mercoledì 30 novembre 2022

QUARTE DI COPERTINA

 


Curiosavamo in libreria e mentre sfogliavo nuove uscite - incredibile la quantità invasiva di libri che ogni settimana cerca spazio tra espositori e scaffali, oltretutto tra pochissimi clienti rispetto a quelli che affollano store di abbigliamento, elettronica o articoli da regalo - ho notato quanto stia cambiando la strategia di vendita, perlomeno sulle "quarte di copertina". 

Stiamo assistendo, probabilmente inconsciamente, alla nascita di nuovi scenari letterari che mai e poi mai, in precedenza, erano riusciti a raggiungere vette così elevate, fornendo al fortunato lettore materiale letterario tale da far impallidire i classici e gli intramontabili che hanno fatto la Storia.

Ecco un breve riepilogo delle definizioni standard che si possono trovare su svariate quarte di copertina: romanzi, saggi, gialli, poesie, viaggi o ricettari che siano.

"thriller tesissimo" "indagine impossibile" "epica conclusione" "incantevole: mette d'accordo tutti" "esordio dirompente" "libro potente, sincero, grandioso, emozionante" "la prospettiva che non conoscevate" "appassiona ad ogni pagina" "la testimonianza più ricca e più intensa" "best seller di valore universale" "la guida che non c'era" "l'eccellenza della capacità narrativa"

E noi che eravamo all'oscuro di tanto genio improvvisamente rivelatosi.

Ho dovuto comprare tutto.  ;)

domenica 27 novembre 2022

INSIDE MAN LA SERIE NETFLIX

 


Per fortuna ci sono serie, brevi, che ti incollano alla tv senza tirarla per le lunghe ma, anzi, accavallando sorprese e sconcerto a ritmi vertiginosi, incastrando eventi a rotta di collo.

Inside man è una di queste, stile Fargo (la serie), dove le casualità innescano e si innescano sfuggendo di mano anche al più astuto stratega; come se non bastasse si intersecano due linee narrative differenti che finiranno per incontrarsi ma solo dopo sentieri contorti. 

Consiglio spassionatamente questi eventi tv perché smuovono dal torpore e aguzzano l'ingegno, la curiosità, l'analisi introspettiva sollecitata a più riprese. 

Se capitasse a noi? Come ci comporteremmo? A quali lati nascosti potremmo dar vita, ossigeno, fiato, occasione?

Quali le priorità? Quali le debolezze?

Gli attori sono semplicemente fenomenali, la regia splendida, la storia ovviamente paga qualche pegno al voler sorprendere a tutti i costi, ma la media voto rimane altissima. 

giovedì 24 novembre 2022

ELOGIO DEL TWEET (QUANDO C'ERANO SOLO I MAGICI 140 CARATTERI)


Leggeva solo sport, cinema e cronaca nera. 

Lo trovarono morto dentro un cinema vestito da jogging. 

Il giorno dopo riempì tutto il giornale.

martedì 22 novembre 2022

SE FOSSI ALTRO DA ME

 


Se fossi altro da me,

non ho idea di chi sarei.

Magari uno puntuale, preciso, calcolatore, stratega.

Mai invidioso, poco attento, ma anche meno sensibile;

distratto, senza grilli per la testa, 

coi sogni contati e la fantasia ordinaria.

Se fossi altro da me, sicuro non mi riconoscerei.

E se qualcuno me lo indicasse, 

questo altro da me,

gli viaggerei accanto in metro allora 

sbirciando il libro che ha tra le mani

e facendo la faccia contrariata

sorpreso dai suoi gusti, proprio mentre lui pensa:

"Ma che c'ha da guardare questo?"

domenica 20 novembre 2022

ESTERNO NOTTE - CI MANCAVA LA FICTION..

Su Moro si è detto tutto senza mai dire troppo. Del resto noi in Italia con i misteri andiamo a nozze. Poi ci si diverte a romanzarli senza tuttavia aggiungere nulla di che se non folcloristiche visioni e raccolte di tic e ossessioni come avviene in questo Esterno notte.

Per quanto Bellocchio specifichi e faccia appello ad ogni fine puntata alla sua libertà artistica e creativa circa le vicende narrate, farebbe forse prima a sottolineare che la sua fiction reca "anche tracce" di dramma che fu autentico.

Sottolineare pratiche estreme come il cilicio di Paolo VI o le fisse di Cossiga, Moro stesso, o Andreotti che si vomita addosso.
Insomma una congrega di disadattati a dominare le scene politiche per anni, e per contraltare, brigatisti degni della Banda Bassotti.

Al regista d'altra parte, se tutto è stato già detto e molto lo ha detto pure lui, non resta che riprendere il filo interrotto, ad esempio dal suo Moro oniricamente ritrovato vivo, sfruttando ancora la botta di genio di Buongiorno notte, e poi infilarsi nel ginepraio di bassissima politica italiota, dalla P2 ai militari, d alle false piste ai fanfaroni indovini, ai brigatisti con le armi inceppate e i comunicati deliranti.  

