Il Catechismo
Romano (del Concilio di Trento) afferma: “Per onnipotenza s’intende che nulla vi è e nulla può essere pensato
dalla nostra mente, che Dio non possa compierlo. Egli ha il potere di
effettuare non solo tutto ciò che, per quanto grande possa essere, rientra in
qualche modo nell’ambito della nostra comprensione - come ridurre il tutto in
nulla, trarre istantaneamente dal niente molteplici mondi, eccetera -, ma anche
opere infinitamente più grandiose, superiori a ogni immaginazione umana.”
Ma anche teologicamente non sarebbero poche le cose che
Dio Onnipotente, in realtà, non potrebbe fare.
Oltre ai canonici Non mentire,
Non peccare, Non rinnegarsi; ci sarebbe anche l’impossibilità di vedere un’entità
uguale a sé.
* * *
Tre granelli di sabbia fine, smossi da frenetico moto ondoso, si ritrovarono su una spiaggia californiana dopo aver vagato mesi per oceani immensi.
Dopo secoli sulla riva della Cornovaglia, e solo minimi spostamenti per la battigia, la furia dei marosi aveva deciso per loro; esausti per le traversie ma felici di essere riusciti a non perdersi di vista, se ne stavano ora brillando al sole cercando di capire quale forza oscura ne potesse manovrare il destino così impunente e se fosse possibile un eventuale ritorno nella loro spiaggia natìa.
Il primo disse: perché no, siamo fuscelli nel vento, l'immenso Mare coadiuvato dagli impetuosi venti potrebbe riportarci di nuovo alle nostre origini.
Il secondo affermò: impossibile, esiste un solo disegno per il quale saremmo dovuti arrivare qua e rimanervi. Questo il nostro destino finale.
E il terzo sorridendo: ragazzi, facciamo meno i saputelli, godiamoci intanto il calore di questo dio Sole che in Cornovaglia era assai più avaro.
C'è un allegoria in questo raccontino? Forse non appariamo noi i granelli al cospetto di Cose più grandi noi e delle quali parliamo sovente con grandissima confidenza spacciandoci per Saggi Conoscitori di lunga data? Vorremmo liberarci dal giogo dell' "l'incapacità umana di afferrare pienamente l'agire divino"?
Quanto ci rasserena far finta, o peggio, essere davvero convinti, di avere tutto sotto controllo?
Illuderci di far parte di un piano ben congegnato, che non prevede nessuna sorpresa ma, anzi, pone limiti, regole, scadenze e norme ben precise?
Di base, a noi creaturine, ci piace configurare il Sommo Creatore con parametri di umana ed elementare comprensione, senza che minimamente ci sfiori mai il paradosso dell’assurdità insita nell’affermazione.
Neanche Beckett l’avrebbe concepito meglio.