E’ vero. Il bagno turco rigenera. Bastano quei dieci
minuti dove rischi anche un vago assopimento, circondato dai fumi e con le
goccioline di vapore bollente addosso. E quando esci sei davvero un altro.
“Ciao Michele” mi fa un tizio - mai visto - nel corridoio
degli spogliatoi, mentre cerco il mio armadietto.. sinceramente non mi dice
nulla, ricambio il ciao passando veloce e cercando di capire se l’Alzheimer
vuole dirmi qualcosa.. il problema è lo specchio dove mi phono i capelli
abitualmente.
Non sono io quello riflesso.
Cerco di mantenermi lucido. Apro l’armadietto,
prendo il portafoglio, la patente: Michele Fusco. Nato a Genova, nella mia stessa
data però, e l’indirizzo anche è quello. Fuori, in teoria, mi aspetta mia
moglie, mi cambio con abbigliamento tutto familiare ed esco con l’ansia
che inizia a montare.
Fuori c’è proprio Lulù, mi guarda e non fa una piega
anzi, sorride.
Ora, io che scrivo, come proseguo? E’ chiaro il
desiderio inconscio e sotterraneo di voler cambiare connotati, ma forse non
anche vita di contorno. Michele avrebbe voluto trovare altro fuori dallo
spogliatoio? O la narrazione condanna solo il suo essere attuale? Troverà Margot Robbie ad attenderlo? Oppure
nessuno? La casa ricolma di quadri, cucina a penisola, prosecco in frigo,
sessantacinque pollici in sala?
O studiolo semi oscuro, roba scaduta da un pezzo
nella madia, carte che tracimano, computer perennemente col cursore a
lampeggiare su un verso ritroso?
Ma chi scrive s’inganna, si nasconde anche a se
stesso, eppur si alimenta, scrivendo; un quadro escheriano che s’insegue senza
sosta, assolvendosi e condannandosi attimo dopo attimo.
Michele ci pensa e rientra nel bagno turco. Uscirà
di nuovo Franco, sudato e svuotato sorridendo a Luisa accoccolata nell’idromassaggio.
E Michele appena sciolto nel vapore di un post.
Mettersi nei panni degli altri, sperimentare una diversa identità può essere un modo per vedere il mondo da un' angolazione diversa e poi, con tutti i nostri limiti, è sempre un sollievo ritrovare noi stessi, tornare nel nostro mondo, con le nostre consolatorie abitudini.
RispondiEliminaC'è proprio quel guardarsi da fuori e magari comprendere che l'accettazione e la somatizzazione di quello che siamo é lavoro mai approfondito abbastanza, una bellezza percepita sempre distorta e spesso con poca pazienza ☺️
Eliminamolto piaciuto!
RispondiEliminagiusto il richiamo a Escher e si capisce che ne hai appena visitato la mostra, assimilandone i contenuti.
ml
In questi ghirigori prospettici il punto di vista viene privilegiato e sollecitato appositamente per fornire scenari alternativi. Come un curiosare fuori dalla confort zone
Elimina... Ma che gran figata questo post!!
RispondiElimina(non senza un filino d'ansia... Tuttavia.. Un gran bel pezzo!)
Escheriano!!
Esatto: questo credo sia il corretto modo di leggerlo.
Un diverso "way of life.. Anzi of writing!"
Ci conduci in meandri riflessi e riflettenti che debbono essere tenuti a bada come fossero testosterone pulsante piuttosto che Barca, guscio di noce nel mare in tempesta.
Con il Capitano ben saldo al comando!!
Gran post!!
A.
..e mentre si scrive non é neanche detto che il Capitano resti saldo al comando..🤗🤪
EliminaForse quando sei venuto a Genova ti avrà colpito questo personaggio che vagava per i vicoli e per le creuse. Un racconto stimolante. Mi pubblicherà come anonima ma sono la maratoneta. Ciao
RispondiEliminaCiao carissima..non un caso il luogo di nascita a Genova..🤗
EliminaCoincidenza,proprio stamattina mia moglie e un'amica se ne sono andate alle terme di Abano.
RispondiEliminaSotto Capodanno a Padova, abbiamo fatto l'errore di non prenotare ad Abano ..neanche un buco di acqua termale disponibile, anche in tutto il circondario..😱
EliminaMolto bello questo post...mi piace parecchio, scritto bene. Quindi sei andato a Genova (dico sempre dalle mie parti anche se ormai vivo a Milano). Bello quando scrivi: "Ciao Michele" e il resto che passa davanti agli occhi quando poi "ti phoni" i capelli ma non sei tu quello davanti allo specchio.
RispondiEliminaUn salutone e complimenti per il post
Quando alziamo gli occhi allo specchio, la mattina.. pronti sempre a tutto.. 😁
EliminaEvviva Luisa, che evidentemente si merita parecchio 😉
RispondiEliminaChe poi è un po' così: c'è sempre una luisa, una giovanna, una fatima o un amico, o un cane un gatto o un quel che è, ma c'è sempre un buon motivo per essere noi stessi nella nostra ingarbugliata vita.
EliminaP.S. da vecchio cinico come sono,.disconosco la paternità di questo commento mieloso
Luisa è un angelo vecchio stampo, cui devo tutto e anche un po' di più .. ;)
EliminaBellino questo mini racconto.
RispondiEliminaMa sai che non sono mai entrata in una spa? forse non sono il tipo, non saprei.
Buona serata.
Non ti resta che provare..🤗
EliminaInteressante, il tempo e lo spazio si sono rivoltati in un modo pericolossissimo. Fortunatamente sei stato Bravo e hai potuto seguire una strada coerente con quella che avevi intrapreso finora.