Un quadretto spesso naif e stereotipato dove mentre i rivoluzionari cogitano ed elucubrano su Moro da liberare si o no, sono circondati da fattoni che si bucano in autobus e scippatori di borsette volanti in una Roma alla deriva, e i politici sembrano tutti automi radiocomandati da ben altri burattinai.. un voler sottolineare epoche ed esigenze in contrasto, la bambina fuori dalla scuola che attende la mamma impegnata nel Salvare Il Mondo, e il Papa che ammucchia banconote sul tavolo stile Zio Paperone.

Tutto un eccesso celebrato come il grande cinema finalmente coniugato alla fiction, uno scavare nelle manie e nei nervosismi in contrasto con una Storia ancora avvolta nel mistero, ma comunque accaduta realmente.
Mi dispiace, non mi ci ritrovo.
Io che all'epoca cercavo spazio con la mia associazione culturale apolitica, e questo "apolitica" terrorizzava destra e sinistra nella mia scuola.
La vera rivoluzione era la non appartenenza. Infatti ci vietarono di attaccare i nostri manifesti novello futuristi: destra, sinistra e Preside. Stranamente allineati per una volta. Vabbè.. ma questa è un'altra storia.

Qui si parla di Bellocchio invece, che si compiace di una Storia che mai ha avuto soluzione e che quindi si può manipolare a piacimento, quando neanche i brigatisti spegarono mai perché Moro li avesse ringraziati (Forse per aver salva la vita magari? Per rivedere il nipotino? troppo elementare dite..).
Bellocchio a sottolineare la moglie di Moro che col marito fresco di sequestro chiede al prete "Ma l'assoluzione non me l'ha data?", la barzelletta dell'istant-movie sul rapimento, la fantasia del prete confessore portato nel covo con tanto di dichiarazioni iperboliche ("lo odio Andreotti") e tanti piccoli bozzetti a cercare di coinvolgere lo spettatore a livello emotivo e scenografico: dalle BR che sparano in spiaggia come i ragazzetti di Romanzo Criminale o la Faranda che corre invasata per i corridoi di casa alla notizia del rapimento.

Una messa in scena ostentata, che non viaggia per sottrazione ma per episodi a incastro; ricca di indovini, suore visionarie, collaboratori americani farseschi,  soluzioni fantasmagoriche, tutto con lo sfondo di un  Moro rassegnato, e disegnato pazzo (ma chi potrebbe non diventarlo?) 

E a noi non resta che prendere atto di questo "capolavoro" bellocchiano, magari controllare che il gas sia chiuso, e lavarci bene le mani (forse la più acuta, magari involontaria, tra le metafore trasmesse).


venerdì 18 novembre 2022

DUECENTOOTTANTASETTE QUADRI

 



Li ho contati davvero.
Ho 287 quadri in casa, comprese foto (mie) e orologi da parete. Ma non è affatto una casa immensa. Sono io che tappezzo il tappezzabile..


I libri non ve li racconto neanche, e neanche cd, lp,  dvd e soprammobili.. 


Sappiate però che amo l'affollamento, l'agglomerato, la ressa estetica, il calore di un arredo.

E con l'inverno, questo particolare inverno che approccia, potrebbe tornare utile.. ;)

martedì 15 novembre 2022

CERTI POST..


 
..e solo certi post, attirano blogger anche da altre latitudini.

Quindi non è il blogger che si viene a leggere, ma il post.

E forse è giusto così. Non ti leggo perché scrivi, ma per ciò che scrivi. Entro nel merito, non mi basta solo che sia solo il tuo ricamo, ma interessa il genere di filo usato, in che verso pieghi la penna.

C'è fabbrica e marchio di fabbrica, spesso fa fede la fabbrica, altre incuriosisce di più il marchio apposto.

Io ho un marchio di fabbrica? Dando un'occhiata ai miei ultimi post scorgo viaggi, scrittura, introspezioni varie.. meno recensioni, meno cinema.. e considerando che provengo da una realtà di recensore di cinema (Film.Tv.it), la cosa potrebbe far pensare.. esistono evoluzioni e involuzioni, pause e ripartenze, entusiasmi e rilassatezze.

Guardo la mia ventina di post di Settembre e Ottobre: raccontini, viaggi, poesie, qualcosina di analisi politica/sociale. Due sole recensioni (di cui una ristampa).

Evidentemente mi muovo verso esigenze personali.

Poi capita che, come con l'ultimo post sulle suore, attiro persone lontane, smuovo considerazioni, o tengo lontano abituali aficionados. 

L'ambizione è che mi si venga a leggere sia il marchio sia da dove scaturisce.

Sbagliato.
Probabilmente l'ambizione vera è che la fabbrica non si fermi mai, perché è il Direttore che se la gode un sacco ogni volta che firma qualcosa.