martedì 30 aprile 2019

CINEMA DEMENZIALE


Se devo squartarmi dalle risate non riesco a trovare nulla di meglio di una genialata surrealdadaisticodemenziale. 


Di quelle intelligenti, meglio se brillanti, meglio ancora se originalmente congegnate. 
Forse non esiste una storicità nei confronti del demenziale, essendo, di norma, considerato una branchia minore del genere “commedia”. 


Alla fine degli anni '80, probabilmente con Animal house (ma ancor più finemente con Ridere per ridere), nasce  uno scabro concetto di demenziale legato al cinema, più che altro in riferimento agli eccessi ed a quel buttarla in caciara, coi paradossi appena sgrezzati e modi pesanti, finalizzati al baccano fuori le righe, ma sempre in un’ottica classica, se cosi si può definire, dalla scarsa inventiva e tesa alla semplice platealità.

Le forme demenziali col tempo si sono raffinate, andando a sfrucugliare gli archetipi dell'assurdo fino a calarli genialmente in apparente consuetudine, come con Inside man o I ponti di Madison County, parodistiche prove di demenziale sommerso, funzionalmente addomesticato per le masse (o anche per masse da addomesticare...), e a dir la verità, colte da pochi.. eheh


Picchi di demenziale “dichiarato” invece, li troviamo in Top Secret!, o in Hot shots! 1 e 2, dove ogni scibile del “not included” viene scandagliato certosinamente, scalando picchi di fervida creatività che permettono a cinema e paradosso di fondere tutte le loro potenzialità saccheggiando e demitizzando (L'armata delle tenebre, come Pronti a morire, altri esempi di scorreria demenziale ad altissimo contenuto di scaltrezza visiva), ma la vera forza del demenziale del domani è nella tracimazione inconscia, quella che s’incunea epidemicamente e mira ad un’apparente impercettibilità.


Di fatto neanche Landis avrebbe potuto partorire scientemente quel semaforo dei Ponti senza cappottarsi sulla sua sediola da regista…





sabato 27 aprile 2019

FANTASMI. ANCHE CON GARANZIA.



I nostri fantasmi sono garantiti 2 anni, possono essere individuati ovunque, 
spaventare h24, eclissarsi attraverso solidi, liquidi e stati gassosi, 
apparire e sparire a comando, muoversi o restare immobili, 
attraversare o essere attraversati.

Massima versatilità, minimo ingombro, consumi irrisori, ottima risposta di comparizione.

Alla scadenza, tuttavia, non ne garantiamo l'estinzione.

Esiste un’incognita da considerare anche come vago rischio:

E cioè che si appassionino ai vostri tormenti, che frequentino piacevolmente i chiaroscuri delle vostre malinconie, i baratri delle insonnie,  i disequilibri dei vostri rimpianti …

ecco.. in quel caso non possiamo neanche garantire che la vostra fragilità, non agisca in qualità di carburante virtuale, di indelebile collante…

non riuscirete più a liberarvene, a meno che non facciate amicizia con loro, non vi rendiate vulnerabili… solo allora, 
forse,
inizieranno a confidarvi i loro assilli.

In uno spettrale gioco d'ombre.





giovedì 25 aprile 2019

OGNI SERA... NON RITROVO PIU' CASA...


Cioè praticamente ogni sera qualcuno si prende la briga di spostarmi casa casa.

Non vedo altra soluzione.

Ovvero... me la fanno ritrovare, in seguito, ma sempre in un posto diverso, come quando cerchi le chiavi o il cellulare, che sei convinto di aver lasciato in un posto... ed invece stanno irrimediabilmente altrove...

Ecco.. per casa è lo stesso.

Arrivo al mio indirizzo, perlomeno quello che ho in testa, dove sono stra convinto di abitare da sempre... e casa non c'è...

a volte mi ritrovo in aperta campagna, di solito invece, nella via ed al civico che ho in mente, trovo negozi.. magazzini.... una volta una chiesa, è capitata anche una ASL, e poco tempo fa una banca!...

vorrei sapere chi mi tira questi scherzi, che poi ogni volta devo andare alla polizia, per farmi riaccompagnare al mio effettivo indirizzo... e questi ormai mi conoscono, ma si stanno anche scocciando, mi pregano di farmi visitare, e da uno bravo pure... credo seguirò il loro consiglio..

oggi no però... perché dove ricordavo ci fosse la Polizia... 

c'è un fruttivendolo...


mercoledì 24 aprile 2019

DREAM: L'ARTE INCONTRA I SOGNI



Il sogno te lo spara Ivan Cotroneo nelle cuffie dell'audioguida, mentre cerchi di capire cosa vedi intrecciandolo a cosa tocchi, cosa guardi, cosa pensi, cosa...