RispondiEliminapodi-.
Sono testacoda necessari a mio avviso, provi ebrezza, adrenalina, poi rivedi la strada e torni sereno. E tutto questo su carta è anche molto più rilassante..
EliminaUno dei motivi per cui amo creare storie e personaggi è proprio il poter entrare per pochi istanti, con l'immaginazione, in un'altra vita.
RispondiEliminaUna prova che serve soprattutto a mettere a fuoco noi stessi, visti da fuori.. spesso c'è da sorprendersi!
EliminaEcco cosa mi piace in chi ama scrivere: il momento in cui scatta l'immagine sulla quale vale la pena imbastire una storia, lo spunto iniziale, che può essere una seduta dentro un bagno turco oppure una suggestiva mostra d'arte. Di questo tuo riuscito racconto mi è piaciuto molto il richiamo al quadro escheriano che s’insegue senza sosta, assolvendosi e condannandosi attimo dopo attimo. Perfetta associazione con l'identità sdoppiata del narrante ;)
RispondiEliminaI percorsi di Escher li ho trovati attinenti.. tipo un nastro di Mobius ininterrotto, dove ti capovolgi mantenendo lucidità, 360 gradi tutti percepibili.. ;)
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminatipiche riflessioni da bagno turco :)
RispondiEliminaun saluto a lulù.
lieto giorno
Crea mondi il bagno turco..potere al vapore!
EliminaVolevi fare un po’ come Mattia Pascal? Ma in fondo, non è questo che fanno gli scrittori? Creare un nuovo mondo per fuggire dalla realtà, ma non si scappa mai da sé stessi, non si lascia mai l nostra anima. Bel racconto, Franco !!
RispondiEliminaCreiamo alternative, punti di vista, e riusciamo a vedere meglio noi, poi, correggere rotte, affinare uno scritto, guardare da fuori sorprendendoci ancora..
EliminaMa questo è bellissimo, le ultime righe sono una rivelazione!
RispondiEliminaFelice ritrovamento, ciao.
Una confort zone di non facile rinuncia..ma bello mettere il naso fuori.. ;)
Eliminalui sciolto...
RispondiEliminaio spammato :)
lieto giorno
Recuperato tra le nebbie.. ;)
Eliminagrazie :)
EliminaA posta cerco di mischiarmi con personaggi di elevata moralità.. quando riesco a concepirla! ;)
RispondiEliminaMolto bello. Solo una perplessità: ma Franco nel suo ritornare in sé non avrebbe dovuto ritrovarsi davanti una splendida Lulù? Ok. Forse non è propriamente ritornato in sé, perso ormai nei suoi sconfinati ghirigori. 😉
RispondiEliminaBuon Sabato!
Accoccolata è già splendida! ;)
EliminaAh ok, Luisa e Lulù... sempre lei. Ora mi tranquillizzo... ahahahah...
EliminaPerfetto! 😘
Complimenti per il bel racconto.
RispondiEliminaGrazie Cav
EliminaE' comodo inoltrarsi in mondi rischiosi sapendosi legato a un filo di Arianna... pardon, di Lulù. :)
RispondiEliminaBuon racconto scritto bene!
Ciao
Grazie Sari.. ti inoltri con un capo di matassa ben stretto in mano; e affronti valli, antri, buio e inganni con un salvavita a forma di penna a sfera..
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaSei entrato in un multiverso dove hai incontrato il tuo alter ego Michele per cinque minuti, ma il faro Lulù ha illuminato la strada del ritorno, hai salutato Michele e sei tornato Franco... o forse no?
RispondiEliminaBuon fine settimana!
Un punto fermo luminoso, senza forse ;)
EliminaBuon pomeriggio bagnato Franco, per me lunedì dalle 12 alle 14 Helvezia Porretta Terme, di tutto e di più anche se la poesia è lontana. Bello con fuori un paesaggio invernale con neve e gente rinciarpata che cammina veloce. Sauna a gradini col salire aumenta la temperatura fino a dite, il paradiso è al primo gradino, l'ultimo un inferno dove il sudore annebbia la vista e non disseta.
RispondiEliminaPuò apparire infernale ma cogline il dilatarsi dei pori, il velarsi dei polmoni, lo sfarfallio dei pensieri sguinzagliati fino a rassenerarsi..
EliminaImpressionante, ma anche curioso, guardarsi allo specchio e non riconoscersi. Provare l'ebbrezza di sentirsi un altro e di poter vivere un'altra vita, completamente diversa dalla propria. Poi ci si rende conto che si perderebbero affetti importanti, legami consolidati, certezze acquisite...e si desidera tornare nella propria pelle. Nello stesso tempo, si può dire di aver vissuto un sogno, anche se per breve tempo.
RispondiEliminaUn'altra dimensione palpabile, uscire fuori da noi, coglierci per come ci vedono gli altri. Terapeutico. Da prescrivere. Tipo dieci minuti al giorno, una posturale dell'anima.
EliminaMa che bello! Però Michele meritava di gironzolare un po' secondo me! Qualcosa di più!
RispondiEliminaHai ragione.. stava appena iniziando a comprendere.. e l'ho bruciato sul nascere.. monellaccio! ;)
EliminaInevitabile pensare a Travelers, una serie presente su Netflix. Potrebbe piacerti, ma lo dico sottovoce perché ci ho trovato diverse sbavature strutturali. Diciamo che vale la pena dedicarci qualche serata, considerando il livello medio-mediocre della tv trash italiana… ( Darius TreD )
RispondiEliminaMolte aspettative deluse da Travelers, purtroppo.. probabilmente la maledizione del modello "serie" che allunga i brodi indecentemente.. ;)
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