venerdì 23 febbraio 2024

PRIMA DANZA POI PENSA

L'assurdo, Beckett, lo ha provato sulla propria pelle. Quando a processo, il tizio che lo accoltellò, interrogato sulle motivazioni di quel gesto inconsulto, disse che non sapeva spiegarsi perché lo avesse fatto.

Un assurdo reale che fornì al drammaturgo il concetto strategico per le sue opere, oltre a stabilire un legame profondo con la donna che diverrà sua moglie.
Un episodio cruciale. L'agire al di là del fine.
La chiave di lettura di Aspettando Godot non è il Godot che non arriva, ma l'attenderlo: scenario e tempo che scorrono solleticando appena il palcoscenico.
La precarietà come ragione di vita. Una vita frammentata, avventurosa, indecisa, insofferente.. gli studi, i viaggi, le nuove patrie, l'insegnamento, le traduzioni, le conoscenze illustri, la passione, i tradimenti, l'impegno da rivoluzionario.
Abbandonare l'insegnamento propedeutico proprio a quel "non indicare", a lasciare tutto sospeso, un nulla palpabile e protagonista.

Un tormento continuo che chiederà conto proprio il giorno del ritiro del Nobel (mai ritirato in realtà), e Beckett spaventato dal traguardo ambito e temuto allo stesso tempo, si farà rapire dal suo alter ego e, come in Finale di partita, proverà a riordinare i pezzi della sua vita, come su una scacchiera maltrattata; la fuga dalla madre l'amore convulso e la ricerca di un successo che lo spaventava; non il finale però, un focus teso solo a distrarre. 

La vera partita, paradossale e sarcastica, la gioca l'autore.
A noi non rimane che assistere. 



41 commenti:

  1. L'attesa di Godot è il teatro dell'assurdo.
    Chi riuscirà a commentare questo post quando molti non conoscono nemmeno il teatro
    come storia logica?

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    1. Non si possono fare sempre post acchiappavisite, io non lo faccio spesso ma a volte preferisco l'impopolarità divulgando buon cinema, buon teatro, buone letture. Magari ti legge qualcuno che si incuriosisce e approfondisce e, chissà, si vede un film stimolante. Hai visto mai? ;)
      Che poi film simili fai fatica a trovarli distribuiti anche a Roma, figuriamoci altrove..

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    2. Mi hai incuriosito, d'altronde la mia ignoranza in materia è abissale 😉

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    3. You tube può aiutarti sulla produzione teatrale di Beckett.. il film presto in streaming immagino.. ;)

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  2. Il mio commento è uno stimolo per spingere chi legge a dare una risposta.
    Godot è il meglio di ogni teatro.

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  3. Hai visto il film *Grazie ragazzi* di Albanese?

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    1. Piaciuto molto, insieme a La stranezza due belle comunioni di cinema/teatro che fanno bene al cuore!

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  4. Bellissimo il film di Albanese. Mi interessa il film di cui parli

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    1. Ogni volta trovo teatro al cinema, resto rapito due volte..

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  5. Sono fuori dai cinema da fine 2019, una vita.
    E il brutto è che non mi manca affatto...

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    1. Abbiamo fatto fatica anche noi dopo il covid, e anche se in tv quanto ne vuoi, il grande schermo è una magia autentica..

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  6. Sai che mi piacerebbe assistere a una rappresentazione di "Aspettando Godot" ? Di Beckett ho sempre sentito parlare (per esempio so che aveva dei rapporti di collaborazione con Joyce riguardo al Finnegans Wake) ma conosco pochissimo della sua produzione (escluso il saggio su Proust, che però non ho letto). Il film m'incuriosisce: finalmente una buona occasione per tornare al cinema (dopo la recente, casuale, incursione per il film di Wenders!) :)

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    1. Un carattere eclettico.. del Finnegans sembra che ne curò la traduzione in francese di un capitolo e che Joyce.. be', la storia potrebbe essere materia per un film a parte.. non te la svelo!

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  7. Prendo nota e appena posso andrò a vederlo. Di Beckett avevo visto "Finale di Partita" a teatro ma tempo fa e mi era piaciuto molto.
    In tutti i casi bel post
    un salutone

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    1. Visto da poco Il calapranzi, di Harold Pinter, dove è decisa l'influenza beckettiana (erano amici).. adoro il teatro dove comunque lo spettatore deve prendere posizione, partecipare alla scrittura, suggerire quasi..