...procedi nella luce, poi nel buio, poi nel colore, poi nel bianco e nero, scale di bosco, stanze in discesa, cieli capovolti, distanze azzerate, spazi moltiplicati..







..e ogni volta una vocina a scavarti dentro.

                                                                    

lunedì 22 aprile 2019

LAUREA IN "PERCORSI DELL'IKEA"



Micidiali gli itinerari all'interno di Ikea.

Equipe di matematici, psicologi, sadici e geni del marketing, studiano mesi prima di aprire un nuovo stabilimento.

L'utente, seguendo le indicazioni di percorso, potrà rimanere in negozio esattamente dall'orario di apertura a quello di chiusura senza MAI rivedere lo stesso scaffale espositivo.


Potrà perdersi in ghirigori espositivi, essere titillato all'acquisto di millemila articoli, costretto invitato a passare in rassegna ogni centimetro cubico del punto vendita, sottostare alla visione di interi condomini arredati di tutto punto, passando dal cucinino al terzo bagnetto di servizio, sbattere la testa o inciampare su quadri, ninnoli, lenzuola, lampadari, divani ...il tutto per poter riuscire a visionare un campionario universale di candele profumate tra le quali scegliere quella sola ed unica per la quale era entrato sei ore prima...


Il fatto che tu non prenda appositamente  il carrello per ovviare alle plurime tentazioni di acquisto alle quali sai di andare incontro, sarà bypassato col farti trovare ad ogni piè sospinto svariate, invitanti, comodissime e capienti borse multicolore, per trascinare alla cassa qualcosa come tre quarti de magazzino...

Vabbe'.. ora s'è fatta una certa ora... devo scappa' altrimenti me chiude Ikea...






sabato 20 aprile 2019

ENTRANDO IN LIBRERIA...



Entro in libreria e l'attenzione è catturata da decine di libri impilati alla bell'e meglio...
o perlomeno, questa l'impressione. Tutti con il dorso anonimo o messi in maniera da non poterne decifrare le generalità.

Mi avvicino e ne prendo uno a caso.
La copertina è stinta, di un colore anonimo, ma la meraviglia è nello sfogliarlo.

Centinaia di pagine completamente intonse, senza alcuna scritta.
Pagine perfettamente rilegate, ma tutte, indistintamente, anonime.

Ne prendo altri, più piccoli, più grandi.. e niente! Nessuna parola, nessuna riga, nessun titolo...
nessuna traccia di stampa..


Completamente sorpreso, chiedo lumi a quello che sembra il gestore:

"E' semplice mio caro signore, per quanto possa essere vasta una biblioteca, e ampia la scelta di un libro da leggere, ci si troverà sempre, e comunque, dinanzi ad una scelta imposta, e non davvero autonoma.
Comunque leggeremo qualcosa che altri hanno scelto di scrivere per noi.
Nella nostra libreria, invece, ognuno può trovare nelle pagine bianche ciò che ha veramente necessità di leggere; scoprire solo dentro se stesso, attraverso i propri occhi, il bisogno primario di scorrere  qualcosa che sorga da dentro,  riuscendo a colmare, con estrema esattezza, le proprie esigenze, senza sbavature, senza fraintendimenti, senza inutili orpelli decorativi o esercizi di stile auto celebrativi. Saremo esclusivamente noi stessi gli artefici della lettura che desideriamo,  adeguata con precisione certosina alle nostre occorrenze, e ai nostri desideri"

Ma se io avessi proprio bisogno di leggere altro da me, di qualcosa che mi liberi dalle mie coordinate di pensiero?!

"In questo caso le consiglio La Feltrinelli all'angolo, oltretutto con un mio interessantissimo volume che può trovare proprio tra le novità:
"Come leggere attraverso le pagine bianche". 


mercoledì 17 aprile 2019

J U V E L I M I N A T A


Si lo so... sconfino in un'area solitamente appannaggio del nostro mitico Riccardo...

ma secondo voi (o perlomeno chi ne ha sentito anche dolo accidentalmente parlare), questa ossessione chiamata Champions che sfugge di nuovo, e per l'ennesima volta, alla Giuventus e che sta minando anche i tifosi più longevi ed equilibrati...

vorrà forse dire qualcosa all'immaginario fantastico di ognuno di noi NON iuventino?

E' da interpretare come una giustizia divina e super partes che si abbatte implacabile contro certe meschinità locali utilizzando finalmente e come si deve il VAR (Vanificatore di Arcinote Ruberie)?

O è la classica esemplificazione dell'assioma "forti coi deboli, deboli coi forti"?

Oppure ancora, ci troviamo semplicemente dinanzi all'inadeguatezza fatta squadra, alla quale nel momento più cruento della pugna, si eclissa magicamente il fegato?

Io opterei per una equilibrata combinazione... ma tranquilli...
ci proveranno ancora il prossimo anno...  ;)