EliminaProprio oggi ho smesso di essere utente di twitter (con un solo click si può riattivare il conto nell'arco di 30 giorni).
RispondiEliminaCiao,
podi-.
Mai retto Twitter. Fin dal famoso limite dei 140 caratteri. 😁
EliminaLe parole posseggono un peso che non obbedisce alla gravità, ma viaggiano col soffio di un fiato. Sono invisibili se soltanto dette, ma per incantesimo percepite dalla vista se scritte. Possono essere udite ma solo quando sono invisibili. Talvolta è perfino possibile toccarle per la loro potenza evocatrice, ma... tutto questo l'algoritmo non lo sa e si limiterà a valutare frequenza d'uso, pertinenza al tema e collocazione nel titolo e corpo del post! Pensare che le mie insegnanti di italiano pretendevano l'uso di tanti sinonimi e condannavano come inestetismo e povertà lessicale l'uso ripetuto della medesima parola! Ma chi indicizzerà mai i nostri blog?? Io non me nne voglio preoccupare.
RispondiEliminaAlgoritmo. Ecco una parola condizionante. Anche se alla fine, siamo noi a dettare parametri..
EliminaE tu ci sai davvero fare con le parole che da te si fanno cullare, accarezzare e pure rimproverare se è necessario. Bellissimo post amico mio💛
RispondiEliminaGrazie Mariella cara..un omaggio a chi ci permette di esprimerci, in fondo.. 😘👏
EliminaSei bravo con le parole Franco. Questo posso scriverti.
RispondiEliminaUn tempo di parole ne avevo pochissime. Oggi ho scoperto che le posso usare ma lo faccio solo a modo mio e quando mi va. Sempre con discrezione e rispetto.
Grazie, ciao.
Vanno usate. Esistono. Ma sono davvero importanti, possono essere conforto o recare disagio..e in troppi non comprendono ancora la differenza..😘
EliminaSenza contare tutte le bellissime parole che il silenzio si porta dietro. Quindi per cui starò zitto
RispondiElimina...bello no?
Tu sei un giocoliere, ne fai probabilmente l'uso migliore.. 👏👏
EliminaChi parla male, pensa male e vive male. Bisogna trovare le parole giuste: le parole sono importanti!», ammoniva Nanni Moretti in uno dei suoi film. La nostra meravigliosa lingua è continuamente avvelenata da troppe parole straniere. Mio padre era francese e loro combattono ogni giorno perché ciò non accada.
RispondiEliminaDifendono fin troppo i francesi, ca va sans dire..😁
EliminaCiao caro Franco e buongiorno a tutti i commentatori. Io penso che oggi si parli financo troppo e che troppo spesso ci si abbandoni a virtuosismi dialettici "lavorati" ad hoc e talvolta fuori contesto che hanno solo lo scopo di "acculturare" o di far intendere come tale chi le pronuncia e chi si trovi in quel momento ad argomentare su un tema o una riflessione in particolare. Tutti parlano tanto ma pochi concretizzano il giusto. Essere credibili è un grosso problema. Prendiamo la politica ad esempio. Ore interminabili di tribune politiche ricche di parole e di promesse poi regolarmente abbandonate al loro destino. Ci si affida alle parole nel tentativo di apparire credibili ma poi ci si abbandona all'edonismo e all'egoismo e di quel confronto e di quelle riflessioni non rimane più niente. In realtà viviamo in un tempo dove occorrerebbero i fatti e dove i silenzi percuotono più delle bastonate e raggiungono quegli obiettivi che con le parole non riusciamo a colmare. Spesso si ha la sensazione di essere da soli pure in mezzo alle folle e di non riuscire a fare breccia con le parole nell'animo e negli intendimenti di chi ci ascolta. Un bel problema sociologico. Chi scrive è un assertore convinto del dialogo e dell'ascolto intesi come cura e come medicamento non solo per risolvere le problematiche personali meno elastiche e più dure, ma anche come strumento basilare di crescita personale, di confronto, di profondo esercizio interiore utile anche per leggere la vita negli occhi degli altri e dare un senso alle proprie giornate. Ma oggi si parla troppo. Siamo sovrastati da fiumi di parole che ci invadono ogni spazio emotivo lasciando spesso poche tracce del loro passaggio. Si legge poco, si scrive poco, si parla poco ma si usano troppo gli strumenti informatici e tecnologici che spesso sono la fine del dialogo e di ogni conoscenza finalizzata alla crescita reciproca e personale.
RispondiEliminaA volte c'è il fondato rischio di nascondere quello che vogliamo dire, solo cercando di dirlo meglio 😁
EliminaPoche parole bastano, per me infatti racconto batte romanzo, e poesia entrambi 😊
RispondiEliminaAd averne di "ignoranti" come te, carissima: sui blog, nei condomini, al governo..saremmo tutti migliori..😘😘🍀🍀
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