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  8. "Aspettando Godot" l'ho dovuto studiare ai tempi dell'università, ma solo lettura, e un testo teatrale letto non è la stessa cosa. Ci fecero però vedere un video con una messa in scena integrale de "L'ultimo nastro di Krapp", ed era presente con noi studenti il regista teatrale che la aveva messo in scena, e che alla fine della visione fu invitato a parlare dal professore di letteratura inglese. Esordì dicendoci: "Spero che vi siate annoiati".

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    1. Un po' come quando rileggo le mie vecchie agende (continuo a tenerne regolarmente) e trovo un altro me che mi incuriossce un sacco..

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  9. Vidi, a teatro, il "Godot" di Beckett molti anni fa e ne fui rapito, l'ho rivisto in TV (sempre molto tempo fa) e se da una parte mancava il contatto con la "scena" c'era una maggiore consapevolezza nel comprenderne le sfaccettature. Dopo molti anni è giunto forse il momento di tornare alla visione di questo capolavoro, a teatro sarebbe l'ideale ma in alternativa su YouTube se ne possono trovare diverse versioni.
    La sospensione come fondamento assoluto, il bello di queste opere è che ognuno ne raccoglie i frutti che ritiene basilari per la propria esistenza.
    Grazie Franco, buona serata.

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    1. Il teatro è spesso come un dipinto, possiamo entrare nella tela o fin dietro le quinte, o rimanercene di qua, addossati alla quarta parete, o distratti da uno sbuffo di vernice che invece naviga il quadro.

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  10. Al liceo allestimmo una versione di Happy Days / Oh les beaux jours... un'esperienza decisamente sui generis.

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    1. Intrigante "allestire".. noi stiamo lavorando ad un testo per giugno.. meraviglia come ci si plasmi giorno per giorno, fino a respirare di suo.. e noi appena strumenti..

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  11. devo decidermi a vederlo, non solo il film ma proprio "aspettando Godot"
    ml

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  12. non ti nego che anch'io sto aspettando Godot :)
    post interessante
    eos

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  13. Aspettare Godot è come aspettare Dio, la pace, la giustizia restando a fare niente.
    L'assurdo lo viviamo anche noi, ogni giorno, ma tante persone fingono che vada tutto bene.
    Conosci la canzone di Claudio Lolli dedicata a Godot? Ti consiglio di ascoltarla.
    Ciao!

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    1. Lolli condanna apertamente l'inazione di un'attesa amorfa. Beckett ne sottolinea la frustrazione. L'assurdo che lentamente ci convoglia sulle sue coordinate, trasformandoci in interpreti di questa vita dove un genocidio lascia serenamente spazio ai ferragnez.

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  14. intenso da vedere, la mia testa già ruota di mille pensieri ..aggiungiamo anche questo movie e poi mi ricoverano veramente. Però mi intriga molto. Se lo vado a vedere ..mi rimetto a scivere

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  15. non sono un'anonima ...sono Nella come devo fare per essere battezzata ..non capisco!

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    1. Nella tesoro! Forse un problema di cookie come successo a me.. un po' contorta come procedura..

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  16. Davvero un post interessante. Il film dovrebbe essere speciale a particolare. Dopo la visone, se riuscirò, potrò esprimermi meglio.
    Grazie della segnalazione Franco e buona Domenica.

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  17. E' un autore che conosco solo per sentito dire. E' una mia grave carenza , ma il suo mondo mi interessa e, ora che sono in pensione, ora che ho il tempo per andare incontro a tante cose, di sicuro, anche l'opera di Beckett rientrerà tra le tante mete da esplorare. Buona domenica a te.

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    1. La pensione ottima occasione per spaziare e dedicare finalmente tempo, guardarsi attorno.. millemila altre incombenze permettendo.. ;)

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  18. Grazie mille per la segnalazione di questo film.
    E da un bel pezzo che non vado al cinema ...

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  19. I tuoi post sono sempre un invito a saperne di più. Non ho visto il film, né la versione teatrale, pertanto non posso esprimere un commento costruttivo. Ne ho sentito parlare, questo sì. Chissà, magari mi verrà la voglia di vederlo, prima o poi. Buona settimana!

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    1. La curiosità è sempre ottimo stimolo! un abbraccio Kathe!

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  20. Beh con questa elegante recensione devo dire che mi hai incuriosita, spero di vedere presto il film

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